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CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
23 settembre 2006
- NAPOLI -
« ANNO ZERO »
Duello Iervolino Santoro:
« Trasmissione indegna »
« No, la mia è tv moderna »
L'unghiata di Michele Santoro scatena la bagarre .
Dopo la trasmissione di « Anno Zero » , la sindaca Rosa Russo Iervolino pronuncia il suo « non ci sto » . « Ieri ( giovedì, ndr ) - attacca la sindaca - sono stata con gli assessori a lavorare fino alle 23 perché c'è qualcuno che parla dei mali di Napoli e qualche altro che cerca di sanare i mali di Napoli. Sono sdegnata per quella trasmissione » . Immediata la replica del giornalista: « Prendo tutto, anche gli insulti. Ma sul nostro blog siamo stati inondati da una valanga di consensi » .


Iervolino contro Anno Zero: trasmissione indegna La Cdl applaude Santoro
La sindaca poi ammette: « Non l'ho vista, ero in giunta »

NAPOLI - L'unghiata di Michele Santoro scatena la bagarre politica. Dopo la trasmissione di « Anno Zero » , reportage impietoso sulla Napoli assediata da camorra, droga e degrado, la sindaca Rosa Russo Iervolino pronuncia il suo « non ci sto » . Una replica dura alla trasmissione di Santoro, sebbene la prima cittadina ammetta di non averla neppure sbirciata. « Ieri (giovedì, ndr ) - attacca la sindaca - sono stata con gli assessori a lavorare fino alle 23, perché questa è la tragica realtà della città. C'è qualcuno che parla dei mali di Napoli e qualche altro che cerca di sanare i mali di Napoli » .
E' furiosa con Santoro e non glielo manda a dire, la Iervolino.
« Sono sinceramente sdegnata che un ex parlamentare europeo, eletto a Napoli ma che dopo la sua elezione non si è fatto più vedere e non ha fatto nulla per la nostra città, non sappia fare altro che denigrarla e, per esempio, bloccare la nostra Silvana Fucito ( presidente dell'associazione antiracket che collabora con Tano Grasso, ndr ) che stava cercando di far emergere anche gli aspetti positivi » .
« E' vero - aggiunge la Fucito - la trasmissione ha dato troppo spazio alla Napoli che perde anziché a quella che vince. Ad esempio, Maria, la vedova di Riccio, dicendo certe cose ha offeso la memoria del marito e di quanti sono morti per combattere l'illegalità, la prepotenza e la criminalità » .
A sottolineare che è Santoro il « fazioso » , il « rinnegato » che sputa nel piatto (elettorale) in cui ha mangiato fino a poco tempo prima, la sindaca mette a confronto l'atteggiamento tenuto dal giornalista salernitano e dall'ex ministro leghista, Roberto Maroni.
« L'immagine veicolata da " Anno Zero" è indegna. Anche l'ex ministro Maroni ha reagito dicendo che Napoli non è soltanto questo. Lo chiamerò per ringraziarlo » .
Una vera e proprio bufera tra la sindaca della Margherita e l' « icona » mediatica del popolo di sinistra, l'uomo che aveva salutato la televisione, dopo l' « editto bulgaro » di Berlusconi, cantando « Bella ciao » . Ma Iervolino è irremovibile sia sul giudizio di indegnità affibbiato alla puntata di Santoro, sia sul ruolo che il Comune deve avere per contrastare delinquenza e spaccio. La sindaca la prende da lontano, ma il suo pensiero è una riposta alle accuse di queste settimane. « Lunedì - dice proprio mentre si inaugura il commissariato di polizia ai Decumani - si svolgerà la prima riunione al ministero dell'Interno, una riunione che non sarà politica ma esclusivamente tecnica. Questi sono problemi che le forze dell'ordine devono risolvere con una carta della città in modo da aderire al meglio alle esigenze del territorio. La sinergia che dobbiamo mettere in campo, e l'ho chiarito bene al Viminale, è tra soggetti che hanno compiti istituzionali diversi. La lotta alla criminalità - scandisce la Iervolino - spetta alle forze dell'ordine e non al Comune. Il nostro impegno è di collaborare, ma il compito istituzionale spetta al ministero dell'Interno » .
E, mentre Bassolino si tiene ben lontano dalla polemica, accesa anche dalle parole dell' « editoriale » di Marco Travaglio, e sul suo blog si limita solo a indicare che « c'è una sola strada per dare una prospettiva al Mezzogiorno: la piena collaborazione tra le istituzioni. E le istituzioni sulla sicurezza stanno lavorando a un piano concreto di interventi fatto di scelte puntuali e condivise » , il centrodestra spara a palle incatenate. « Interessante sarebbe sapere - dice il coordinatore regionale di Forza Italia, Nicola Cosentino - se quell'immagine della città offerta da " Anno zero" è condivisa anche da Bassolino, dal quale ci aspettiamo di conoscere cosa, in concreto, abbia fatto per mitigare il disagio di cui sono malate le periferie della città » . Plaude alla trasmissione di Santoro, invece, il senatore forzista, Franco Malvano: « Ne è venuto fuori un quadro realistico, punto di partenza di qualsiasi ragionamento. A me spaventa quando Bassolino e Iervolino minimizzano la gravità della situazione in cui versa la città e censurano le voci critiche. Se loro minimizzano, mi chiedo perchè il ministro Amato dovrebbe allarmarsi e muoversi di conseguenza » .
Nino Femiani



IL CONDUTTORE
« Dica ciò che vuole, arrivano valanghe di consensi »
« Governi locali deboli, si distribuiscano tra loro le colpe del degrado »

NAPOLI -

« La sindaca ringrazierà solo il leghista Maroni perché, secondo lei, ha difeso Napoli più e meglio di me? E' un suo diritto, non posso e non voglio impedirglielo » .

