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il discorso dello schiavo; è da anni che dico ste cose in giro

Ultimo Aggiornamento: 20/08/2009 22:33
02/03/2009 13:01
 
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La buona notizia è che Dio esiste; quella buonissima è che quindi c'è speranza per tutti quelli che lo vogliono
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... pure io!
(in questo caso vedere terzo post...)

Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets.

02/03/2009 15:33
 
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E' una giusta denuncia, ma in concreto quali sono le soluzioni per combattere questo stato di cose secondo Agosti? Se le conoscete, potreste postarle?
02/03/2009 16:08
 
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Re:
viaggio australopiteco, 02/03/2009 15.33:

E' una giusta denuncia, ma in concreto quali sono le soluzioni per combattere questo stato di cose secondo Agosti? Se le conoscete, potreste postarle?




Ah bella domanda Austra, io me lo chiedo ogni santo giorno!
Credo sia difficile parlare di soluzioni in questo caso o forse è proprio quello che vogliono... non farci parlare di soluzione perchè è tutto così uno schifo che uscirne è impossibile...
La cosa fondamentale a mio avviso è rendersi conto della situazione per quanto sia possibile... (a prescindere da cospirazioni più o meno organizzate...) e cercare di sensibilizzare il maggior numero di persone... Quando ti rendi conto di certi meccanismi, diventi più attento e meno attaccabile da certi sistemi di condizionamento ed è già un buon passo avanti...
La cosa buffa è che in tutto questo marasma il vero potere ce l'abbiamo noi, con le nostre scelte, solo che non ce ne rendiamo conto..
Il boicottaggio secondo me è un esempio lampante di questo potere!
Ma è un potere che richiede l'azione di ogni singolo individuo e allo stesso tempo la capacità di abbandonare l'idea di te stesso come tale...

Per ora mi fermo qui... se prendo il via non mi fermo più...

P.s: questo è ciò che penso io, di Agosti non saprei



[Modificato da Zeniba. 02/03/2009 16:18]

Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets.

02/03/2009 18:44
 
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sì, rendersi conto della situazione è giusto anche secondo me... può darsi però che il problema sia più a monte? Ad esempio, se consideriamo l'attaccamento ai beni materiali e l'avidità che ci sono in ognuno di noi e ci meditassimo sopra? Ogni volta che passo davanti al negozio di musica mi porterei a casa la metà degli strumenti, o se sono in libreria farei piazza pulita di tutti i volumi che mi interessano, idem per i negozi di dischi. Ma per fare questo, o rubi, o paghi... e per pagare devi lavorare (o rubare haha).

Alla fine accumuliamo un sacco di cose, lavoriamo per avere soldi per comprare o mantenere tutta questa montagna di beni superflui senza pensare che tantissimi di questi sono condivisibili. Però anziché fare "sharing", accumuliamo copie e copie degli stessi beni solo per noi stessi. Come mai?
02/03/2009 19:15
 
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Re:
viaggio australopiteco, 02/03/2009 18.44:

sì, rendersi conto della situazione è giusto anche secondo me... può darsi però che il problema sia più a monte? Ad esempio, se consideriamo l'attaccamento ai beni materiali e l'avidità che ci sono in ognuno di noi e ci meditassimo sopra? Ogni volta che passo davanti al negozio di musica mi porterei a casa la metà degli strumenti, o se sono in libreria farei piazza pulita di tutti i volumi che mi interessano, idem per i negozi di dischi. Ma per fare questo, o rubi, o paghi... e per pagare devi lavorare (o rubare haha).

Alla fine accumuliamo un sacco di cose, lavoriamo per avere soldi per comprare o mantenere tutta questa montagna di beni superflui senza pensare che tantissimi di questi sono condivisibili. Però anziché fare "sharing", accumuliamo copie e copie degli stessi beni solo per noi stessi. Come mai?



