La tua luce può spegnersi

52. La tua luce può spengersi

Uno studente di Tendai, una scuola filosofica di Buddhismo, andò come allievo nella dimora Zen di Gasan. Alcuni anni dopo, quando stava per partire, Gasan lo ammonì: «Studiare la verità speculativamente è un utile modo di raccogliere materiale per la predicazione. Ma ricordati che se non mediti costantemente, la tua luce di verità può spengersi».

Credo che la mia luce si sia spenta.

La riflessione, più che la meditazione come atto simbolico, è necessaria per capire il mondo che ci circonda.
Perché pensi che si sia spenta ? Forse hai trascurato troppo il tuo lato spirituale ? Finché ci si ostina a vivere un'esistenza normale è un pericolo costante.
Si finisce per perdere contatto con se stessi ed omologarsi alla massa.
Brutta, davvero brutta cosa la normalità.

ForsakenLinux, 30/04/2012 11.56:

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La riflessione, più che la meditazione come atto simbolico, è necessaria per capire il mondo che ci circonda.
Perché pensi che si sia spenta ? Forse hai trascurato troppo il tuo lato spirituale ? Finché ci si ostina a vivere un'esistenza normale è un pericolo costante.
Si finisce per perdere contatto con se stessi ed omologarsi alla massa.
Brutta, davvero brutta cosa la normalità.

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una persona normale può capire il mondo, un'anormale come fa? La normalità è necessaria per questo, e non è affatto brutta.
Ma non so quanto collegamento possa esserci con la luce spenta. La mia luce si è spenta perché trovo che tutto è falso. La ricerca spirituale è un falso, il progredire è un falso, sperare costantemente in una vita migliore è un falso.

Eh no, io con persona normale intendevo "nella norma", cioè una persona superficiale. La superficialità è un ostacolo.
Penso che le parole del maestro significhino: "Se smetti di riflettere (Meditare non solo in modo meccanico, quindi) la tua ricerca della verità si ferma."
Se speri di ottenere una vita migliore con un qualche tipo di ricerca, ti sbagli. Ogni risultato che potrai ottenere ti porterà ad altre domande e non la finirai mai di tormentarti.
Il segreto è nella Divina Indifferenza: cioè indifferenza verso tutto il male ed il dolore. Intraprenderai ricerche che in ogni caso non ti porteranno mai a risultati certi, ma smetterai di essere in pena per questo.
La felicità esiste in due modi:
1. Senza ragione e nella superficialità: quella che provano un po' tutti.
2. Nell'indifferenza del dolore.

Acco, questo è un momento buono per ascoltare parole buone.

L’arte raggiunge la massima altezza quando è priva di autocoscienza.

L’uomo scopre la libertà nel momento in cui cessa di pensare all’effetto che esercita o che eserciterà sugli altri. La via perfetta è irta di difficoltà per coloro che distinguono e scelgono. Non amare e non odiare, e tutto ti sarà chiaro. Stabilisci una differenza, anche di modeste proporzioni , e Cielo e Terra si separeranno. Se vuoi la verità chiara davanti a te, non amare e non odiare. La peggiore malattia dello spirito è la lotta fra il “pro” e il “contro”.

Non separare il bene dal male: impara a rimanere al di sopra di essi, come il sughero che si adegua al sollevarsi e all’abbassarsi delle onde.

Sono appunti di Bruce Lee. A lui piacevano parole come queste, sono certo che le avrai sentite mille volte. Magari tra una volta e l'altra, queste, risuoneranno in altri modi.
Sii acqua.

Questi sono scritti dal suo Tao of Jeet Kune Do. Tratti dal "suo" Zen


In un’anima assolutamente priva
di pensieri e di emozioni
nemmeno la tigre trova posto
per i feroci artigli.

Fra i pini sui monti e fra le querce
della valle spira lo stesso alito
di vento, perché emettono
note diverse?

Nessun pensiero, nessuna riflessione.
Vuoto perfetto.
Eppure dentro qualcosa si muove
secondo leggi proprie.

Come la luna nel fiume, l’occhio
la vede, ma la mano non la afferra.

Nuvole e nebbia ristagnano a mezz’aria;
ma sopra ad esse il sole e la luna
risplendono eterni.

La vittoria è di uno soltanto, di chi,
già prima della lotta, non formula
pensieri propri ma si affida alla
non-mente della Grande Origine.

Non amare e non odiare...
Non separare il bene ed il male...
Sono sulla strada giusta allora.

"...opporre ciò che piace a ciò che dispiace è la malattia della mente.

