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Dal buio vuoto al buio pieno

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    t.teo
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    Obino
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    00 12/10/2014 22:14
    Non sapevo proprio dove postare, spero di esserci andato abbastanza vicino (e che stamo a giocà a bocce??? vabbe)

    Comunque
    mi capita (vi capita?) a volte, quando mi stendo sul letto e chiudo gli occhi e mi metto ad ascoltare il mio corpo non so bene da quale prospettiva, di notare un cambiamento.
    Tutti abbiamo presente quello che vediamo chiudendo gli occhi (in un posto poco illuminato, preferibilmente non illuminato): quel nulla buio e piatto, anonimo, talmente nulla che è una specie di buio trasparente, c'è e non c'è (tralasciamo i fosfeni).
    Dopo un po' di tempo mi capita invece di vedere (forse calza di più "percepire") un cambiamento, questo buio che prende corpo, passa da 2D a 3D. E' come se prima io stessi guardando uno schermo nero, e dopo mi trovi a un centimetro da un enorme blocco nero ma corposo. No, così è spiegato male: come trovarmi dentro al nero. Insomma spero di aver reso un po' la sensazione.
    Il punto è che si tratta di un cambiamento che avviene da un istante all'altro, è proprio come scendere un gradino, c'è discontinuità, come tuffarsi in un oceano di colore nero denso. E non è solo visivo, anzi forse non è per niente visivo, è un sentire.

    Non è neanche una sensazione che riesco a indurre volontariamente: per vedere se riusciva, ho "provato a provarci" [SM=x431243] ma nulla, accade e basta ad un certo punto

    Vi capita qualcosa del genere? In tali casi, che fate? Non ricordo bene cosa ho "fatto" io le volte che mi è capitato di sentire il cambiamento così netto, di sicuro ho perso la sensazione mettendomi a pensare alla cosa, o forse pure aprendo gli occhi

    So che è una cosa molto vaga in sé, sono stato molto vago a spiegarla e ho anche fatto domande molto vaghe
    ma purtroppo... è una cosa vaga, quindi accetto ogni risposta (anche dei vaghi insulti, ma che siano vaghi per piacere)




    "Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
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    SaberZero
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    Obino
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    00 13/10/2014 20:24
    In due miei post (non ricordo quale conversazione però) avevo descritto delle situazioni simili.
    Un buio molto più nero del solito, che ti avvolge; molto più "denso" del solito buio ad occhi chiusi proprio come lo descrivi tu.
    La prima volta che l'ho "visto" mi ha incuriosito: mi son lasciato avvolgere da questo nero, ma appena ho sentito quanto fosse appunto nero e infinito (scusate le ripetizioni ma è un po' difficile da spiegare...) e così denso da percepire quasi il contatto mi sono spaventato e ho aperto immediatamente gli occhi.
    Un'altra volta invece mi è capitato di riprovarlo ma ero tranquillo, si trattava di un momento in cui ero particolarmente lucido e la mente aveva smesso di andare per conto suo. Era quasi piacevole lasciarsi immergere e sprofondare... subito dopo sono apparse le solite vibrazioni.
    Credo sia il momento "puro" durante il quale dimentichi il corpo (ti addormenti) e inizia la fase onirica, il limbo che separa le due fasi, ma vissuto in maniera perfettamente lucida.
    Credo sia la stessa cosa che hai provato tu, mi ritrovo in tutte le tue sensazioni descritte.
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    t.teo
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    00 14/10/2014 11:42
    E' vero, anche io ho avvertito un certo timore che non traspare dalla prima descrizione, dal tuo post confermo che parliamo della stessa cosa.
    Anche io avevo pensato potesse essere lo scalino dell'addormentamento, ma stentavo comunque a crederci visto che la lucidità non era inferiore a quella che ho adesso nel risponderti
    Può essere una sensazione interessante tuffarcisi dentro, come hai detto tu deve capitare nel momento tranquillo

