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Dubbio: possibile incontro con anima "nuova?"

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2011 17:48
27/08/2011 17:40
 
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Re: Re: Re:
mistermoog, 27/08/2011 17.18:



Dai, non mi dire che non hai capito...!





'Mazza che antipatico [SM=x431243]
27/08/2011 17:54
 
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ok, te lo spiego meglio. Ma potresti scoprire che non ci credi manco tu nelle cose che scrivi.

Ecco, se non lo capisci ora...

Cikalino, 25/08/2011 19.44:

@Mistermoog:
Tu l'hai detto: Io non valgo un cazzo!


tu l'hai detto: Anzi, molti maestri spirituali sono spietati.


Tu l'hai detto (e che ne sai in quale stato della mente ero io?): Non sono le AZIONI a fare di una persona un essere illuminato, ma è lo stato della mente con cui le fa (o non le fa).


tu l'hai detto: Lo farà, paradossalmente, anche per il suo bene...


TU L'HAI DETTO: E puoi amare sinceramente anche mentre fai delle azioni che agli occhi degli altri sembrano tutt'altro che degne di un santo o di un maestro spirituale.

tu l'hai detto:Un essere realizzato può anche decidere di uccidere un altro individuo per il suo bene...




e dopo tutto ciò, ti sei confuso per così poco?:

mistermoog, 27/08/2011 17.18:

Cika, sei uno sciocco presuntuoso. E sicuramente non c'hai capito un accidente.



Ahi ahi ahi, forse averne incontrato uno solo di "maestro" non basta...










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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27/08/2011 17:59
 
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Ti giuro, non ti capisco.

Per il momento ti assicuro che potrei ribadire e sottolineare tutto quello che ho scritto fino ad ora.

E lo dico io che reputo la flessibilità un valore molto più grande della coerenza.


L'ultima cosa che hai detto è vera: non basta conoscere un solo "maestro" (basta per cosa però?)
27/08/2011 18:34
 
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Re: "incontro con anima nuova,possibile?"
Maila1, 27/08/2011 16.37:



Uno dei motivi per cui noi non arriveremo mai a nulla nella comprensione del disegno universale e dell'intelleggibile è qualcosa che và oltre il concetto di bene e male e che sta al di sopra di bene e male.
Il problema,secondo me,risiede nel fatto che la mente umana non riesce concepire una dimensione in cui non esiste nè un inizio,nè una fine.
Perchè è in tale dimensione che io colloco il principio divino universale.Ma come tutti,ahimè,non lo comprendo.




Sono d'accordo Maila. La vita è un flusso infinito e impersonale di creazione e distruzione (ma ragazzi, che bello, ne siamo parte...!!! [SM=g27823] )

Noi non potremmo mai capirci un fico secco perchè abbiamo una visione soggettiva e personale che ci fa definire male la "morte" intesa come qualsiasi fine e bene la nascita o qualsiasi inizio.

Ma sono solo aspetti di un unica realtà.

ciao lara
[Modificato da l@r@_ 27/08/2011 18:43]


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27/08/2011 18:44
 
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Re:
Cikalino, 27/08/2011 17.59:

Ti giuro, non ti capisco.



Eppure pensavo che la mia "provocazione" fosse facile da capire.
Vedi Cika, il problema è che sarebbe stato tutto completamente diverso se ti avessi scritto "Ehi Cika, quello che dici è illuminante, trovo tutto molto coerente umile e maturo".

Va be' basta ora, sono veramente offissimo. Sappi che non ti voglio minimamente male. (e sfido, con quell'avatar...l'ho già detto?...ah!)












Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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27/08/2011 18:48
 
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Lara, posso chiederti quale è allora il tuo metro di misurazione? Come riesci a discernere ciò che è (relativamente) "giusto" o "sbagliato", nella nostra vita attuale? Intendo, considerando che allo stato dei fatti è impossibile prevedere gli effettivi risultati delle nostre scelte.
Bota mi ha risposto: "Ascolto Anima".
Io dico, forse impropriamente: "Ascolto la mia coscienza, o intuizione" (se poi mi chiedi cos' è la coscienza, ti dico: boh! E' quella vocina che sento dentro di me, in fondo in fondo, che mi dice cosa è meglio fare in un determinato frangente).
Tu che mi dici?
Ultimamente sto facendo parecchie letture che riguardano ciò che tu e Maila avete detto, ovvero che Bene e Male non esistono, Giusto e Sbagliato sono relativi. Il problema è che non so poi come applicare questa cosa alla realtà. Cioè, parebbe così che ogni cosa può essere fatta, rubare, uccidere, far del male. Come fai tu a collegare questi pensieri, al cercare di fare poi del bene?
27/08/2011 18:52
 
