Ciao,
piacere Nico. forse sto sbagliando luogo per la mia presentazione, ma non saprei fare diversamente. sono nuovissimo.
Allora, ho 31 anni, nella vita scrivo canzoni, sono appassionato di filosofia, letteratura, arte in generale e di tutto ciò che è cultura. Quando non presento i miei progetti qua e là per questa meravigliosa e disastrata penisola, lavoro nell'azienda di famiglia. La mia esistenza è sempre alla ricerca di un equilibrio e di un qualcosa che non so.
Premetto che non utilizzo droghe psichedeliche. Al max qualche fiore.
Ci tenevo a sottolineare questa cosa come base per quello che vi sto per raccontare, che è il motivo per cui, dopo moltissimo tempo, ho deciso di iscrivermi a questo forum per poter confrontarmi con voi, sicuramente più esperti di me.
E' circa due anni che sono a conoscenza della possibilità di poter classificare certe "esperienze" col termine "viaggio astrale". Ho letto delle varie tecniche, delle varie esperienze (sia positive che negative) ma non ho mai voluto metterle in pratica. Ora credo che sia giunto il momento di "varcare la soglia" in maniera più o meno consapevole.
Credo di aver avuto almeno due distaccamenti dal corpo, non so se si possano definire "viaggi astrali", ma vedevo me stesso dall'esterno. Non mi sono allontanato molto dal mio corpo, anzi, credo che anche se avessi voluto non ci sarei riuscito, era come una situazione naturale, non indotta...non saprei. Vi spiego. LA prima volta avevo circa 16 anni e mi è capitato in una situazione che potrei definire assurda per le modalità in cui solitamente avviene il viaggio astrale, così come è raccontato nella maggior parte dei viaggiatori. Io giocavo nelle giovanili di una squadra di calcio. Era quasi finito l'allenamento, ero molto stanco e sentivo il corpo rilassatissimo (forse proprio per la stanchezza, però ero in piedi e giocavo con i miei compagni), ad un certo momento (non ricordo l'uscita)ho cominciato a vedermi da fuori. Io mi muovevo per il campo e mi vedevo dall'esterno. E' stato molto strano. Una seconda volta mi è capitato circa 3 anni fa, mentre stavo scrivendo. E' stata questione di un lampo. ma ricordo perfettamente di essermi visto di spalle, seduto davanti alla mia scrivania. Una terza esperienza l'ho avuta poche settimane fa. Ero a letto, non riuscivo a prendere sonno, in questo caso non mi sono visto il corpo dall'esterno.In realtà è stata un'esperienza sui generis nel senso che ho sentito una sorta di presenza, forse più presenze e una voce femminile che diceva "vediamo se ha una sorella". A quel punto io ero cosciente (credo), volevo girarmi di scatto per vedere chi fosse lì in quel momento, ma non ci sono riuscito. ero come immobilizzato e poi ho provato una sensazione di rilassamento assoluto. Quando ho ripreso coscienza completamente (cioè, quando ho ripreso piena consapevolezza del mio corpo) ero stravolto, avevo addosso una stanchezza mai provata prima. Questi i motivi per cui ho deciso seriamente di sperimentare con consapevolezza il viaggio astrale (almeno vorrei provarci). Ciò mi ha fatto rendere ancora più percepibile che la realtà non è solamente quel del piano in cui siamo abituati a vivere quotidianamente. Vorrei provare ad aprire un varco per vedere al di là. Vorrei provare a squarciare ciò che Schopenhauer chiamava "Velo di Maya". Scusate la lunghezza della mia presentazione, ma volevo spiegarvi un po' la mia vicenda. Secondo voi posso farcela a vivere consapevolmente questa esperienza? Cosa vi sembra che significhino queste 2/3 esperienze a cui ho accennato? vi ringrazio in anticipo.
un abbraccio!
Nico.