00 01/02/2015 03:33
forse c'entra il fatto che non vuoi un lavoro, nel senso che ti senti troppo fragile e che sei insicuro di te...finchè sarai così insicuro di te stesso, dal pdv professionale non avrai mai un atteggiamento degnamente adeguato per la ricerca di un lavoro. Ripeto, fai paracadutismo o qualsiasi cosa che riguardi la sfida per le altezze... anche free klimbing o saltare dal trampolino di una piscina. Io credo che le tue sinapsi abbiano seriamente e saldamente legato i concetti di paura di cambiare ed evolvere con la paura per l'altezza... in questi casi una chiave può aiutare a sbloccare due porte. Se sfidi te stesso e sconfiggi le vertigini è molto probabile che riuscirai anche a trovare la forza d'animo per affrontare meglio la ricerca del lavoro. Non sono una psicanalista Lion, quindi prendi sempre con le pinze i miei suggerimenti, però ho l'impressione di avere ragione in questo punto, quindi prova a seguire il mio consiglio. Mal che vada avrai fatto un'esperienza elettrizzante che mai e poi mai avresti potuto aspettarti da te stesso.
Al momento, credo di aver intuito dai tuoi sogni che ti serve un'iniezione massiva di fiducia in te stesso per affrontare i tuoi incubi personali. Ma che iniezione! Una flebo di 100 litri di fiducia in te stesso!! hahahahahaah

E comunque vada Lion, sarà un successo. Non credere che io sia più avanti dite.. siao tutti sulla stessa barca.. non siamo né carne né pesce.. a quest'età. In Italia.
[Modificato da Saliceridente 01/02/2015 03:40]





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
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