Come mai? Perchè è così che ci è stato insegnato! Credo che il 90% delle cose che vorrei avere non siano miei reali desideri o bisogni. Mi è stato insegnato fin dalla nascita che avrei avuto bisogno di quelle cose... e che la mia felicità dipendeva da quelle cose...
E' triste.
So che sono i soliti discorsi che si fanno e che può sembrare banale... ma allora perchè, nonostante questà banalità, non siamo in grado di liberarci da questo modo di pensare?
Purtroppo non c'è solo il discorso "acquisti" ma tutta una serie di meccanismi che mirano a isolarci dall'altro ad affermare e ossannare l'individualismo invece di valorizzare l'unicità di ciascuna persona. Ci dicono:
"Tu devi essere l'unico, il migliore" e così tutto diventa una gara continua e ci siamo dentro tutti;
"l'altro è un pericolo " quando il vero pericolo lo coltiviamo in noi stessi
Tu, tu, tu ... Io, Io, Io.. e il Noi ormai ce lo siamo dimenticato...


[Modificato da Zeniba. 02/03/2009 19:18]

Tal pais dai zuète, duc' a' crodin di cjaminà drets.

02/03/2009 19:23
 
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Nono Zeni, prendi pure il via, che ti seguo a ruota poi..

Anzi, parto già un pochino..

E' un discorso davvero complesso, e pure io ci penso ogni giorno..
In particolare, nel mio caso c'è del "patologico"..nel senso che è una mia crociata, una mia ragione di vita scrutare profondamente il senso della società, dei ruoli, del lavoro ecc.. ma allo stesso tempo liberarmente..
Diciamo come uscire da Matrix, ci vivi e lo accetti, ma quando vuoi puoi uscirne perchè conosci bene l'alternativa.. passo già importante, considerando che spesso (come dice Agosti) nemmeno si sospetta che ci sia un'alternativa..

Se pensiamo a elementi come Castaneda e Don Juan, e alle storie che raccontano si potrebbe credere che fossero del tutto fuori dal mondo...
Mentre invece, Don Juan stesso capitava andasse in città vestito elegante, e Castaneda nonostante tutto era normalmente inserito nella società.

L'errore forse, è pensare di escludere l'una o l'altra.. cioè la società o la libertà totale..
Non si può uscire dalla società senza prima averla vissuta.. e non si può vivere bene e liberi nella società senza prima averla messa da parte per cavarsela del tutto da soli..
E l'errore di base è pensare di potersi liberare del tutto senza prima capire da cosa di preciso..
Gli schemi sociali che abbiamo marchiati a fuoco nella mente sono il Matrix che ci mostra la "realtà" come il sistema vuole che sia.. e per certi versi ha anche senso, perchè regola e organizza.. non tutti sono, o sarebbero in grado di vivere senza questo sistema.. si sentirebbero persi, crederebbero di morire o di fare una brutta fine..
In realtà c'è molta più libertà di quella che pensiamo, e che spesso siamo disposti ad ammettere..
Sia nelle piccole che nelle grandi cose..
Solo per dirne una, la maggior parte delle persone crede di morire se la mattina non beve un buon caffè... e spesso deve berne molti altri durante il giorno..
Ora il punto non è che il caffè faccia bene o male o che sia giusto o sbagliato, il punto è che è una convinzione errata, è una vera e propria recita che facciamo con noi stessi.. ci convinciamo che senza non possiamo stare, e che è normale berlo e molti lo fanno.
Per cui, anche qui, come pecore seguiamo il branco e creiamo limiti fisici e mentali che non esistono.
Le vie alternative ci sono, e seguirle è spesso difficile e porta sacrificio, ma da libertà, significa scegliere ed esperire nuovi aspetti, da soli e senza seguire il gregge..

La verità però, è che la libertà, quella vera, è dura da sostenre, ti carica di responsabilità.
Quando perdi un limite, guadagni un grado di libertà.. ma come una piantina che è nata con il sostegno, quando togli troppo quel sostegno cadi..ti afflosci, perchè non hai mai imparato a pensare del tutto con la tua testa..

