Ragazzi ma qualcuno ha fatto delle prove??

ragazzi ciao a tutti io sono nuovo e sono ancora molto lontano da queste esperienze in modo volontario! Ieri sono riuscito per la prima volta a sentire le famose vibrazioni.. io pensavo fosse un modo di dire.. sono proprio vibrazioni!!! Quello che vi volevo chiedere è se avete mai fatto delle prove oggettive per verificare in qualche modo che non si trattasse di un sogno lucido o se vi siete semplicemente fidati delle vostre sensazioni.
Ovviamente è una domanda posta ai più esperti

Io credo di per sè che la domanda si posta "male" (e questo lo dico in generale a tutti coloro che cercano "prove", come ammetto di aver fatto anch'io al'inizio)... nel senso che: cosa intendi per oggettivo? Solitamente si ritiene oggettivo quello che in realtà è soggettivo, partendo dal principio "positivistico e razionale" che il sogno o ciò che c'è in astrale sia solo frutto dell'immaginazione e quindi irreale, mentre quello che c'è nel fisico e nella veglia sia reale...
molte volte son entrambi non Reali, cioè non Oggettivi (perchè in entrambi i casi c'è ego)... la Verità è ancora altro...

E dico ancora: il pensiero non è meno "reale" (nel senso di "sensazioni fisiche, legate ai 5 sensi") di un qualunque oggetto che possiam vedere/toccare/annusare/ascoltare ecc... nel fisico; il pensiero e le emozioni creano, e anche se ci rendiam conto di essere in sogno non basta per esserne consapevoli/coscienti ("ovvero superando lo stato di sogno")...
Ciao
Sil.

si scusa evidentemente la mia domanda era posta male intendo che se in astrale è possibile percepire anche il mondo fisico qualcuno ha provato vhe ne so a far mettere da un amico un oggetto nella stanza accanto e poi andare a vedere cos'è in astrale?
in poche parole in base a cosa si può dire che l'astrale è un mondo che esiste fuori dalla nostra anima e non dentro? Magari il viaggio astrale è un viaggio dentro di noi!

diciamo che "te lo senti" che sei in astrale...però a certe persone non basta questo.
Fare l'esercizio di cui hai parlato tu non è una cosa semplice, perchè quando esci sei sopraffatto dall'emozione e da altri pensieri, dovresti riuscire a concentrarti molto...insomma ci vuole esperienza.
Io personalmente quando farò esperienza ci proverò a fare questi esercizi!
Quindi per ora ti posso solo dire di continuare a provare ad uscire e fare esperienza

E' vero quello che dice Ken, certe sensazioni sono persino difficili da comunicare pienamente, ad esempio la mia impressione, le (poche) volte che percepisco le vibrazioni, è di essere... sveglio, finalmente sveglio, mi rendo conto che un attimo prima di avvertirle, la mia consapevolezza era come annebbiata.
Per quanto concerne le prove, di verificare qualcosa concretamente qui nel piano fisico, è un argomento che trovo interessante e importante, sono due le riflessioni che mi vengono in mente:
1: la difficoltà nel verificare qualche situazione nel piano fisico, una volta usciti dal corpo, secondo me implica una mancanza di controllo, siamo si consapevoli ma allo stesso tempo le cose "accadono", senza che noi si possa intervenire più di tanto.
2: non si può pretendere di "convincere" nessuno sulla realtà di certe esperienze, sono sensazioni che devono necessariamente essere sperimentate di persona. L'alternativa sarebbe magari poter fornire delle prove, qui sul piano fisico, in modo da dimostrare ad altre persone che noi eravamo effettivamente "da un'altra parte" rispetto al corpo fisico, e in grado di agire separatamentre da esso, ma ripeto questo implica un controllo che evidentemente quasi mai si riscontra.

si ok ma te lo senti è molto improbabile come affermazione!
a ognuno di noi sarà capitato decine di volte di sentirsi qualcosa che poi si è verificata sbagliata!

Il nocciolo della questione è: invece di pensare ad un viaggio in un luogo in cui la realtà è estremamemente labile e dipende da noi, dalle nostre gioie e paure.. è più logico pensare ad un viaggio dentro di noi dove la realtà che vediamo dipende da noi.. perchè siamo IN noi!

Quali sono le esperienze che alla luce di questa mia riflessione vi portano a pensare comunque di essere "fuori"?

ci tengo a precisare che non voglio assolutamente smontare il viaggio astrale. Sono solo riflessioni su cui discutere pertanto non vorrei ricervere risposte di nessuno che si sia messo sulla difensiva, solo discutere della cosa con qualcuno che abbia esperienze sulla propria pelle.

