Il mio primo viaggio astrale

Buondì!
Mi sento finalmente pronta per raccontarvi la mia prima uscita sensata, completa e significativa. Circa 5 domeniche fa, dopo un notte passata insonne, verso le 7 del mattino mi addormento.
Tutto regolare finchè non avverto le vibrazioni. A quel punto, apro gli occhi e vedo fuori dalla finestra un po' di luce, che mi tranquillizza e rasserena(era mattina ormai) mi rendo conto di essere lucida, così inizio a rilassrmi e ad abbandonarmi alle vibrazioni (fortissime!) DOPO MOLTI TENTATIVI di uscita falliti perchè ero scomoda o mi facevo prendere dall'emozione, riesco finalmente a sentirmi flutuare (durante la fase di distacco recito il Gayatri mantra nella mia mente che trovo molto potente) tengo gli occhi chiusi, mentre mi muovo, prima sopra di me e poi sento che il mio corpo astrale si è fermato. Era posizionato ai piedi del letto. Riapro gli occhi. evito di guardarmi indietro per evitare l'impatto col mio corpo addormentato e una possibile distrazione. Dimenticavo che durante la fase di distacco avvertivo uno strano suono di campanelline. Quando riapro gli occhi trovo di fronte a me un signore. Un indanino, piccolo piccolo. Non era un nativo, ma aveva piuttosto l'aspetto di un asiatico dell'India o un bengalese, aveva l'aria di stare aspettando qualcosa, ecco era una via di mezzo tra un oopaloompa e un rosario! Era vestito normalmente, t-shirt biancorosa e jeans. capelli corvini e corti. Io sono lì, in quello stato meraviglioso di fiducia totale, pace e quiete e lo osservo. E lui osserva me. A quel punto chiudo di nuovo gli occhi e penso intensamente di voler vedere solo cose positive e belle e che tutto ciò che può nuocermi e che vuole farmi del male si deve allontanare immediatamente da me, e intanto che penso a questo penso di voler vedere il mio miglior amico, che non vedo da un po'. Quando "riapro gli occhi" sono di nuovo lì, fluttuante ai piedi del mio letto, mi sento piccolissima leggera e di fronte a me c'è sempre l'indianino. Mi avvicino a lui,(strano il fatto di volermi avvicinare mi è bastato per avvicinarmi) lui mi guarda e mi sorride. Gli chiedo: sei il mio spirito guida o qualcosa del genere? e gli dico di voler andare a trovare il mio amico omar. E lui mi risponde di mettere la mano sul suo cuore e di sentire la sua energia. Il la metto sul suo cuore e non sento nulla. Nè bene ne male. Al che penso che forse voleva che io gli dessi energia, inizio a preoccuparmi di aver frainteso le sue parole. Così gli chiedo: devo forse darti energia? Amore? A quel punto lui, comincia a fissarmi un po' incazzato e mi risponde, mentre si avvia verso la porta di camera mia: Impara ad amare solo te stessa, e vedrai che non avrai più bisogno di me! IO RIMANGO SPIAZZATA!! Lo seguo e a quel punto, dopo aver aperto la porta e avermi invitata a seguirlo, io gli prendo la mano e lui poi continua a dirmi: "comunque questa questione dell'amore te l'ho già spiegata tante e tante altre volte, ma a quanto pare, non comprendi" La cosa bizzarra della faccenda è che io questo qui non ricordo di averlo mai visto! Oltre tutto la sua presenza, fin dal primo approccio mi sembrava ordinaria, come se non ci fosse nulla di anomalo nel avere in camera un indianino. BAH! Tornando al viaggio. Io gli tengo la mano e mi faccio portare in questo sentiero sterrato, all'aperto, la luce del cielo è simile alla luce dell'alba. Azzura, fresca. Gli uccellini cinguettano e nessuno è per strada. Tranne noi due. Ad un certo punto arriviamo nei pressi di un cancello verde. è il cancello della mia infanzia. Quello della casa di due signori, i miei vecchi vicini di casa, che quando ero molto piccola si prendevano cura di me, come fossi una loro nipotina. Da quattro anni ormai, il mio nonno putativo non c'è più. L'indianino, intanto che ci avviciniamo il cancello riprende a parlarmi, ma io, non capisco nulla di quello che mi dice. Zero! La cosa diventa frustrane, e a quel punto gli dico: "Do you speak english?" Lui si gira, mi guarda, un po' tra l'annoiato e lo spazientito e mi dice: "no, non in inglese"... la cosa per me si fa sempre più curiosa e frustrante, per certi versi. Apre il cancello, ed entriamo. Lui tenta nuovamente di dimi delle cose ma ormai io ho perso ogni speranza di comprendere le sue parole ma ci provo comunque. Intanto, siamo nel cortile della casa della mia infanzia, e mentre facciamo per avviarci verso la casa, mi accorgo che alla mia destra c'è una presenza. Io mi giro, e vedo un signore anziano, con un pigiama estivo azzuro con la maglietta a righe orizzontali sempre azzurre. Mi stupisco del fatto di non essermi accorta della sua presenza prima che mi prnedesse anche lui la mano. Mentre sono lì che lo osservo stupita, mi rendo conto che era da quando siamo entrati dal cancello che questo anziano mi teneva l'altra mano. Ma ne ero accorta solo in quel momento. Prudente, e attenta come sono, stacco la mano dalla sua e mi giro verso l'indianino che mi tiene sempre la mano destra. Gli chiedo spiegazioni e lui mi risponde, tra il deciso e l'affrettato: "di lui non ti devi preoccupare"; ma ormai mi ero già preoccupata. mentro lo guardo, e cerco di chiedergli chi sia, mi accorgo che l'avergli negato la mia mano, l'ha portato ad uno stato di grande disperazione e tristezza, si mette a girare un po' su se stesso, in stato confusionale. comprendo che non sa rispondermi. Mi rendo conto, guardandolo che nemmeno lui sa chi è. A quel punto, tutto svanisce. Mentre riapro gli occhi sento di nuovo le campanelline. Il viaggio è finito. A quel punto ho come una folgorazione. Il signore anziano era Gigio, il mio nonno putativo. E io gli ho negato la mia mano. Certo che l'indianino poteva essere un po' più chiaro, caspita! Chissà dove voleva portarmi. chissà quale era lo scopo della cosa. Forse non lo saprò mai. Che frustrazione!
E' mai successo a qualcuno di voi di non comprendere il senso dei discorsi che vi facevano le entità incontrate nei viaggi? Secondo voi, quale era lo scopo di questo viaggio, vosto che sicuramente c'era uno scopo dato che il mio amico omar non l'ho potuto vedere? L'anziano signore poteva davvero essere l'anima confusa e smarrita di Gigio, il mio nonno putativo, disperso nella dimensione astrale?