Quando il significato profondo delle cose non è compreso la pace essenziale della mente è disturbata invano."

come Bruce Lee...?? Terzo patriarca Zen il titolo è Hsin Hsin Ming: il libro del nulla

Che meraviglia...!!!

lara

a cosa sto pensando in qu, 01/05/2012 11.19:

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La mia luce si è spenta perché trovo che tutto è falso. La ricerca spirituale è un falso, il progredire è un falso, sperare costantemente in una vita migliore è un falso.

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Uhm, ogni volta che leggo un tuo messaggio è sempre intriso di una specie di rabbia, insoddisfazione e negatività in genere...Mi dispiace che sia così, e mi spiace che tu veda solo il falso intorno a te!La luce si è spenta (ma poi, si può mai davvero spegnere?al massimo affievolire!) perché non la alimenti nel modo giusto, secondo me...Prendere coscienza delle cose che vanno male è giusto e sano, ma credere che tutto sia marcio non fa bene!
Non sarà che tendi a proiettare nel mondo esterno il tuo mondo interno?...A volte il modo di vedere le cose ha il potere di cambiarle...

Mi è piaciuto moltissimo quello che hai scritto, Sisil.

l@r@_, 5/1/2012 3:52 PM:

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come Bruce Lee...?? Terzo patriarca Zen il titolo è Hsin Hsin Ming: il libro del nulla

Che meraviglia...!!!

lara

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mistermoog, 5/1/2012 12:45 PM:

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Tratti dal "suo" Zen

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a cosa sto pensando in qu, 01/05/2012 11.19:

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La mia luce si è spenta perché trovo che tutto è falso. La ricerca spirituale è un falso, il progredire è un falso, sperare costantemente in una vita migliore è un falso.

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Tutto ciò che hai elencato è EFFETTIVAMENTE falso.
La ricerca spirituale non è una ricerca vera è propria, perché non c'è nulla che possa TROVARE. E' una strada, un cammino senza mèta.
Progresso, miglioramento, sono falsi perché non esiste meglio né peggio.
La Divina Indifferenza non è solo l'indifferenza verso tutto il male ed il dolore nel senso "io sono indifferente", ma è indifferenza nel senso di "non differenza tra questo e quello".
Comprensione del fatto che ogni cosa abbia la stessa natura, che non si possa scindere in "bene" o "male", bianco o nero, cielo o terra.
La tua luce si è spenta perché il nostro limitato cervello non riesce a comprendere la grandezza di questa indifferenza.
Viviamo da sempre in mezzo alle separazioni: mio-tuo, io-altri, bello-brutto, mi piace-non mi piace sono i primi concetti che insegniamo ai neonati. Quando, alla nostra veneranda età (la tua è un po’ meno veneranda della mia, ma è lo stesso…), ci accorgiamo che queste separazioni non sono corrette, ci sentiamo spiazzati e la mente si difende come può da questo spiazzamento: spegnendosi.
Di solito la soluzione viene indicata nella ricerca di qualcosa di importante, qualcosa che faccia differenza, che ci piaccia, che ci faccia star bene, una passione, un amore, un weekend fuori porta.
Ma questo è solo un palliativo, un “indorare le nostre catene”.
La soluzione è accettare che non ci sia differenza, e modificare il NOSTRO essere in modo da accettarlo, progressivamente, sempre di più. Sospendere il giudizio. Non le idee o i punti di vista, ma il giudizio, la componente passionale.
E non cercare più una mèta, ma limitarsi a guardarsi intorno, a godere del cammino, e di quello che ci ha fatto diventare.

mondstrahl, 03/05/2012 11.42:

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a cosa sto pensando in qu, 01/05/2012 11.19:

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La mia luce si è spenta perché trovo che tutto è falso. La ricerca spirituale è un falso, il progredire è un falso, sperare costantemente in una vita migliore è un falso.

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Tutto ciò che hai elencato è EFFETTIVAMENTE falso.
La ricerca spirituale non è una ricerca vera è propria, perché non c'è nulla che possa TROVARE. E' una strada, un cammino senza mèta.
Progresso, miglioramento, sono falsi perché non esiste meglio né peggio.
La Divina Indifferenza non è solo l'indifferenza verso tutto il male ed il dolore nel senso "io sono indifferente", ma è indifferenza nel senso di "non differenza tra questo e quello".
Comprensione del fatto che ogni cosa abbia la stessa natura, che non si possa scindere in "bene" o "male", bianco o nero, cielo o terra.
La tua luce si è spenta perché il nostro limitato cervello non riesce a comprendere la grandezza di questa indifferenza.
Viviamo da sempre in mezzo alle separazioni: mio-tuo, io-altri, bello-brutto, mi piace-non mi piace sono i primi concetti che insegniamo ai neonati. Quando, alla nostra veneranda età (la tua è un po’ meno veneranda della mia, ma è lo stesso…), ci accorgiamo che queste separazioni non sono corrette, ci sentiamo spiazzati e la mente si difende come può da questo spiazzamento: spegnendosi.
Di solito la soluzione viene indicata nella ricerca di qualcosa di importante, qualcosa che faccia differenza, che ci piaccia, che ci faccia star bene, una passione, un amore, un weekend fuori porta.
Ma questo è solo un palliativo, un “indorare le nostre catene”.
La soluzione è accettare che non ci sia differenza, e modificare il NOSTRO essere in modo da accettarlo, progressivamente, sempre di più. Sospendere il giudizio. Non le idee o i punti di vista, ma il giudizio, la componente passionale.
E non cercare più una mèta, ma limitarsi a guardarsi intorno, a godere del cammino, e di quello che ci ha fatto diventare.