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Re: Re:
l@r@_, 27/08/2011 08.41:




Anche su questo non si può discutere, perchè se ti chiedessi come mai tu da essere umano come me, puoi fare scelte sovrumane (cioè giuste in senso assoluto, che è già una contraddizione in termini, perchè il relativo non può essere assoluto) probabilmente mi risponderesti che potrei farle anche io solo se ascoltassi la mia "vocina interiore".

Quindi, la fede è fede. L'importante è non dubitare. Mai. [SM=x431230]

Ma la cosa che mi rende perplessa è il fatto che in questo strano, misterioso, e ignoto sistema in cui viviamo, dove la causa produce un effetto che a sua volta diventa una causa in un ciclo infinito, TU debba fare scelte GIUSTE in termini assoluti....ma se poi tutti noi comuni mortali, non in contatto vocale con la nostra "anima" facciamo scelte SBAGLIATE in termini assoluti, quale valore ha la TUA giusta scelta ??? e se combinandosi con le nostre scelte SBAGLIATE....diventasse sbagliata pure la tua ??? [SM=g27823]



ciao lara




Bè...cara lara, se vogliamo definirla fede facciamolo pure, considera però che credo solo in ciò che posso percepire e comprendere, altrimenti ciccia....

(tutto ciò che segue è botapensiero...)

In questo sistema non esiste il giusto assoluto,così come il suo contrario, ma esiste l'equilibrio.
Non è così strano, certo ignoto e misterioso, forse complesso, come lo sono molte cose in natura, però in equilibrio, altrimenti non potrebbe essere.
Più che altro credo sia la visione della vita in sè che ho a portarmi a queste affermazioni.
Premettendo che quello era solo un esempio semplicistico per tentare di dar forma a concetti ben più ampi continuiamo pure con quello, tento di esporre quello che avverrebbe comunque mi comportassi, ti anticipo già che nella sostanza non cambia granchè...

Io sento la vocina, le dò retta e non faccio nulla.

Se il tizio doveva trapassare lo farà, se dovrà sopravvivere sopravviverà. Non avrò sensi di colpa in alcun caso.
Non vi saranno conseguenze.

Io sento la vocina ed intervengo

Le cose andranno come dovranno andare....se sopravviverò non avrò ovviamente sensi di colpa.
Generalmente se senti la vocina e ti butti è perchè lo salvi o perchè dovrete morire insieme, altrimenti non la sentiresti.


La vocina mettiamo che non c'è, io intervengo seguendo la mia coscienza umana e....

Scenario A : Anima ( del tizio ) vuole morire.

Probabilmente non riuscirei a salvarlo, credo molto nella capacità Animica di dominare gli eventi, mi spiace ma ne ho potuto vedere gli effetti, a me basta, qui torniamo sul discorso "fede",per usare un tuo termine.
Sensi di colpa? Perchè dovrei averne, avrei fatto il possibile.

Scenario B : Anima vuole vivere.

L'ho salvata....non si può dire che le abbia fatto un torto.

Come puoi vedere l'esempio che ho scelto nella sua semplicità non ha offerto chissà quali sconvolgimenti, eppure per quanto ne ho capito in generale nello scorrere degli eventi non è così semplice turbare l'equilibrio del sistema stesso, nemmeno intervenendo in modo apparentemente contrario ad esso, concedimi l'espressione.
Il sistema ha di meraviglioso che è in continuo mutamento, tutto viene deciso in tempo reale e la regia alla fine siamo noi, le parti Animiche intendo, nella maggior parte dei casi è in grado di riequilibrarsi all'istante.
Io vedo il karma ( per come l'ho descritto ) più un sistema di controllo all'interno del sistema stesso, non interamente ed univocamente un sistema legato all'individuo.
Tendo a ragionare su basi di tutto in questo senso più che individuo.
Conta molto di più per noi invece il libero arbitrio...questa è la chiave di lettura del sistema per me.
Violarlo è una cosa grave, questo può portare conseguenze.
Ci ho messo anni a tentare di capirne un po' i meccanismi, oggi penso che le scelte fatte con il cuore diano sempre buoni frutti...( non facciamo però una discussione anche su buoni eh?...vale tanto quanto giusto e sbagliato, è solo per dire) [SM=x431230]

Prima che ti sorgano alcune altre domande dato che ci sono dico altre due o tre cosette.