    Quando ricapita (ovviamente anche a chiunque altro) direi che possiamo aggiornarci qui




    "Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
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    Saliceridente
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    00 15/10/2014 02:35
    Il buio dell'anima O la buia notte dell'anima e sincronicità
    E' davvero curioso questo fatto che raccontate. Non mi è mai successo. Mi è successo semmai il contrario. Mi è capitato di vedere una luce abbagliante, alcune volte, mentre ero consapevole durante l'addormentamento. Ma questo bagliore ha a che vedere con l'uscita astrale. E non credo proprio che c'entri col vostro discorso, quindi, in definitiva non penso di aver mai provato quanto dite. Però, devo dirvi una cosetta lo stesso. Ieri ho letto il uo post, teo, e oggi ho comprato il libro si saraswati di Yoga Nidra. Sfogliandolo a random ho trovato un capitoletto che mi ha acceso una lampadina: La buia notte dell'anima. Non lo trascrivo qui perchè in questo capitoletto non spiega tanto cos'è, piuttosto l'autore si sofferma all'inizio ad ammonire tutta quella gente che ha scritto o parlato di questa cosa senza averla mai provata. Poi dice che chi l'ha provata, è ad un passo dall'illuminazione. Ed in fine dice che gli yogi sanno bene che il sonno e l'illuminazione agiscono con lo stesso meccanismo, ma l'unica differenza tra il processo dell'illuminato e quello della persona che si sta addormentando è che nel primo c'è consapevolezza nel secondo non c'è. Il nostro amico saraswati aggiunge che basterebbe portare la coscienza nella fase, per raggiungere l'illuminazione e visto che è più facile incontrare la fase durante l'addormentamento, è solo una questione di esercizio. Poi, ricercando il significato di "La buia notte dell'anima" su internet ho trovato come primo link un discorso del mio amico Osho...che prezzemolino, ultimamente incontro dappertutto, qualsiasi cosa cerchi e che riguardi meditazione filosofia, becco sempre lui, prima degli altri. Quindi, beccatevi sta mappazza e ditemi se il suo discorso ha senso per voi o la mia intuizione sul legame tra quanto riportate, saber e teo e La buia notte dell'anima, nn ha un senso. Intanto qui sotto, prima di linkare il discorso vi copiaincollo alcune frasi che avete scritto e che trovo molto coincidenti con l'oggetto di questo post.

    teo:
    Comunque
    mi capita (vi capita?) a volte, quando mi stendo sul letto e chiudo gli occhi e mi metto ad ascoltare il mio corpo non so bene da quale prospettiva, di notare un cambiamento.
    Tutti abbiamo presente quello che vediamo chiudendo gli occhi (in un posto poco illuminato, preferibilmente non illuminato): quel nulla buio e piatto, anonimo, talmente nulla che è una specie di buio trasparente, c'è e non c'è (tralasciamo i fosfeni).
    Dopo un po' di tempo mi capita invece di vedere (forse calza di più "percepire") un cambiamento, questo buio che prende corpo, passa da 2D a 3D. E' come se prima io stessi guardando uno schermo nero, e dopo mi trovi a un centimetro da un enorme blocco nero ma corposo. No, così è spiegato male: come trovarmi dentro al nero. Insomma spero di aver reso un po' la sensazione.
    Il punto è che si tratta di un cambiamento che avviene da un istante all'altro, è proprio come scendere un gradino, c'è discontinuità, come tuffarsi in un oceano di colore nero denso. E non è solo visivo, anzi forse non è per niente visivo, è un sentire.

