SETTIMANA DAL 31/12/2006 AL 06/01/2007
Sono ben 5 le poesìe indicate a pari merito per questa prima settimana dell'anno.Un inizio "prolifico", quindi!
LA SERA DELL’ADDIO (GocciaDiParadiso)
Perchè dirsi addio
e non arrivederci,
perchè piangere
quando l'amore
rimane sospeso
nella realtà dei sogni,
quando il pensiero
lo insegue,
quando possiamo
evocare tracce d'amore
vero o immaginario
ma sempre
....amore
Magda
A TE VIANDANTE SORDO (Danzandosottolaluna)
è al tempo del raccolto
la sorpresa
quando giunge la nuova
"a te la pula
sappi del grano
che l'hanno già rubato
qui c'è l'ortica
il bruco ha divorato l'insalata
e la dispensa è vuota
di tutte le conserve per l'inverno
c'è solo un osso
e questo suo candore levigato"
e ti rimetti
allora
la tua tuta
col petto in fuori come corazzato
decisa a seminare nel tuo campo
che non conosce trame per recinti
senza un paletto che limiti il confine
solo l'essenza pura dei colori
dei suoni e degli odori genuini
e una preghiera
d'appendere a quel ramo ch'è il più basso
perchè v'inciampi
tu
viandante sordo
"non calpestarmi con chiodate suole
e non sporcarmi il suolo con lo sterco
della tua terra curata in apparenza
e in strati stesi in prati di finzione
stattene buono
a rimirare il caldo del mio grano
ad annusare il fresco di verdure
palpando odori in frutti colorati
al gusto d'ogni canto che si spiega
sotto il mio cielo
che terso o nuvoloso
brilla d'azzurro sempre
quello vero"
Ade
LA PASSIONE,come l'onda...Lupesciolo)
laggiu'...
in quella solitaria roccia
dove l'onda perpetua
batte e scava,
nacque il nostro amore...
simile allo scoglio
è il nostro cuore,
giorno dopo giorno
la passione, come l'onda,
ferisce, scava e inonda.
Renato
IL TEMPO DEL RIPOSO (merlino celtic)
...anticipando il mio stupore
risposi a me stesso,
alle mie domande,
ai miei interrogativi.
Domani avrei avuto
una pagina in più
da scrivere o da disegnare,
senza maestri da adorare,
nè maestre da desiderare.
Io,
e i miei cieli,
sereni o imbronciati,
cantàti nella Lingua
che più avrei gradito.
Io,
e le mie voragini
da colmare
con sassi e pazienza,
le mie ferite
da leccare
e da benedire.
E non saranno
grani di rosari sbilenchi
a graffiarmi le ginocchia
se mai
dovessi genuflettermi,
ne le scorie spuntate
dell'ipocrisia tradotta
e recitata
in Vangeli d'occasione
o regole di comodo.
Forse sarà un sorriso,
o il chiaro
d'una poesìa
a farmi desiderare
il Tempo del riposo...
Merlino
ON THE ROAD (YAMA)
Dieci lustri e più
giocati senza un doppiopetto
senza al collo nodi di cravatta
on the road
ad inseguire il filo
tagliente della mia spada.
Scorrono veloci le immagini
di campi brulli e aironi da risaia
e conto i nidi arroccati tra rami spogli
addormentati nel sole tiepido di dicembre.
Magnifica libertà
in cui seguo il filo
dei miei pensieri taglienti
nel rombo del motore
sulle note di Vasco, delle sue bollicine
tra un panino in piedi ed un caffè.
Nella foschia si svelano diafane
eteree rocce alpine
a fare da quinta alla mia gioia
per il mio cuore a casa
e i miei giorni ancora davanti a me.
yama