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circa i modi,e le mere "mode" della parapsicologia

Ultimo Aggiornamento: 04/05/2005 12:42
04/05/2005 12:42
 
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Circa i modi, e le mere " mode " della Parapsicologia.





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" CRITICA E RAGIONEVOLEZZA NELLA PARAPSICOLOGIA di Pericle Assennato


1. Ho abitudine di rileggere, ogni tanto, libri o riviste che mi hanno già interessato. Così rileggendo lavori pubblicati — recentemente e negli anni scorsi — nella nostra rivista «Metapsichica», ho avuto più volte occasione di rilevare e rimeditare la frequente illogicità di certa critica ai fenomeni parapsicologici, dimenticando o ignorando gli assunti più elementari di una critica che meriti tal nome. […]

2. Rileggevo ancora in un lavoro del prof. F. Granone («Metapsichica», 1968, pag. 104): «I fenomeni parapsicologici richiedono per la loro esplicazione l’esistenza di una trance, di soggetti sensitivi per la metapsichica subbiettiva e di soggetti cosiddetti medium per la metapsichica obiettiva, la quale come sapete comporta la materializzazione di fenomeni obiettivabili. Esaminando queste trance dal lato neuropsichiatrico, vi si ravvisano chiaramente le condizioni di una ipnosi spontanea, cioè auto indotta ecc.». L’A. stesso tuttavia, nella stessa comunicazione conclude che «l’ipnosi non crea facoltà parapsicologiche ma tutt’al più le potenzia là dove preesistano». Pertanto è chiaro che un fenomeno, se non è condizionato da un altro, è indipendente ed... è un’altra cosa. E va studiato a sé.

3. Aggiungeva Granone (ibid., pag. 107): «Va distinta la fenomenologia parapsicologica metapsichica da quella ipnotica, giacché se là vi possiamo riscontrare una volontarietà da parte del sensitivo, qui la componente neuropsichiatrica priva il soggetto in stato di veglia di quella condizione di trance necessaria all’esplicazione autoipnotica». Qui l’A. segna un punto che l’odierno studio metapsichico dovrebbe considerare di fondamentale importanza: altro sarebbe identificare elettroencefalograficamente un’attività medianica nel Dr. Rol (che giammai vi si presterebbe, e in questo avrebbe la nostra accorata comprensione), altro sarebbe un approccio filo-biologico fondato su presupposti metapsichici simili alle “illuminanti attenzioni aspettanti” di cui parlava il Crooke nel suo studio su «Mesmerismo e ipnosi animale», quando anche la trance ipnotica fosse nella sua forma archetipica originaria.

4. Della trance ipnotica — etero o autoindotta — Granone («Ipnotismo», ed. Boringhieri, 1962) conferma la non identificabilità clinica ed elettroencefalografica col sonno; elettroencefalograficamente la persona indotta non si differenzia dalla persona sveglia (ed è un dato spesso dimenticato). Egli, come altri autori, conferma che lo stato ipnotico attualmente è uno stato d’essere di natura non definita. Afferma poi che — nei fenomeni parapsicologici esiste sempre uno stato di trance d’autoipnosi del soggetto operante. E questa affermazione — di natura clinica — è azzardata. Per citare soltanto un esempio: non risulta — dalle comunicazioni — che qualcuno sia andato in trance negli esperimenti di psicocinesi filo-biologica compiuti, anche, dai professori Mino, Granone e Armani. Né in quelli compiuti da altri.

5. Bisogna tenere conto che le grandi trance dei medium, particolarmente numerose e studiate quando uno studio dell’ipnosi non era stato ancora seriamente impostato, avevano tratto in facili generalizzazioni e commistioni e conclusioni, che ancora oggi molti studiosi ripetono. Se lo spiritismo e i classici fenomeni medianici hanno portato alla ribalta le trance più o meno drammatiche, lo studio odierno dei fenomeni parapsicologici ha voluto — con chiara finalità scientifica — studiare ogni singolo fenomeno parapsicologico nella sua espressione possibilmente più pura, non influenzato da altri fenomeni parapsicologici o paranormali o da ipnosi o altro. Cosi, si è studiato e si studia più fruttuosamente la telepatia; così la telecinesi e le sue varianti.

6. È anche per tale motivo che sono molto più interessanti — ai fini di uno studio proficuo — i fenomeni che il Rol compie alla luce, senza trance grande o piccola, piuttosto che quelli che egli compie — in evidente trance — al buio o quasi, anche se più drammatici. Sono — per noi — più interessanti, del pari, i fenomeni tipo Ted Serios; fino alle («assurde» certo) operazioni chirurgiche a mani nude, come quelle documentate dal dott. Motoyama, compiute fuori trance. Qualsiasi ricerca scientifica è più fruttuosa se riportata a soggetti singoli, a parametri più possibilmente semplici. I fenomeni che vengono così presi in esame sono — per se stessi — già tanto sorprendenti e misteriosi che ce n’è d’avanzo prima di passare allo studio di fenomeni misti o più complessi. Ora, della «piccola trance» si è detto e scritto tanto, e — fra noi — dal Cazzamalli, il quale si è particolarmente soffermato sulle «piccole trance autoindotte». […]

7. Noi riteniamo che sono invece... le distrazioni, caso mai, che sono più vicine alla trance, non le illuminanti attenzioni aspettanti. Sta di fatto, pertanto, che certi fenomeni parapsicologici eseguiti in piena luce, serenamente, sotto il controllo visivo tattile uditivo, come certi fenomeni del dott. Rol sono chiaramente eseguiti senza la minima traccia di trance e di ipnosi: né in lui né nei presenti, intendo. Perché — se può essere vero che la vita è un sogno — non è detto che noi tutti — che poi ci picchiamo di ricerca — si sogni di sognare, come dolci fanciulle! Almeno... fino a prova contraria.

8. E’ tale, d’altronde, lo sbalestramento cui è sottoposto il visitatore da escludere l’ipotesi di “piccole trance autoindotte”. Vieppiù che non può verificarsi trance né nel soggetto (il dr.Rol) né nel materiale esecutore delle “operazioni Rolliane”, dal momento che tutto ciò su cui si opererà è in precedenza e successivamente esaminato, e non si ha notizia – nell’intera storia della metapsichica! – di stati “ipnotico suggestivi” (nemmeno ai livelli più bassi, suggeriti dal prof. Cazzamalli) producenti acquerelli su supporti di cartoncino. […]

9. Ho letto anche, sempre rileggendo...: «La trance ipnotica consentirebbe di raccogliere, in particolari individui, informazioni dall’inconscio collettivo e ciò potrebbe allora spiegare come possano alcuni parlare lingue a loro sconosciute». Ombra di Jung! Prevedo che fra qualche giorno vedremo cinefonofotografare — portato in onda dall’inconscio collettivo di validi sperimentatori — un autentico Archetipo: e — inutile dirlo — sarà da qualcuno subito spiegato «psicoteleplasia archetipica da induzione collettiva». "




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