La libertà, ti toglie la comodità di scaricare la frustrazione e la colpa degli errori al sistema.. che è come una presa di terra, scarica a massa, nel generico, e quando sei convinto che il sistema è troppo grande per combatterlo, che sei troppo piccolo per fare la differenza ti metti un pò il cuore in pace... accetti la "realtà" e torni buono e mansueto.. perchè è la tua ancora di salvezza, senza saresti.. saresti... non sapresti neppure cosa saresti, perchè non lo siamo mai stati.
Allora come dice Agosti, adorni la tua cella, la rendi elegante, profumata..ma è solo apparenza.. rimane una cella.. e ti rammolisci così tanto che anche quando la porta è aperta e potresti uscire, non lo fai perchè hai paura.. perchè li fuori c'è troppa libertà, non sai da dove iniziare, e l'infinito spiazza chiunque..anche gli eroi.

Ma porsi queste domande, significa già aver annusato che qualcosa non torna.. che il meccanismo è troppo standard per rappresentare ognuno nella sua unicità... il sistema da le basi, da il piano stabile dal quale partire...e questo può essere comune, ma è il singolo poi che deve fare il resto..

Agire, seppure con poco, anche essendo una goccia nel mare, è sempre creare un precedente.. non è mai inutile, prima di tutto per te.. e poi per le persone attorno a te, che consci o no apprenderanno che quella piccola cosa si può fare diversamente..
Il discorso del caffè è solo un pretesto, per inizare ad essere una variabile impazzita..

Il cambiamento, quello vero, parte dall'individuo, che remi in barca parte per una destinazione non segnata sulle carte.. cercando sempre la Verità, portando pace e conoscienza...

Bisogna essere molto onesti con se stessi.. e liberarsi di inutile zavorra.. diventiamo un pò più egoisti, in maniera sana però..
Prendiamo tempo e coraggio per affrontare i nostri mostri..solo così, scavando e scavando, si arriverà al nucleo delle cose..

Se davvero la società così com'è non ci va, si sia noi stessi a diventare come si vorrebbe il mondo, si porti al mondo ciò che vorremo noi stessi trovare..
Bisogna dare per ricevere, e spesso è nel dare stesso che si riceve anche di più.. perchè nel dare ci si conosce meglio, si lascia la propria trincea, e si scopre il mondo, che non è come quello che abbiamo in testa..

Che poi, quando parliamo di società, del mondo, nella maggior parte dei casi la nostra esperienza diretta si ferma alla nostra nazione, magari anche solo alla nostra regione..
In realtà, la nostra vita ruota attorno ad una città soltanto..
Come possiamo quindi parlare di MONDO? Come possiamo parlare di società riferendoci solo a quella della nostra regione?
Già tra nord e sud, il modo di vedere la vita cambia enormemente, come possiamo quindi ragionare senza riferimenti ampi e che prendano in considerazione la globalità?
Le mentalità per dire, degli eschimesi quanto è diversa dalla nostra? E di una tribù dell'amazzonia? E di un ricco giapponese? O di una famiflia africana che non ha neppure l'acqua da bere?
In queste condizioni, secondo me, molti discorsi sono inutili.. forse anche i miei in questo momento..
Conta l'esperienza diretta, conta quello che imparano i sensi, liberi dal fantasma di ciò che dovrebbe essere e di ciò che si crede sia perchè così abbiamo imparato..
Conta lo stupore di vedere coi propri occhi una realtà sempre e solo raccontata.. conta fare tutto questo a mente aperta, ad occhi spalancati, senza paura di dover ritrattare i nostri punti fermi..
Conta capire quanto è l'ambiente nel quale nasci che ti crea il programma mentale Matrix, che ti insenga cosa è "giusto" provare, sentire, sperare..

Non esiste giusto o sbagliato, buono o cattivo.. esistono azioni e reazioni.. l'universo è causale..

Dalle piccole cose, alle grandi, c'è molta libertà in potenziale..
02/03/2009 20:17
 
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viaggio australopiteco, 02/03/2009 15.33:

E' una giusta denuncia, ma in concreto quali sono le soluzioni per combattere questo stato di cose secondo Agosti? Se le conoscete, potreste postarle?


