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Tra sogno e realtà

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    Nues
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    00 25/11/2009 21:43
    Sono stata intodotta all'argomento "Viaggio astrale" da un amico.
    Sono molto aperta a queste cose, e quando ne parlava commentavo con fermezza e comprensione nei suoi confronti, ma credere senza ombra di dubbio ai suoi racconti... era tutta un'altra cosa.
    Molti di voi avranno sentito parlare di William Buhlman, che definirei un pioniere del viaggio astrale.
    Ebbene, l'amico in questione mi prestò un libro di Buhlman, e dopo averlo letto con grande sorpresa mi riscoprivo SCONVOLTA.
    Se le teorie di Buhlman fossero vere(anche solo una piccola parte) molti dei fondamenti dell'umanità cadrebbero come castelli di carta nel pieno dello Tsunami!E' questo che ho pensato, ed ho anche pensato che se fossi riuscita anche solo una volta ad avere un'esperienza fuori dal corpo, la paura della morte sarebbe svanita ed il senso della mia vita avrebbe acquistato valori molto più profondi di quel che pensavo.
    Ebbene, qualche giorno fa, dopo alcuni tentativi falliti, ho avuto la mia prima esperienza fuori dal corpo, o almeno credo.
    Quella mattina ero ancora parecchio intorpidita dal sonno, potevano essere le sei, o le cinque... non saprei dire con precisione. Proprio come sostiene Buhlman il pensiero è stato il motore dell'avvenimento. "Esco fuori dal corpo, sarà bello", ho pensato, e così è stato: il mio busto s'è staccato dal corpo, mi sono sentita leggera. I miei pensieri erano evidentemente troppo poco "forzuti", e quindi ero rimasta incastrata nel corpo.
    Così ho chiamato, con un flebile pensiero, la guida.
    Ecco, a questo punto uno si chiede come sia possibile che sia un sogno se d'improvviso senti la presa salda di due mani che s'assicurano persino di acchiapparti bene i polpacci per poi staccarti dal corpo come se tu fossi un adesivo. Il viaggio è stato breve, credo stessi fluttuando, ancora distesa, a 30 cm dal pavimento, e cercavo con lo sguardo di scorgere il mio corpo sul letto, ma spesso pensare al corpo significa anche rientrarci.
    E' un processo naturale: siamo legati al nostro corpo grazie ad un filo invisibile, ed è sua natura richiamarci indietro, se non quando, al momento della nostra morte, il filo si rompe e noi rimaniamo in astrale fino a nuovo avviso.
    [Modificato da Nues 28/11/2009 15:36]
  • il Cosmopolita
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    00 26/11/2009 10:26
    Sconvolge il senso di appartenenza all'Universo;
    sconvolge il "sentire" di fare parte di un'Unica Energia;
    sconvolge il poter ascoltare tutti gli esseri viventi che comunicano tra loro;
    sconvolge vedere che questo nostro corpo, altri non è che una vestigia ingombrante, di cui un giorno ci sbarazzeremo;

    ...ma se questo non fosse altro che un sogno dentro un altro sogno?? [SM=g27822]
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    Nues
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    00 26/11/2009 21:08
    Possibile, ma a quanto ho potuto capire alcuni hanno potuto vivere esperienze astrali particolarmente realistiche! Li invidio parecchio...
    Ad ogni modo la mia è stata un'esperienza bellissima, qualcosa di simile in passato sento di averla provata, ma non mi è chiaro, un ricordo offuscato...
  • il Cosmopolita
    Incarnato
    00 27/11/2009 08:56
    Reali, ma quanto??
    E se davvero fosse tutto un parto mentale?
    Me lo sono chiesto a volte, davvero troppo incredibile...
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    mondstrahl
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    00 27/11/2009 09:59
    Cosmo, ma cosa intendi per "reale"?
    Se "reale" è solo qualcosa che puoi condividere con altri, misurabile e ripetibile, allora nemmeno i sentimenti sono reali.
    Anche il dolore, la gioia, l'amore, sono parti mentali, nel senso che non puoi condividerli, se non basandoti sull'esperienza che l'altro ha già avuto.
    Personalmente, non credo che sia immaginazione pura, perchè capita a persone che non ne hanno mai sentito parlare, perchè ci sono molti aspetti in comune tra le diverse esperienze, perchè provoca sensazioni DIVERSE da quelle provocate dalla pura immaginazione, molto simili a quelle provocate da esperienze comuni (reali, appunto).
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    mondstrahl
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    00 27/11/2009 10:00
    Nota per Nues: te ne parlano, leggi un libro, ci provi e ci riesci.
    Ti rendi conto che potrei odiarti per molto meno?
    [SM=g27816]
  • il Cosmopolita
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    00 27/11/2009 15:55
    Quella che tu definisci "realtà" è solo un impulso elettrico, nel tuo cervello.

