X I MOD:
scusate l'errore riguardante il titolo del thread, nonostante avessi letto il regolamento, la scrittura del sogno mi ha rubato un'oretta circa e non ricordavo cosa scrivere ^^
Bene bene, visto che ultimamente la mia attività onirica è in forte aumento (o meglio, comincio a ricordarmente) è giuntà l'ora di cominciare a prendere appunti. Comincio proprio con questo sogno lungo, o 2 in uno che mi sono "capitati" questa mattina credo tra le 7.30 - 9.00 (7.30 mi sono svegliato di sicuro che avevo la sveglia, alle 9.00 mi sono svegliato del tutto).
Sono all'uscita di scuola, quella dove effettivamente ho effettuato gli studi per il diploma superiore, saluto i miei compagni e mi reco verso casa. Il tragitto anche se abbastanza lungo, non lo ricordo e così taglio fino a raggiungere quasi casa (riferimento: piazza san donato) dove ero con 2 compagni e mentre camminiamo trovo una moto/motorino, salgo in sella e chiedo ai miei compagni un passaggio, loro rifiutano. Mi metto la cintura di sicurezza (!!!) e comincio a fare per ritirarmi. Arrivato all'incrocio che da sul viale di casa mia mi accorgo che c'è una barricata fatta di macchine e ringhiere che non mi permettono l'accesso, la velocità di andatura è elevata e quando mi accorgo che anche se sto frenando rischio di sbattere verso la barricata accelero di più. La velocità al momento dell'impatto non è elevata ma basterebbe per farmi cadere, lasciare qualche graffio alla moto e spaventarmi. Niente di tutto ciò e qui già mi dico:"CHE STRANO!". Faccio come per andare via e dall'incrocio prendo un'altra strada, non ci sono auto ma solo io sulla moto ed una sorta di triciclo schiacciato (credo esista davvero un mezzo simile) con una sorta di bolla montata sopra che lo ricopre interamente, l'effetto visivo che da è quello di un ufo con le ruote e anche qui mi dico:"CHE STRANO! non ho mai visto un mezzo simile..". Arrivo in fondo alla strada dove c'è un semaforo (anche nella realtà) faccio per tornare a casa al primo incrocio e non ricordo più nulla.
Ricordo di aver cominciato a vedermi lungo una strada che sto spingendo qualcosa, non c'è tanta gente ma quelli che ci sono vanno verso la mia stessa direzione e tra questi c'è un barbone che attira l'attenzione delle persone, non ricordo cosa dice, ma ad un tratto si ferma e fa per nascondersi dicendo qualcosa (credo abbia detto "non mi troveranno qui", "sono nascosto troppo bene", ma in realtà potrebbe essere un pensiero mio legato al fatto che si stesse nascondendo). Cmq prima che la mia attenzione si focalizzasse sul barbone stavo PROPRIO PENSANDO AL FATTO ACCADUTO POCO PRIMA CON LA MOTO e mi rimprovero per essere stato così pollo da non aver capito che era un sogno. Infatti mi dico, facendo i conti, che sono passati 15 anni (in realtà 12) e che era palese che fosse un sogno e poi la moto con l'incidente e la moto ufo...
Dalla gente mi divido e prendo una stradina (riferimento: l'incrocio di port'arsa vado verso la staz. appia) ed a questo punto focalizzo l'attenzione su cosa sto spingendo... una specie di carrozzina o carrello della spesa (forse più questo) con un cane all'interno (mi ricorda il cane di un amico). La cosa non mi sorprende, ma mi sorprende un pò il vedere una frana al centro della strada che aggiro e continuo a camminare.
Mi ritrovo nei pressi di un grande edificio, una sorta di abbazzia, qualcosa che mi ricorda la reggia di Caserta e sono all'esterno, nonostante fosse giorno faccio per dormire e mi trovo un posticino su un pianerottolo in cima a delle scale in rovina. Il cane è con me, e non so da dove ma tiro fuori una coperta e mi rilasso. Entra in scena il mio cane che ho nella realtà (Charlie
) che dapprima si mette a dormire ai miei piedi e poi si avvicina alla testa e dormiamo a stretto contatto (non è comportamento da Charlie, è una sorta di orso in questo senso). La cosa mi infastidisce ma è come se avvertissi una sorta di gelosia, pensiero che si fa insistente quando comincia a mordicchiarmi (senza intenzione di far male cmq) per rendermi partecipe della sua voglia di starmi vicino.
Sono all'interno di questo grande edificio fatto di saloni immensi, grandissime vetrate, lampadari stupendi che cadono dal soffitto che è altissimo rispetto alle stanze. Tappeti rossi per terra che seguono le direzioni dei saloni ed in generale molta pulizia. Mentre mi ritrovo ad esplorare questi ambienti sento delle voci che riconosco come i miei genitori. Entro in una stanza dove son certo, e difatti così è, di trovare un martello. Mi nascondo e quando sento i passi sempre più vicini, sbuco da dietro un angolo e colpisco un tizio vestito con un uniforme militare di un nero lucido ed un caschetto anch'esso nero. Ora i dettagli della colluttazione mi sfuggono, ma appena sveglio mi erano chiari. Cmq l'inizio della colluttazione fa si che i miei si ribellino e mettiamo fuori gioco le 3 guardie (che anche se non ricordo di aver visto o meno simboli affini, riconduco ai nazisti). Una di queste aveva una sorta di valigetta con all'interno dei martelli (sarà l'arma definitiva in questo sogno
) e soprattutto un barattolone di nutella e materiale da primo soccorso. Le altre 2 guardie avevano delle katana che prendono i miei per armarsi (CIOE' QUA NON HA PREZZO, VEDERE I PROPRI GENITORI COME UNA SORTA DI KILL BILL...
