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Ultimo Aggiornamento: 20/07/2004 21:06
11/06/2004 18:28
 
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Angelo
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Ciao a tutti, spero l'argomento venga trattato con la serietà che merità! Sono capitato qui per caso(esiste il caso'?)e vedo che gli obe e le parlisi sono davvero molto diffuse..bene anche se me ne interesso il motivo non è quello che voglio indurmi in stati del genere..ma cercar di capire se è un fenomeno della mente , come affermano gli scetticoni, oppure davvero è connesso all'altra dimensione. Anch'io vivo questi fenomeni..però involontariamente..non li cerco non li voglio..è per questo che li voglio studiare...le paralisi con relative presenze purtroppo mi atteriscono anche se la presenza con mè è benevola e protettiva..però non giochiamo ad armi pari..viene sul mio letto mi guarda mi accarezza e io sono paralizzato..non posso nemmeno guardarla..ma mi chiedo se nel mio caso non si tratti per caso della volontà inconscia che materializza un angelo custode! E chi lo sa! Certo è che sento amore...anche se tutti dicono che è solo un sogno..è proprio reale..è come se fosse verissimo..i sogni sono diversi..non sono così vividi in situazioni di tatto. A chi piacerebbe svegliarsi nel bel mezzo di un sogno, e capire di non potersi muovere..sentire una presenza nella stanza..che poi sale sul letto? Ripeto sento che questa presenza mi AMA.....vuole che io senta il suo affetto..sono io che mi spavento solo per la paralisi..fatemi sapereeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeANGELOne
11/06/2004 19:12
 
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Obino
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Benvenuto nel forum!!
Dal momento che sono ancora agli inizi, non posso dare risposte alle tue domande...(ma qui c'è chi ne sa più di me [SM=g27811] )
Il mio parere è che la tue siano bellissime esperienze, io al tuo posto cercherei di fare il possibile per eliminare la paura e vivere tutto quell'amore con il massimo della "partecipazione" del mio spirito e della consapevolezza!!
ciao
12/06/2004 09:53
 
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OOBE inside
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Pensiamo al contrario!
Ciao Angelo, forse non era proprio la sezione giusta per questo post, la sposto in Esperienze se non ti da fastidio, almeno puoi avere più risposte. Quello che vivi è veramente speciale, te lo dico perchè a suo tempo l'ho vissuto anche se in maniera diversa, non era una donna ma un bambino di circa 7-8 anni. All'inizio delle mie esperienze c'era sempre, io preso dalle paure più impensabili cercavo sempre di rifiutare le esperienze, di muovermi per svegliarmi, mentre sentivo che lui mi afferrava e cercava di tirarmi fuori dal corpo. Un bel giorno ne ho anche sentito la voce che mi diceva: "Ma insomma, ma perchè dovrei farti del male?". E altre affermazioni del genere in giorni successivi. Morale della favola? Qualche tempo più tardi ho deciso di lasciarmi andare e la meraviglia di quell'esperienza c'è l'ho ancora nel cuore!!! Quindi lo so che la prima cosa che ci viene in mente è la paura che queste "entità" ci vogliano fare del male, ma per una volta proviamo a pensare al contrario, ma che interesse avrebbero a farci del male? a che scopo? E che cosa potrebbero mai farci?
12/06/2004 16:37
 
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Angelone
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GRAZIE
Grazie Joy, grazie Acronimo per aver condiso la tua bellissima esperienza. Caro Acronimo visto che tu hai vissuto ciò potrei farti alcune domande? Non sono un curiosone ma non potendo parlare con altri di ciò( ti liquidano dicendo che era un sogno..perchè non l'hanno provato!)mi permetto di farle a te: secondo te chi potrebbe essere tale persona che viene a "svegliarmi" e mi guarda con amore e mi accarezza..( l'ultima volta mi è sembrato che avendo percepito la mia folle paura si sia limitato a guardarmi evitanto di toccarmi come aveva fatto la volta precedente.Mi stava vicino e sentivo su di me uno sguardo pieno di amore...sai poi ho avuto la sensazione che non vedesse l'ora di avere un contatto..quando è salito sul letto pareva in trepidante attesa di me..come se non mi vedesse da molto)la proiezione della mia volontà..o realmente una presenza che vuole interagire? Perchè non parla e perchè non la vedo?..non riesco ad aprire gli occhi, è una situazione un pò agghiacciante...Pensa che pur di non avere più tali stati ho perso molto sonno! Tu ti sarai fatto un'idea..cosa potrebbero volere? forse sono defunti amici o angeli, o defunti intrappolati nel piano astrale per loro scerta( è proprio questa terza ipotesi che mi impaurisce!). Certo di una risposta ti ringrazio di cuore!
13/06/2004 11:33
 
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piega13
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Cioa angelo, l'entità ke tu senti probabilmente è il tuo "spirito guida".
Ogniuno di noi ne ha uno, ed è un parente defunto.
La funzione dello spirito guida è di "proteggerci", e (solo per chi ne ha le capacità) di metterci in contatto con l'aldilà.
Chi pratica scrittura automatica o cmq i medium in generale, non si mettono in contatto diretto con l'aldila,ma lo spirito guida fa da tramite.
Probabilmente ra lui/lei.
La tua incapacità di muoverti è giustificata,è la paura inconscia ke subentra,col tampo imparerai a dominarla.

Spero di esserti stato d'aiuto.