Alla fine del viaggio avevo molti interrogativi ma una cosa questa esperienza me l'ha data, tanta fiducia in qualcosa di più grande di noi e sicuramente tanta pace. Alla fine dell'esperienza ero in pace, anche se confusa e dispiaciuta di non aver compreso tutto...

Pace e grazie a chi mi risponderà.

Ti ho modificato il titolo: Il maiuscolo è sconsigliato sui forum, Equivale ad urlare

ook. Thanx!

Devo dire, un'esperienza molto interessante, ma è difficile capire se sia stato un viaggio astrale o che si sia trasformato in un sogno. Ci sono dei piccoli accorgimenti per capire,fra astrale e realtà.
Ma nel tuo caso non ti so dire, probabile che siano degli spiriti, ma non credo siano spiriti guida altrimenti ne saresti sicura, non avresti alcun dubbio.

Anche io dopo che mi hai scritto nella mia discussione di cercare il mio spirito guida ho provato. Due giorni dopo la mia prima esperienza ho riprovato e a un certo punto sono rotolato giu dal letto, poi ho iniziato a volare e l'ho trovato. Però questa esperienza mi è sembrata più un sogno, la prima era stata molto più cristallina diciamo, con la chiara sensazione di essere fuori dal corpo e allo stesso tempo di sentire il mio corpo fisico sdraiato. Qui invece era tutto più onirico e lo spirito guida mi è sembrato più una mia proiezione perchè avevo scelto io il suo aspetto ed era come se dicesse cose che mi aspettavo già. Era una pallina rosa con gli occhi e con la bocca :D

