00 17/05/2007 09:30
MEDIASET
L'AZIENDA
IMPEGNO SOCIO CULTURALE

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La grande sensibilità all'impegno sociale è stata confermata, nel 2005, grazie all'attività di Mediafriends Onlus (Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale), costituita tre anni or sono in collaborazione con Mondadori e Medusa. L'associazione ha il compito di ideare, realizzare e promuovere eventi finalizzati alla raccolta di risorse da destinare alla beneficenza ed al finanziamento di progetti mirati.
www.mediafriends.it/progetto/education.shtml

Una segnalazione merita la collana editoriale Link, curata dalla direzione Marketing di Rti. Nel 2005 Link ha portato in libreria Videologo, vent'anni di marchi della tv commerciale, una storia della tv attraverso la videografica.






www.mediaset.it/corporate/salastampa/2007/comunicatostampa_3880_...

ARRIVA IN LIBRERIA "LINK TELEFILM" DEDICATO ALL'INDUSTRIA, ALLO SFRUTTAMENTO TELEVISIVO E AL CONSUMO DELLE SERIE TV

INTERVISTE E APPROFONDIMENTI CON PRODUTTORI,
DISTRIBUTORI E BROADCASTER

Tra gli interventi pubblicati, alcuni dei più autorevoli professionisti e conoscitori del settore quali: Carlo Freccero, Fabrizio Salini (Direttore editoriale Fox Italia), Giovanni Cogliati (Direttore marketing Warner Home Video), Aldo Romersa (Responsabile coordinamento acquisti, RTI), Giusto Toni (Direttore editoriale Digicast/Jimmy) e Antonio Visca (Direttore responsabile di Telefilm Magazine).

"Link. idee per la televisione", edito da RTI è distribuito esclusivamente nelle principali librerie italiane. Direttore editoriale è Marco Paolini, direttore è Laura Casarotto.






www.mediaset.it/corporate/televisione/italia/reti/programmi/link_telefilm_...

Sono tornati i telefilm. Dopo gli anni '80 si rinnova l'amore tra il pubblico generalista e le serie americane. I critici li esaltano, i pubblicitari li adorano. Dal 2000 il numero di ore dedicate ai telefilm in prime time è notevolmente aumentato, per le reti Mediaset dal 9% a quasi il 27% sul totale della programmazione della fascia, mentre Rai passa dall'8% al 9%. Sulle reti satellitari a pagamento, insieme a cinema e sport, i telefilm sono il genere di maggior traino, al punto che Fox li utilizza per riempire ben tre canali.

Se la forza delle serie tv è evidente, meno noto è il sistema produttivo che le genera. Un'industria conosciuta solo superficialmente, cui abbiamo deciso di dedicare un'intera sezione di questo Link Focus. Come nasce una serie? Da chi viene proposta, selezionata, prodotta? Gli episodi di una stagione sono girati prima della messa in onda sui network o durante, settimana per settimana? Esiste davvero il pubblico che guarda le sitcom dal vivo? Siamo sicuri che siano solo risate finte? Cosa sono gli LA Screenings? In Europa come vengono acquistati i nuovi prodotti? Ne abbiamo parlato con produttori, distributori e broadcaster.




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Università degli Studi di San Marino
Dipartimento della Comunicazione

www.unirsm.sm/default.asp?id=2632
Semiotica e Fiction
29 giugno - 1 luglio 2007
Antico Monastero Santa Chiara
Contrada Omerelli, 20
Rep. San Marino
Storie televisive e modelli del sociale


Storie televisive e modelli del sociale

La televisione italiana ha visto l’affermarsi progressivo dei prodotti finzionali che sono sempre più apprezzati dal pubblico e occupano una porzione sempre più consistente del palinsesto quotidiano di tutte le reti, pubbliche e private.
Accanto ai prodotti internazionali (soap opera, telenovela, telefilm, ecc.,) si è assistito a un incremento della produzione nazionale con fiction di vario tipo, alcune delle quali hanno avuto un notevolissimo successo fino a diventare un fenomeno di costume. E come tale esso merita di essere studiato poiché, se è indubbio che le storie televisive pescano i loro modelli nella vita sociale, al tempo stesso contribuiscono a introdurre nuove sensibilità e nuovi modelli di società.

La semiotica appare particolarmente adatta ad analizzare questo tipo di testo poiché da sempre si è cimentata con le organizzazioni narrative. Finora invece il mondo delle fiction è stato esplorato, in Italia e all’estero, prevalentemente con strumenti sociologici. Dal canto suo, la semiotica, come sua tradizione, studia la struttura delle fiction ovvero le loro caratteristiche di confezione.

Le questioni che verranno affrontate nel corso del convegno sono molteplici e legate alla realtà contemporanea delle fiction. In prima battuta sarà affrontato il nuovo panorama dei generi, che sembrano oggi rinnovarsi e contaminarsi: per esempio, che cosa hanno in comune il vecchio, buon, dottor Kildare e il cinico ma infallibile dottor House?

Un’altra tematica interessante riguarda il ruolo sempre più preponderante dei fattori sentimentali e corporei nelle trame, con sconfinamenti che a volte turbano il comune senso del pudore e suscitano proteste e polemiche; c’è poi l’intervento massiccio delle tematiche interculturali che derivano non solo dalle caratteristiche inter-etniche dei protagonisti, ma anche dal fatto che i format migrano da un contesto nazionale all’altro e persino molti dei prodotti che vediamo in Italia, realizzati con attori e ambientazioni italiani, provengono in realtà da formule straniere, per esempio sudamericane, spagnole, tedesche, e così via. Esiste ancora uno specifico della fiction made in Italy o ormai i modelli sono omogenei e internazionali?

Un ulteriore campo d’indagine sarà costituito dalla cosiddetta realtà multipiattaforma: le fiction, come altri prodotti televisivi (talk show, reality show, ecc.) circolano anche in supporti mediatici diversi da quello della televisione generalista: molte fiction sono trasmesse prima da televisioni satellitari; le più importanti, inoltre, hanno i propri siti internet attraverso cui mantengono un filo diretto con i propri fans, e anche la circolazione in DVD è molto diffusa, permettendo una fruizione distanziata negli anni e corredata da contenuti speciali. Quali conseguenze ha questa realtà multimediale sul prodotto di fiction? Consideriamo per esempio che alcuni particolari delle trame vengono svelati solo nei siti web della fiction. Il feedback fra spettatore e produzione è da tempo così importante che le opinioni del pubblico condizionano le trame delle fiction, per esempio si tiene conto del volere del pubblico nel costruire un finale o nel proseguire o meno una serie.

Un altro problema attuale è quello della conciliazione, o non conciliazione, fra gli universi narrativi delle fiction e la tendenza della televisione contemporanea a metter in scena la quotidianità, la “realtà”, anche nei suoi aspetti più individuali e concreti: in altri termini, quale possibile filo collega le crinoline di Elisa di Villombrosa alle sguaiate performance dei famosi dell’omonima isola? La fiction è una zona felice, al riparo dalle esagerazioni del reality show, o si avvia a mettere in scena, a modo suo, un’analoga scena spettacolare?

Infine, il convegno promuoverà un confronto con alcuni specialistidel settore in una apposita sezione: ascolteremo sceneggiatori, responsabili di rete e operatori del mercato internazionale per capire come funziona la “macchina fiction” e quali tendenze future si profilano all’orizzonte.


programma convegno:

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INES TABUSSO