00 02/02/2015 01:29
a me era capitato da bambina di uscire dal corpo, cercare i genitori e non riuscire a farmi vedere né sentire. Ho riportato la mia esperienza sul mio diario astrale e su un altro topic che parla proprio delle piccole grandi esperienze astrali da bambini. Non so chi sia la persona che racconta questo fatto ma indipendentemente dall'attendibilità della testimonianza, ritengo che eventi come questo siano probabili. In realtà non è logico credere che una volta morti il corpo eterico sopravviva sicuramente a quello fisico. Bisognerebbe incontrare il corpo eterico di un defunto e avere la prova che questi sia esistito in passato, e che quell'incontro non sia un'allucinazione.. solo così possiamo veramente essere razionalmente certi di questo fatto della sopravvivenza alla materia, dato che vedere il corpo eterico di un vivente rimane sempre la proiezione di un essere ancora in vita. E' come avere un proiettore, quello che sta dentro al proiettore è quanto viene proiettato fuori dall'apparecchio. Ma se lo strumento è rotto, non si vede nulla di quanto prima veniva mostrato quanto il proiettore era funzionante. Quanto dico è mera logica, niente più di questo. Poi, vabbè se vuoi che te la dica tutta, che ti esprima invece quelle che sono le mie personali sensazioni in merito alla sopravvivenza dopo la morte, beh, dopo il mio primo sdoppiamento ho avuto:
1 una sensazione di dejà-vù fortissima, come se quanto stavo andando a fare, cioè uscire, fosse qualcosa di assolutamente già vissuto, e ti dirò di più, mi sembrava una cosa fatta già tante altre volte. Anche se, per esempio, l'esperienza che avevo vissuto da bambina e che ho raccontato qui sul forum era stata priva di quella sensazione, non mi ricordo di aver vissuto quella sensazione allora.
2 uscire dal corpo è una cosa che per me non c'entra con il sonno, nel senso che quando sono uscita, prima mi ero svegliata e poi, senza derive mentali, ero fuori.
3 una volta vissuta l'esperienza per la prima volta ho percepito una sicurezza e una leggerezza incredibile in merito alla morte fisica. Ero come convinta dell'immortalità della coscienza, attraverso il corpo etereo.
4 l'ultima cosa che viene detta nel video, quella sul rumore nell'orecchio destro. Bene, anche a me capita la stessa cosa, proprio e solo all'orecchio destro, e poi anche al sinistro, quando sono in quello stato che ultimamente tra me e me chiamo: "percezione Minestrone" prendendo in prestito il modo la metafora che una volta il buon Teo mi scrisse in privato, per definire quelle percezioni alterate che però non sai cosa sono ma che sai, perchè lo senti che hanno a che fare con tutto quello che noi, umili ignoranti e neofiti del sovrannaturale non conosciamo. Qudno mi accade sono sveglia e rilassata, come potrei essere ora. Sono da sola e vivo prima una sorta di strano allarme dei sensi, come se stessi attendendo qualcosa, così a caso. Poi avviene il fischio, l'acufene, al destro. Se mi rilaso e assecondo la sensazione, il ronzio inizio a sentirlo anche al sinistro, e proseguendo nel rilasamento, il rumore diviene poi una vibrazione che, in certi casi diviene fortissima, pervasiva. Sento di perdere la percezione del corpo e se lo stato vibratorio si prolunga i muscoli hanno alcuni numerosi scatti involontari. Perdo la percezione delle gambe che iniziano a formicolare e a vibrare e così tutto il corpo. A quel punto il cuore esplode in una incontrollata tachicardia. Mi spavento a morte(una volta ho avuto anche una strana ed indefinita visione e la prima volta che mi è capitata questa cosa da sveglia avevo la sensazione nettissima che in camera mia ci fosse una presenza imponente) e blocco tutto. Quando questo accade, fatico in un modo indicibile a "ritornare in me" e francamente Lion non so spiegarti meglio di così cosa intenda dire quando dico di "rientrare in me" perchè durante tutto quel tempo io non mi sono mossa dal mio corpo ma, vedere, sentire col cuore e con le orecchie che c'è davvero qualcos'altro oltre alla dimensione fisica a cui tutti siamo abituati, DA TOTALMENTE SVEGLI è credo l'esperienza più terribile e forte che si possa vivere. Finchè ti fai una pennica e tre minuti dopo aver chiuso gli occhi senti vibrare e ti abbandoni all'evento, puoi sempre avere l'impressione o il miccolo sospetto che certe porte si possano aprire solo dopo aver chiuso la stanza della realtà ma se certe esperienze le vivi da sveglio, da seduto, beh. Tutto quanto assume un senso ben diverso. Temi di essere davvero pazzo o in balia degli eventi.

Scusa credo di aver divagato, oltre ad aver spammato. Torniamo IT. Grazie per il video. Sapere o ipotizzare che altri possano sentire quel particolare ronzio, fischio proprio all'orecchio destro come me e immaginare che la persona non sia matta mi fa sentire meno matta.





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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"


M. N. (Il libro di Mirdad)
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