00 06/06/2008 18:14
Forse per il suo modo di scrivere, semplice, diretto e allo stesso tempo disciplinato… ma lui è davvero come il fiume che scorre… sogni… rifletti… e c’è anche il lieto fine. Decisamente troppo incantato da sfociare nel buonismo. Decisamente troppo… Dov’è la vita? Il dolore ha solo un ruolo marginale. Manca la rabbia, la disillusione, il tradimento nei confronti di se stessi… e mischia gelosia e invidia come fossero lo stesso sentimento…
Però mi piace Coelho… mi ricorda la parabola di una bambina che tenuta per mano dal suo maestro, attraversava “quel ponte immaginario” abbandonandosi totalmente alle sue parole, sperando di riuscire ad individuare il significato di quel sogno che non trovava…

Avrei preferito leggere nella prefazione che l’Alchimista è una parabola rielaborata del Talmud.

Ma non è poi così importante ai fini del racconto…
“Sincronicità è il modo con cui la vita ci parla, bisogna imparare a conoscerne il linguaggio”


…?




[Modificato da "Luminal" 06/06/2008 18:19]