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La notte oscura

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    Gilgamesh90
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    00 19/08/2010 01:10
    Giovanni della Croce, in spagnolo Juan de la Cruz, al secolo Juan de Yepes Álvarez (Fontiveros, 24 giugno 1542 – Úbeda, 14 dicembre 1591), è stato un sacerdote spagnolo, fondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi.
    Leggete questa poesia intitolala ''la noce oscura'' di San Giovanni della Croce non vi pare che somigli ad un esperienza astrale sopratutto ad un certo genere di esperienza, logicamente non sto paragonando noi ad un mistico cristiano ma comunque mi ha incuriosito questa poesia e anche altre di quest uomo perchè somigliano almeno in parte considerando che a l'epoca non c'erano forum sul V.A anche se c'e da dire che raccontano tutte del ''incontro'' con Dio.


    Dopo un amoroso slancio
    e non privo di speranza
    volai così alto, così alto,
    che raggiunsi la mia preda.

    1. Per poter raggiungere
    questo slancio divino,
    tanto volar mi fu utile
    a perdermi di vista;
    malgrado ciò, in questo punto,
    del volo mi trovai privo;
    ma l'amore fu così grande,
    che raggiunsi la mia preda.

    2. Più alto salivo, più
    la vista si abbagliava,
    e la più aspra conquista
    avvenne nelle tenebre;
    ma d'amore era lo slancio, e
    con un cieco e oscuro salto
    mi trovai in alto, così in alto
    che raggiunsi la mia preda.

    3. Quanto più alto giungevo
    in questo slancio sublime,
    tanto più basso, arreso
    e umiliato mi trovavo.
    Dissi: non vi sarà chi l'arrivi,
    e mi umiliai tanto tanto
    che mi trovai così alto
    che raggiunsi la mia preda.

    4. In una strana maniera
    mille voli divennero uno,
    perché la speranza del cielo
    tanto ottiene quanto spera;
    attesi solo questo lancio,
    e nello sperare non sbagliai,
    che mi trovai così alto
    che raggiunsi la mia preda.
  • flapflap@
    Incarnato
    00 19/08/2010 11:22
    ....caspita ! sembra scritta da un viaggiatore astrale...
    sai cosa ...il terzo versetto "quanto piu alto giungevo in questo slancio sublime,tanto piu' basso,arreso e umiliato mi trovavo"
    cosa vorrà dire questa parte
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    mistermoog
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    00 19/08/2010 13:19
    Per me è una bellissima prosa che mi pare peccato rovinarla leggendola cogli occhi...

    e mi umiliai tanto tanto
    che mi trovai così alto
    che raggiunsi la mia preda.










    Ah, tutto accade una volta soltanto,
    ma una volta, sì, deve accadere.
    Per valle o monte, per prato o per campo
    devo svanire, per sempre tacere
    be water my friend

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    Gilgamesh90
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    00 20/08/2010 16:11
    Prima cosa mi vergogno [SM=x431226] a dire che ho sbagliato il nome della poesia questa da me presentata si intitola ''dopo un amoroso slancio'' la ''noce oscura'' è una altra poesia di della Croce più famosa, anche questa somiglia un po ad un esperienza astrale.
    flapflap@, 19/08/2010 11.22:

    ....caspita ! sembra scritta da un viaggiatore astrale...
    sai cosa ...il terzo versetto "quanto piu alto giungevo in questo slancio sublime,tanto piu' basso,arreso e umiliato mi trovavo"
    cosa vorrà dire questa parte


    Flapflap non so ma bisogna tener conto che è una poesia mistica di certo quindi non è facile capirla bisogna andare per una propia interpretazione forse si riferisce al ''metodo'' che l'autore aveva per raggiungere questa esperienza, di certo in ambito cristiano non si parlava di viaggi astrali ma in tutto il mondo antico non credo si parlasse di V.A ma diversi personaggi come ad esempio Plotino,Porfireo e altri parlavano di estasi.
    L'estasi (dal greco ἐξ στάσις, ex-stasis, essere fuori) è uno stato psichico di sospensione ed elevazione mistica della mente, che viene percepita a volte come estraniata dal corpo (da qui la sua etimologia, a indicare un "uscire fuori di sé").
    Nonostante la diversità delle culture e dei popoli in cui l'estasi è stata sperimentata, le descrizioni circa il modo in cui essa viene raggiunta risultano straordinariamente simili. Si afferma di provare in questi momenti una sorta di annullamento di sé, e di identificazione con Dio o con l'"Anima del mondo".
    Non crdo che bisogna badare molto a dove c'e scritto ''identificazione con Dio'' non voglio afrontare questioni troppo importanti ma sappiamo o almeno io lo credo, che ci sono diversi tipi di esperienze astrali e credo che tramite essi sia anche possibile arrivare ad uno stato qui descritto magari in tempi antichi si dava più importanza ad un ''uscita al di fuori di se'' con una forte presenza spirituale-religiosa.
  • flapflap@
    Incarnato
    00 20/08/2010 16:45
    ...interessante come la interpreti, da manuale quasi!
    trattandosi di una poesia,ovviamente è arduo interpretarla, poi cercando di entrare nella mentalità dell'epoca...