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CHE RAPPORTO AVETE CON I DISABILI?

Ultimo Aggiornamento: 29/08/2007 18:09
20/08/2007 21:47
 
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Ciao Albert,
l' organizzazione di conferenze per l' abbattimento di barriere archittettoniche con l' ottenimento di un progetto di legge la dice lunga sul tuo impegno.
Non so perchè ma mi sento sempre un po' meglio quando trovo gente attiva e intelligente come te, che non si arrende , che cerca nuove strade , che lotta per ottenere soluzioni concrete volte al miglioramento della qualità della vita dei disabili.
Il semplice andare a mangiare una pizza per un disabile può essere un serio problema, come ho constatato.
Un problema che dovrebbe sensibilizzare tutti noi.


Se ho visto
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(Isaac Newton)
21/08/2007 17:07
 
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Ciao Helenna, leggere messaggi come il tuo accarezzano il cuore e rinfrancano lo spirito.

Ti racconto una mia esperienza fatta in Norvegia una quindicina di anni fa quando la disabilità mi permetteva ancora certe follie. Un estate partii in macchina da solo e dopo otto giorni, con tappe rigorosamente preorganizzate, arrivai alle isole Lofoten, un arcipelago a nord del circolo polare dove montagne di 1000 metri si buttano nel mare quasi a picco. Soggiornai nel capoluogo, Svolvaer, una minuscola cittadina di case in legno con un piccolo porticciolo, per 6 giorni. Quando arrivai all'albergo, la direttrice signora Ruth si intrattenne con me a lungo dimostrando un senso dell'ospitalità che non immaginavo. La mia camera era accessibile e a misura di disabile, ma per arrivare alla reception c'era un gradino che mi comportò una notevole fatica sotto i suoi occhi.

Ero arrivato nel tardo pomeriggio. La mattina dopo si accedeva alla reception tramite un rudimentale scivolo di legno approntato lì per lì.

Per farla breve, quando tornai in Italia scrissi una lettera all'Ente Turistico Norvegese raccontando questo ed altri piccoli episodi del mio soggiorno alle Lofoten. Come in una specie di testamento, concludevo che non avrei mai dimenticato i norvegesi e la Norvegia. Dopo un mese mi arrivò una lettera della Signora Ruth.....era commossa....mi diceva che la mia lettera era stata pubblicata sul quotidiano delle isole ed il giornale concludeva l'articolo con un invito a ritornare l'estate successiva. Cosa che non feci.

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21/08/2007 22:10
 
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Albert, il tuo racconto è davvero fantastico!
Davvero bello sentire storie così, hai fatto un lunghissimo viaggio in automobile, hai soggiornato in questo posto suggestivo in Norvegia, sei andato via da solo, niente male, proprio niente male!

Quando conobbi Luca, mi spiegò come sia stato difficile per lui imparare atti che noi consideriamo banali, come il semplice vestirsi, farsi la doccia etc.
E' dunque indispensabile che la società si preoccupi di agevolare il più possibile queste persone attraverso l' abbattimento delle barriere archittettoniche e progetti appositi spazi su misura, perchè non divenga un' impresa prendere un autobus o andare in bagno.
In Norvegia hai conosciuto un bell' esempio di civiltà ed è stato bello questo "dopo" che avete avuto, con la pubblicazione dell' articolo sul giornale.
Io credo che ci voglia un pizzico di "attenzione" in più da parte di tutti.
Ancora i miei complimenti albert!

ps: sono stata una volta a un matrimonio fra lei, una mia amica, e lui, un disabile (poliomelitico). Lui è un paratleta, e sono una coppia bellissima.


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(Isaac Newton)
22/08/2007 14:37
 
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sono fiera di essere la futura moglie di albert
[Modificato da sibilla522 22/08/2007 14:40]
22/08/2007 21:31
 
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Helenna conosco i problemi di Luca perché li vivo direttamente. Abbraccialo da parte mia

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22/08/2007 21:33
 
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Sibilla se non avessi te non sarei un uomo. Grazie del tuo amore.

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23/08/2007 11:02
 
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State davvero bene insieme!


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(Isaac Newton)
23/08/2007 11:03
 
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PS: saluterò senz' altro Luca!

devo dire che è grazie a lui che mi sono sensibilizzata al problema vero e proprio, e parlo proprio della vita quotidiana dei disabili, specialmente di chi vive e si sposta in carozzina.

