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Nessuno di noi è preparato alla morte

Ultimo Aggiornamento: 09/06/2011 16:37
07/06/2011 20:09
 
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sull'argomento MORTE,ho lavorato duramente molti anni........
lavoro inconscio naturalmente.......a livello conscio è tutta un'altra cosa....
07/06/2011 21:29
 
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Re:
SHARDBOVERI, 07/06/2011 19.46:


Tutti moriremo prima o poi e fra duecento anni nessuno saprà che siamo mai esistiti che cosa abbiamo fatto, che cosa sognavamo, per cosa abbiamo lottato, saremo polvere.
Non so se c'è un aldilà, ma sono sicuro che lo scoprirò, lo scopriremo tutti.



D'accordissimo, e questo ragionamento, nel bene o nel male, ci influenza tutti. Cambia la prospettiva se quelle persone tra 200 300 o 600 anni saremo sempre noi che staremo sperimentando altre emozioni ed esperienze umane.


@Dannie: Hamer poveraccio è stato trattato nei peggio modi. Radiato dall'albo dei medici in germania (e dire che lì sono pure molto aperti alle medicine non convenzionali), trattato come uno stregone, un ciarlatano, ha subito lutti (e intato il savoia che gli ha ucciso il figlio è a piede libero) e deve vivere fuggiasco... Insomma il suo grido io lo interpreto come una profonda ribellione e inca....ura contro tutto l'apparato della medicina ufficiale contro cui a questo punto si ribella con tutte le sue forze.
Tutto quando viene portato all'estremo è dannoso
08/06/2011 16:41
 
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Re: Re:
Krishnamurti, 11/04/2007 11.30:

"Per gli antichi greci questo "posto" veniva chiamato Ade o mondo sotterraneo, mentre per i cristiani Purgatorio o stato di mezzo.


Ci tengo precisare che il purgatorio è un invenzione medievale della chiesa cattolica, e che non se ne trova traccia nel nuovo e antico testamento, ergo i cristiani non credono nel purgatorio: solo i cristiani cattolici ci credono (come se un coincilio di un papa e qualche decina di cardinali, possa creare dal nulla una realtà spirituale come il "purgatorio")

Detto questo vorrei dire che, secondo me, è assurdo dire di "salvare dalla morte" qualcuno: innanzi tutto perchè la morte, prima o poi, è inevitabile in quanto parte della vita, ma soprattutto perchè stiamo parlando di una cosa che non conosciamo: "salvare" da cosa..? magari poi si va a stare meglio, oppure c'è un motivo per cui uno deve morire giovene e in quel modo/momento che a noi ci è ignoto e quindi ci sembra una cosa ingiusta.
Noi non abbiamo gli elementi per valutare in maniera completa la vita e la morte: non ne conosciamo i meccanismi, i perchè (se ci sono) e quindi è normale che ne siamo spaventati, poichè si va incontro all'ignoto, ma dire che la morte è una cosa "brutta" da cui essere "salvati" è un'opinione che non può prescindere dalla nostra condizione limitata di esserei umani, che quindi rischiamo di sbagliarci: cerchiamo a giudicare/valutare/estimare qualcosa che non conosciamo nella sua interezza, e questo ci può portare facilmente a cadere in errore.

Per quanto riguarda l'origine delle malattie, secondo Massimo Scaligero in "Guarire con il pensiero", la malattia (sia mentale che fisica) è dovuta al fatto che il pensiero puro dell'anima, che di per sè è una forza universale di amore e guarigione, perde la coscienza di sè stesso nel momento in cui viene "mediato" dal corpo fisico, ovvero dal cervello. Questo meccanismo è l'origine del male umano. Riuscendo a risalire all'origine del pensiero, si può percepire la
forza vitale guaritrice che può risanare ogni male.
Questo secondo Scaligero, secondo me.. boh..

[Modificato da jimmy_ 08/06/2011 16:42]

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato,
quando l'ultimo albero sarà abbattuto,
quando l'ultimo animale sarà ucciso,
solo allora capirete che il denaro non si mangia."
(Tatanka Iyotake, capo dei Sioux Lakota)
08/06/2011 19:52
 
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Re: Re: Re:
jimmy_, 08/06/2011 16:41:



Questo secondo Scaligero, secondo me.. boh..





infatti... non si capisce perché all'anima debba essere associato un pensiero puro, forza universale di amore e guarigione
08/06/2011 19:57
 
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Re: Re: Re:
jimmy_, 08/06/2011 16.41:


Ci tengo precisare che il purgatorio è un invenzione medievale della chiesa cattolica, e che non se ne trova traccia nel nuovo e antico testamento, ergo i cristiani non credono nel purgatorio: solo i cristiani cattolici ci credono (come se un coincilio di un papa e qualche decina di cardinali, possa creare dal nulla una realtà spirituale come il "purgatorio")

Detto questo vorrei dire che, secondo me, è assurdo dire di "salvare dalla morte" qualcuno: innanzi tutto perchè la morte, prima o poi, è inevitabile in quanto parte della vita, ma soprattutto perchè stiamo parlando di una cosa che non conosciamo: "salvare" da cosa..? magari poi si va a stare meglio, oppure c'è un motivo per cui uno deve morire giovene e in quel modo/momento che a noi ci è ignoto e quindi ci sembra una cosa ingiusta.
Noi non abbiamo gli elementi per valutare in maniera completa la vita e la morte: non ne conosciamo i meccanismi, i perchè (se ci sono) e quindi è normale che ne siamo spaventati, poichè si va incontro all'ignoto, ma dire che la morte è una cosa "brutta" da cui essere "salvati" è un'opinione che non può prescindere dalla nostra condizione limitata di esserei umani, che quindi rischiamo di sbagliarci: cerchiamo a giudicare/valutare/estimare qualcosa che non conosciamo nella sua interezza, e questo ci può portare facilmente a cadere in errore.