La vita, per come la conosciamo noi, è parte del sistema.
Certo ha un ruolo importante, chiaro.
Certo va rispettata, ovvio.
Certo ha una fine, come tutto in questo sistema.
Una delle cose più importanti che la vita può insegnare per me è cos'è il male e lo fa spesso creandolo, solo comprendendolo attraverso vari punti di vista puoi comprendere anche la sua totale inutilità fuori da qui.
La morte per me non è male, semplicemente "è".
Poi come ho già più volte scritto io spesso non mi sento Loris, lo uso. [SM=g27832]
Quindi non si tratta di chissà quale capacità sovrumana di discernimento, semplicemente faccio parte del gioco come tutti...e allora gioco....come tutti.

Se ho tralasciato qualcosa o ti ho inorridita con qualche uscita sono sempre qui, anche se è così difficile spiegarsi a volte, è inutile, sono concetti alla fine davero troppo grandi per la mente "umana", lo diceva anche Blake!
Ma d'altro canto siamo solo umani e siamo qui per confrontarci, no?


A presto...
27/08/2011 19:03
 
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Re: Re:
mistermoog, 27/08/2011 18.44:



Eppure pensavo che la mia "provocazione" fosse facile da capire.
Vedi Cika, il problema è che sarebbe stato tutto completamente diverso se ti avessi scritto "Ehi Cika, quello che dici è illuminante, trovo tutto molto coerente umile e maturo".

Va be' basta ora, sono veramente offissimo. Sappi che non ti voglio minimamente male. (e sfido, con quell'avatar...l'ho già detto?...ah!)






Si, anche se a me comincia a farmi cagare questo cane-sub [SM=x431219]

Comunque, forse non ho compreso la tua provocazione perché non ho la coda di paglia.
Può essere?

O è più probabile che io stia facendo finta di niente?


Comunque sia, evito di rispondere ad una provocazione che non ho ben compreso.
Dimmi chiaro e tondo cosa vuoi dire.


PS: lo so che mi vuoi bene



[Modificato da Cikalino 27/08/2011 19:05]
27/08/2011 22:27
 
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Re:
[
daneconnie, 27/08/2011 18.48:

Lara, posso chiederti quale è allora il tuo metro di misurazione? Come riesci a discernere ciò che è (relativamente) "giusto" o "sbagliato", nella nostra vita attuale? Intendo, considerando che allo stato dei fatti è impossibile prevedere gli effettivi risultati delle nostre scelte.
Bota mi ha risposto: "Ascolto Anima".
Io dico, forse impropriamente: "Ascolto la mia coscienza, o intuizione" (se poi mi chiedi cos' è la coscienza, ti dico: boh! E' quella vocina che sento dentro di me, in fondo in fondo, che mi dice cosa è meglio fare in un determinato frangente).
Tu che mi dici?
Ultimamente sto facendo parecchie letture che riguardano ciò che tu e Maila avete detto, ovvero che Bene e Male non esistono, Giusto e Sbagliato sono relativi. Il problema è che non so poi come applicare questa cosa alla realtà. Cioè, parebbe così che ogni cosa può essere fatta, rubare, uccidere, far del male. Come fai tu a collegare questi pensieri, al cercare di fare poi del bene?




Ciao Dane

si, certo che ascolto la mia coscienza. E cos'altro abbiamo a disposizione ??? poi, Dane, a volte si fanno scelte "giuste" a volte "sbagliate" ...tutto normale, direi....

Ma tra questo a dire che è la mia "anima" che mi parla (cito Bota) e mi fa fare sempre scelte in "equilibrio" col sistema...ce ne passa.

Poi Dane...perchè dici che parrebbe che tutto diventi lecito ?? tu ruberesti ? se la risposta è che non lo faresti mai perchè lo ritieni sbagliato, perchè dovresti farlo ??


