Shaman, ti rispondo solo ora perchè ho avuto altre cose per la testa, cmq come ti avevo promesso ecco la mia risposta personale e assolutamente a-professionale, che vale come tutte le altre che hai ricevuto qui. Siamo amici del forum, che purtroppo non ti conoscono come ti conoscono i tuoi veri amici, ma che soprattutto non ti conoscono come tu conosci te stesso!! Quindi prendici sempre con le pinze! Anche se non siamo dottori o psicologi, ti invito a seguire molto attentamente quanto moog ti ha scritto nell sua prima risposta, le altre risposte che ha dato sono MOOGCACCHIATE...La cocacola può fare molto male se assunta regolarmente. C'è chi ci ha lasciato le penne con la cocacola. Chi ha avuto il diabete chi ha avuto l'ulcera... l'eccesso di zuccheri inoltre, invecchia la pelle, f lavorare male fegato stomaco intestino e pancreas... e altera il cervello e la tiroide e quindi metabolismo e sistema linfatico. Oltre a creare stati euforici seguiti successivamente da stati lievemente depressivi. I bambini che sentono tantissimo gli zuccheri e i loro effetti, vanno in iper eccitazione dopo aver bevuto la cocacola, inoltre sentono un'immediata e quasi stupefaciente necessità di berne ancora e ancora, una volta assunta. Prova a badarci. La coca chiama altra coca.. e non parlo della polverina di Pollon.
Non me lo sto inventando: ovvio che lei era totalmente dipendente ma se sei dipendente da una cosa e arrivi a morici, è la dipendenza che l'ha uccisa, ma se fosse stata dipendente dall'acqua o dal te verde non sarebbe morta di sicuro! In cina e in marocco bevono litri al giorno di té verde ma nessuno da quel che so ci è mai crepato...
Shaman, questa cosa della coca è un'indicatore; un segnale, credo. Ma evita di farti di cocacola PERPIACEREEEE!!
Parlane con il tuo medico. Forse hai la pressione bassa, oppure hai qualche piccolo disturbo a livello glicemico; oppure sei un po' alienato dalla routine o magari è una questione di
tiroide. O MAGARI è SOLO UN CASO!
SHAMAN, prendi il toro per le corna, responsabilizzati sul tuo stato vitale. Solo tu puoi guarirti, solo tu puoi sapere che cosa ti manca o cosa hai che vorresti evitare di accollarti. Mi spiego, ti faccio degli esempi a caso: ti manca uno scopo nella vita? Bene, sei a metà dell'opera, hai capito che è la meta che ti manca, quindi fissati su uno scopo, uno scopo che possa realizzare tutte le "personalità" che sei shaman, e raggiungilo. Oppure, nel caso in cui avessi qualcosa che vorresti evitare di avere: sei pieno di sensi di copla per qualcosa che sotto sotto sai di non poter governare? Perfetto, anche qui sei a metà dell'opera, scrollati di dosso come foglie gialle d'autunno tutti quei "ruoli" che non ti appartengono, che non sono tuoi e deresponsabilizzati. Certa gente soffre di quella che simpaticamente ho battezzato: sindrome di Atlante. Il titano che reggeva il cielo. Bene tu non sei un titano né un gigante, quindi impara a fare lo shaman e non quello che non puoi essere. Una mia amica ultimamente è alle prese con i suoi genitori, sono anziani i suoi, e sua madre è in fin di vita. Il padre della mia amica, sta facendo il figlio, e cerca rassicurazioni da chi? Dalla mia amica! La chiama in continuazione, le chiede consigli, la ammorba, piange al telefono. L'ultima volta le ha chiesto di andare a dormire a casa sua perchè ha paura che la moglie muoia e lo lasci solo. La mia amica è atterrita. Sai perchè è atterrita? Perchè si sta assumendo un ruolo che non le appartiene! Ha qualcosa che non dovrebbe avere, il personaggio della mamma! La mia amica è una figlia, non una mamma e senza voler male a suo padre, per carità di dio!!! Suo padre non è mai stato un padre! Ha sempre fatto il figlio, pure con sua moglie. Ora che la moglie sta male, a quest'uomo manca la figura materna e costringe con ricatti emotivi inconsci la figlia ad assumere questo ruolo per lui!
