00 03/11/2014 15:12
vibro come un tarlo..
Ciao Teo! Complimenti per la tua dettagliata ed attenta analisi del fenomeno. io ho imparato a "sentire" le vibrazioni solo dopo esserne venuto a conoscenza tramite la lettura del libro di Buhlman. Nelle mie prime "uscite" spontanee onestamente non ricordo di averle sentite.. Forse perché all'epoca prevaleva il terrore puro, la paura di un fenomeno ignoto, mentre adesso (grazie alla conoscenza e alla condivisione con voi) prevalgono la serenità e la curiosità dell'esplorazione astrale. Letto il libro, ogni mia uscita astrale (intensa o ciofeca che fosse) è sempre stata preceduta da uno stato vibratorio. Nel mio caso più la vibrazione è forte e prolungata, migliore sarà la consapevolezza del VA; viceversa in caso di vibrazioni troppo soft, il viaggetto sarà piuttosto scarso e sfocerà presto in un sogno ordinario. Ultimamente cerco di gestirle così: quando sento che comincio a "vibrare come un tarlo" aspetto a mente lucida che la vibrazione si potenzi, evito di sgusciare subito fuori dal corpo, perché ho notato che se cerco di "scappare" alla prima vibrazione mi imbatto in una paralisi notturna oppure in un normale risveglio. La tratto come un vecchio motore diesel.. Le do tempo di "scaldare" il corpo astrale prima di partire a tutta birra. Però la qualità del viaggio è indipendente dal tempo di attesa, ma è legata solo all'intensità iniziale con cui la vibrazione, a sorpresa, si è manifestata.