Non so cosa dica Agosti in merito. Oppure lo so, forse. D'altronde se, come credo, il simile riconosce il proprio simile, anche con l'immaginazione trovi tante risposte.
Ma in questo caso potrei dirti più praticamente cosa penso io. Potrei rifarmi agli esempi già citati in questo topic, L'uccello in gabbia, ad esempio, potrebbe essere calzante.
Se paragoniamo la vita dell'uomo comune, che non sceglie ma che fa scegliere per sé, di colui che ha paura del vicino strano, di quello che che vive all'interno del proprio recinto ed esige garantita la sua incolumità all'interno di esso, in poche parole dell'uccello in gabbia, è notorio a tutti che l'uccellino abituato a vivere chiuso in una gabbia conoscerà la libertà limitata a quel solo spazio. Osserverà ciò che c'è fuori dalla gabbia con timore. Anzi, se aprite la porticina non uscirà. Nel migliore dei casi se uscirà morirà a breve. Perché? Perché non è abituato, non è la sua realtà, non è il suo mondo quindi non saprebbe fare le cose più elementari per la sopravvivenza. La condizione "gabbia" lo ha da sempre tenuto in un cantuccio sicuro, neppure si è posto domande su ciò che potrebbe esserci "fuori"...
Io non credo che qualcuno debba fare un "porta a porta" per convincere questi uccellini che la realtà è un'altra, che la Matrix (quanto detesto l'esempio del film "figo"!) sia tutto un inganno. Andare a fare il predicatore che grida "pentitevi perché non avete capito un cazzo!" o peggio, il rivoluzionario che viene a far saltare le gabbie "liberi tutti!!". Credo che tutto ciò potrebbe, nella maggior parte dei casi, fare ritrarre ancor più l'uccellino in un angolo della gabbia. Io credo che la cosa migliore che possa succedere è che l'uccellino, ponendo il caso che io sia quello che scorrazza fuori, debba provare una sensazione nuova: curiosità. Credo che questa sia la base di partenza per qualunque viaggio. Se io fuori dalla gabbia svolazzo allegro, gioco con gli altri uccellini liberi,sorrido, se a volte l'"ingabbiato" mi vede ("ma guarda un po' cosa si può fare con le ali!"), altre non mi vede ("chissà dove sarà, che fara?") e poi torno più sano e sorridente di prima, per l'ingabbiato sarei la migliore rivoluzione che possa capitargli. La rivoluzione deve però essere già scoppiata in me. La rivoluzione deve essere soltanto un virus, mai una bomba o una pallottola, ma questo virus da contagiare, la curiosità.
Penso, viaggioaustroungarico, che il destino dell'uomo non sia una mobilitazione di massa verso un chissaddove. Credo che, goccia a goccia, il mare cambierà.













Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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02/03/2009 21:34
 
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Moog basta una goccia di luce per far risplendere un oceano di oscurità!

Secondo me questo controllo ha un equilibrio molto precario, per uscirne basterebbe spegnere cellulari ed eliminare cose superflue e già non esisteremmo più.

Seek come hai detto tu per essere veramente in equilibrio bisogna essere SE STESSI all'interno della SOCIETA' di cui si fa parte! Avevo letto di un grande personaggio spirituale indiano, quasi un guru, che nella vita di tutti i giorni lavorava in ufficio, a cui si dedicava come per le altre cose della sua vita! Bisogna saper essere nell'equilibrio e non perdere di vista il motivo per cui ci troviamo qui, e cioè giocare a questo "gioco".
Comunque credo che a tutti piacerebbe essere dei giramondo libertini come te seek [SM=g27823] , e in molti lo sono; ma forse anche questo fa parte di quell'equilibrio, molti altri diversi da te avranno esperienze diverse dalle tue e capiranno cose diverse, sfaccettature che ti sono sfuggite, e quando tu leggerai qualcosa scritto da loro avrai ciò che non potevi raggiungere, e viceversa loro di te.

adesso credo di aver perso il filo, tra uccellini ed eschimesi mi sa. forse ho pure scritto cose mischiate [SM=x431289] . I vostri ragazzi sono discorsi molto belli,emozionanti, toccanti.

