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Tre casi di cannibalismo negli USA
1 giugno 2012 di Maria Luisa Chiarenza in Breaking, Mondo con Nessuna risposta
Tre casi di cannibalismo in pochi giorni negli USA. Fame, pazzia o droga? I motivi ancora non sono accertati, “psicosi da cocaina” una delle ipotesi
Di questi tempi c’è fame ma per arrivare a mangiare altri esseri umani ce ne vuole, eppure oltre oceano il cannibalismo sta, purtroppo, prendendo piede.
Tre atti di cannibalismo negli ultimi giorni. Il più recente riguarda un reo confesso del Maryland, Kinyua Alexander, un nero di 21 anni studente alla Morgan State University di Baltimore, è stato arrestato martedì dopo la scoperta nella sua casa di Harford County, da parte del fratello, di testa e mani di un uomo.
La vittima, Kujoe Bonsafo Agyei-Kodie, 37 anni, era scomparso dal venerdì precedente. Lo studente, che ha fatto la sua macabra confessione ieri sera, è accusato di omicidio. Alla polizia ha raccontato di aver ucciso il compagno di stanza per poi mangiarne il cuore e parti del cervello.
Forse uno strano rito woudù?
Sabato scorso per le strade di Miami Beach la polizia ha trovato un altro cannibale, che nudo stava mangiando a morsi il viso di una terza persona. L’orrore è iniziato sabato pomeriggio quando, secondo fonti della polizia, un road ranger ha avvistato un uomo senza nulla indosso che stava addentando il volto di un malcapitato. La guardia gli ha intimato di farsi indietro, mentre nel frattempo una donna che aveva assistito alla scena aveva a sua volta allertato la polizia; che giunta sul posto ha anch’essa chiesto al cannibale di farsi indietro.
Nulla da fare, l’uomo non desisteva, a quel punto un agente ha aperto il fuoco, ma ciò nonostante l’assaltatore ha continuato imperterrito ad addentare la sua vittima. Sono stati necessari diversi colpi d’arma da fuoco per fermarlo. L’intera scena si è consumata sotto la sede del quotidiano ‘Miami Herald’. La vittima è stata immediatamente trasportata in ospedale e ora versa in condizioni critiche.
Unica ipotesi plausibile per il novello Hannibal Lecter è che soffrisse di ‘psicosi da cocaina’, una follia indotta dalla droga che brucia il corpo dall’interno e spesso porta le vittime a spogliarsi nel tentativo di raffreddarsi.
Un altro orrendo crimine è avvenuto ultimamente in Canada, dove un porno attore, Rocco Luka Magnotta, avrebbe ucciso e smembrato un uomo, per poi mettere il video dell’omicidio su internet e spedire parti del corpo della vittima in pacchi postali.
A Montreal, martedì scorso, un netturbino sente una puzza perfida provenire da una valigia chiusa nel retro di una casa e da quella valigia esce un torso umano. La casa è in affitto a un marchetta, un gigolò che nell’ambiente della prostituzione maschile e dei porno caserecci è noto col nome di Luka Rocco Magnotta.
Ventinove anni, vero nome Eric Clinton Newman, di professione modello e attore in porno a basso costo, comincia a farsi chiamare Luka Rocco Magnotta, solo nel nome di questo folle uno psicanalista ci avrebbe potuto passare una vita.
Il torso è quello del suo partner, un uomo di razza asiatica che Magnotta ha ospitato per l’ultima volta in quella casa, di cui ora circolano immagini fastidiose ma probabilmente ripulite dalla polizia: un materasso con un alone di sangue, una vasca con tracce rossastre, un generale stato di squallore e trascuratezza.
Esisterebbe anche un video, postato il 25 maggio su un sito chiamato Best Gore, ora all’esame della polizia di Montreal, intitolato 1 Lunatic 1 Ice Pick (Un folle e un rompighiaccio) in cui Magnotta armato di rompighiaccio e coltello da cucina pugnala, sgozza e smembra il suo partner. Secondo le voci della rete, non smentite dalla polizia, avrebbe compiuto atti di necrofilia e cannibalismo sulla vittima. Il torso l’ha poi messo in valigia, poi un piede l’ha spedito alla sede del partito conservatore, mentre una mano a quella del partito liberale, a Ottawa.
Le indagini della polizia hanno portato alla luce dei documenti reperiti online e a lui attribuiti c’è anche un vademecum su come far sparire le proprie tracce, spogliandosi della vecchia identità.
Si pensa che potrebbe trovarsi in Europa, e per questo è stata allertata l’Interpol, che ha emesso un mandato di cattura internazionale. Nelle parole del capo della polizia di Montreal, Ian Lafreniere, si sente una punta di estenuata frustrazione quando dice che «non vogliamo che questo tizio sparisca per sempre». Un reporter del Toronto Sun, che in passato l’ha intervistato, dice che gli è sembrato un uomo «con evidenti problemi, un borderline delirante, al tempo stesso amichevole, ti veniva quasi di compatirlo».
Pazzia divagante il giro per gli USA, ma se davvero Luka Rocco Magnotta si è spostato in Europa bisogna stare all’erta.