Piega
13/06/2004 18:05
 
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Angelo
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GRAZIE
Grazie Piega la tua risposta mi aiuta molto a far luce sulla questione. Ho deciso che se si dovesse ripresentare cercherò di stare più tranquillo possibile..per cercare di capire cosa desidera..sei stato davvero gentilissimo Grazie[SM=g27819]
14/06/2004 21:41
 
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Daimon
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Re:

Scritto da: piega13 13/06/2004 11.33
Cioa angelo, l'entità ke tu senti probabilmente è il tuo "spirito guida".
Ogniuno di noi ne ha uno, ed è un parente defunto.

Piega



Come mai tanta certezza?
E se si trattasse di qualcuno/qualcosa d'altro?
15/06/2004 17:42
 
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virginia
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ciao...ho letto e riletto cio' che hai scritto perche' mi ci ritrovo in tutto e per tutto solo che io quelche volta non ho sentito amore ma orrore,anch'io non so a chi rivolgermi per avere spiegazioni che al momento non so se ho mai voluto effettivamente trovare.
15/06/2004 20:12
 
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Angelo
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L'orrore che tu hai sentito Virginia potrebbe essere solo frutto della tua paura durante le paralisi, cioè la proiezione della tua paura, proprio su questo sito nella sua prima edizione lessi che a noi possono avvicinarsi solo anime del nostro stesso livello vibrazionale, per cui se siamo gente che ama non dobbiamo temere, se invece non amiamo dobbiamo cominciare a farlo..non credi?
16/06/2004 16:58
 
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Ciao, Angelo.
Scrivi “L'orrore che tu hai sentito potrebbe essere solo frutto della tua paura durante le paralisi, cioè la proiezione della tua paura…a noi possono avvicinarsi solo anime del nostro stesso livello vibrazionale, per cui se siamo gente che ama non dobbiamo temere, se invece non amiamo dobbiamo cominciare a farlo..non credi?”.
Domanda a te: “e tu non credi?”.
E se credi perchè hai paura? Come disse il bambino di Acronimo, per quale motivo la tua presenza dovrebbe farti del male?
E’ vero, è troppo comodo parlare al di là di uno schermo di computer, tranquilli e rilassati, tanto è un’esperienza che capita ad un altro. In fondo, anch’io ho avuto paura quando mia nonna è venuta a trovarmi nel mio appartamento un anno dopo la sua morte, come in un film: lo scacciaspiriti ha cominciato a tintinnare, si è diffuso uno strano odore nell’aria e la tv si è accesa da sola… ho avuto poi conferma da mia madre (che vive a 500 km da me…) che aveva appena finito di pregare, chiedendo a mia nonna di proteggermi ed aiutarmi… aiuto che mi è puntualmente arrivato una settimana dopo… Sapevo che era lei e l’ho anche chiamata (“nonna…?!?”), perchè la luce (e la tv) è un suo modo peculiare di comunicare con noi (iniziato il giorno del suo funerale, quando 3 lampadine sulle 4 poste intorno alla bara si sono bruciate all’inizio della messa e in chiesa c’è stato una caduta di tensione durante la messa stessa, dando uno strano effetto-discoteca). Sapevo che era lei, ma comunque ho avuto paura. Quindi capisco quanto possa aver paura tu, quanto possiate aver paura tutti.
Purtroppo ci sono ricordi, schemi, veli, preconcetti, ci sono punti di vista che per noi sono atavici e quindi, per assioma, questi “eventi” ci fanno paura.
Probabilmente se succedessero ad un bambino, con meno schemi e più elasticità, li vivrebbe molto meglio. Forse ci sono addirittura già successi e non ce ne ricordiamo. Un’esperienza analoga successami a circa 12 anni (niente scacciaspiriti, stavolta… solo un cane che parlava!) non mi ha lasciato molto sconcerto… non dico che sia stata normale, ma certo non ho provato terrore.
La nostra sensibilità è un dono, e come tale va presa: già è dura non poterne parlare perchè la maggior parte delle persone ti piglia per visionario (nel migliore dei casi…), non c’è bisogno di sentirsi anche perseguitati da entità di cui siamo più forti e che magari cercano solo di comunicare con noi per qualche motivo che noi non comprendiamo… Queste entità sono qui, chiunque siano, fantasmi o angeli custodi, e c’è chi li sente/vede/avverte e chi no.
Riempitevi l’anima di Amore e nulla potrà farvi del male.
Un soffio di luce a tutti
18/06/2004 10:57
 
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Angelo
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Ciao MONDSTRAhL,
in effetti io volevo tranquillizzare Virginia, volevo rassicurarla che se abbiamo l'amore in noi di chi dobbiamo temere? Però ciò non toglie che io stesso ho paura..anche se faccio coraggio agli altri è un modo per farci e farmi forza.Ora non mi accade da un mese e più e sono più tranquillo ma quando lo vivo e lo racconto( perchè ho bisogno di sfogarmi) gli sguardi delle persone care sono:scettiche, e un pò preoccupate. Grazie di aver condiviso l'esperienza di tua nonna..io ci credo si a quello che dici e mi vengono i brividi..ma è proprio così loro ci vogliono dire che al di là di questa c'è un'altra vita non sono morti...la morte è la rinascita..è la nuova e vera vita. Angelo[SM=g27811]
18/06/2004 11:17
 
