00 02/10/2006 22:01
Ok, ma torniamo al discorso iniziale, vagliando le esperienze in generale di noi tutti o dei vari scrittori di astrale, ne riusciamo a trarre un mondo unico, concreto uguale su più lati per tutti, una linea guida che unisca tutte le esperienze? A me sembra che ogni esperienza sia sempre diversa e vissuta in mondi diversi, o simil camere da letto. Questo con un pensiero lineare mi fa pensare che ognuno vive il proprio viaggio personale circondato da quello che è se stesso in relazione alla propria simbologia. Nel nostro piccolo qui sulla terra ognuno di noi guarda alla vita con un punto diverso da come la guardano gli altri, mentalmente ci poniamo rispetto alle vicende di tutti i giorni con un nostro modo di vedere strettamente personale, sicuramente stiamo osservando lo stesso mondo ma lo viviamo e lo avvertiamo con sentimenti diversi, stati d'animo differenti da momento a momento, la stessa scena vissuta oggi potrebbe essere un dramma e rivissuta domani ci potrebbe far morire dalle risate. E in tutto questo la materia fisica non è propriamente plasmabile rispetto alle nostre emozioni, mentre in astrale tutto quello che ho descritto sin ora, coinvolgerebbe l'atmosfera, la stabilità degli oggetti che ci circondano, le persone reali o non reali che potremmo sviluppare.... bo, un bel caos, appunto per non farsi abbagliare dal piano astrale bisognerebbe cercare di viverlo il più pulito possibile, con una gran stabilità interiore, senza condizionamenti etc..... e quindi dico:
SIAMO SCHIAVI NELLA MAGGIOR PARTE DELLE NOSTRE PRIME ESPERIENZE E A VOLTE PER ANNI, DELLA VISIONE ASTRALE DELLA NOSTRA CAMERA DA LETTO, PER QUANTO SECONDO ME IN ASTRALE NON ESISTA. Liberarsi della nostra camera da letto (guscio protettivo mentale) ci potrebbe far vedere un po' meglio come è fatto l'astrale. Probabilmente è per questo che quando esco dal corpo e riesco ad oltrepassare le persiane del terrazzo per buttarmi nel vuoto tutto è diverso da quel che ipoteticamente avrei dovuto trovare fuori dalla porta di casa.