). Ci allontaniamo dal solone per entrare in un altro e sentiamo dei rumori venire dal salone appena lascito alle spalle. Tornando vediamo un gruppetto (una decina) di uomini-topo (non riesco proprio a descriverli ora, ma erano proprio uomini topo, ne son certo) che assaltano i 3 soldati e le scorte. Mi fiondo per salvare il barattolone e purtroppo mi accorgo che un topomo (mi piace questo neologismo) è all'interno, infilo la katana e la agito come un frullatore, vedendo pezzi di topomo schizzare ovunque. Purtroppo mi accorgo però che non era l'unico e finalmente realizzo che forse è il caso di buttare quel che resta del barattolo di nutella. I miei intanto si divertono a smaciullare i restanti topomi e mentre sembra tutto finito sentiamo delle voci (non riconosco la lingua e non vorrei dire tedesco solo perchè ora mi sento convinto che fossero nazi). Decidiamo di nasconderci e mentre lo facciamo mi viene in mente di nasconderci in una stanzetta comunicante con questo salone dove dovremo solo essere fortunati che non ci trovino, nonostante, penso, sarà lungua l'attesa, visto che i soldati esamineranno i topomi e quel che resta delle guardie di ronda. Vado allora per chiamarei i miei, dietro un angolo so che c'è mia madre, allora mi aspetto che mi colpisca se metto fuori la testa, per evitare ciò, allungo la mano col mio martello (prima avevo una katana, boh!) e mi becco una martellata assurda sulla mano destra... mentre mi incazzo (mia madre avrebbe dovuto avere la katana cmq!) perchè le dico che se metto fuori il martello doveva intuire che fossi io, noto con REALE STUPORE che il segno sulla mano a forma di quadrato è bello che vistoso, ma non c'è ASSOLUTAMENTE DOLORE... mi dico ancora:"CHE STRANO!".
Mentre ci nascondiamo arrivano le guardie e mentre lottiamo una di queste, con un appariscente camice biano che non fa assolutamente pendant (pandan!
) si avvicina ad una finestra per chiamare rinforzi, la inseguo e parte una lotta tipica di qualche film di serie B di arti marziali, con qualche sketch divertente come quando lui vuole suonare il fischietto per allarmare ed io col martello glielo faccio ingoiare, o ancora c'è una campana tipica da sorveglianza lì accanto e mentre si allunga col braccio destro per suonarla io gli tiro il sinistro per evitarlo. Alla fine lo stendo, non ricordo come, ma non ricordo in che modo, riesce ad avvisare gli altri commilitoni. Ci rinascondiamo e dopo qualche secondo arriva una truppa di militari che beccano subito mio padre e mia madre e nonostane il mio vano tentativo di nascondermi in un angolo, vengo sgamato (
) e portato al cospetto di quello che sembra comandare tutto l'ambaradan che comincia a perquisirmi, nonostante avessi lasciato cadere la katana (ma non avevo il martello?) pochi secondi prima. Qui c'è qualcosa di inquietante, il volto del "caporale" (o chi per esso) lo ricordo ancora adesso. Biondo, occhi azzurri e uno sguardo mooolto penetrante che mi è rimasto impresso ancora adesso. Minaccioso e come se sapesse qualcosa di me che lo incuriosiva, divertiva in qualche modo. Nel frattempo mi sbeffeggiava, infatti il suo perquisirmi mi faceva assumere strane pose... non vorrei insinuare nulla, ma il pensiero che mi sfiora adesso è come se chi gestiva il sogno era lui, e sapeva che ero stato più volte vicino all'idea di "destarmi" e guadagnare lucidità, ma non averlo fatto, per lui, era una vittoria. Mi sono svegliato su questa scena di lui che mi perquisiva...
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A parte l'abbigliamento, uniforme e caschetto di un nero lucido (con bande rosse???), la somiglianza è spaventosa. Giusto ieri ha fatto un film con lui come protagonista, "Caccia mortale". Curioso sapere che del film ho visto solo 10 min al max, mentre cenavo una cosa (lo stava guardando mia madre) ed il titolo del film potrebbe essere il titolo del sogno. LOL
PS: ribadisco che è qualcosa di straordinario per me ricordare così nitidamente un sogno, e da notare che nell'arco di 10 giorni circa, riconosco un'attività onirica più "consapevole" e di norma più facile da ricordare... sarò sulla buona strada?
[Modificato da (Lo Sciamano) 17/07/2010 10:26]
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Kakáram ajastá
("animo y fuerza", saluto tradizionale Shuar)
Cosa c'è di più dolce che avere qualcuno con cui parlare così come con se stessi?
[Marco Tullio Cicerone]