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Magia??

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2008 03:01
08/09/2005 11:12
 
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Vorrei sapere da voi cosa si intende per Magia .
La parola da cosa deriva? Che differenza c'è tra quella bianca e nera?
Ci sono dei metodi per impararla a svilupparla e ad usarla praticamente?


per te volerei nei più sperduti meandri dello spazio per cercare un pianeta dove i sogni diventano realtà.. lo cercherei ovunque soltanto per riuscire a far avverare il mio unico desiderio.. essere accanto a te e vedere il tuo viso sorridere mentre mi guardi negli occhi e vedere che quel sorriso effimero ma inebriante è solamente per me.. solamente per quella persona che guarda i tuoi occhi fatati mentre brillano sotto un magnifico cielo terso e illuminato dalla luna e che sogna.. perchè sperare è sognare e i sogni a volte si avverano..
08/09/2005 12:15
 
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interessante, ma se sento parlare di magia mi immagino le magie che usavo nei videogiochi [SM=g27829]
Tu cosa intendi per Magia? il bruciare un oggetto? il creare elementi?
08/09/2005 12:49
 
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Bè intendo proprio la Magia in se per se, come per esempio creare incatesimi o levitare o poter curare le persone con il semplice tocco del palmo della mano.


per te volerei nei più sperduti meandri dello spazio per cercare un pianeta dove i sogni diventano realtà.. lo cercherei ovunque soltanto per riuscire a far avverare il mio unico desiderio.. essere accanto a te e vedere il tuo viso sorridere mentre mi guardi negli occhi e vedere che quel sorriso effimero ma inebriante è solamente per me.. solamente per quella persona che guarda i tuoi occhi fatati mentre brillano sotto un magnifico cielo terso e illuminato dalla luna e che sogna.. perchè sperare è sognare e i sogni a volte si avverano..
08/09/2005 13:13
 
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ah ho capito.
Io la chiamo "padronanza dell'energia" e non magia.
08/09/2005 13:57
 
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Capito [SM=g27828]


per te volerei nei più sperduti meandri dello spazio per cercare un pianeta dove i sogni diventano realtà.. lo cercherei ovunque soltanto per riuscire a far avverare il mio unico desiderio.. essere accanto a te e vedere il tuo viso sorridere mentre mi guardi negli occhi e vedere che quel sorriso effimero ma inebriante è solamente per me.. solamente per quella persona che guarda i tuoi occhi fatati mentre brillano sotto un magnifico cielo terso e illuminato dalla luna e che sogna.. perchè sperare è sognare e i sogni a volte si avverano..
09/09/2005 00:20
 
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Io un tempo seguivo la corrente wicca e se c'è una cosa che ho capito è che non è tanto importante l'incantesimo fatto perfettino perfettino in tutto e per tutto,bensì,prima di tutto la volontà di effettuarlo,per ultimo,ma non meno importante,la condizione mentale adatta e la giusta concentrazione.
09/09/2005 12:04
 
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Re:

Scritto da: Spike The Dark 09/09/2005 0.20
Io un tempo seguivo la corrente wicca e se c'è una cosa che ho capito è che non è tanto importante l'incantesimo fatto perfettino perfettino in tutto e per tutto,bensì,prima di tutto la volontà di effettuarlo,per ultimo,ma non meno importante,la condizione mentale adatta e la giusta concentrazione.



[SM=g27811]

Ciao a tutti. Vi riporto un brano di Kempis. E' un po' lungo ma molto bello.