Per BOTA


Bota....ma la tua teoria è perfetta !!! cioè.... tu senti la vocina che ti dice una tal cosa. La fai o non la fai a seconda di quello che ti dice. E qualunque sia il risultato. VA BENE....!!! perchè te la detto la vocina che ne sa più di te, quindi, sei in una botte di ferro....e quando sbagli tu....MAI....!!!! [SM=x431290] Devi brevettarla....!!!

Tornando seria...

Ma Bota....se ognuno di noi fa la SUA parte (limitata, imperfetta, umana) in questo sistema che è la vita....non è più che sufficente ???

saluto entrambi... [SM=g27823]

lara


[Modificato da l@r@_ 27/08/2011 22:30]


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27/08/2011 22:49
 
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@Lara

Ultimamente ho letto "Conversazioni con Dio", e ho trovato alcuni spunti interessanti: ad esempio, in questo libro si sostiene che non esiste in effetti il Male, che in realtà è una situazione di allontanamento momentaneo dall' Amore (che è ciò a cui tutto alla fin fine tenderà). L' autore dice che per poter comprendere appieno una cosa, bisogna sperimentare l' opposto. In questo senso non esiste in termini assoluti il Giusto o lo Sbagliato, ma ogni azione porta inevitabilmente a conseguenze. L' uomo sarebbe una parte di Dio, che per sperimentare appieno Sé Stesso, per comprendere appieno la sua natura, diventa diverso dalla sua natura, si frammenta in miriadi di parti, le quali sono un mezzo affinché Egli si possa conoscere, mentre essi stessi sperimentano di vita in vita tutto il contrario di tutto. Perché, dice, come posso comprendere la natura di Dio, se non sono altro rispetto a Dio? Come posso comprendere la luce, se non so cosa sia il buio?
Al di là che questo possa sembrare semplicistico, interessante o meno, a me ha fatto pensare.
Mi ha un po' fatto paura perché così c' è una implicita idea secondo la quale qualsiasi cosa sarebbe lecita poiché da sperimentare: da un lato questo mi ha dato un senso di "sopportazione" nei confronti dei mali del mondo, ma da un lato mi fa paura, perché qualcuno potrebbe appunto pensare: eh vabbè, lo faccio, tanto è una situazione che comunque va sperimentata!
Per questo quando sento che non esiste Bene o Male, Giusto o Sbagliato, un po' mi vengono i brividi. Di conseguenza ti ho chiesto come applicavi questa teoria alla realtà.
E' ovvio che non ruberei, perché la mia risposta è uguale alla tua: la discriminante è la coscienza.
[Modificato da daneconnie 27/08/2011 22:51]
27/08/2011 23:06
 
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Vedi Dane(scusami lara se rispondo anche io e prima di te,visto che il discorso era fra voi due)Oddio !Dopo la parentesi mi sono scordata cosa dovevo dire...
Ehm...ah sì,vedi Dane,qui si sta ragionando su concetti che hanno la presunzione ( sono umani e quindi la presunzione)di avere valore assoluto.Non esiste il male,non esiste il bene.E' un concetto che trascende l'intimità umana e i suoi valori.
Va bene la teoria del tutto,va bene siamo tutti insieme appassionatamente una cosa sola,va bene io e la mosca siamo tutt'uno,va bene tutti i discursi macro che abbiamo fatto.Però nella tua realtà è Dane che stabilisce i suoi limiti.
Non deve disorientarti l'idea secondo la quale qualsiasi cosa sarebbe lecita poiché da sperimentare...perchè seppur vera quest'idea è applicabile nella tua realtà solo se in rapporto a te stessa.
Queste teorie ci aiutano a ridimensionare il nostro centro,per tentare di avere una visione meno egocentrica della vita.
Però,dato che sei tu(GNOCCA) che vivi proseguendo il tuo passEggio,è in quanto indivuduo che devi fare le tue scelte.Facendo questo stai già applicando la teoria del tutto è lecito...perchè ciò che è bene per te,per quanto impegno ci metti,non è bene per un altro.
Non s'è capito un tubo?Lo so.
[Modificato da Maila1 27/08/2011 23:14]
28/08/2011 01:37
 
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@ lara

Per il brevetto rivolgiti a "Dio", magari non sà quanto sia perfetto quello che ha creato, potresti insegnarglielo...no?