    Non è neanche una sensazione che riesco a indurre volontariamente: per vedere se riusciva, ho "provato a provarci" [SM=x431243] ma nulla, accade e basta ad un certo punto

    Vi capita qualcosa del genere? In tali casi, che fate? Non ricordo bene cosa ho "fatto" io le volte che mi è capitato di sentire il cambiamento così netto, di sicuro ho perso la sensazione mettendomi a pensare alla cosa, o forse pure aprendo gli occhi

    Saber:
    Un buio molto più nero del solito, che ti avvolge; molto più "denso" del solito buio ad occhi chiusi proprio come lo descrivi tu.
    La prima volta che l'ho "visto" mi ha incuriosito: mi son lasciato avvolgere da questo nero, ma appena ho sentito quanto fosse appunto nero e infinito (scusate le ripetizioni ma è un po' difficile da spiegare...) e così denso da percepire quasi il contatto mi sono spaventato e ho aperto immediatamente gli occhi.
    Un'altra volta invece mi è capitato di riprovarlo ma ero tranquillo, si trattava di un momento in cui ero particolarmente lucido e la mente aveva smesso di andare per conto suo. Era quasi piacevole lasciarsi immergere e sprofondare... subito dopo sono apparse le solite vibrazioni.
    Credo sia il momento "puro" durante il quale dimentichi il corpo (ti addormenti) e inizia la fase onirica, il limbo che separa le due fasi, ma vissuto in maniera perfettamente lucida.
    Credo sia la stessa cosa che hai provato tu, mi ritrovo in tutte le tue sensazioni descritte.

    Questo è il discorso di osho che vi spiegherà la storia della BNdA:

    La buia notte dell'anima
    Osho,
    che cos’è la notte oscura dell’anima? Mi sta forse sfuggendo qualcosa?

