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stanchezza fisica e Viaggio astrale!

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2010 11:56
30/09/2010 15:12
 
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Salve a tutti sono nuovo del forum.
Incomincio a raccontarvi dal principio come sono arrivato a fare questi viaggi astrali (prima che cercassi su internet non sapevo nemmeno come si chiamassero o se qualcuno aveva provato le mie stesse sensazioni)
tutto inizia una notte di 4 anni fa durante il servizio militare mentre facevo la ronda in macchina; il mio collega mi disse di riposarmi, chiusi gli occhi e all'improvviso sentii un sibilo nella testa fisso ed entrai in uno stato di paralisi: ero completamente immobile, non riuscivo a muovere un muscolo, l'unica cosa che riuscivo a controllare era il respiro; il bello era che sentivo tutto quello che accadeva intorno a me!
Dopo quella volta ho rivissuto la stessa esperienza mentre studiavo per dare gli esami all'università, non a letto come molti ma in pieno giorno e seduto sulla poltrona. (per uscire dallo stato di paralisi dovevo muovermi con forza e all'improvviso)

Così ho incominciato a prenderci gusto e a sperimentare la cosa, fino a quando con estremo stupore non mi sono mosso con il corpo ma sono come uscito da esso (sono uscito con la mente)!ho pensato adesso posso fare quello che voglio e così è stato!da li in poi sono sempre riusciuto ad uscire immediatamente senza passare all'immobilizzazione del corpo. Sono anche riustito a ripetere l'esperienza più volte in un ora.

Ultimamente non pensavo più a questa cosa fino a quando (dopo 3 giorni di intenso stress fisico) il mattino non avevo proprio voglia di alzarmi, mi sono rimesso sotto le coperte ed è in quel momento che ho sentito che stava per succedere di nuovo, così è stato o meglio ho fatto!

Almeno per me quindi il fenomeno si verifica in situazioni di profonda stanchezza, tale da non riuscire a prendere sonno e farmi entrare in questo stato di transizione.

Secondo la mia opinione è come se siuscissimo ad entrare veramente nella nostra mente: riuscire a vedere cose come ad occhi aperti, provare senzazioni tattili, olfattive e anche corporee senza toccare vedere o sentire. Non penso quindi che si esca veramente dal corpo, non si va oltre ma dentro se stessi.

la nostra mente è come un supercomputer: possiamo utilizzarla per fare esperienze straordinarie.

30/09/2010 21:36
 
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Re:
claudio1284, 30/09/2010 15.12:


Secondo la mia opinione è come se siuscissimo ad entrare veramente nella nostra mente: riuscire a vedere cose come ad occhi aperti, provare senzazioni tattili, olfattive e anche corporee senza toccare vedere o sentire. Non penso quindi che si esca veramente dal corpo, non si va oltre ma dentro se stessi.

la nostra mente è come un supercomputer: possiamo utilizzarla per fare esperienze straordinarie.




Sante parole Claudio! Intanto ti do il mio benvenuto.
Il tuo modo di vivere e interpretare le esperienze è interessante.
Non faccio altri commenti perchè credo che tu ne sappia molto più di me.
Mi piacerebbe anzi che ci raccontassi qualcosa più nei dettagli, se le parole lo consentono, approfondendo magari sensazioni. Sei arrivato a questo pensiero che è insolito per la maggior parte delle persone qui e vorrei capire quale è la strada che ti ci ha portato.
Tutti cercano l'uscita da sè per sperimentare il meraviglioso, quando invece quel mondo illimitato è accessibile attraverso un'entrata, in profondità, in quello spazio infinito che è la nostra essenza.

A presto
Alfea
01/10/2010 10:14
 
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Benvenuto, trovo molto interessante il tuo ragionamento. Credo che questa linea di pensiero mi toglierà qualche dubbio, approfondire sarebbe davvero utile. [SM=g27823]
Lunga vita e prosperità.
01/10/2010 10:32
 
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spesso citato da buhlman nel suo libro,anche se secondo me, spiegato in modo poco chiaro,o meglio usa dei termini che spiega parzialmente e quindi capibili da chi ha provato l'esperienza.
sul discorso del compiuter sono d'accordo,la cibernetica che è una scienza crocevia,applicata alla psicolgia spiega tantissimi fenomeni apparentemente inspiegabili,vedi la ricca bibliografia...
01/10/2010 10:59
 