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angelo
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Mondtrahal io credo nell'amore..e cerco (anche se alle volte è difficile) di metterlo in pratica...ma sai cosa mi preoccupa..(qui non voglio far preoccupare nessuno..sono ignorante in materia) i santi(non voglio dire nemmano che sono un santo ci mancherebbe) sono stati sfottuti dal diavolo...Padre Pio, Gemma Galgani ecc..perchè lo percepivano se le loro vobrazioni..erano immagino fortemente positive?
24/06/2004 14:29
 
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Ciao, Angelo,
scusa se non ti ho risposto prima, ma non ne ho avuto la possibilità (in teoria non l'avrei nemmeno ora...).
Mi fai una domanda diretta a cui non so se so rispondere... questi sono argomenti in cui vale l'esperienza più che le parole, che sono limitate e spesso mendaci. In questo caso non ho esperienza diretta, non avendo mai conosciuto santi (e soprattutto non essendo io nel novero...), quindi posso andare solo per deduzione. Posso premetterti che non credo all'esistenza del diavolo? Troppo comodo avere un capro espiatorio a cui dare la colpa per i nostri errori. Troppo insensato pensare che sia stato creato da Dio. Esiste il Male, si, quello sicuramente! Derivato dal nostro Libero Arbitrio (il Dono più grande...). I Santi, nella loro grandezza, nella loro grande comprensione della Luce, vi si opponevano e vi erano torturati, se non altro perchè lo sentivano e ne soffrivano. Noi facciamo i nostri timidi passi nella Realtà Superiore, tra Obe e sogni lucidi, o meditazione e preghiere, nel migliore dei casi cercando di migliorare NOI STESSI e di esplorare, mentre loro si opponevano alla negatività DEL MONDO. E tale negatività si rivoltava contro di loro. Un po' per questa guerra, un po' per la paura di perderla e di cadere essi stessi in tentazione, materializzavano tale Negatività soto forma di diavolo che li tentava o li combatteva. Ovviamente le loro vibrazioni erano fortemente positive, ma quando cerchi di combattere PER TUA SCELTA qualcosa che positivo certo non è, non puoi aspettarti che non reagisca... Ma tutto questo è un po' diverso dai nostri timidi tentativi di uscita dal corpo... dettati dalla voglia di scoprire, dalla nostra ricerca della Verità.
Ovviamente tutto quanto espresso finora è solo deduzione, è solo una mia opinione... decidi tu in che misura fidarti delle mie parole.
Ciao
24/06/2004 19:02
 
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Angelo
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Grazie per la risposta..essendo ignorante in materia certamente accetto il tuo punto di vista...in effetti è col male che combattiamo..per conquistare la luce..la lotta è solo con noi stessi..più che diavolo( so che è felice quando non crediamo che esista) la mia paura è relativea alle possessioni diaboliche..che io credo una realtà orribile..ma esistente( Gesù stesso era un esorcista). Infatti su internet da qualche parte ho letto che se abbandoniamo il corpo con una obe..questo che è rimasto"libero" potrebbe invitare qualche anima dannata atratta ancora dalla materia a prendere posto. Questo fatto è stato ciò che ha dato avvio alle mie paure..non so se ti è capitato di leggerlo...spero sia solo fantasia!
24/06/2004 19:54
 
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Obino
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mondstrahl, vorrei dirti grazie anch'io per tutti i tuoi post...mi piace quello che scrivi e come lo scrivi [SM=g27823]
mi sento "vicina" ai tuoi pensieri (almeno per quello che leggo [SM=g27821] )
ciao! [SM=g27811]

06/07/2004 12:28
 
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fabiox82
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cos'è?
cioa sono fabio e da quando conosco il sito e ho preso coscienza della natura di quelle poche esperienze che ho provato(veramente poche e solo l'ultima voluta e cercata con una tecnica)mi capita piu spesso ma 2 giorni fa me ne capitata una che mi preoccupa piu delle altre. ho letto queste voste esperienze che parlano di presenze,alcune che emanano amore e altre invece paura, fatto sta che io quella sera tornato verso le 2 di notte a casa, vado a dormire e non prendo sonno! aspetto nel letto che prima o poi mi addormenti e non mi passa neanche per la testa l'idea di provare una tecnica per provare un sogno o un viaggio( so che dide che è il momento migliore quando andiamo a dromire) ma il fatto è che ho troppa PAURA di farlo la notte. ho paura sin da piccolo di ciò che non posso vedere e la notte... cmq mi trovavo nel letto e ad un certo punto sento che mi assale una senzazione di abbandono, un senzo di pesantezza su tutto il corpo(senzazione che ho provato all'inizio della prima esperienza che mi volevo creare ma che poi non è andata piu in là delle sole vibrazioni, se ho capito cosa sono). Allora mi sono mosso perche non le volevo equindi la senzazione è sfanita ma dopo poco un altra che mi avvolgeva ed io che mi scuotevo per scrollarmela. Ed è li che ho avuto una forte senzazione che ci fosse qualcosa(qualcuno) che me la voleva inporre. io mi alzai e accesi la luce e poi mi rimisi a dormire ma sempre dopo poco mi sentivo raggiungere e senpre piu forte avvertivo quella senzazione di essere forzato e incominciava a irritarmi. anche con la posizione piu scomoda in cui mi mettevo... arrivava. poi non so come finalmente mi sono addormentato perche mi sono risvegliato il giorno dopo. Io vado con i piedi di piombo su questo e posso pensare che era solo una mia senzazione di "essere preso " senza che volessi. avendo letto queste storie magari il mio inconscio mi ha giocato un brutto scherzo. perche sento sentivo sentimenti di angoscia e antipatia verso questa esperienza se penso di non essere un cattivo ragazo? forse lo sono[SM=g27813] ?
07/07/2004 15:31
 