sil
03/03/2009 09:57
 
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Mi associo, molto belle le vostre parole. Credo anch'io che uno dei punti cardine sia la paura della libertà e dell'ignoto, derivante dall'abbandono di una situazione pressoché sicura ma allo stesso tempo per molti frustrante quale è la routine quotidiana.
Cambiare il circolo vizioso delle abitudini e dei pensieri fortemente condizionanti è possibile, previa osservazione di ciò che davvero sono questi pensieri. Certo bisogna avere una buona dose di determinazione ed essere pronti a probabili "cadute", inoltre è possibile esercitarsi partendo con l'eliminare piccole abitudini e vizi (gomme da masticare, sigarette, ecc).
Forse tutti noi sappiamo bene cosa è necessario fare, la mia domanda iniziale "in concreto quali sono le soluzioni per combattere questo stato di cose secondo Agosti?" è solo una scusa per non faticare troppo, per avere una ricetta bella pronta da seguire punto per punto... ma anche se una tale ricetta esistesse davvero, credo che non avrei migliorato di molto la mia situazione: seguirei le regole dettate da qualcun'altro anziché le regole di un tempo... un po' di sana anarchia è necessaria [SM=x431283]
03/03/2009 13:21
 
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Re:
mistermoog, 02/03/2009 20.17:


(quanto detesto l'esempio del film "figo"!)






Moog, ho letto e riletto molte volte..ma proprio non capisco se ti riferisci al fatto che ho citato Matrix o no..
Se fosse, a me invece l'esempio su Matrix mi piace a anche tanto, per cui credo che continuerò a farlo finchè non ne trovo uno di migliore.. [SM=x431265]
03/03/2009 13:31
 
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Sil, sono d'accordo, la nostra visione per quanto già fuori dal coro, può essere allargata dallo scambio, accettando a mente libera l'esperienza altrui anche se lontana dai nostri percorsi..anzi proprio per questo arricchisce di più.
Mai dare nulla per scontato..

Cmq, non sono poi così giramondo libertino... anzi.. la Normandia è stata la prima esperienza, e per ora l'unica..
Poi, con la capoeira in questi anni stiamo girando molto l'europa, ma pur sempre in uscite di qualche giorno o brevi periodi.. nulla di eclatante..
Vorrei molto essere giramondo, ma per ora sono solo bloccato nella mia mente, nelle mie paranoie e domande irrisolvibili..

Certo, accorgendomi soprattutto di questo, vedo almeno per me, quanto sia importante fare i conti su se stessi, senza cercare soluzioni di massa quando neppure riesco a badare a me stesso..
Se il discorsi di massa li faccio, è perchè provo ad andare oltre al lavoro personale col pensiero.. credo che se ognuno prendesse tempo e forza per fare chiarezza in se stesso e cercando l'essenziale, anche nel plurale ci sarebbe molto vantaggio... come ha detto Moog (che era quello che dicevo io nel post prima..) goccia dopo goccia e con l'aiuto di qualche buon esempio, il mare può cambiare..

Cmq, torno a dire... dovrei parlare di meno e agire di più..che è quello che sto facendo in questi ultimi mesi..
[Modificato da Seeking 03/03/2009 13:32]
03/03/2009 15:35
 
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goccia dopo goccia ... lo diceva anche Maria Teresa...
..e pure Jovanotti mi pare!

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aaaaaaaaaaarrrgggggggghhhhhhh!!!!! Cacatiiiii!!










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
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03/03/2009 15:48
 
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L'hai voluta la guerra?




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[Modificato da Zeniba. 03/03/2009 15:52]

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03/03/2009 16:04
 
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e allora sferra il tuo colpo migliore, bambola, perché io picchio DUROOOO!!!


vado a prepararmi...tzé
[Modificato da mistermoog 03/03/2009 16:05]










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"Invia" noooo!!! Occazzarola! Che state a guardareee!! Siete tutti off topic cacateviiii!!!