Santoro, è come se lei rispondesse alla sindaca che non è interessato a quello che dice.
« No, voglio dire che il giorno dopo la trasmissione prendo tutto, gli insulti ma anche la valanga di consensi che hanno alluvionato il nostro sito web.
Se proprio vuole che risponda qualcosa a Rosetta ebbene le dico che con i commenti che ha reso alle agenzie di stampa mostra di non aver colto la modernità del nostro racconto. E l'assenza di pregiudizi » .

La Iervolino, però, le rimprovera di aver fatto poco o niente per Napoli durante la legislatura da parlamentare europeo. Allora se n'è stato zitto venendo meno ai suoi doveri, ora spara a zero.
« Anche in questo caso ha sbagliato i tempi dell'intervento. Se non gli sono piaciuto come parlamentare europeo doveva rimproverarmi quando ero a Bruxelles; oggi sono tornato a fare il giornalista e i suoi rilievi non mi sfiorano » .

E' vero, però, che in trasmissione avete imbavagliato l'imprenditrice coraggio Silvana Fucito?
« Mai e poi mai, stiamo tentando di fare televisione in modo nuovo, chi ci vuole bene ci segua ».

La guerra delle parole. E' aspra e velenosa anche negli spogliatoi, cioè a trasmissione conclusa. Il conduttore un tempo « amico » diventa « nemico » acerrimo, ma Santoro è soddisfatto per lo share: in Campania è 3 punti in più rispetto alla media nazionale.

D'accordo, Santoro, ma cerchiamo di tirare le somme: da dove deve ripartire Napoli? Dalle invettive di « Anno Zero » o dalla difesa di ufficio della sua classe dirigente?
« Noi abbiamo cercato di dire che Napoli non è solo una questione di ordine pubblico e che le risposte, tanto dello Stato quanto dei governi locali, sono state estremamente deboli. E sicuramente non in grado di offrire una alternativa alla disoccupazione o, peggio, al richiamo della criminalità per le fasce più degradate. A chi è immerso nella precarietà e davanti a sè non ha che cattivi maestri e pessimi esempi non è mai stata proposta di scegliere la strada dell'onestà. Che piaccia o non alla sindaca io il problema dei giovani napoletani, anche di quelli che delinquono, lo sento nelle carni e a loro abbiamo tentato di dare una risposta. Perché rappresentano una minaccia seria, ma, forse, questo pericolo a Napoli non viene percepito per quello che è. E non è stato certo un caso se nel reportage ci siamo richiamati a Pier Paolo Pasolini e all'attualità delle sue denunce » .

La trasmissione, però, ha emesso condanne severissime.
« Non è un discorso di colpe ma di quello che non c'è, di quello che bisognava fare e non è stato fatto.
Ditelo come volete ma a Napoli è mancata una mobilitazione pari all'allarme sociale urlato dalla città. Le colpe, se colpe ci sono, se le distribuiscano i partiti e i governi tra di loro, non è un problema che mi riguarda » .

La requisitoria di Marco Travaglio è un problema di Santoro.
« Travaglio può dire quello che vuole, ma nel caso specifico io sottoscrivo le cose che ha detto, il modo e la faccia con cui le ha dette, tra l'ironico e l'incazzato » .

Bassolino, però, lo avete arrostito sulla graticola.
« Perché Bassolino ha sulle spalle tutto il bene e tutto il male della Campania, è tutto. Le risposte tocca a lui darle, ha la forza per farlo e, soprattutto, di bloccare la deriva che rischia di travolgere la città e la regione. Napoli è la città più giovane d'Italia, quei 703 mila giovani disperati meritano qualcosa in più » . « Questi giochi non mi piacciono. Il nostro è un lavoro di équipe, può essere scomposto e giudicato per pezzi, a patto, però, che ci si attenga ai fatti, cioè a quello che abbiamo detto e alle immagini che abbiamo mostrato. Ma non mi preoccupo più di tanto delle accuse del giorno dopo, vuole che non sappia che è molto difficile trovare qualcuno che parli bene di me » ?

E allora lo faccia lei, a quale brano è più affezionato? « L'intervista a Melina, la camorrista che spaccia droga. C'è un passaggio che consente di scendere fino al fondo dell'abisso della città malata. Quando la collega Mombelli chiede a Melina perché si diventa camorrista la risposta è in apparenza criptica: è una questione di indole. Cosa vuole dire, si saranno chiesto in tanti » ?
« Lo dico con le parole di Melina che possono aprire un dibattito di grande attualità su Napoli. Fare il camorrista non è nel Dna delle persone, ma appartiene all'indole, all'ineluttabile, a quello stadio di annebbiamento totale delle coscienze che è lo status nel quale giacciono tutti i giovani che appartengono ad un certo milieu. O quello o niente, insomma. E' un modo agghiacciante di ribellarsi ad un destino che niente e nessuno può modificare. Se non si volta pagina. E allora la domanda vera la pone Melina: che cosa fanno i governanti, quelli che stanno dall'altra parte per intercettare la disperazione di questi giovani » ?

Melina, però, non offre alcuna contropartita. Dopo la galera riprenderà a spacciare.
« E infatti lei usa il presente anche quando parla del suo futuro: vendo droga punto e basta. Ma perché qualcuno le ha offerto un'altra chance? Ecco, noi abbiamo inteso dire questo: la situazione di Napoli è disperata anche se sappiamo, meglio del leghista Maroni penso, che nella città esistono straordinarie risorse positive, che non tutto è marcio. Se, al contrario, qualcuno ha visto un attacco al consiglio comunale, be', la colpa, è sua non di Anno zero » .
Carlo Franco





INES TABUSSO