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Angelo
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Incarnato
tranquillo ...secondo me non era qualcuno che voleva tirarti fuori a tutti i costi, sicuramente la paura ti ha tirato qualche scherzo, perchè di solito tutto avviene spontaneamente quando siamo rilassati, se tu eri agitato il tuo inconscio ti ha potuto giocare qualche scherzo! Secondo me non c'è nessuno che ci possa obbligare a uscire...io per esempio quando sono spaventato perchè le paralisi con fenomeni sono in eccesso ..prego e dormo con un rosario..sapessi che sonni tranquilli..nessuno può disturbarmi! Tieni sotto il materasso una figurina della madonna.o di S.Pio...nessuna entità negativa ti disturberà!
07/07/2004 17:57
 
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Obino
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Ciao ragazzi,
posso farvi delle domande? (e questa è la prima [SM=g27828] )
Perchè avete paura? Avere paura di un qualcosa che non si conosce non è stupido? Avete mai provato a capire ad osservare la vostra paura? Non avete mai osservato la vostra mente in preda alla paura? Avete paura di morire? Ma che cosa è la morte per voi? Avete paura della vita? Che cosa è la vita?
Perchè cercate un simbolo una protezione? Non è vero che il simbolo alimenta la vostra paura? Vi siete mai osservati? Osservate mai gli altri?

Bene basta così con le domande...provate per un solo giorno...uno solo...ad osservare...soffermatevi un solo momento...cercate di percepire COSA vi circonda...analizzatevi punto per punto...millimetro per millimetro...dentro e fuori e non pensate che ci sia un dentro e un fuori...fatelo! e vi accorgerete di una cosa FANTASTICA! [SM=g27828]

Vi voglio raccontare una mia piccola e breve esperienza sulla paura...spero nn vi dispiaccia...[SM=g27823]
Una sera come tutte le sere...cerco di meditare e fare un po di autotrening per uscire dal corpo...mi abbandono...quella sera però mi sentivo + strano...avevo un timore diciamo anche PAURA di nn so che cosa...cerco di non pensarci e lascio liberi i miei pensieri...li osservo e osservo anche le mie emozioni...sento le vibrazioni... mi sento molto leggero...ad un certo punto sento un respiro accanto a me...all'improvviso il mio cuore comincia a pompare forte sempre più forte...in due secondi la mia mente aveva paura...sapete come ho battuto questa situazione? Ho detto dentro di me "Vieni a prendermi...forsa ti aspetto...fatti vedere...voglio vederti...perchè non ti fai vedere? allora se non vuoi farti vedere aiuatami ad uscire dal corpo! vieni quì...in quel preciso moento il mio cuore si era calmato il mio respiro era più tranquillo e io mi sono sentito ancora più leggero...ero sicuro di farcela...e poi nn vi racconto cosa mi è successo (non è importante).

Vi dico queste cose perchè VOGLIO aiutarvi a liberarvi dalle vostre paure! Parlatene...guardatele in faccia...affrontatele ma senza talismani o foto (se lo fate alimenterete questa paura) solo voi con lei....la vostra mente è Forte!
Vi consiglio vivamente di leggere qualche libro di Jiddu Krishnamurti. ORA VI LASCIO! fatemi sapere!

Con amicizia gabriele
(la frase che ho scritto alla fine è una frase che ho preso da un libro fantasy per un altro forum)
bye[SM=g27828]

-----------------------------------------
-La verità è una terra priva di sentieri-
-----------------------------------------
Nel gdr - Il trono di spade -
Lady Lysa
09/07/2004 12:14
 
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fabiox82
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Ciao gabriele, volevo rispondere al tuo intervento sulla paura su come affrontarla e vincerla. Ti dico subito che le cose che hai scritto sono vere e sincere ma purtroppo l'essere umano è fatto cosi! ha paura per natura e sopprattutto paura di cio che non conosce, per ignoranza. Per quel che mi riguarda so applicare cio che tu affermi, i tuo metodi,ma solo quando il mio nemico o la mia paura posso guardarla in faccia. Ma quando non riesco a vedere cosa mi puo circondare e soprattutto se potrei contrastarla con le forze delle mie braccia, toccarla la paura, allora essa stessa rimane dentro la mia testa. è la forte senzazione di impotenza che mi inpaurisce, il fatto di essere consapevoli del pericolo o della presenza accanto a te e sapere di non poter far nulla.
certe volte la mia coscenza mi dice non farlo! perche magari vieni a conoscenza di cose che faranno si che tutto non sara piu come prima, non ti basta la luce del sole, il vento sulla pelle e gli amici che quando li vedi sei felice e quando non li vedi sai che sono altrove con la loro normale vita.
quello che voglio dire è che non bisogna solo pensare a un bel viaggietto sopra i tetti delle case e poi "svegliarsi" e dire: bello! ma adesso vado a lavoro...
09/07/2004 17:46
 