    Non ti sta sfuggendo nulla, nemmeno la notte oscura dell’anima: ci sei già dentro!
    Essere inconsapevole delle tue azioni, dei tuoi pensieri ed emozioni crea la notte oscura dell’anima. Nel momento in cui sei consapevole di questi tre livelli del tuo essere… Il pensiero è il livello più superficiale, il sentire – le emozioni – è un po’ più profondo, e poi c’è l’essere: l’ultima cosa che devi disperdere quando arrivi al supremo.
    Il processo è semplice, il processo è sempre lo stesso. Osserva, sii testimone, osserva i pensieri – senza alcun giudizio, senza condanne e senza giudicare… Nel momento in cui dai un giudizio – a favore o contro – non sei più un testimone: sei già diventato parte del processo del pensiero. Resta in silenzio, e guarda semplicemente ciò che passa sullo schermo della mente, allo stesso modo in cui guardi un film. Ricorda solo che sei un semplice spettatore. E lo stesso procedimento, quando sei riuscito a utilizzarlo al primo livello, ti renderà capace anche di osservare le tue emozioni, che sono più sottili. La persona che vede i pensieri e resta silenziosa, resta testimone, diventa automaticamente capace di fare questo secondo passo. E molto presto sarai in grado di osservare i sentimenti, gli umori, gli stati d’animo, le emozioni.
    Quando hai passato il secondo stadio, affronti il terzo… è il più profondo dentro di te, la sensazione dell’Io, la separazione tra te e l’universo. In realtà non c’è separazione, nemmeno per un istante, separato non puoi nemmeno esistere. Sei in armonia con l’universo, in tutti i modi possibili. Ci sono innumerevoli ponti tra te e l’esistenza che ti circonda.
    Ora osserva questo silenzio, questo ‘essere’, questa sensazione di ‘io sono’ – osserva e basta. Non c’è nient’altro da osservare, solo un piccolo territorio intorno a te.
    Quando osservi i pensieri, i pensieri scompaiono.
    Quando osservi le emozioni, le emozioni scompaiono.
    Quando osservi l’essere, non sei più separato.
    Resta solo il testimone, che è la tua realtà eterna. Non ha nulla a che fare con te: è universale. Il tuo testimone e il mio testimone non sono separati.
    Il testimoniare, dovunque avvenga, è lo stesso. Non conosce né distanze di spazio né di tempo. Per il testimone non c’è spazio e non c’è tempo: non ci sono limiti.
    Prima di arrivare a questo punto… tutto il resto è la notte oscura dell’anima.
    Quando arrivi a questo testimoniare, nasce lo splendido giorno dell’anima.
    Il sole sorge e non tramonta più.
    Ma il solo ascoltarmi non ti sarà di aiuto. Dovrai praticarlo quanto più ti è possibile. Non occorre dedicargli del tempo in particolare: sederti in meditazione per un’ora o venti minuti, e osservare. Se hai tempo puoi sederti in silenzio e testimoniare, ma non è necessario. Puoi continuare a fare il tuo lavoro e continuare comunque a testimoniare.
    Il punto è come rendere questo testimone sempre più forte, più robusto, in modo da poter perdere ogni identità. Solo una persona forte può perdere tutte le identità.
    E quando sei in un silenzio totale… c’è luce, una luce che non è mai iniziata e non finirà mai. Può essere tua, devi solo reclamarne il possesso. Lo sforzo non è così grande come ti hanno detto le religioni.
    Se cammini per strada, qual è il problema? Perché non puoi semplicemente osservare il camminare? Il punto non è ciò che stai osservando, il punto è che osservi, sei testimone. Qualsiasi cosa può aiutarti a rafforzare le tue energie di osservazione. Se guardi un bellissimo tramonto, non perderti, non dimenticare te stesso. Ricorda che sei solo un osservatore. Può continuare ventiquattr’ore al giorno senza che nessuno sappia cosa stai facendo. La religiosità non è qualcosa di cui il mondo debba venire a conoscenza. È qualcosa che devi fare dentro di te. Inizia da questo preciso momento.
    Questo silenzio immenso – migliaia di persone, ma sembra che non ci sia nessuno… osserva. Il rumore distante di un aereo… Resta un semplice testimone.
    Poi continua a praticare la stessa cosa qualunque cosa fai, se mangi, se ti fai la doccia, o lavori in giardino o nei campi. Non importa cosa fai, quel che conta è che il testimone sia sempre presente. All’inizio te ne dimenticherai molte volte, perché per molte vite non sei mai stato un testimone, eri sempre colui che agisce. È solo una vecchia abitudine: le vecchie abitudini sono dure a morire, ma prima o poi muoiono di sicuro.
    Dipende tutto da te. Più ne fai un processo che è quasi come il respiro… Fai cose di ogni genere, e tuttavia continui a respirare. Non è che smetti di respirare solo perché stai scavando una buca nel terreno. Osservare deve diventare come respirare. In realtà è il respiro dell’anima universale che contieni in te.
    E quando hai ‘assaggiato’ anche solo un momento in cui sei universale… è arrivato il mattino. La notte oscura dell’anima è finita
    ."

    Saber
    mi ritrovo in tutte le tue sensazioni descritte.
    Forse Saber ti ci ritrovi perchè è un qualcosa di fisiologico, nel senso che è un processo oggettivo che tutti noi possiamo innescare...è proprio questo fatto dell'aspetto identico per due persone differenti e sconosciute come voi due che mi porta a credere che 'sta cosa del buiobuissimo di cui parlate sia un paradigma. E forse il paradigma è legato allo stato dell'essere in cui vi trovavate in quel momento. Non importa tanto il fatto che foste "testimoni" in fase di addormentamento quanto il fatto che foste testimoni e basta!
    L'addormentamento ha forse accelerato il processo dato che i vostri emisferi erano in comunicazione(quando ci si addormenta i due emisferi non comunicano, ma forse voi li avete fatti comunicare mantenedo attiva la coscienza durante l'accensione dell'emisfero destro e quindi ogni pensiero è stato amplificato e ogni immagine è divenuta in 3d e poi è stata immagazzinata nella vostra memoria) ma sul fatto che steste entrambi meditando non ci piove. Lo dimostra il fatto che il cambiamento vi ha distratto e siete riemersi nella realtà. Proprio come tanti che fanno meditazione raccontano. Avete dimenticato il corpo e il vostro io ed eravate spettatori non partecipanti di ciò che osservavate. Non pensavate. Eravate in semplice e vigile contemplazione. Avete zittito la mente, eravate immersi nel buio che osservavate nel silenzio della vostra mente sgombra. Osservando il buio siete diventati il buio, ecco perchè ne eravate sommersi. Eravate divenuti l'oggetto della vostra osservazione. Avete disceso le scale della vostra coscienza, eravate nella dimensione emotiva, non più in quella materiale. Prendete coraggio e mantenete la meditazione, la prossima volta. Io non me ne intendo molto di meditazione ma credo che senza volerlo abbiate varcato una soglia, cercate di mantenere la mente a tacere, restate in contemplazione, in totale immersione col vostro stato e poi ditemi che succede, che sono curiosa come le scimmie!!

