A livello percettivo puoi sentirti fluttuare, puoi sentirti seduto per poi alzarti, puoi sentirti letteralmente disteso sul pavimento mentre strisci come un verme.
Questo a prescindere dall'aprire o meno gli occhi astrali.
Quello che a sensazione puoi sentire è soggettivo.
L'esperienza non parte dall'aprire gli occhi, ma il riuscirci ti da la possibilità di capire in che posto ti trovi.
Alle vibrazioni, se ci sono o meno, personalmente manco ci faccio caso all'inizio di un tentativo. "Ascoltarle" troppo per me vuol dire distrarsi, vuol dire disperdere energia pensando al corpo, cosa per me controproducente. Per me sono le stesse che provo al rientro e nulla hanno a che vedere con quelle date dai brividi che ti procura un freddo intenso, giusto per capirci.
Al rientro le sento fortissime. Poi vanno velocemente a scemare e mi "sveglio" da sveglio. Da sveglio perchè sono certo di esserlo stato un millesimo di secondo prima di essere rientrato. Sentire quelle vibrazioni al rientro è per me la "prova" che ero "fuori di me".
Questo vale per me. Non so cosa provano gli altri.
Credo di avere esagerato con i "per me", però rende bene l'idea...no?
Cioè, è un percorso personale che ognuno intraprende con sensazioni proprie. Queste ultime poi vanno a costruire quella strana realtà chiamata esperienza fuori dal corpo, che prende sostanza diciamo.. e che ci indica quale sia la chiave migliore da usare per aprire questo mondo, l'uno distinto dall'altro.
[Modificato da ElPaiche 30/08/2013 00:21]
__________________________________________________
La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.
Voltaire