La Magia

... Sì, in sostanza, fratelli, voi sareste i moderni cultori della negromanzia: i moderni cultori della negromanzia, comodamente seduti in attesa del brivido.
Veramente i tempi sono cambiati ed anche questa vecchia, decrepita – direi – pazzia dell’uomo ha mutato abito, si è introdotta nei salotti, collocata fra i passatempi dell’ultima generazione.
Vecchio è il desiderio dell’uomo di mettersi in contatto con quel mondo invisibile che lo circonda, la cui esistenza sfugge alla più recente scienza ed è ancora oggi materia di fede.
Le evocazioni della storia, fratelli, non possono essere contate, tante esse sono. Erano credute tanto da incutere paura, prima, ed essere condannate, poi.
Successivamente, quando l’uomo apre gli occhi quel tanto necessario per osservare i più elementari fenomeni che lo circondano e trascriverli in leggi, forte per la conquista e per la fatica, ride dell’invisibile così come un ebete può ridere su un’opera d’arte che non capisce.
Oggi, invece, l’uomo, grazie alle tante gaffe commesse, cerca di essere meno drastico e categorico: studia il fenomeno con lo stesso successo che può avere chi, ad esempio, voglia tradurre un’opera scritta in francese, convinto che lo sia in arabo. Povero dilettante!
Che cosa ha cercato di raggiungere? La prova scientifica della sopravvivenza dell’anima per moralizzare i popoli? Creare il nuovo motivo di inibizione fondato sulla scienza, oggi che si sta sciogliendo quello fondato sulla ignoranza, dominatore dei tempi passati? Oppure dimostrare che più nulla esiste oltre quello che vedete?
Le vostre o le loro sono personali interpretazioni, polemiche, non positive indagini dei fatti. Non lasciamoci, quindi, trascinare dalla foga che l’amore alla scienza a volte può dare.
Amore alla scienza, ho detto. Chissà, fratelli, se tornata in voga la moda di bruciare i cultori delle scienze occulte, ci sarebbero tanti, come oggi, che hanno amore a questa scienza? Sareste ugualmente numerosi a questo genere di riunioni? Eppure quanti, prima di voi, hanno sfidato il fuoco, seguito le più impossibili pratiche pur di evocare l’anima di qualche trapassato.
Allo scoccare della mezzanotte, fra il primo ed il secondo giorno di novembre, vestiti di nero, acceso un fuoco di legno di cipresso e di verbena, bruciare della mirra e dello zolfo, pronunciando il seguente scongiuro: “Oh potenti forze della tenebra e della morte io vi invoco. Ombra che nascondi, morte che cancelli, io evoco dall’oscuro regno l’anima di Tizio, Caio e Sempronio”. Presa una tibia con la destra, tenendo un teschio nella sinistra, compiere di corsa tredici volte tredici passi, ripetendo lo scongiuro e gettarsi in una fossa scavata in un cimitero per seppellire un morto, coricarsi guardando il cielo, ripetere lo scongiuro, aggiungendo: “Tizio, Caio o Sempronio, mostrati a me!”.
Il risultato è certo. Lo credo! O sarete voi che andrete a raggiungere l’anima evocata, morendo dallo spavento oppure, essendo tanto pazzi da seguire questa pratica, niente di più facile che possiate vedere quello che desiderate. Se avete pratica di queste formule, se per curiosità avete letto l’opera di un qualche ciarlatano (e non potrebbe essere altrimenti) sulla magia bianca e nera, avrete certamente notato che ogni formula presenta delle difficoltà di esecuzione insormontabili. Molto probabilmente chi le ha inventate, rendendole impossibili, si cautelava contro ogni eventuale accusa di impostura in quanto nessuno vi sarebbe stato che l’avrebbe provate e trovate false. Con probabilità questo pensava l’autore; mentre qualsiasi formula, anche la più fantastica, quando colpisca l’immaginazione e sia seguita scrupolosamente dalla volontà e convinzione di un pazzo, diventa efficace.
Le difficoltà presentate dai rituali magici non sono che la pietra di paragone per la volontà e convinzione dell’operatore. Chi riesce a procurarsi da solo, con i propri mezzi, tutto quanto il rituale richiede, ha tanta forza in sé da muovere le montagne. Gli altri si arrendono.
Non è, quindi, “la mano di un assassino giustiziato e sepolto da tre giorni” che può farvi operare dei prodigi, ma la volontà che avete dimostrato di potervi procurare un simile cimelio. Ma chi ha in sé questa forza, questa volontà, non ha bisogno né di bacchetta magica né di altri arnesi del genere per operare sull’invisibile.
I Maestri ne sono esempi viventi. E quando un uomo comune chiede di operare un prodigio, mostri la sua volontà procurandosi le più impossibili e stravaganti cose. Non è neppure vero, quindi, che la bacchetta magica del mago, in mano all’apprendista, compia gli stessi miracoli.
Il potere sull’invisibile è una facoltà personale che non può essere tramandata, non può essere realizzata a seguito di una comunicazione. Deve essere trovata e chi non l’ha naturale, per evoluzione, deve dimostrare di avere tanta volontà da procurarsi le più impossibili cose.
