00 07/10/2009 16:17
Re: Richard Bach
Auriah, 07/10/2009 1.33:





“E se credessimo di essere incatenati da qualcosa che non esiste? (…) E se il mondo intorno a noi fosse solo l’esatto riflesso di ciò che crediamo?”

Era iniziato tutto con quello che sembrava solo uno scherzo: “Faremo una passeggiata nelle nostre menti… (…) Non dobbiamo essere prigionieri delle nostre idee. Siamo in grado di ricordare chi davvero siamo.”

“Non tutti gli eventi hanno bisogno di essere etichettati, pensò, come coincidenza o destino. E’ quello che accade dopo che importa… Se facciamo buon uso delle nostre esperienze o se le lasciamo scivolare via dal nostro cuore, trascinate nel Mare degli Incontri dimenticati”.

“Suggestioni da parte di migliaia, milioni di individui. Un oceano di suggestioni; accolte e confermate, ragionevoli e irragionevoli, rifiutate e ignorate… tutte rovesciate su di me senza che ne fossi consapevole, su tutti gli esseri umani, sugli animali, su qualsiasi forma di vita terrestre: dover mangiare e dormire, sentire il caldo e il freddo, il dolore e il piacere, avere un cuore che batte, respirare, conoscere tutte le leggi fisiche e obbedirvi, accettare suggestioni… questa è l’unica vita che c’è, ci sia mai stata, o ci sarà mai”.

“Qualsiasi affermazione? Ogni parola che aveva visto, detto, sentito, pensato e sognato, senza sosta, giorno e notte continuamente, per più di mezzo secolo… Senza contare le suggestioni non verbali: quante potevano essere? Decine di migliaia probabilmente.
A ogni istante percepiamo un muro e confermiamo: solido, impossibile attraversarlo. Quanti microistanti in un solo giorno percepiamo con i nostri sensi? Muri? Porte? Pavimenti? Soffitti? Finestre? Per quanti millisecondi accettiamo limiti, migliaia di limiti, senza nemmeno sapere che lo facciamo?
Quanti nano-istanti ci sono in un giorno, un trilione? Solo dagli edifici in cui viviamo riceviamo ogni giorno questa infinità di suggestioni, ma naturalmente ci sono anche tutte quelle trasmesse simultaneamente dalla biologia, fisiologia, chimica, aereonatica, idrodinamica, fisica dei laser… e bisogna aggiungere la lista di tutte le discipline elaborate dall’umanità”.

“E nel gioco dobbiamo buttarci, dobbiamo immergerci in profondità, sempre più giù in questo oceano di suggestioni per il nostro essere mortali, limitati, vulnerabili, ciechi di fronte a tutto tranne che alla tempesta di illusioni che ci comunica i nostri sensi… Dobbiamo trasformare bugie in convinzioni incrollabili senza porre domande e, nel frattempo, fare in modo di non morire subito e, mentre schiviamo la morte, cercare di capire cosa ci facciamo qui e quale motivo avremmo per definire questo gioco divertente.
E tutte le risposte vere sono nascoste. Il gioco consiste nello scovarle da soli fra questi cumoli di risposte false che altri giocatori reputano valide per loro stessi, ma che per noi non sembrano affatto funzionare.
Non ridere, bambino. I mortali trovano questo gioco affascinante, e sarà così anche per te quando accetterai di credere che sei uno di loro”.



Ah, pure il libro bisogna leggere..?











Ah, tutto accade una volta soltanto,
ma una volta, sì, deve accadere.
Per valle o monte, per prato o per campo
devo svanire, per sempre tacere
be water my friend