00 04/03/2005 21:32
Ho ripescato questa discussione per due motivi:
1) ho avuto da poco i miei primi viaggi coscientemente e l'ultima esperienza mi ha un po' inquietata,
2) circa un anno fa devo avere avuto la prima oobe, ma all'epoca non avevo idea di cosa diamine fosse, ed è stata violenta.

Mi piacerebbe che mi deste una mano a fugare i dubbi perchè mi muovo su un terreno nuovo.
Ho letto con attenzione molte delle cose che avete scritto, ma non riesco a trovare attinenza con ciò che mi è successo pochi giorni fa, quindi espongo sinteticamente:

come prova tangibile della realtà del viaggio ho cercato, per le prime due volte durante il viaggio stesso, di fare un esperimento per escludere che si trattasse di un sogno o sogno lucido (vedi diario). Poichè non riuscivo completamente nell'intento ho concluso, da sveglia, che il corpo etereo è inesperto e quindi ancora molto legato al corpo fisico. Ne parlavo con D. (persona eccezionale, il mio angelo custode) che mi ha detto semplicemente - se l'attrazione vicino al corpo fisico è eccessiva, allontanati, vieni a trovarmi! -. Così ho fatto! Quando il corpo etereo si è staccato, ha pensato che viste le considerazioni fatte durante quella chiacchierata era inutile stare lì a tergiversare ed è andato a casa di D.
Segue una serie di accadimenti che in questa sede non sono rilevanti.

Poi, ad un certo punto, non so come mi sono trovata in un luogo neutro: una sorta di stalla di un casale, vuota, luminosa, con il pavimento di terra battuta, senza infissi, soprattutto vuota, neutra. Io sulla soglia, guardo questo luogo perchè non è familiare, non è la mia camera da letto, non è casa di D., e so perfettamente, lo so, che non è un sogno, ma se la oobe è mia, mi chiedo, come sono finita lì? In preda a queste riflessioni, mi sporgo un poco all'interno e... mi accorgo che c'è qualcuno. Ruoto la testa a destra e in un angolo c'è un uomo, indossa un capello tipo borsalino, bretelle, camicia chiara con le maniche arrotolate e sta suonando un sax, credo un sax tenore.
Non odo la musica, non scorgo il suo viso, non è una presenza negativa, non è positiva, non mi guarda, non mi parla, è la quintessenza della neutralità ma dal canto mio sono attonita e spiazzata. Non capisco, sono impreparata, non ho segnali di alcun tipo, ma è come se quella figura fosse la prova che esiste qualcos'altro oltre il nostro mondo e così mi ritraggo. Perchè è lì? Perchè io sono lì? Qual'è il motivo per cui siamo lì entrambi, nello stesso momento? Il viaggio finisce.

Permane un senso di disagio per l'accaduto; se ci fosse stato qualcosa di palese (l'entità che si nutre di energia negativa) o anche una sfumatura sottile ora avrei un indizio su come procedere per il mio cammino. Invece mi sento instabile, impreparata a questo nuovo mondo che si apre ai miei occhi e una sottile inquietudine è riemersa.

Pace a tutti voi, viaggiatori

Luna N.