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Obino
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ciao...volevo invitarvi a leggere quanto scritto...
RIGUARDA LA PAURA...se avrete la pazienza di leggere...CAPIRETE!
[SM=g27823]

Che cos'è la paura? La paura può esistere solo in relazione a qualcosa, non isolatamente. Come posso aver paura della morte, come posso aver paura di qualcosa che non conosco? Solo ciò che mi è noto può farmi paura. Quando dico che ho paura della morte, ho davvero paura dell'ignoto, che è la morte, o invece ho paura di perdere ciò che ho conosciuto? La mia paura non ha per oggetto la morte, ma l'idea di perdere i miei legami con le cose che mi appartengono. La paura è sempre in relazione con ciò che è noto, non con l'ignoto.
La mia indagine verterà ora sulle possibilità di essere liberi dalla paura di ciò che conosciamo, la paura di perdere la propria famiglia, la reputazione, il carattere, il conto in banca, i desideri e così via. Potreste obiettare che la paura nasce dalla coscienza; ma la coscienza è plasmata dai condizionamenti, e dunque è ancora frutto di ciò che è conosciuto. Ma cos'è che conosco? La conoscenza consiste nell'avere idee, opinioni sul conosciuto, e nient'altro. Le idee sono ricordi, il risultato dell'esperienza, che è la risposta a uno stimolo. Ho paura di ciò che conosco, il che significa che ho paura di perdere certe persone, cose o idee, ho paura di scoprire ciò che sono, paura di essere confuso, paura del dolore che potrebbe sopravvenire qualora perdessi o non vincessi o non provassi più piacere. Si ha paura del dolore. Il dolre fisico è una reazione nervosa, mentre la sofferenza psicologica insorge quando mi aggrappo alle cose che mi danno soddisfazione, perchè allora ho paura di chiunque o di qualunque cosa possa portarmele via. Fin tanto che nn vengono turbate, le accumulazioni psicologiche impediscono la sofferenza interiore; io sono un fascio di accumulazioni, di esperienze, che impediscono qualunque forma grave di turbamento...e non voglio essere turbato. Perciò ho paura di chiunque le turbi.Dunque la mia paura è paura di ciò che conosco; ho paura delle accumulazioni, fisiche o psicologiche, che ho acquisito al fine di evitare il dolore o prevenire la sofferenza. Ma la sofferenza è insita nel processo stesso di accumulazione volto a evitare il dolore. Anche la conoscenza aiuta a prevenire il dolore.Come le conoscenze mediche aiutano a prevenire il dolore fisico, così le credenze aiutano a impedire la sofferenza psicologica.Ecco perchè ho paura di dover rinunciare alle mie credenze, sebbene non abbia nè una perfetta conoscenza, nè una prova concreta della loro realtà.Posso forse respingere alcune delle credenze tradizionali che mi sono state inculcate perchè la mia esperienza personale mi dà forza, fiducia, comprensione; ma le credenze e le conoscenze che ho acquisito sono fondamentalmente la stessa cosa: un mezzo per evitare il dolore. La paura esiste fintanto che esiste accumulazione di cose conosciute, il che dà origine alla paura di perderle.Dunque, la paura dell'ignoto è in realtà paura di perdere le cose note accumulate. Nel momento stesso in cui dico, "Non devo perdere ciò che ho", ecco insorgere la paura.Benchè io accumuli al fine di evitare il dolore, quest'ultimo è inerente al processo di accumulazione. Le cose stesse che posseggo originano paura, che è dolore.la difesa contiene in nuce l'offesa.Voglio la sicurezza fisica;dunque creo uno Stato sovrano, che necessita di forze armate, il che significa guerra, la quale distruggela sicurezza.Dovunque ci sia desiderio di AUTOPROTEZIONE, è presente la paura. Quando percepisco la fallacia delle richieste di sicurezza, smetto di accumulare. Se affermate di percepire tutto ciò, ma di non poter fare a meno di accumulare, è perchè non vi rendete davvero conto che nell'accumulazione è intrinsecamente presente il dolore.La paura esiste nel processo di accumulazione e la credenza in qualcosa è parte di tale processo.Mio figlio muore, e io credo nella reincarnazione che mi impedisce, psicologicamente, di soffrire di più; ma nel processo stesso del credere è insito il dubbio. Esternamenteaccumolo beni e così scateno la guerra; internamente accumolo credenze, e porto sofferenza.Fin quando avrò questo bisogno di sicurezza, questo desiderio di avere conti in banca, di assicurarmi il piacere e così via, questa volontà di diventare qualcosa, fisiologicamente o psicologicamente, ci sarà inevitabilmente dolore. Le medesime cose che faccio per evitare il dolore mi portano paura, sofferenza.la paura insorge quando desidero essere parte di un determinato schema.Vivere senza paura significa vivere senza uno