    E' quella che tutti definiamo realtà.
    Ma non lo è.
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    mondstrahl
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    00 27/11/2009 16:02
    Re:
    E quindi rinnovo la domanda (te l'hanno mai detto che sono rompiscatole? Se non i rispondi insisto...)

    mondstrahl, 27/11/2009 9.59:

    Cosmo, ma cosa intendi per "reale"?




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    viaggioinsolito
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    00 27/11/2009 19:48
    Secondo me quando si va nell'astrale è quella la realtà del momento e quando ci si sveglia siamo in questa realtà. Sono due realtà differenti ma non possiamo dire che una sia più reale dell'altra.
    Oggi la penso così.





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    00 27/11/2009 19:55
    Odiarmi, dici? Non ho ancora capito se ci sono riuscita o meno. A volte temo di aver "sognato di andare in astrale" in modo lucido. Moolto probabile...
    Le realtà, comunque sono molteplici. La nostra, materiale, è una realtà grezza, mentre invece l'astrale ha una forma più fine, e più si va all'interno dell'universo, più la forma si piega al pensiero...
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    00 27/11/2009 20:43
    Re:
    viaggioinsolito, 27/11/2009 19.48:

    Secondo me quando si va nell'astrale è quella la realtà del momento e quando ci si sveglia siamo in questa realtà. Sono due realtà differenti ma non possiamo dire che una sia più reale dell'altra.
    Oggi la penso così.


    Mi associo! La realtà è un concetto tanto vago e soggettivo che è impossibile dire se una delle due lo sia più dell'altra. Quando siamo immersi in un sogno lucido oppure in un viaggio astrale è quella la nostra realtà. Ne sono testimoni i nostri 5 sensi.

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    mistermoog
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    00 27/11/2009 22:18
    Re:
    viaggioinsolito, 27/11/2009 19.48:

    Secondo me quando si va nell'astrale è quella la realtà del momento e quando ci si sveglia siamo in questa realtà. Sono due realtà differenti ma non possiamo dire che una sia più reale dell'altra.
    Oggi la penso così.



    Se osservo un fascio di luce che entra dalla mia finestra vedo un bellssimo raggio luminoso con delle particelline di polvere che danzano come in un carnevale.
    Se prendo un prisma e lo lascio attraversare dalla luce noterò che quel raggio adesso è mutato, presenta tanti bei colori.
    Allora cosa era reale dei due? Forse è l'osservatore, l'esperienza che cambia "visuale"?










    Ah, tutto accade una volta soltanto,
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    viaggioinsolito
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    00 28/11/2009 12:43
    Re: Re:
    mistermoog, 27/11/2009 22.18:



    Se osservo un fascio di luce che entra dalla mia finestra vedo un bellssimo raggio luminoso con delle particelline di polvere che danzano come in un carnevale.
    Se prendo un prisma e lo lascio attraversare dalla luce noterò che quel raggio adesso è mutato, presenta tanti bei colori.
    Allora cosa era reale dei due? Forse è l'osservatore, l'esperienza che cambia "visuale"?



    In questi casi l'osservatore interpreta quello che vede attraverso il cervello, poi ci sono cose che esistono anche se non si possono vedere. Forse di reale c'è l'interpretazione, l'atto che si compie.





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    andrea997
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    00 28/11/2009 12:49
    beh, in realtà il cervello interpreta tramite lo strumento che sta usando l'osservatore, ma sempre di "osservatore" si tratta.
    la realtà -non avevamo un topic che ne parlava?!?- è un insieme di visibile ed invisibile, ma spesso l'osservatore si accontenta di guardare fuori dalla finestra senza neanche aprirla.
    addirittura i tanto famosi 5 sensi potrebbero non essere reali...per il mio punto di vista, le uniche cose "reali" sono le emozioni.


    [Modificato da andrea997 28/11/2009 12:50]


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    Alfea77
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    00 28/11/2009 13:07
    Re:
    andrea997, 28/11/2009 12.49:

    ...per il mio punto di vista, le uniche cose "reali" sono le emozioni.




    Finalmente qualcuno l'ha capito! [SM=x431235] [SM=g27828] Bravo Andrè!