nel mio caso io non ho scelto l'aspetto dello spirito. Non mi aspettavo nemmeno quello che mi ha detto nè lo scenario. Io desideravo vedere il mio amico. Una cosa che non ho detto è che l'indianino in questione è riapparso qualche settimana dopo. Ero in stato vibratorio ma, come spesso mi accade quando mi trovo in quello stato, non avevo il controllo del mio corpo strale. In quel caso specifico, ero bloccata nel letto e non riuscivo muovere nulla se non le mie braccia astrali. In quello stato di semiparalisi ricordo di aver visto tre cose strane, fatte come di fango, non erano cattive ma mi stavano osservando, erano piccole, e si stavano avvicinando a me come incuriosite, io non riuscendo a muovere il corpo non volevo interagire con loro perchè non avevo il controllo. Il fatto di non avere il controllo della situazione mi metteva a disagio, così l'ho cercato. Ho pensato a lui e ho desiderato di avere un'esperienza completa e positiva. Poi mi sono riaddormentata, e ad un certo punto ho avvertito nuovamente le vibrazioni e ho ripreso coscienza. Quando ho riaperto gli occhi ero straiata sul fianco sinistro e accanto a me c'era l'indianino che cercava di confortarmi. Mi diceva delle cose che non capivo ma, comprendevo. Era piccolo, emanava una strana luce azzurra, ed era sdraiato accanto a me con il braccio appocciato al cuscino. Mi stava consolando, stava cercando di dirmi di stare tranquilla e di non avere paura. Ricordo che gli premeva che io fossi vigile e concentrata su di lui. Infatti ricordo che spesso mi diceva cose tipo: hai capito? Ricordati delle mie parole. CI SEI? Sei sveglia? Poi, quando ho aperto gli occhi ero supina, sdraiata a pancia in su e non sul fianco sinistro come ricordavo di essere; e stavo bene, rilassata confortata ma non ricordavo nulla delle cose che mi ha detto... Una mia amica che ultimamente mi sta facendo delle cure reiki e con cui mi confido su queste cose che mi accadono mi ha detto che secondo lei io non riesco a capire quello che questo spirito mi dice perchè non ho il cuore aperto. Lei sostiene che le mie esperienze astrali siano causate da: 1) una forte predisposizione alla chiaroudienza e alla percezione delle realtà sottili 2) dal plesso solare che nel mio caso, secondo lei è incasinato perchè io, avendo il chakra del cuore chiuso, bloccato, sto sovraccaricando il pleso solare e gli sto facendo fare anche il lavoro che normalmente dovrebbe fare il chakra del cuore. Inolte dice che, in base a quello che ha sentito e avertito sul mio mio corpo, secondo lei, io non riesco a ricordare nè a capire tutto quello che l'indianino dice perchè lui non parla alla mia mente ma al mio cuore. Di conseguenza se non sgombero la mente dalle emozioni e non mi lascio andare con fiducia, aprendo così il cuore, non riuscirò mai a comprendere completamente quello che mi viene detto. Ovviamente queste sono tutte opinioni. Anche se ne riconosco una certa coerenza.
Non credo che possiamo scegliere l'aspetto del nostro spirito guida. Al massimo penso sia lo spirito stesso a scegliere l'aspetto che vuole assumere ai nostri occhi... poi, sai com'è Dewitt, non c'è una scienza esatta e nei nostri sogni/va ognuno ha le sue teorie personali e sicurezze. Ad ogni modo è sempre bello potersi confrontare e condividere i pensieri e le esperienze. Lion, non era un sogno. Credimi. Quando sogno, e credimi che sogno assai, una volta sveglia mi rendo conto che stavo sognando. A volte faccio sogni lucidi, e quando è così, in sogno so che quello è un sogno e null'altro. Queste sono esperienze del tutto diverse dal sogno, sono bene in grado di discernere.

Pace

Do you speak English è stata meravigliosa! Ahahahah..grande!

heheheeh.. sono un'imbecille!! Chi mai nella storia dei viaggi ha chiesto al proprio spirito una roba del genere... solo io. Se lo rivedo gli chiedo scusa... anzi, gli dico I'm sorry!

Pace