schema determinato.Quando aspiro a un particolare stile di vita, questo è già in sè fonte di paura. La mia difficoltà consite nel desiderio di vivere in un certo contesto. Non posso spezzare tale contesto?Posso farlo solo quando intuisco la verità:che il contesto genera paura e che la paura rafforza il contesto.Se dico che devo spezzare il contesto perchè voglio essere libero dalla paura, allora mi limito a seguire un altro schema che generà ulteriore paura. Qualunque azione io intraprenda che sia motivata dal desiderio di spezzare il contesto, creerà soltanto un altro schema, e perciò ancora paura. Come fare a spezzare il contesto senza generare paura, ossia senza alcuna azione conscia o inconscia da parte mia che abbia questo come obiettivo?Ciò significa che non devo agire, non devo fare alcuna mossa per spezzare il contesto. Cosa mi accade se mi limito a osservare il contesto senza fare niente per cambiarlo?Capisco che la mente stessa è contesto; essa vive secondo lo schema di abitutini che si è costruita.Dunque, la mente stessa è paura.Qualunque cosa la mente faccia va nella direzione del rafforzamento di un vecchio schema o nella promozione di uno nuovo.Ciò significa che qualunque cosa la mente faccia per sbarazzarsi della paura genera paura.La paura trova varie scappatoie.Il tipo più comune è l'identificazione, non è così?Identificazione con la nazione, con la società, con un'idea.Avete mai fatto caso alle vostre reazioni alla vista di una processione religiosa o di una parata militare, o quando il paese corre il rischio di essere invaso?Allora vi identificate con il paese, o con un essere, oppure con un'ideologia.Ci sono altre occasioni in cui vi identificate con vostro figlio, con vostra moglie, con una particolare forma di azione o di inazione.L'identificazione è un processo di oblio di sé. Fin quando sono cosciente dell'"io", so che c'è dolore, c'è lotta, c'è costantemente paura.Ma se posso identificarmi con qualcosa di più grande, con qualcosa che ne valga la pena, non la bellezza, con la vita, con la verità, con la fede, con la conoscenza, almeno temporaneamente, ecco una possibilità di fuga dall'"io", non è così? Se parlo del mio paese, temporaneamente dimentico me stesso, non è così?Se posso affermare qualcosa a proposito di Dio, dimentico me stesso.Se posso identificarmi con la mia famiglia,con un gruppo, con un certo partito, con una determinata ideologia, ecco altrettante scappatoie temporanee.L'identificazione è dunque una forma di fuga dal sé, anche se mascherata da virtù è pur sempre una fuga dal sé.Colui che persegue la virtù fugge dal sè e ha una mente ristretta, non virtuosa, poichè la virtù è qualcosa che non si può perseguire.Quanto più ci si sforza di diventare virtuosi, tanta più forza si da al sé, all'"io".La paura, che in forme diverse è comune a tutti noi, deve sempre trovare un sostituto e, di conseguenza, deve fomentare la nostra lotta.Quanto più ci identifichiamo con un sostituto, tanto maggiore è la forza con la quale ci aggrappiamo a ciò per cui siamo pronti a combattere e a morire, perchè dietro di esso si nasconde la paura. Ma sappiamo cos'è la paura? Non è forse la non accettazione di ciò che è? Dobbiamo capire il termine accettazione: non lo utilizzo per indicare lo sforzo fatto per accettare.Quando percepisco ciò che è, la questione dell'accettare non si pone affatto.Quando non vedo con chiarezza ciò che è, allora introduco il processo di accettazione. Di conseguenza, la paura è la non accettazione di ciò che è. Come posso io, che sono un fascio di reazioni, risposte, ricordi, speranze, depressioni, frustrazioni,io, che sono il risultato del movimento della coscienza bloccata, andare oltre? Può la mente, senza questi blocchi, questi ostacoli, essere cosciente? Sappiamo quant'è straordinaria la gioia che si prova quando non c'è alcun ostacolo.E' noto a tutti noi che quando il corpo è in perfetta salute, c'è una certa gioia, un certo benessere;e sappiamo anche che quando la mente è completamente libera, senza alcun blocco, quando il centro di riconoscimento costituito dall'"io" non è presente, si ha esperienza di una cera gioia.Non avete forse sperimentato questo stato di assenza del sé? Certamente questa è una esperienza comune a tutti.C'è comprensione e libertà dal sé solo quando riesco a considerarlo integralmente come un tutto; e posso riuscirci solo comprendendo il processo globale di tutte le attività nate dal desiderio, che è l'espressione stessa del pensiero...poichè il desiderio non è diverso dal desiderio, senza giustificarle, senza condannarle, senza reprimerle; se riesco a comprendere questo, allora saprò se c'è la possibilità di superare le limitazioni del sé.