Ah, tutto accade una volta soltanto,
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Oh santo acronimo, dacci oggi il nostro viaggio astrale, e bannali con il RAY-BANNER astrale!
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sil
03/03/2009 16:40
 
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Anch'io vado a prepararmi..
Mmmhh stavo pensando a qualcosa tipo Beatrix kiddo... potrebbe andare?
(anche se qualcosa mi dice che starebbe meglio a te!)
[SM=x431243]



Oh santo acronimo, dacci oggi il nostro viaggio astrale, e bannali con il RAY-BANNER astrale!



Bannali? "i"?? Eh no caro il mio moderatore Sil... "lo" per cortesia.. "lo"!
Ha cominciato lui!
E poi che cacchio tu sei l'unico qui dentro più piccolo di me e vieni a farmi le predicheeeeeeeeee? Credi che non mi bastino quelle di tutti gli altri?
Tsk! Ma vedi sto pivello!
( [SM=g27823] )

[Modificato da Zeniba. 03/03/2009 16:47]

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03/03/2009 19:18
 
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SUPERMODERATORI
03/03/2009 17.53
sala riunioni.......
by Silenceise



Oh mamma mia... non ti sarai arrabbiato vero caro dolce Sil?
Che cosa hai scritto là? Niente contro di me vero? Vero? Eh?
Io scherzavo... in realtà sono dolce e gentile, un angioletto, non mi permetterei mai.. insomma ero solo un po' nervosa... non ero in me... non volevo dirti pivello, in reltà sei molto più maturo tu che molti altri.. oh grande Sil! Perdonamiiiiiiiiii! Non bannarmi ti prego!
Io amo l'ordine! Anzi se vuoi combatterò al tuo fianco contro tutti gli anarchici del forum! (in relatà lo sto già facendo da infiltrata... ma shhhhhhh!)
Ti scongiurooooooooooooooooooooooooooo!
Non bannare me!!!!!!!!
[SM=x431262]


[Modificato da Zeniba. 03/03/2009 19:20]

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03/03/2009 22:49
 
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La seduta approva con voto unanime...Zeniba in cucina a pelare le patate dell'hotel astrale per 1 mese!!!

SENZA SCONTI!!

ahahah.!! [SM=x431248]

sil
07/03/2009 16:10
 
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Un tempo ero sicura che rimanere nella società fosse il modo migliore per cambiarla, lavorando da dentro.
Oggi non ne sono più così sicura.
In questo momento sono solo stanca. Non ho forze, nè certezze.

Oggi sono capitata sul forum per caso, e per caso ho letto questa discussione.
Non so se leggerla mi abbia fatto più male o più bene... so che mi avete fatto pensare.
E come al solito, quando mi sento sola, quando il vuoto dentro la mia testa diventa tanto grande da sentire l'eco dei miei pensieri, vi trovo qui, e mi sento meno sola.
Grazie a tutti.
07/03/2009 16:14
 
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Fine del momento di serietà.
Ora torno la solita vecchia Mond!

Non sapevo che aveste aperto il club "quelli che non cagano Zeniba"!
[SM=x431219]
Manco da troppo tempo... aggiornatemi, per favore.
Vale solo per lei, la regola "se lo dice lei non vale, ma altri possono aprire thread appositi e otterranno risposte a iosa"?
[SM=g7515]
20/08/2009 22:33
 
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rispolvero questo topic sempre attualissimo perché ho appena visto un video che mi ha fatto riflettere, e mi andava di condividerlo:



in belgio spunta una banca dal nulla e diventa famosa promettendo interessi molto alti e trasparenza verso i clienti, spiegandogli senza tanti peli sulla lingua in quali società verranno investiti i loro soldi... il giochino è psicologico: probabilmente le società su cui vengono fatti gli investimenti sono le stesse di tutte le altre banche, e la gente non si chiede quali siano queste società (l'importante è che il tasso di interesse renda, no?); ma se la trasparenza è troppa e soprattutto se quelle società sono coinvolte in guerre, petrolio e sfruttamento del lavoro minorile, qualcuno si insospettisce...

Da vedere
[Modificato da viaggio australopiteco 20/08/2009 22:35]
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