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a dimenticavo, spesso quando si è molto stanchi, perchè si attingono energie ,sia del soggetto,sia universali....energia legata e energia libera.
probabilmente sei molto predisposto.
01/10/2010 11:16
 
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Claudio, non avrei saputo dirlo meglio.
La tua teoria è identica alla mia, anche io penso che il viaggio sia (realmente!) un introspezione compiuta con i sensi della veglia (quelli che conosciamo).

per flap:
non ho capito nessuno dei 2 post che hai inserito.
cosa c'entra la cibernetica con la psicologia ed i fatti inspiegabili?
e non capisco neanche da cosa derivi l'asserire che si è stanchi perchè si attingono energie universali...e anche se fosse vero, ma che vor dì?!?


A cavallo dei Fotoni

Se ti fa stare bene...C'hai ragione te!

01/10/2010 12:21
 
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Per il momento la penso così perchè avendo provato queste sensazioni prima di sapere che sono cose provate da molte persone mi ha fatto ragionare in termini diversi (l'ho detto alla mia ragazza e mi ha preso quasi per pazzo.. hihi)

Essendo un appassionato di computer e anche di videogame ho detto: immagina se noi riuscissimo a controllare al 100% il nostro cervello, le cose straordinarie che potremmo fare.

Prendiamo ad esempio i sogni: lì la nostra mente prende il sopravvento, ci fa rivedere persone morte, incubi con mostri di ogni genere, sogni piacevoli e perchè no anche sogni erotici!
il fatto è che non ne abbiamo ne il controllo ne la consapevolezza; siamo inermi.

quando, per la prima volta, da quello stato di blocco (che io pensavo come una specie di rilassamento del corpo e non immaginavo neanche che si potesse andare oltre) ho visto la luce come se avessi aperto gli occhi senza aprirli realmente, ho detto: "ci siamo" sono entrato nella mia testa.

Penso che questo ragionamento sia giusto in quanto quello che facciamo apparire è sempre attinto dai nostri ricordi anche i più inconsci (a differenza dei sogni, nei viaggi io non vedo persone conosciute ma sempre estranei, questo non vuol dire che quelle persone non le ho viste almeno una volta)

Non escludo che ci sia la possibilità, anzi spero sia così, che ci sia anche qualcosa di paranormale: che si esca veramente dal corpo; una sorta di anima (perchè è proprio questa la sensazione): quante volte abbiamo visto film in cui l'anima si alza dal corpo e abbiamo detto "seee che cavolata", adesso so che quella sensazione l'ho visssuta anche se immaginaria o magari reale non si sà!

Nelle eserienze che ho vissuto mi stacco dal corpo sono nella stessa stanza tutto appare chiaro, limpido, come se si accendesse la lampadina, posso muovermi sospeso, passo attraverso le pareti, vedo persone che non conosco (come se si uscisse di casa e si camminasse tra la gente xò con la possibità di non essere visto, invisibile) quando decido di interagire diventa tutto reale, solido, provi sensazioni tattili.

Spero di non scandalizzare nessuno dicendo che l'esperienza più ricca di sensazioni che mi è capitata è stata proprio un'esperienza sessuale!
Chi non ha mai avuto sogni erotici (per gli uomini magari è più frequente) e raggiungere anche l'...?capita no?
beh nei sogni non siamo padroni di noi stessi e delle nostre azioni, ma nei viaggi è differente (posso dirlo avendole vissute entrambe): se vuoi puoi anche provare questa esperienza!
questo è uno dei motivi perchè penso che il viaggio sia come una realta virtuale nella quale la nostra mente domina sul corpo e non viceversa e che è indissolubilmente legata ad esso (le sensazioni che proviamo nei viaggi si ripercuotono anche nel nostro corpo)!

Spero di non aver turbato nessuno.
[Modificato da claudio1284 01/10/2010 12:26]
01/10/2010 12:40
 
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ma quale turbato, si esprimessero tutti così ;)
ti consiglio un giro per il forum alla ricerca di esperienze simili...ne c'è più di una.
ciao!