BENE HO FINITO...uuff che fatica![SM=g27828]
(tratto dal capitolo del libro "La ricerca della felicità" di Jiddu Krishnamurti...sulla paura).

Ciao ragazzi...con amicizia Gabriele[SM=g27823]

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Lady Lysa
09/07/2004 18:16
 
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Ciao, ragazzi!
E’ vero, è umano aver paura di ciò che non si conosce: non andiamo tanto avanti, basta pensare alla paura del primo giorno di scuola, o del primo giorno di lavoro in una nuova azienda, o del primo appuntamento… qualsiasi cosa sia “prima volta” ci mette necessariamente in imbarazzo. Figuriamoci poi se parliamo di sovrannaturale, intangibile, trascendente! Cioè di qualcosa che per la maggior parte della gente è da bollare come fantasia,visione, sciocca credenza. Non so voi, ma la paura che mi porto ora nell’anima e che troppo spesso mi blocca è la stessa che avevo da piccola quando mio padre mi prendeva in giro… paura di essere rimproverata perché troppo credulona, visionaria, con la testa fra le nuvole. “Torna con i piedi per terra!” mi sentivo ripetere troppo di frequente. E ora? Quasi nessuno dei miei amici sa NULLA di me, del mio interesse per il trascendentale, della mia religione, delle mie meditazioni, preghiere, candele, pietre e così via. Ricordo una cena a casa di un mio amico: uscì fuori non so come un discorso su fantasmi e sesto senso e il mio amico ad un certo punto si VERGOGNO’ letteralmente di me per quello che stavo dicendo… e vi giuro che non è bello! Non è bello vivere da soli le proprie convinzioni, e parlarne solo su Internet perché nessuno vi conosce…
Quindi sommiamo la paura per l’ignoto a quella della solitudine, mescoliamo per bene e PUFF, esce fuori quello che ci blocca. L’esserne consapevoli è già un primo passo. Il desiderio di superarlo è il secondo. Non per niente si parla di Prima Porta… ma volevo sottolineare a Re Gabriel che dopo la prima ce ne sono altre 3, e la Seconda è la Chiarezza: essere troppo sicuri di noi e avere tutto ben chiaro in mente porta a farsi sfuggire troppi particolari importanti… quindi anche un po’ di sana paura serve, quando porta umiltà! Grazie per il tuo post, hai ragione e anche io ho provato con successo la tua reazione con un’entità che abita a casa di un mio amico e che detesta gli estranei: dovevo passare a casa sua 10 giorni, nonostante lui me l’avesse sconsigliato a causa di questa entità, in fondo buona, ma molto solitaria: voleva essere lasciata in pace, poverina… e rompeva le scatole a tutti. Nei primi 10 minuti di mia presenza nel SUO territorio mi ha messo un peso addosso insopportabile: sentivo i suoi occhi addosso, come se mi stesse respirando sul collo, osservando e squadrando, finchè gli ho urlato contro “ma che vuoi da me? Sono qui solo per passare le vacanze e non sarò mai in casa, quindi non ti disturberò! Anzi, dovresti ringraziarmi che ti sto pure pulendo la camera!”. Il peso svanì all’istante e non si fece più sentire. Si limitò a scherzetti stupidi tipo aprire e chiudere le porte a soffietto del piano di sopra dell’appartamento (ovviamente rigorosamente vuoto) o farci sparire le chiavi.
In fondo era buono… ma non so definire la sensazione che ho provato quel giorno, né raccontarvi della faccia del mio amico che mi sentì parlare con un … fantasma!
E comunque, sarebbe molto più facile se non dovessimo uscire per andare al lavoro, o se non ci trovassimo a voler bene a delle persone che ti stimano per la tua intelligenza, per la tua pragmaticità, per la tua apertura mentale e che poi,di punto in bianco, con la bocca spalancata ti chiedono “Ma tu credi in queste cavolate?!?!?”.
O peggio, capire che c’è molto oltre quello che vediamo, renderci conto che gli altri non lo vedono e trovarti d’improvviso a non sentire più il bisogno di loro, perché ormai il gelato in riva al mare non conta più, perché invece di andare a ballare ti ritrovi a pensare che forse è meglio rimanere a casa a leggere l’estratto dell’ultima conferenza di Maharishi, o il libro sugli angeli che ti ha colpito sullo scaffale della libreria e che non hai potuto fare a meno di comprare.
C’è da chiedersi se ne valga la pena.
Io ho già risposto: ho paura, mi sento sola, non posso parlarne, non SO parlarne, ma si, NE VALE LA PENA!
Un soffio di luce a tutti.

PS per Re Gabriel:
facendo il login per rispondere al tuo messaggio precedente ho trovato il tuo estratto da Krishnamurti. Te ne ringrazio.
Una sera mi addormentai distrutta, non ricordo perchè ma non riuscivo a reagire, e pensai chiaramente "se lavita è questa preferisco morire!". La mattina dopo mi svegliai e andai a prendere la posta: mia sorella (non ci sentivamo da 6 mesi...) mi aveva spedito un libro proprio di Krishnamurti, che aveva avuto l'ispirazione di comprare PER ME senza motivo, senza conoscerlo nè sapere nulla.
Il titolo? "Andare incontro alla vita".
E non aggiungo altro!
Buon fine settimana a tutti
10/07/2004 17:09
 
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Quindi sommiamo la paura per l’ignoto a quella della solitudine, mescoliamo per bene e PUFF, esce fuori quello che ci blocca. L’esserne consapevoli è già un primo passo. Il desiderio di superarlo è il secondo. Non per niente si parla di Prima Porta… ma volevo sottolineare a Re Gabriel che dopo la prima ce ne sono altre 3, e la Seconda è la Chiarezza: essere troppo sicuri di noi e avere tutto ben chiaro in mente porta a farsi sfuggire troppi particolari importanti… quindi anche un po’ di sana paura serve, quando porta umiltà!



Cara mondstrahl il tuo scritto mi ha fatto riflettere...e ho notato con quanta difficoltà viviamo in questa società...dalle tue parole emerge la difficoltà di relazionarti con gli altri quando parli di questi argomenti...e non nego che ho anche io queste difficoltà ma vedi il problema per me non si pone...non ne faccio un dramma...non credo sia importante cercare di far credere ad un'altra persona che tutto è vero...se vorrà sarà questa persona a dire la sua.

per quanto riguarda l'umiltà...dobbiamo capire cos'è l'umiltà prima di parlarne...quindi non me la sento di dire che c'è bisogno o no di "sana" paura per arrivare all'umiltà...

