mistermoog, 30/09/2014 11:42:
sono abbastanza d'accordo riguardo all'approccio che hai sulla questione...
l'aspetto semantico del "mostriciattolo" è ben inquadrato in ambiente inconscio. Ma non si deve semplicemente far finta di nulla (lasciare scorrere) . Il mostriciattolo vuole dirci qualcosa, qualcosa che deve trovare soluzione. Bisogna esplorarla, conoscerla, come dici tu, darle il giusto nome. Solo così la risolvi.
Grazie per la precisazione Ultramoog, odio essere fraintesa, quindi apprezzo la "falla" che hai colto e corretto. Ora mi spiego meglio, per evitari fraintendimenti.
Quando dico "lasciar scorrere" intendo dire che:
1 prendi coscienza del mostriciattolo, in questo caso.
2 non ti fai impanicare dal mostriciattolo, ma lo analizzi con
distacco e senza alcuna paura, fobia o fissazione. Lo lasci esistere in te, quel tanto che ti basta per vederlo bene, senza lenti distorcenti ma per quello che realmente rappresenta per te.
Il mostriciattolo non deve intimorirci, come è accaduto a Khrystal (tant'è che ha inserito questo sogno nella sezione: Paura). Il più delle volte dobbiamo intimorirci più di come affrontiamo male i problemi che dei problemi, per quello che sono realmente.
Il mostriciattolo ci deve solo far riflettere, incoraggiarci a comprendere che un problema, per quanto grande o piccolo, forse c'è e in quanto tale va rispettato, accettato e risolto con coraggio e intelligenza e maturità. Se ci fissiamo sui mostriciattoli diventiamo tutto dei cacchio di nevrotici con la coda fra le gambe, con la lampadina di camera accesa tutta notte e il rosario tra le mani. Questo non deve accadere. Crescere e diventare adulti significa anche questo. Discernere tra una paura immaginaria e una paura effettiva e saper controllare le seghe mentali. A parole, comunque siam tutti bravi... io soprattutto! Ma se la mia esperienza può servire, la cosa può solo farmi piacere.
Pace
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"E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
marcio, ma condanniamo la nostra cecità
e la nostra avarizia che preferisce
dare con parsimonia la linfa
della vita ai pochi e
negarla ai molti,
negandola in
tal modo a
noi stessi"
M. N. (Il libro di Mirdad)]