A cavallo dei Fotoni

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01/10/2010 14:07
 
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Vista la piega colgo l'occasione per riesumare un mio post di qualche annetto fa
(che tenero, avevo solo una sessantina di post e scrivevo come i mortali!)


mistermoog, 06/01/2007 4.45:

E se il viaggio astrale non esistesse?
Sicuramente questo sito verrebbe comprato da un'angenzia di viaggi spaziali...
A parte gli scherzi, è un periodo che guardo le cose da un'altra angolazione. Ma mi sa che è sbagliato definirla pure così...
Forse è il concetto di "viaggio" che comincia a starmi stretto. Dal momento che ci riconosciamo in un individuo forse facciamo l'errore di continuare a identificarci come tale anche in stati in cui la coscienza si "allarga". Questo genererebbe una concezione di viaggio: mi muovo da un punto "a" a un punto "b" a un punto "c" e così via.
Proviamo a pensare che fossimo "ovunque". Non faremmo così parte di una realtà locale. O meglio, ora percepiamo la nostra realtà come locale ma al momento del "viaggio" entriamo in contatto col conflitto: siamo ovunque. Non potendo reggere un simile immensa concezione di sè, questo potrebbe tradursi nella nostra
illusione di spostarci attraverso i luoghi, ma in realtà ci muoviamo dentro noi stessi che, appunto, siamo ovunque. Noi stessi abbiamo bisogno dell'illusione del viaggio e dei luoghi diversi creandoli(*) (o ricreandoli pari pari a quelli del livello ordinario di coscienza).
Mi viene di getto un esempio (è solo un esempio): Il nostro corpo lo conosciamo, ci siamo abituati fino a quasi non sentirlo più, come l'aria che respiriamo. Se però passiamo sopra di esso un dito, muovendolo per tutta la sua superficie, in quel momento avremmo una consapevolezza diversa del corpo, più "particolare" e "nel movimento". Quel dito è una sorta di veicolo che ci fa compiere un viaggio (quindi alterando la nostra percezione o coscienza del corpo) ma una percezione come quella che ci dà il dito a livello locale non l'avremmo mai simultaneamente su tutto il corpo (almeno non ordinariamente). Quindi, facciamo che il corpo è l'universo (noi\Io), il dito che scorre è la simulazione di viaggio che attuiamo (e, capirete, quanto grande può essere questo viaggio). Ma noi\Io siamo sempre lì, non ci siamo affatto "mossi", poichè siamo tutto. Nel frattempo cerchiamo di capire la nostra natura "passandoci addosso il dito".
(*)Questo potrebbe spiegare la difficoltà di esperienze "oggettive".
E poi, pensiamo alla teoria della meccanica quantistica sulla proprietà non-locale delle particelle. (Rieccoci Djazira...)
Ne parliamo? Abbracci, mm

Ps: Non mi sopporto più manco io...














Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

01/10/2010 15:15
 
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....si dice che,in astrale si puo' andare dalla persona che ami,e avere rapporti! tranquillamente...

a caspita...questo codice: test,operazione,test,uscita ...ti dice qualcosa?
02/10/2010 10:27
 
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Grazie per aver spiegato come la pensi, Claudio, mi ha interessata molto il tuo discorso. [SM=g27823]
Lunga vita e prosperità.
02/10/2010 21:01
 
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Ciao Claudio, innanzi tutto benvenuto.
Ok per il cervello supercomputer, hai idee su come intervenire per provare a programmarlo? ( ovviamente allo scopo di sfruttarlo appieno )