Ora, vorrei dire ancora qualche cosa: non diciamo una cosa nuova, affermando che l’uomo ha a propria disposizione dei poteri che neppure si sogna: ma, perché queste facoltà siano attive, bisogna che l’individuo abbia un particolare stato interiore che è naturale nel Guru, nel Santo, nel Mago; artificioso nello stregone, nell’ignorante.
È come la corda di uno strumento musicale che per produrre un suono od una nota desiderata, deve essere tesa in modo giusto. Questa intima tensione è naturale virtù dell’individuo evoluto, mentre nel non evoluto è una auto-suggestione che egli si procura seguendo queste formule magiche.
Al Maestro che desideri agire sul visibile o sull’invisibile non occorre alcuna formula, perché in sé ha questa intima tensione, non ha bisogno di ricorrere a qualcosa di molto simile ad uno stupefacente per averla.
Ora, questi poteri sull’invisibile sono propri dei Maestri; ma questo non significa che non possano essere adoperati a scopo egoistico; ciascuno può usare come meglio crede dei propri poteri, così come a proprio piacimento usa le mani. Una sublime legge di giustizia e di equilibrio tutto soppesa e valuta. Laddove questo equilibrio viene rotto, nasce, si crea una causa il cui effetto andrà a ricadere sugli autori di questa perturbazione per trasformarli, per insegnare loro una verità.
Sublime misericordia, perfetta giustizia di Dio.
Ricordatelo voi che invocate la misericordia celeste per i casi vostri, la giustizia divina quando non avete potuto vendicare un torto fattovi.
Dio non punisce, ma corregge chi ha perturbato l’equilibrio.
Torniamo a noi. Fortunatamente questo gioco di forze non è mai oltremodo dannoso perché la ferma convinzione, la ferrea volontà del Maestro sono sempre dirette a scopi altruistici e, quindi, benefici.
Quelle dello stregone, dell’ignorante che abbiano superato le difficoltà con una formula magica, costano a questo ignorante o a questo stregone un tal dispendio di energie che, dopo due o tre pratiche di questo genere, costui finisce, come ipotesi migliore, pazzo completo. Non si avventuri, quindi, l’ignorante negli impervi sentieri delle scienze occulte per non essere divorato dalle Sfingi!
VOLONTA’, FEDE, SCIENZA, ecco il trinomio su cui il mago fonda la propria azione.
Volontà, convinzione, immaginazione danno allo stregone un’effimera potestà sulle cose e sulle creature. Tali sono gli elementi che contribuiscono al successo in una pratica magica. Ma, vi sono altri fattori, i quali, pur non concorrendo direttamente, non possono essere trascurati, fattori od elementi che servono a dare all’operatore uno stato d’animo particolare corroborante in tutto lo svolgimento; ad esempio, un senso di timore che favorisce l’estrinsecazione della sensibilità oppure quel senso del segreto, dell’occulto che fa sì che sia aumentata nell’individuo l’infatuazione.
Vi sarà certamente capitato di dover attraversare un luogo solitario, timorosi di quello che poteva accadervi; ed allora ricorderete di aver visto ed udito cose inesistenti, eppur reali e sensibili ai vostri sensi. Allo stesso modo osservate con quale morbosa curiosità si ascoltano cose segrete, con quanto piacere si fanno certi atti in luoghi proibiti.
Si usa, nella vostra società, censurare tutto quanto è attinente al sesso, credendo con ciò di fare opera di moralizzazione; ma le immagini e quant’altro sfuggito alla censura che cadono sotto l’attenzione di un individuo, acquistano un tal potere erotico da rendere tre volte inutile l’opera di moralizzazione. Così di fronte, ad esempio, ad una situazione piccante è di gran lunga meno porco il membro di una qualche associazione di nudisti che un funzionario della censura stessa. Tutto ciò avviene per l’ascendente che ha il segreto, l’occulto, per un individuo.
Il compiere un’opera magica richiede un’attenzione, una precisione non comuni; il trascurare il particolare più insignificante può compromettere l’opera tutta. Generalmente si crede che chi ha potere sull’invisibile possa esprimere un desiderio e vederlo realizzato immediatamente: tutto questo è un errore! Occorre la completa partecipazione dell’individuo, di tutto l’individuo.
L’opera del Cristo è un’opera magica.
Potenza della parola! Una folla inferocita pronta a linciare una povera donna ed una frase, detta nel modo più semplice e sereno, d’incanto arresta ogni velleità. Nulla più della calma annienta l’iroso.
Fermenta un popolo, si pronuncia una condanna. Ma chi uccidete, o potenti? Il falegname che parla per regalare sogni alla povera gente? Nulla più dell’ombra spaventa chi ha potere temporale.
Il mago che agisce sulle moltitudini ha più conoscenza dell’uomo e del visibile che del Divino e dell’Invisibile.