Propongo solo una domanda che ognuno di noi si dovrebbe chiedere nel profondo di sè (ma non è il caso che rispondiate qui):
"a chi serve veramente una prova fisica?", cioè "chi/che cosa" ci muove il bisogno di volerla cercare?


Ciao

e con viaggio in noi non intendo sminuire la cosa anzi! Potrebbe essere una nuova frontiera per conoscere se stessi!!

inoltre non chiedo prove per convincermi io al viaggio astrale ci credo solo che voglio sentire pareri costruttivi

Ho capito quello che dici, e la mia non è una difensiva, comprendo benissimo la necessità di avere dei riscontri tangibili.
O certe sensazioni vengono vissute (ed allora lo "sai" che si tratta di un qualcosa di reale), oppure si deve poter verificare questo fenomeno. Come? ad esempio, se qualcuno che non conosci e che vive in un'altra città, dice di aver volato fino in casa tua, descrivendo te, la tua camera, e la conversazione che tu stavi facendo in quel momento con qualcuno, questa secondo me potrebbe essere una prova importante. Magari qualcuno di noi potrebbe scrivere su un foglio un numero di cinque cifre e sistemarlo su un tavolo in casa, e se qualcun altro riuscisse a recarsi in quel posto per leggerlo, anche questa potrebbe essere una prova.

Questo però,shimoda,significa che il "qualcuno" dovrebbe viaggiare attraverso la dimensione eterica,o ancora più densa,nella matrice,posto davvero prossimo alla dimensione fisica,ma non siamo più in astrale in quel caso. IMHO.

Io forse vedo la cosa in modo troppo semplicistico, siamo anime (corpo astrale) temporaneamente incarnate, possiamo recarci dove desideriamo, restando in questa dimensione fisica oppure "vibrando" verso piani più sottili. Il mio primo approccio al V.A. è stato il libro di Robert Monroe, "I miei viaggi fuori dal corpo", lui descrive tre piani, la "Localizzazione 1" (questo mondo fisico), la "Localizzazione 2" (il mondo del pensiero puro, a detta sua), e la "Localizzazione 3" (una dimensione in un certo senso "fisica", raggiungibile, una volta usciti dal corpo, attraverso una specie di tunnel che si apre in particolari condizioni, anche se personalmente ritengo che possa sempre riferirsi all'universo fisico, e aver vissuto eseprienze su qualche altro pianeta, come una specie di "Stargate").

A me non piace tanto la suddivisione in piani eterico mentale causale ecc, e ancor meno mi piace la cosa dei tanti corpi, mentale astrale... io penso che ogni essere vivente sia "anima" e basta, e il corpo astrale non è una cosa che "abbiamo", bensì noi SIAMO il corpo astrale, è la nostra essenza, temporaneamente incarnata (chissà poi per quale motivo), verrebbe da dire "imprigionata", in un veicolo biologico.

Il luogo "idoneo" al corpo astrale (a "noi") sono le dimensioni (frequenze...?) astrali, ma nel piano fisico è comunque possibile starci, un pò come un subacqueo in immersione nell'oceano: ci può stare, osservando tutto intorno e anche interagendo con l'ambiente, sebbene non sia il suo luogo "naturale". E perciò, in quest'ottica, la ricerca di queste benedette "prove" è giustificata e comprensibile, secondo me.

(Sto leggendo in questo periodo quel libro di Monroe )

Beh si,potrebbe starci anche questa tua ipotesi,cioè,tutti vediamo la stessa cosa,solo con sfumature (frequenze?) diverse,però rimango attaccato al mio modo di vederla,anche se da un certo punto di vista stiamo dicendo le stesse cose

(ottimo per il libro!)

Si è vero, i punti di vista magari possono essere diversi, pur riferendosi alle stesse cose, proprio per questo è importante continuare a confrontarsi!
Leggerai che lo stesso Monroe, i primi tempi, senza avere riferimenti, pensava che le sue esperienze fossero una sorta di "allucinazione", e solo dopo che potè verificare alcune cose, provando anzitutto a se stesso la realtà del fonomeno, in lui si sciolsero tutti i dubbi.
Lui non aveva riferimenti, è stato un pioniere, noi invece ne abbiamo, ma comunque è importante restare sempre padroni di queste esperienze, vivendole in tranquillità ma anche procedendo con passo sicuro, eliminando sul nascere ogni incertezza sulla loro realtà.

Sì,al libro sono già al quarto capitolo,ho letto delle sue prove avute,a dir poco strabilianti

Come abbiamo già detto,punti di vista,probabilmente abbiamo ragione tutti,in fondo l'esperienza è personale,potremmo vedere le stesse cose,ma in modo soggettivamente diverso,dipende anche da noi.

Chi ci dice che questo blu scuro sia un colore uguale che vediamo tutti?