BOTA.
03/10/2010 00:24
 
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Già che ci sono, e dato che forse la serata di stasera è sfumata, scrivo due righe anche su questo topic.
Da quello che ho potuto leggere da quando sono qui, non credo ci sia nessuno su questo forum che metta in discussione il fatto che non siamo solo un ammasso di muscoli e nervi. Un po' tutti crediamo che ci sia qualcos'altro: anima, spirito, corpo energetico... fate un po' voi.
Ora, data per buona l'esistenza di questa parte del sé che sopravvive alla morte (e secondo molti di noi, come si legge nell'altra discussione, spesso ritorna su questa Terra) e per scontata l'esperienza del viaggio astrale, non vedo perchè le due cose non dovrebbero "ragionevolmente" portare ad ammettere l'esistenza del viaggio astrale come un'esperienza che non sia solo nella mente di chi la sperimenta.
Preciso che non sto difendendo questa tesi, anche perchè io non ho una risposta e, anche tenendo conto che non è una cosa che ho direttamente sperimentato, serbo molti dubbi.
L'ipotesi che sia "solo" un'esperienza mentale non è chiaramente scartabile. Di sicuro è l'unica spiegazione che può dare chi ha una visione prettamente materialista dell'esistenza.
Nello specifico, a favore della tesi che sia un'esperienza "reale" ci sarebbero le prove riuscite di alcuni sperimentatori, a cominciare da quel poco che so su Monroe, ad altri che sono passati per questo forum e non solo... il fatto che sognatori lucidi di lungo corso abbiano affermato di aver vissuto sensazioni differenti durante le obe... le troppe caratteristiche che accomune esperienze di gente in tutto il mondo che ha sperimentato il viaggio astrale prima di sapere cosa fosse (quindi non condizionata da aspettative o informazioni precedenti)...
Contro ci sarebbe il fatto che questo non è testabile sempre e a piacimento di chi lo sperimenta. Quando cominciai ad approfondire la mia conoscenza sui VA, una delle cose che mi fecero quasi incaxxxxe fu il fatto di venire a sapere che dopo lo sdoppiamento non ci si trova nel modo fisico, ma in quello astrale che non è esattamente lo stesso... Mi sembrava una bella e buona giustificazione ad hoc per spiegare le incongruenze con la realtà che si riscontravano in questo tipo di esperienza. Tutto sommato però, la teoria dei tanti piani della realtà è presente su tanti libri per così dire "spirituali" o "esoterici", molti dei quali con i viaggi astrali non hanno nessun diretto collegamento; e per quello che vale, anche molti medium descrivono questi diversi livelli di esistenza che possono però interferire tra loro... da qui si spiega come sia possibile che alcuni in astrale abbiano testato il mondo fisico...

Tutto questo preambolo per chiedere, e mi rivolgo a coloro che i VA li hanno sperimentati, su cosa basano il loro protendere per la teoria dei VA come esperienze puramente mentali. Cosa "non vi torna" dell'eperienza che avete vissuto per catalogarla come un caso particolare di sogno lucido? Come spiegate (sempre se ci credete) i riscontri (anche se non molti) riportati da alcuni sperimentatori?

Sono molto interessato, anche perchè ho spesso trovato affermazioni tipo "il VA è un viaggio verso dentro e non verso fuori", ma mai una soddisfaciente argomentazione a proposito.
Come dicevo all'inizio, non dovete convincermi di niente, ne dovete farmi cambiare idea, perchè un'idea ben definita non la ho... quindi c'è abbastanza spazio per costruirne una [SM=x431233]


ps. serata salva... sto uscendo... [SM=x431230]
[Modificato da Platone84 03/10/2010 00:25]




Be the change you wish to see in the world.
03/10/2010 09:46
 
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In effetti anche il tuo ragionamento fila. La teoria del viaggio "dentro di se" mi convince, ma poi mi torna alla mente che la sensazione che provo è sempre la stessa, ovvero uscire da qualcosa per andare altrove. Mi sa che la mia incertezza su questo argomento durerà ancora tanto tempo ma non mi stupisco, sto solo cercando di fare ordine. [SM=g27823]
Lunga vita e prosperità.
03/10/2010 15:02
 
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Posso confermare di non avere pregiudizi in materia, in quanto ho scoperto solo pochi giorni fa su internet che quello che mi accadeva era una cosa comune a molti (questo dopo l'ennesima esperienza).

Per adesso resto fermo sul fatto che sia opera della nostra mente che ad ogni modo è connessa con l'evento (è il nostro archivio dove sono immagazzinati tutte le informazioni), ma non escludo he ci possa essere anche qualcosa di paranormale.

Adesso ho deciso di fare alcuni esperimenti, come quelli gia fatti, per trovare un riscontro (prima non ci pensavo nemmeno)

Devo solo aspettare l'occasione e sono sicuro che non mancherà!

vi farò sapere!
[Modificato da claudio1284 03/10/2010 15:04]
04/10/2010 11:56
 
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eheh....dura! sintetizzo cosi....ci si entra dentro per poter uscire fuori,che poi era anche nelle pieghe dei discorsi di acronimo nel post nuovo.

va considerato che nell'inconscio ci sono tutti i codici universali di 300.000 anni di evoluzione ,anno piu' anno meno...

tutti gli istinti e i bisogni, che poi sono simili agli istinti..
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