Tornando seri
Vedi che non ho mai detto che Anima sia "infallibile",sarebbe solo un altro modo di umanizzare un concetto e mi sembra che si sia già speculato abbastanza sulle parole e il loro senso, ho detto che ritengo sia la parte di me più adatta a prendere una decisione di quel tipo per una serie di motivi.
Sbaglio cara, spesso e volentieri, sempre cercando di imparare qualcosa dai miei errori.
Per esempio non credo di essere riuscito a far trasparire il vero senso di ciò che penso con le mie parole, è evidente, e anche se non è importante questo è un altro errore, quindi una lezione.
Tanto per essere chiari la parte di esempio che riguardava il "non sentire la vocina" non fa parte della mia vita, sarò folle ma è così, gli esempi semplicistici ed estremizzatori delle situazioni vanno bene per le chiacchiere fra amici ma è bene non scordare che la vita di tutti i giorni è un'altra cosa.
La tua ultima frase poi è più in linea di quanto possa sembrare con quanto dico io, pensaci bene.

Vado a nanna, buonanotte a tutti.

28/08/2011 08:09
 
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Re:
daneconnie, 27/08/2011 22.49:

@Lara

Per questo quando sento che non esiste Bene o Male, Giusto o Sbagliato, un po' mi vengono i brividi. Di conseguenza ti ho chiesto come applicavi questa teoria alla realtà.
E' ovvio che non ruberei, perché la mia risposta è uguale alla tua: la discriminante è la coscienza.




ciao Dane,

la prima cosa che mi permetto di dirti, senza presunzione di saperne più di te, ma perchè ci sono passata è di non considerare queste letture di "divulgazione di massa" della spiritualità, come punti di riferimento. NOn lo sono. Ne ho letti anche io tanti di questi libri (mi riferisco ad autori come Walsch, Dyer, Douglas Baker, Coit Lee e altri del genere) e se in un primo momento dicevo "ah, si certo...chiaro...le cose stanno così"....poi cominciavano i dubbi, la confusione, le incongruenze.

La conclusione a cui sono giunta successivamente, è che questi autori sono persone come me e te che si interrogano sulla vita e fanno le loro ipotesi. Ma NON SANNO, esattamente come me e te e chiunque.

Detto questo, sono d'accordo con quanto ti ha scritto Maila.

Io ho una visione abbastanza vicina al buddhismo (nel senso che però, non lo sono) e certamente è vero che c'è una dimensione relativa e una assoluta della realtà. Quella relativa la sprimentiamo...quella assoluta, possiamo afferrarla solo per deduzione....o sperimentarla in meditazione (degli sprazzi, di solito).

Per esempio, riguardo al "male"....se hai male ad un ginocchio è sicuramente un esperienza spiacevole che vorresti evitare o vorresti che passasse subito. Ma in meditazione potresti provare a "stare con " il dolore. Eslporarlo, sentirlo profondamente, indagarlo. Tipo..ha un colore, una forma, una dimensione ?? insomma, è una tecnica che ti permette di scendere in profondità da un esperienza RELATIVA (dolore/assenza di dolore)...ad un esperienza "assoluta " o meglio, meno realtiva, che affronta il dolore, piuttosto che fuggirlo e ne fa esperienza.

Non so se sono riuscita a spiegarmi. Ma per dirti che per esempio nel buddhismo, questo concetto di relativo e assoluto, non è solo un concetto astratto ma è oggetto di esperienza, perchè, di fatto la famosa "illusione" in cui siamo immersi, pone le sue basi sul dualismo. Ma il dualismo regge solo nella contemporanea assunzione dei due estremi. Nell'esempio...male e bene. Noi siamo sempre in fuga dal (presunto) male verso il (presunto ) bene. Se ci fermiamo e affrontiamo (guardiamo, osserviamo, indaghiamo, accogliamo) il "male" come nell'esempio del ginocchio....cosa succede...??

E qui, non ho risposte (e mai ne avrò)....sono in fase di indagine (e lo sarò a lungo)... [SM=x431230]

Comunque, chiaro che non intendo dire di farsi investire da un camion per fare esperienza del dolore.....ma il dolore appare nella nostra vita sotto forma di disagio in una miriade di sfumature e noi, di solito, lo scansiamo, lo allontaniamo appena possiamo. Magari siamo frustrati e apriamo il frigo in cerca di sollievo. Siamo ansiosi e accendiamo la televisione. Il "qui e ora" buddista è proprio un abbracciare la vita per come è...adesso. Senza scappare incessantemente da un estremo (spiacevole ) all'altro (piacevole).

