Grazie per le risposte!
Per quel poco ho potuto intuire dai miei miseri esperimenti è che partendo da una - diciamo - base fissa, che puo' essere camera mia, ho notato diversi scenari all'esterno.
Un esempio molto banale? Una sorta di castello errante alla Howl - non picchiatemi
non so come rendervi concreta l'idea -
Mi spiego meglio: negli ultimi viaggi ero nella "mia dimensione" (non so che terminologia usare per non risultare troppo banale o fantascentifica) ma mi è anche capitato di guardare fuori dalla finestra di camera mia e notare uno scenario completamente diverso, ad esempio cielo plumbeo (quando nella realtà la giornata era serena e soleggiata), pioggia, persone che esistono in quel tempo e che non si accorgono di te...Insomma mi spiego da cani, ma spero abbiate capito.
Sono combattuta quindi nel decidere se il viaggiare nella realtà, nel nostro mondo, dipenda da una sviluppata coscienza oppure se quest'ultima con più è sviluppata con più ti da accesso a mondi paralleli.
Ora come ora pendo molto di più per la prima soluzione. Però ci sto ancora studiando su.