“Quando qualcuno di voi sarà riunito in nome mio – dice il Cristo – qui io sarò”, ben conoscendo l’importanza di queste parole.
Quando alcune creature sono fermamente convinte nel potere di un individuo, conferiscono a lui tutto il potere creduto.
Guardate: sono poche pietre chiamate Altare. Due luride mani che spezzano del pane, una fetida bocca che pronunzia incomprese parole, eppure avete di fronte a voi il prodigio per eccellenza! Potenza dell’umana convinzione!
Ecco quella creatura curva per l’artrite, guardarvi con una espressione bieca per la miopia, cercare di sorridervi con i pochi denti superstiti di una piorrea alveolare e voi giurate di averla vista volare cavalcando la coda di Satana. Potenza dell’umana immaginazione!
Provate ad imporre a quello scalatore di raggiungere quella cime accessibile ai soli volatili, come più volte ha fatto di sua iniziativa, e lo vedrete cadere nell’ascesa non una, ma dieci volte. Potenza dell’umana volontà!
E più ancora. Ecco l’acqua di una piscina su cui galleggiano pus, croste, bende infette, guarire, sanare ciò che non possono i più moderni mezzi. Potenza dell’umana fede!
E voi, uomini, ricercate l’energia nella materia! Se, dunque, ciascuno di voi ha tanta forza in sé da far credere che possa sovvertire le leggi della natura, quando più persone siano riunite in una unica fede, potete immaginare quale forza ne scaturisca.
I Romani erano fermamente convinti dell’esistenza degli Dei e con questa loro convinzione avevano creato delle forme pensiero così caratterizzate e dense, da essere scambiate per Entità reali all’occhio del veggente. Successivamente, quando il Cristianesimo prese vigore e il popolo non credeva più negli antichi Dei, a Giuliano, in una visione, apparvero stanchi e terribilmente invecchiati.
Quando delle creature si riuniscono, fermamente convinte in qualcosa, creano una catena magica che può avere degli effetti cinetici sulle cose e sulle creature. Dopo l’esperienza del Mesmer sugli animali e sugli uomini, si pensava che le così dette “forze psichiche” avessero ascendente solo sugli animali e sugli individui; successivamente lo spiritismo dimostrò che il pensiero è un ente dinamico che può mettere in moto corpi inanimati da chi sappia, con la volontà, dirigerlo e produrre una serie di meravigliosi fenomeni.
Gli spiriti riuscirono tanto bene in questo primo intento che alcuni studiosi ne esclusero addirittura l’intervento, attribuendo i fenomeni alle forze pensiero dei presenti, in special modo del medium; essi attribuivano a questi poveri medium tanta forza, tante possibilità quante sono le malattie guarite dalla panacea universale.
Sorsero, così, le correnti naturalistiche del tutto giustificate. Se si pensa che fino a pochi anni fa si discuteva su quanti Angeli possono entrare sulla punta di un ago! E si discuteva e si discute tutt’oggi si creano delle teorie per spiegare ciò che è semplice, ciò che è già spiegato, ma che non si vuole ammettere. Ed allora esprimiamo un ringraziamento particolare a nome dell’umanità ai vari inventori dei serbatoi cosmici, della memoria ancestrale, ecc. ecc., praticamente serviti ed accontentati da quei ciarlatani sedicenti medi. Potenza dell’umana illusione!
Voi, così categorici nei vostri giudizi, così precisi nelle vostre valutazioni, così esatti nelle vostre osservazioni, che sapete distinguere il bello dal brutto, il gradevole dallo sgradevole, il freddo dal caldo, per dare una assoluta importanza a tutto ciò, non avete ancora compreso né l’uomo né la natura.
Aprite gli occhi una buona volta, girateli intorno e guardate. Convincetevi che ogni cosa fa parte di un Tutto, di un meraviglioso Tutto in cui uno solo è il principio ed una sola la fine.
Non vi sono creature neglette ed altre privilegiate, ma ogni creatura, in relazione, è ugualmente dotata. Cercate, quindi, di vedere questo, di convincervi di ciò, di sapervi collocare nel grande disegno Universale ed allora una grande pace, un grande equilibrio, una grande serenità saranno in voi; ed in questa pace, in questo equilibrio, in questa serenità si svilupperanno quei poteri occulti, poteri i cui effetti hanno creato la parola “miracolo”: sono sembrati, cioè, tanto grandi in verità da doverli attribuire alla Divinità. E così è, fratelli, quella Divinità che è in voi, che è in me, che è in tutto.
KEMPIS
Siamo solo una voce senza corpo
un'identità senza nome
una dottrina senza autorità
un messaggio scritto sulla sabbia di un deserto ventoso
17/06/2008 03:01
 
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Registrato il: 02/06/2008
Sesso: Femminile
Obino
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PBGDM
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Riporto alla luce questo topic perché c’è un brano che merita di essere letto…


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