Fin qui nulla da dire, per il vostro bene ( diventerei noioso...)
Ora però inserisco le mie personali variazioni al seguito in maiuscolo.
( solo per comodità, il tono è sempre quello )

Per quanto riguarda l'origine delle malattie, secondo BOTA in "il BOTApensiero", la malattia (sia mentale che fisica) è dovuta al fatto che il pensiero puro dell'anima, che di per sè è una forza universale di amore e guarigione, perde la coscienza di sè stesso nel momento in cui viene "mediato" dal corpo fisico, ovvero dal cervello CONDIZIONATO DA TUTTE LE PUTTANATE CHE SAPPIAMO CREARE E QUELLE CHE CI HANNO INSEGNATO AD INFILARCI DENTRO! Questo meccanismo è l'origine del male umano. Riuscendo a risalire all'origine del pensiero, OVVERO RICONQUISTANDO UN DIALOGO DIRETTO CON ANIMA si può percepire la
forza vitale guaritrice che può risanare ogni male OPPURE ALL'OCCORRENZA CAUSARNE, SE CI SERVONO PER CRESCERE.
Questo secondo BOTAKKI...( in realtà il mio pensiero è un tantinello più complesso, questa però mi è sembrata un'ottima sintesi )

Grazie a Jimmy per avermi offerto questa palla... [SM=g27811]





08/06/2011 20:00
 
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Re: Re: Re: Re:
a cosa sto pensando in qu, 08/06/2011 19.52:




infatti... non si capisce perché all'anima debba essere associato un pensiero puro, forza universale di amore e guarigione



Ciao Acco...
Credo perchè Anima crea e la sua forza principale è l'Amore, guarigione ci stà un po' stretto, ma checcivoifà....ci stava e può anche avere un suo senso.

[Modificato da BOTAKKI 08/06/2011 20:03]
09/06/2011 05:09
 
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Streghetta
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il mio rapporto con la morte è un po particolare...soprattutto con l'idea della mia morte, l'ho sempre considerata come una cosa normale, che fa parte della vita, della mia vita...non mi ha mai fatto paura

certo, mi è sempre risultato più difficile accettare la morte degli altri che l'idea della mia di morte...soprattutto quando succedeva a persone(amiche o amici, parenti o buoni conoscenti) che, in un certo senso, ritenevo più "puri" di me...

ma non avevo sensi di colpa, semplicemente mi sembrava ingiusto che venissero privati della possibilità di godere della vita
...ma a volte mi chiedo se non è anche merito di queste tante perdite, avute in particolar modo fra i 12 e i 17 anni, che ho imparato ad apprezzare la vita sempre di più

riguardo al rapporto malattia - mente e quindi capacità di guarire o meno...beh non posso portare nessun esempio positivo, ma non me la sento nemmeno di escludere che sia possibile arrivare ad un miglioramento o addirittura alla guarigione...la nostra mente è uno strumento potentissimo, ma che ancora ha infiniti segreti da svelarci...



Cassandra Cassie


"Learning is a constant process of discovery - a process without end." Bruce Lee
09/06/2011 08:35
 
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Il mio rapporto equilibrato con la morte:



mi cago addosso!!!



Con la morte altrui:



la prendo malerrimo!
09/06/2011 16:23
 
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Da piccolo mi rimproveravano perché non andavo mai a trovare i nonni al cimitero: rispondevo loro che tanto erano in Paradiso, che cosa mi serviva andare a vedere una lapide? Già da piccolo avevo le idee abbastanza chiare, non ho mai pianto per la morte di un parente o amico, non perché sono uno stronzo, anzi, ma perché ho sempre visto la morte come un passaggio, non come la fine.
Non ho paura della morte (certo ho paura che avvenga in modo doloroso, ma questa alla fine è paura del dolore più che altro), ma cerco comunque di starle lontano!
Il buon Rob Monroe aveva detto nel suo documentario sulle Hemi-Sync: "Siamo di qua per imparare a vivere di là", e devo dire che mi ci riconosco in questa visione delle cose, perciò provo a imparare più che posso!
09/06/2011 16:37
 
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Re: Re: Re: Re:
a cosa sto pensando in qu, 08/06/2011 19.52:




infatti... non si capisce perché all'anima debba essere associato un pensiero puro, forza universale di amore e guarigione



Sono d'accordo con te Acco, me lo chiedo pure io e mi chiedo "non è che per caso la nostra paura ci porta a una visione consolatoria delle cose astratte solo nella misura in cui si sublimino nell'amore?" Sentimento questo meramente umano, quindi mortale. Sarà pure che il mio concetto di amore è distante da quello comune.
A volte penso che siamo un'accozzaglia di pilastri granitici piantati sulla ghiaia.










Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend

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