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Riflessione su frequenza paralisi

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    t.teo
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    Obino
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    00 16/09/2014 01:54
    Prima di conoscere il VA e questo forum un anno fa, cioè per tutti gli allora venti anni della mia vita, mi era capitata una e una sola paralisi notturna, penso intorno ai 15 anni. Non avevo idea di cosa fosse: avevo vissuto un'esperienza decisamente insolita e poco piacevole ma tutto era finito lì, senza neanche molte domande da parte mia.

    Un anno fa circa sono entrato in contatto con gli argomenti di questo forum e mi sono registrato qui, e ho letto cose e informazioni e esperienze e ecc ecc sulle paralisi.

    Nell'ultimo anno, ho avuto circa una decina di paralisi (occhio e croce) di cui circa 4-5 negli ultimi 2-3 mesi. Non tantissime in assoluto, ma se si mettono a confronto con l'unica dei precedenti venti anni si nota un incremento che non può essere trascurato.

    Ho imparato che, con fenomeni come il SL o il VA, l'autosuggestione, il parlarne, il pensarci, il desiderare sono tutti elementi che svolgono un ruolo importante e contribuiscono all'accadimento di certi eventi.

    Tuttavia non riesco a concepire lo stesso ragionamento per le paralisi notturne. Eppure c'è questo aumento lampante.. che ne pensate? a me la storia dell'autocondizionamento per le paralisi proprio non convince




    "Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente."
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    Saliceridente
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    Obino
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    00 17/09/2014 04:21
    Sono con te. a me sono capitate frequentemente in adolescenza dino a pochi mesi fa e non le ho mai sentito parlare allora. Non ne sapevo nulla e il fatto di non capire di che si trattasse era un grande problema perchè quando le spiegavo i miei in primis e i miei amici in secudis mi guardavano strano e pensavano tutti che fossero sogni, incubi, allucinazioni pre veglia o ancora: cali di pressione o di potassio! Un medico un giorno disse alla figlia di una collega di mia mamma che oltre a svenire aveva pure iniziato ad avere i miei stessi episodi di paralisi di evitare la carne la sera..... Ci ho provato e non ha funzionato! Grazie a questo forum e a varie ricerche fatte su internet anni dopo(ricerche che ho fatto senza avere la minima speranza di trovare qualcosa) ho scoperto che erano esperienze abbastanza frequenti e ricche di retroscena... Da quando ho avuto la mia prima uscita dal corpo 2 mesi e mezzo fa, non ho più avuto paralisi. non so se lo stesso vale per gli altri ma, sarebbe carino scoprire se questo è uno schema che si ripete o se è solo un'eccezione.

    Pace
    [Modificato da Saliceridente 17/09/2014 04:24]





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    "E che cos’è l’odio, se non Amore represso. Amore frenato? Amore che è divenuto
    un veleno mortale sia per il nutritore che per il nutrito, sia per l’odiante che per
    l’odiato?! Una foglia gialla sull’albero della vita, è solo una foglia svezzata
    dall’Amore, non biasimiamola. Un ramo inaridito è solo un ramo
    affamato d’Amore... Un frutto marcio è solo un frutto
    allattato con l’odio. Non accusiamo il frutto
    marcio, ma condanniamo la nostra cecità
    e la nostra avarizia che preferisce
    dare con parsimonia la linfa
    della vita ai pochi e
    negarla ai molti,
    negandola in
    tal modo a
    noi stessi"


    M. N. (Il libro di Mirdad)
    ]
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    t.teo
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    Utente Junior
    00 17/09/2014 10:45
    Quindi sostanzialmente la tua esperienza è opposta alla mia!

    Per quello che ne sappiamo le paralisi notturne sono dovute al fatto che il corpo si blocca durante il sonno per non andare, con i movimenti, appresso al sogno. Capita a volte che ci si svegli coscientemente un attimo prima di quanto non faccia il corpo, ed ecco la paralisi.

    E' in quest'ottica che, in realtà, ho cambiato punto di vista rispetto all'altro ieri (quando ho aperto il topic): data la definizione di paralisi che ho scritto qui sopra, la paralisi notturna sembra essere per eccellenza (insieme al sogno lucido) la migliore condizione di mente sveglia in corpo dormiente.
    Allora sì che le paralisi possono capitare per autocondizionamento: l'autocondizionamento non porta direttamente ad avere la paralisi, ma porta a svegliare la propria coscienza in un corpo dormiente e la paralisi ne è una conseguenza.

    Questo ragionamento l'ho fatto stamattina mentre facevo il letto, per un motivo: ieri diverse volte durante la giornata il mio intento si era focalizzato da solo sul fatto che stanotte sarebbe accaduto qualcosa. Io normalmente dormo facendo tutta una tirata, la maggior parte delle notti non mi sveglio mai consapevolmente fino alla sveglia; ma questa notte mi sono svegliato parecchie volte, almeno 5-6 (per quello che ne so non è successo niente di diverso dal solito nella mia giornata, anzi ero pure parecchio rilassato). Ecco allora che sotto quest'ottica, per dirla in termini anche un pò semplicistici, è come se quei risvegli fossero tutti "paralisi mancate", ovvero risvegli dovuti al mio intento anche se poi non si sono concretizzati in qualcosa di più.

    E' come se l'autocondizionamento (e, a livelli più alti, l'intento) ti porti a tenere accesa una spia di awereness (i termini italiani che mi venivano erano "coscienza" o "consapevolezza", ma non mi soddisfano totalmente): poi questa si può concretizzare in un SL, una paralisi, un VA, un risveglio vero e proprio.. ma la base di tutto è la scintilla di awereness che uno permette di lasciar accendere dentro di sè




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