Per BOTA

Va bene Bota....Anima, è la parte di te più adatta a prendere le decisioni. Ok... [SM=g27823]


ciao ciao
lara

[Modificato da l@r@_ 28/08/2011 08:21]


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l@r@_, 28/08/2011 08.09:




ciao Dane,

la prima cosa che mi permetto di dirti, senza presunzione di saperne più di te, ma perchè ci sono passata è di non considerare queste letture di "divulgazione di massa" della spiritualità, come punti di riferimento. NOn lo sono. Ne ho letti anche io tanti di questi libri (mi riferisco ad autori come Walsch, Dyer, Douglas Baker, Coit Lee e altri del genere) e se in un primo momento dicevo "ah, si certo...chiaro...le cose stanno così"....poi cominciavano i dubbi, la confusione, le incongruenze.





Su questo ti quoto appieno: hai fatto benissimo a precisarlo. Nel mio caso, cerco di leggere sempre tutto con spirito critico, non credo certo che questi autori siano un punto di riferimento, e prendo in considerazione le loro teorie come faccio esattamente con ognuno di voi sul forum o con altri che incontro per strada: semplicemente, secondo me sono spunti di riflessione, ci sono idee che sento più vicine a quello che il mio cuore intuisce al momento (e che potrebbe di certo mutare) e altre meno.
Per il resto, ho compreso quello che hai scritto. [SM=x431259]


06/09/2011 23:05
 
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Questo tema viene trattato nel libro "I Nove Scalini" di Daniel Meurois-Givaudan...Ciao....
07/09/2011 06:58
 
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ciao Lara...non so se ho ben capito il tuo punto di vista sul dolore...sul male...ma vorrei farti una domanda...perché non viverlo quel dolore/male, invece di guardarlo, osservarlo, indagarlo, accoglierlo???

forse pensiamo la stessa cosa, ma da come l'hai esposta mi sembra di intuire che il tuo sia, appunto, più uno "studiarlo" che un viverlo (e cioè un sentirlo in tutto e per tutto in ogni fibra del proprio essere insomma)...
per molte cose la mia visione è simile a quella di Loris (Bottaki), ma condivido anche alcune cose che dici tu (e infatti come ha detto Loris non credo che in realtà i vostri punti di vista siano così diversi), ma questa tua ultima spiegazione mi ha lasciata un po perplessa...anche se forse potrebbe semplicemente dipendere dai significati che attribuiamo a determinate parole...




Cassandra Cassie


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07/09/2011 08:29
 
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Re:
cassandra77, 07/09/2011 06.58:



ciao Lara...non so se ho ben capito il tuo punto di vista sul dolore...sul male...ma vorrei farti una domanda...perché non viverlo quel dolore/male, invece di guardarlo, osservarlo, indagarlo, accoglierlo???

forse pensiamo la stessa cosa, ma da come l'hai esposta mi sembra di intuire che il tuo sia, appunto, più uno "studiarlo" che un viverlo (e cioè un sentirlo in tutto e per tutto in ogni fibra del proprio essere insomma)...
per molte cose la mia visione è simile a quella di Loris (Bottaki), ma condivido anche alcune cose che dici tu (e infatti come ha detto Loris non credo che in realtà i vostri punti di vista siano così diversi), ma questa tua ultima spiegazione mi ha lasciata un po perplessa...anche se forse potrebbe semplicemente dipendere dai significati che attribuiamo a determinate parole...






Si certo intendevo dire proprio viverlo...infatti ho scritto "stare con " il dolore (o qualsiasi stato d'animo).

L'indagine è "qualcosa in più"...nel senso che quando smetti di "fuggire" dalla vita da un estremo negativo all'altro positivo cominci ad intuire che ciò che ritenevi "negativo" è sempre parte di TE e quindi della VITA che non può essere divisa e sezionata in parti e quindi inizi a volerlo conoscere, capire, vedere, indagare...

Comunque, non è facile...spesso sorgono profonde resistenze come è accaduto a me ultimamente.

Ma va bene così....non c'è altra via [SM=g27823]

ciao lara


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ciao Lara, e grazie per il chiarimento! [SM=g27823]




Cassandra Cassie


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