Tutte le sere o quasi, da due mesi a questa parte, si sveglia nel cuore della notte con fortissimi attacchi di panico, non li aveva mai avuti. Lei crede che sia perchè ha paura per sua madre ma non è così. La morte è una cosa naturale e noi tutti siamo biologicamente programmati per superare la morte senza traumi, se non sappiamo gestire un imminente lutto è perchè ci sono problemi differenti dalla morte in sé. Sai perchè ha questi attacchi? Questo glie l'ha detto lo psicologo non io! Perchè il suo cuore non riesce a reggere questo ruolo. E' affaticato, è impaurito, è sfiancato. E la sera, quando la mia amica si rilassa, il cuore la sveglia, come se le stesse dicendo: HOOOOOO!! MOBBASTA! CI SONO ANCH'IO E IO NON SONO QUELLO CHE MI STAI FACENDO FARE QUINDI SMETTILA O CONTINUO A FARTI I DISPETTI LA NOTTE!!!
E' bene imparare a prendersi cura di se stessi. Un buon metodo per iniziare a stare bene è coccolarsi. E quando dico :coccolarsi non intendo dire che devi fare quello che vuoi, spesso vogliamo cose che in realtà non ci fanno bene. Devi coccolare il tuo corpo e il corpo non è una macchina che da tutto senza volere nulla in cambio, devi coccolare la tua macchina e quindi prendertene cura.
Prova a darti dei ritmi regolari nella giornata. Non addormentarti tardi, vai a letto presto, magari se non riesci ad appisolarti portati a letto un libro. Leggere prima di dormire mi rilassa sempre tanto. La mattina sveglia presto, magari fatti una bella colazione e poi, che ne so, vai a correre, fatti una passeggiata. Evita i telegiornali che, ti parlo per esperienza personale, quando siamo in un periodo particolarmente fragile, invece di far del bene fanno molllllllto male!!
Mantieni viva l'attenzione con cose belle che stimolino la tua curiosità, quella curiosità che scaturisce dal desiderio di stare bene, in serenità, non quella deprimente che ci porta a cercare le malattie più assurde su google in relazione ai sintomi che sentiamo o che crediamo di accurare.....
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(t'ho beccato ipocondriaco!!)
Impara qualcosa tutti i giorni. Io per esempio, quando ho ritmi troppo serrati a causa del lavoro, cerco sempre(ance se spesso fallisco) di ritagliarmi del tempo tutti i giorni per andare a avanti anche se poco con lo studio, altrimenti a fine giornata, se non ho imparato nulla, se non ho fatto qualcosa per la mia subpersonalità di studentessa, sento di aver buttato via la giornata.
Un'ultima cosa che mi sento tanto di consigliarti, e che ti ho già detto una volta è: fai qualcosa per gli altri, quotidianamente. A differenza di me, tu hai la fortuna di stare con i tuoi, se non erro. Per tanti questa è una sciagura, ma non sanno quello che dicono perchè un familiare o i familiari, per quanto rompipalle o oppressivi sono sempre una parte grande del nostro cuore. Quindi, se sei a casa e non lavori, se studi e non lavori e anche se lavori, pensa sempre a qualcosa che potresti fare per loro. Anche una cosa piccola, che alleggerisca magari tua madre, o che faccia sorridere tuo padre, ti parlo di cose piccole, non di grandi gesti di altruismo, che ne so, vedi un video divertente su youtube? Mostralo anche a loro!! Hai un pensiero bello su di loro? DIGLIELO! Che ne so, lava i piatti dopo cena, o prepara la tavola, oppure occupati tu di pulire il bagno, o vai a fare la spesa... Hai un cane? Non fargli mancare nulla. Prenditi cura di lui, il giusto, dagli il tuo tempo quando puoi. I cani sanno dare tantissimo e noi spesso li diamo per scontati.
Se queste cose le fai già, falle con uno spirito differente, falle sapendo che in quel momento stai facendo una cosa bella per te e per la tua famiglia.
Falle con consapevolezza Sentiti parte integrante del nucleo in cui vivi, preoccuparti per le persone che condividono con te i tuoi spazi, è un modo sano e importante per evitare le chiusure, le psicosi, l'alienazione, la depressione...