Un consiglio: Cercate di vivere più serenamente tutti gli aspetti della vita.
Una domanda: Cosa cercate di voler fare sperimentando le O.O.B.E?

"...non dobbiamo concentrare la nostra attenzione su ciò che a noi appare come giusto o sbagliato, ma piuttosto cercare di comprendere la vera origine di ogni evento. Il nostro giudizio non modificherà le cose, né le renderà migliori.
Solo quando avremo Consapevolezza della natura di ogni evento realizzeremo che nulla può essere considerato giusto o sbagliato, ma solo compreso nel suo moto di totale interdipendenza..."
Jiddu Krishnamurti

piccola storia:
Un ricco brahmino, ignaro dell'impermanenza dell'esistenza, si costruì da solo una grande casa. Il Buddha inviò Ananda da quest'uomo per sapere il motivo di ciò e lo istruì circa le Quattro Nobili Verità. Anziché prestare ascolto agli insegnamenti del Buddha il brahmino richiamava continuamente l'attenzione sullo scopo di ognuna delle molteplici stanze della sua casa. Non appena Ananda andò via, il vecchio cadde in malattia e morì. Il Buddha disse di quel brahmino ch'egli era come un cucchiaio che non assapora il gusto della minestra.

con amicizia gabriele[SM=g27823]

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12/07/2004 11:15
 
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Ciao, Altezza.
A tua domanda rispondo con un piccolo aneddoto sulla mia vita: quando avevo un anno e mezzo mia madre mi acchiappò al volo mentre mi stavo arrampicando sul davanzale della finestra (eravamo al quarto piano...), dopo aver laboriosamente trascinato una sedia sotto la finestra per arrivarci. Mi chiese cosa avevo intenzione di fare ed io risposi con tutto il candore del mondo "mammina, volevo vedere gli angeli".
A 8 anni e mezzo, mentre mi stavo preparando per la Comunione, la suora incaricata di istruirmi al Catechismo, in grave difficoltà per le mie domande, rispondeva quasi sempre con una frase del tipo "perchè si, altrimenti non vai in Paradiso", finchè ho smesso di chiedere e ho deciso di non essere cattolica.
Questa vita non dà risposte sufficienti: ci sono troppe cose che non tornano, troppe domande irrisolte: c'è ALTRO rispetto a ciò che vediamo e che possiamo conoscere e spiegare razionalmente, per quanto possiamo studiare ed applicarci (ho preso una laurea in ingegneria per rispondere alla maggior parte possibile di domande!). Le Oobe sono un modo come un altro per rispondere. Per vedere gli angeli senza tuffarmi dalla finestra. Per far tornare qualche conto, per trovare qualcuno che risponda alle mie domande.
Considero la vita un bell'appartamento, che contiene tutto ciò che può servire alla maggior parte delle persone. Ma c'è un mondo, al di fuori della porta d'ingresso, che riesco solo ad intravvedere. Le Oobe sono un mezzo per allontanarmi dal mio appartamento e fare una passeggiata fuori. FUORI in tutti i sensi.
Sicuramente non sono un modo per dimostrare a me e agli altri che non sono pazza: prima di tutto perchè mi interessa poco dare dimostrazioni o convincere qualcuno, e poi perchè se qualcuno mi chiedesse una dimostrazione la saprei già dare, visto che la mia vita dipende da un miracolo: a 12 anni, mentre stavo giocando da sola nel cortile di mio nonno, un cane mi chiamò e mi chiese di allontanarmi dal luogo in cui ero (si, UN CANE!), con urgenza. Fortunatamente a 12 anni avevo pochi preconcetti, quindi mi limitai a fare ciò che mi chiedeva, e con urgenza, visto che si stava preoccupando così tanto... Fortunatamente, altrimenti non sarei qui a scrivere, ma sotto i quintali di lamiere che caddero pochi secondi dopo dal tetto della casa vicina, spinti dal vento, formando un cumulo dove stavo giocando tranquillamente fino a pochi secondi prima.
Sperimentandole Oobe vorrei solo sperimentare un passo in più oltre la soglia, e sapere qualcosa in più sulla mia realtà. Vorrei solo vincere la mia paura, o almeno capire da dove viene.
E soprattutto riuscire a seguire il tuo consiglio, che è poi quello che mi dò anch'io tutti i giorni, purtroppo non solo in quest'ambito, ma in tutti i singoli istanti delle mie giornate: vivere più serenamente tutti gli aspetti della vita.
Un saluto
13/07/2004 22:19
 
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Un grazie speciale..
...a Mondstrahl e Re Gabriel, grazie di cuore per le vostre parole...[SM=g27817]
14/07/2004 12:14
 
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Ciao Mondsthral,
bella la storia del cane. mentre leggevo della tua difficoltà a parlare dei nostri argomenti al resto del mondo, mi sono ritrovato in pieno. Nessuno sembra troppo curioso di sapere cosa c'è oltre questo velo..e tutti si chiedono perchè mai dovremmo occuparcene anche noi..visto che ora stiamo qui..perchè non pensare ad un modo migliore per fare soldi, o parlare di gossip? Veniamo visto come STRANI, "macrabi" [SM=g27822] perchè parliamo di "morte"...ma come non capire che ciò che cerchiamo è la vita vera..perchè per primi aprendo gli occhi ci siamo accorti che questa non è che una recita..una parentesi lontana dalla nostra reale essenza?
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