    Qui invece vi inserisco quello che dice il mondo 'vero' (questo è un sito divulgativo non scientifico!!)
    "Come si dorme
    Il sonno è un viaggio straordinario che avviene a nostra insaputa e ci trasporta in dimensioni sconosciute, fuori dallo spazio-tempo in cui siamo abituati a muoverci.
    Contrariamente all'opinione corrente, non ci si addormenta progressivamente, scivolando passo passo fuori dallo stato di veglia. Il sonno subentra in una frazione di secondo: un istante prima siamo svegli, padroni delle nostre funzioni percettive e del nostro sistema motorio; a un tratto il cervello gira un interruttore e di colpo stiamo dormendo, isolati dal mondo esterno da una barriera invisibile che annulla ogni percezione, ignari di essere partiti per il viaggio notturno. I muscoli si rilassano e la mente diventa passiva come uno schermo cinematografico, pronto a ricevere le immagini che verranno.(il limbo, l'anticamera del sonno che dicevi tu saber. Lo scatto, da un momento all'altro siete dentro al buio...eh teo?)

    Che cosa accade al cervello dormiente
    II cervello cambia comportamento: comincia a emettere nuove combinazioni di ormoni e a inviare messaggi chimici che stimolano l'attività di tutte le cellule; cambia l'attività elettrica cerebrale. Le variazioni delle onde emesse dal cervello di una persona addormentata sono misurabili con un'apparecchiatura specifica che fornisce un tracciato, dall'elettroencefalogramma (EEG). Nel sonno, il cervello lavora a ritmo frenetico e brucia grandi quantità di ossigeno e di zuccheri, dimostrando di essere tutt'altro che 'a riposo', come si credeva un tempo
    ."

    Pace







    [Modificato da Saliceridente 15/10/2014 02:46]





    ____________________________________________________________________
    __________________________________________________________________

    "E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
    un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
    l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
    dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
    affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
    allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
    marcio, ma condanniamo la nostra cecità
    e la nostra avarizia che preferisce
    dare con parsimonia la linfa
    della vita ai pochi e
    negarla ai molti,
    negandola in
    tal modo a
    noi stessi"


    M. N. (Il libro di Mirdad)
    ]
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    Obino
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    00 09/01/2015 18:36
    Credo questo passaggio avvenga quando si perde contatto con il proprio corpo.
    Quando sentiamo ancora gli stimoli dell'ambiente, il contatto delle coperte sui vestiti, di questi con il corpo, siamo distratti da mille cose e pertanto il buio che abbiamo davanti è come inquinato da queste sensazioni superficiali... per questo sembra piatto, perché ci si concentra su tutt'altro.
    Man mano che ci si rilassa, che la mente si acquieta e il corpo si "addormenta", ci si ritrova immersi in un buio più consistente, il colore del silenzio, per dirla in modo poetico.
    È un buon presupposto per il VA o comunque per una buona sessione di meditazione.

    Out of business.
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    DereckRose
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    Obino
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    00 10/03/2015 02:44
    Mi sta capitando molto spesso di recente questa cosa del nero che diventa più nero,e secondo me ci deve essere un modo per sfruttare la cosa,tipo entrare direttamente nel sogno così da diventare subito lucido.