Insomma shaman, ogni cosa alla volta, non tutto insieme. La mente sana risiede solo in un corpo sano. Dai coccole, fai del bene al tuo corpo e vedrai che anche il tuo umore migliorerà! Un po' per volta però non tutto insieme. Che ne so, parti con ritmi di sonno e veglia regolari poi mettici il cibo salutare, poi il libro, e/o magari qualcos'altro, però non pensare al futuro, pensa a quello che sei ora e qui.
Rimani centrato nel presente e nel momento che vivi ora, se pensi a quello che non hai fatto o che ai fatto in passato e che avresti potuto fare o evitare e al futuro di merda che ci dovremo prospettare tutti a causa della crisi della guerra della violenza ecc... non vivi più. Resta centrato e pensa al momento che vivi. Pensa a come puoi rendere QUESTO momento valevole e ricco di significato e di gioia per te. Pensa al presente, il divenire non è ancora divenuto, quindi agisci nel presente che è l'unica certezza che hai. Il resto verrà da sé. Te lo garantisco.
Queste cose che ti ho scritto sono pillole di benessere per tutti, anche per me. Vanno bene a tutti queste cose. Non sono ricette ad hoc per te e basta. Sembrano ovvietà ma di fatti, rileggendo quello che ho scritto mi rendo conto che tutti noi, spesso ci peridmao in un oceano di cazzate, di concettoni fondanti e profondi, sensa sapere nemmeno dare un senso al presente che viviamo nel moemnto stesso in cui di obnubiliamo la mente e lo spirito con grandi elucubrazioni mentali ed esistenziali. Le soce piccole e semplici sono la chiave del benessere. Tutto il resto arriva dopo il presente consapevole e vissuto con amore per gli altri e per noi stessi.
Un ultima cosa ti voglio dire, per come ti conosco, attraverso i tuoi sfoghi e i tuoi pensieri, credo che tu abbia dei problemi emotivi forti e molto intensi, questi problemi che hai e che non ti fanno vivere bene, potrebbero essere stati somatizzati dalla tua psiche al tuo corpo, incidendo poi sulla tua salute. Spesso ciò accade quando siamo persone introverse, che hanno grandi problemi nel saper esternare la propria sofferenza con le persone che abbiamo accanto. E' come se una bomba di dolore stesse implodendo nel tuo animo e le sue onde d'urto stessero influenzando la tua salute e il tuo equilibrio metabolico e fisico in generale. I tuoi problemi fisici secondo me(
non sono nessuno le mie sono solo congetture eh!!!) sono somatizzazioni. Impara a capirti dentro, impara a dare dei nomi alle tue sofferenze, i nomi giusti non quelli legati alla tua salute, gli accadimenti del tuo corpo sono solo la conseguenza di "malattie del cuore"(quando dico cuore non mi riferisco al miocardio eh!) ben più profondi e radicati in te. La mia amica per esempio non può battezzare il suo malessere con: atacchi di panico, il panico notturno è solo la conseguenza. Il suo malessere si chiama: "sto assumendo un ruolo che non mi appartiene"
Se capirai cosa ti fa davvero star male, saprai anche guarire definitivamente; a tutti i livelli. Ed eviterai dottor google e tutte le ansie generate dalla paura di essere ammalato. Tu sei malato, anche io sono malata, siamo tutti malati di qualcosa che stiamo cercando di affrontare con alti e bassi. La condizione stessa dell'esistenza su questa terra come esseri viventi e umani ci porta tutti ad avere una malattia. Anche due o tre in contemporanea!!
Siamo tutti malati.
Guai a non esserlo!
Non siamo malati solo quando siamo morti o quando siamo dei buddha! e statisticamante parlando è più fcile guarire morendo che guarire illuminandosi, quindi vivi con gioia la tua malattia, perchè significa che sei vivo! Non aver paura della malattia, accogliala e ascoltala. E' più facile a dirsi che a farsi, lo so!
Sono certa che la tua malattia del cuore sarà facile da superare e dopo aver guarito il tuo cuore, anche il tuo corpo starà meglio e tu sarai una persona più forte, adulta e quindi più felice.
In bocca al lupo per tutto Shaman!!!
Or ascappo al lavoro, se ho scritto castronerie grammaticali o morfologiche perdonami ha ho scritto tanto e non ho controllato tutto.
Pace
[Modificato da Saliceridente 30/10/2014 18:47]
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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"
M. N. (Il libro di Mirdad)]