00 19/12/2012 19:13
Mah, ci sono vari tipi di tristezza.
C'è chi si alza storto la mattina, chi ce l'ha col mondo, chi ce l'ha con se stesso...

La tristezza di per sé è un risultato, come la reazione negativa e positiva a questa lettura, è importante in relazione al miglioramento e può essere affrontata e compresa in modi diversi.

Se attualmente sono felice, anche se magari "semplicemente non conosco altro", che me ne frega di conoscere me stesso, fare VA e penetrare l'arcano?
Se sono triste, se quello che sono e che ho non mi basta, invece, la cosa può andare in due modi: 1) divento emo, 2) mi impegno per chiedermi cosa voglio ed in che modo ottenerlo.

Ovviamente, finché la mia risposta sarà "Un computer nuovo", "Un nuovo paio di scarpe", "Più soldi"...
Non mi basterà mai, allora, se in me già c'è qualcosa, se da qualche parte ho sentito un paio di frasi che mi son rimaste impresse, in cui mi son riconosciuto, magari una parentesi in una discussione fra amici, un buffo sito sulla rete, una nota in un libro...
Nasce qualcosa, sento un bisogno, percepisco una spinta, vedo una strada: dove porti, dipende solo da me.
Per alcuni è piena di briganti, per altri è troppo assolata o troppo lunga, molti torneranno indietro al primo albero che invade la carreggiata... Solo in pochi, ahimé, arriveranno alla fine, o magari crederanno di esserci arrivati, ed ancora di meno riusciranno a godersi il viaggio.

Out of business.