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Signori! Signori! C'è un po' troppa tendenza ad indulgere nella speculazione sui massimi sistemi?
A volte la luce si spenge e si vede grigio. Le persone semplici chiamano questo stato tristezza. A volte si è tristi, a volte piove... Natura. Dopo un po' il sole ritorna, e la speranza fiorisce di nuovo. Non c'è bisogno di scervellarsi a suon di pipponi metafisici, basta accettare il momento di sconforto ed aspettare tranquillamente che passi.

@Dicson: Dillo a Leopardi, Foscolo, Montale...
Non la fare troppo semplice: a volte non è un semplice momento di sconforto.

Guarda che sono un grande estimatore dei poeti, specialmente Leopardi! Amo la tristezza, è uno degli ingredienti fondamentali per maturare. Mi rendo conto che appaio spesso eccitato quando scrivo, ma ti assicuro che il mio temperamento è di fattura malinconica. Dopo anni di bronci e lunghe meditazioni ho capito due cose: che la tristezza va accettata fino in fondo, senza fingere di essere felici nè di consolarsi troppo con sottili speculazioni metafisiche, e che se si accetta fino in fondo... Passa, ritorna, poi passa di nuovo... In maniera del tutto naturale. Da non sottovalutare e da non temere, la tristezza è come la pioggia: viene, va, ha il suo lato positivo e negativo etc... Alla fine si apprezza per quel che è. Anche perché senza la tristezza, non i sarebbe neanche quella cosa chiamata... Gioia!

la tristezza è come la pioggia si, a volte però ne cade così tanta che ti si porta via la casa...e quando torna il sole non c'è rimasto niente.
la vita è facile, ma a volte anche complicata...forse è solo questo da accettare.

@Dicson: Allora saprai che a volte il male di vivere permea talmente l'animo di una persona da divenire decisamente difficile da estirpare.
Concordo con Andrea :D

Io semplicemente non lo sento, beh, come non sento nessun altro sentimento negativo (e neanche positivo, tranne la positività stessa, immagino, oppure boh !), perciò, dal mio punto di vista, la tristezza non ha motivo di esistere.

Dicson, hai ragione se parli solo di tristezza.
Accettare ed aspettare... in fondo cosa c'è di più? (oltre alla FORZA per farlo...)
Siamo abituati ad indulgere nelle nostre passioni, soprattutto quando sono negative. Non per niente la pazienza è la virtù dei forti.
Ma "a cosa sto pensando in qu" (ma cambialo, 'sto nick! ) non si limitava a definirsi "triste": era un discorso più ampio, per questo abbiamo speculato.

Forsaken, ma ti sei fatto una scorpacciata di ossi di seppia come i canarini?

Intendi dire che ho perfezionato il mio modo di discutere ?

Mi è venuta voglia di uppare questa conversazione...
Non so se la "luce" è la stessa, ma a me è capitato di non sentirla per tanto tempo e ritrovarla una sera come tante, in un periodo che non è nemmeno il massimo della gioia!Mi chiedo se si sia messa a brillare per ricordarmi che è sempre là...bellissima esperienza, spero si ripeta, perché tendo a scordarmene spesso ultimamente...
Comunque, interessante rileggere a distanza di tempo e in situazioni diverse, si colgono sfumature diverse...

Me l'ero persa.
Dicson, meno male che c'hai l'ideogramma del Tao come avatar...
Spero non ti riferissi alle citazioni zen per quanto riguarda i pipponi metafisici, perchè significherebbe che il Tao sarebbe pura speculazione per te. Essendo invece pura osservazione distaccata del meccanismo della vita.
Ciauuuu

(Alfea, prrrr)

Ciao trinità. (prr)

P.s. Aspettavo giusto te o Dicson...e siete arrivati insieme!

Ecco, su questo per esempio qualcuno dovrebbe accendere una luce...