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    mistermoog
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    00 28/11/2009 13:29
    Re: Re: Re:
    viaggioinsolito, 28/11/2009 12.43:



    In questi casi l'osservatore interpreta quello che vede attraverso il cervello,

    hai detto bene

    poi ci sono cose che esistono anche se non si possono vedere. Forse di reale c'è l'interpretazione, l'atto che si compie.



    E quest'altra è l'eterna disquisizione tra le grandi teorie classiche e la quantistica. Einstein disse "ma allora la Luna è lì solo quando la osservi?" E Heisenberg rispose di sì. (c'è un intero topic su questo)
    In poche parole, le cose non esistono se non le puoi vedere, ma neppure il contrario. Si trovano in uno stato di probabilità. E come dicevi prima, il cervello (che non conosciamo per niente, secondo me) è la macchina che mette insieme la realtà. Secondo me, e non solo.



    ah, ps: quoto Andrea! (in un certo senso)










    Ah, tutto accade una volta soltanto,
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    viaggioinsolito
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    00 28/11/2009 13:33
    L'argomento è molto interessante. Ma in che senso dire che di reale ci sono solo le emozioni?





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    mistermoog
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    00 28/11/2009 13:39
    Appunto, e qui scatta il mio "in un certo senso". MA adesso non ho tempo, alla prossima.
    Baci e cchiù pilu pì tutti










    Ah, tutto accade una volta soltanto,
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    viaggioinsolito
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    00 28/11/2009 13:53
    Re:
    mistermoog, 28/11/2009 13.39:

    MA adesso non ho tempo, alla prossima.




    [SM=x431227]






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    00 28/11/2009 14:26
    Re:
    viaggioinsolito, 28/11/2009 13.33:

    Ma in che senso dire che di reale ci sono solo le emozioni?




    nell'unico senso possibile per me.

    il giorno in cui sarò morto, le uniche cose che sopravviveranno, saranno le mie emozioni.
    quando sogno, o sono in uno stato "alterato", io sono energia, e l'unica cosa VERA che porto con me, sono le mie emozioni.
    il resto è un ricordo rielaborato della realtà fisica.

    ...

    mi sà che non sono molto capace di spiegarlo...

    è un po' come pegasus che arriva in cima alla 12° casa ormai privo dei 5 sensi, eppure, riesce lo stesso a trovare lo scudo di athena!
    adesso è più chiaro?
    (emh...)


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    viaggioinsolito
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    00 28/11/2009 14:32
    Re: Re:
    andrea997, 28/11/2009 14.26:




    nell'unico senso possibile per me.

    il giorno in cui sarò morto, le uniche cose che sopravviveranno, saranno le mie emozioni.
    quando sogno, o sono in uno stato "alterato", io sono energia, e l'unica cosa VERA che porto con me, sono le mie emozioni.
    il resto è un ricordo rielaborato della realtà fisica.

    ...

    mi sà che non sono molto capace di spiegarlo...

    è un po' come pegasus che arriva in cima alla 12° casa ormai privo dei 5 sensi, eppure, riesce lo stesso a trovare lo scudo di athena!
    adesso è più chiaro?
    (emh...)



    Forse ho capito cosa intendi, ma devo rifletterci meglio.







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    00 28/11/2009 15:40
    Che argomento complicato! :D
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    crai79
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    00 28/11/2009 16:10
    A proposito, avete mai visto NOEIN?
    E' un cartone animato giapponese in cui si parla di dimensioni parallele, anche gli appartenenti ad una di queste dimensioni affermano che l'unica reale sia la loro mentre le altre sono solo illusioni! Ma poi...
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    mistermoog
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    00 28/11/2009 18:57
    Scusa Crai, ma prima bisogna mettersi d'accordo su "illusione" mi sa. Quella a cui in qualche modo (almeno io) voglio parare non è una cosa vana, per poveri visionari (a parte che bisognerebbe anche capirsi su quest'ultimo termine), uno stato quantico non vuol dire "minchiate di illusioni", vuol dire tutt'al più (e questo lo conio adesso) forma-pensiero pronta ad assumere esperienza nello spazio-tempo, a discrezione di una coscienza. Qualcosa che somiglia molto a cose, che non tanto spesso mi sa vengono capite, delle tradizioni orientali e alchemiche...
    (devo ri-scappare)










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    crai79
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    00 28/11/2009 20:09
    Neanche io intendevo questo in realtà! E' che dovrei raccontare la trama del cartone per spiegarmi... meglio di no! (magari qualcuno vuole vederlo)
    Quando ho un attimo di tempo cerco di scrivere qualcosa che abbia un senso anche per chi non guarda cartoni animati dalla mattina alla sera. Non che io lo faccia...
    Ora devo scappare anche io!
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