Le cose vanno viste a trecentosessanta gradi, e una società davvero civile dovrebbe accogliere le esigenze di tutti, ma spesso prima di vedere riconosciuti diritti che ai miei occhi sembrano elementari, dietro ci sono anni di "lotte", di richieste .. i tempi sono molto più lunghi di quanto dovrebbero.
[Modificato da Helenna 23/08/2007 11:09]


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23/08/2007 19:10
 
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Re:
Helenna, 23/08/2007 11.03:

PS: saluterò senz' altro Luca!

devo dire che è grazie a lui che mi sono sensibilizzata al problema vero e proprio, e parlo proprio della vita quotidiana dei disabili, specialmente di chi vive e si sposta in carozzina.

Le cose vanno viste a trecentosessanta gradi, e una società davvero civile dovrebbe accogliere le esigenze di tutti, ma spesso prima di vedere riconosciuti diritti che ai miei occhi sembrano elementari, dietro ci sono anni di "lotte", di richieste .. i tempi sono molto più lunghi di quanto dovrebbero.



Ti quoto perchè faccio mie le tue parole. Pensa che sono stato vice presidente nazionale di un'associazione di disabili per 10 anni......i problemi in due lustri non sono cambiati. Qualche agevolazione, qualche contentino, ma i veri problemi come quello dell'inserimento nel mondo del lavoro sono rimasti nel cassetto dei vari ministri che via via si avvicendavano. l'Italia è il paese del divertimento e della tintarella, mica dobbiamo guastare l'atmosfera di spensieratezza!



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28/08/2007 20:08
 
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sì, è un "voltarsi dall' altra parte" globale, come se, non vedendo, i problemi sparissero.. viva l' Italia! Io dico, certe cose sono "minime".. o almeno, dovrebbero esserlo.


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29/08/2007 10:59
 
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Se solo sapessero che male fanno quelli che si girano dall'altra parte ............ma l'ignoanza in materia e' ancora forte. Ecco perche' bisognerebbe parlarne e informare. Quanto ero ignorane io prima di conoscere da vicino la disabilita'. E ora.....vorrei avere un megafono per dire dire dire. Sapere e' meglio.
Altra cosa che mi viene in mente .....quando si dice "poverino". Non lo sopporto!!! Poverino? A chi??? E perche'? [SM=x431231]
29/08/2007 17:44
 
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Il termine poverino è una manifestazione di pietismo (che non ha nulla a che vedere con la pietas cristiana). Pietismo, buonismo e in genere le parole che terminano in ismo sono una degenerazione concettuale del termine da cui propriamente derivano ed indicano un atteggiamento, un modo di porsi falsamente positivo nei confronti di chi avrebbe bisogno di atti concreti più che di una pacca sulla spalla. Ecco, siamo tutti bravi a lavarci la coscienza con un poverino qua e un poverino là, ma quando è necessario passare dalle parole ai fatti la piazza si svuota in un batter d'occhio. "Fossi scemo!" mi par di sentire mormorare sottovoce dal serpentone di fuggitivi [SM=x431232]

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29/08/2007 18:09
 
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Prima di conoscere Luca e di uscire tutti in compagnia insieme non comprendevo del tutto le implicazioni che la disabilità comporta. Mi sono stupita quando un giorno l' ho accompagnato a Padova in Università e lui non si è fatto aiutare, bensì è sceso dall' automobile con le stampelle, si è richiuso la portiera, ha aperto il bagagliaio, ha estratto la carrozzina e ci è salito sopra con una agilità che non avrei creduto possibile.
E non ho detto: oh, poverino. Ma : che in gamba.
Questa cosa mi ha fatto pensare parecchio: è autonomo, lui DEVE fare così per spostarsi, per vivere, con i "poverino" non va da nessuna parte, lui non sa che farsene.
"fare" qualcosa per un disabile significa permettergli di essere il più autonomo e agevolato possibile.
O aiutare concretamente.
Sempre a Padova, quel giorno, volevamo entrare in un bar ma non c' era rampa, niente di niente. E io da sola non ce la facevo ad aiutarlo a superare la gradinata. E' arrivato un signore e mi ha aiutato a portarlo sin dentro in bar, e poi anche all' uscita. Me lo ricordo ancora con piacere.


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