Vorrei sottolineare un punto che per molti potrà essere scontato e che spesso viene trascurato per la voglia di arrivare, per la voglia di volare.
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Prima di volare bisogna imparare a camminare per prendere la rincorsa e dopo i primi piccoli balzi spiccare finalmente il volo....
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Una cosa che può accomunare qualsiasi tecnica è l'osservazione di noi stessi, e questo può fare la differenza, non importa quanto siamo precisi e ligi nello svolgimento della tecnica, impariamo a soffermarci sulle sensazioni, cerchiamo di assaporare quei piccoli dettagli e mutamenti che invadono il nostro rilassamento.
Ieri sera dopo anni ho voluto riprovare una tecnica di rilassamento che usavo per uscire dal corpo e sono ripassato attraverso tantissime sensazioni che già conoscevo e che mi sono talmente familiari che la tecnica di per se non aveva senso ma aveva senso cogliere tutti i segnali che ne derivavano, in pochi attimi ero diventato vuoto. E' difficile spiegare, in pratica il corpo non esisteva più io ero dentro al corpo ma intorno non avevo il corpo, ero vuoto e impalpabile. (To be continued)
...ma facendo un piccolo passo indietro, durante la respirazione ho assaporato i soffi sul viso, i battiti del cuore, l'aria che entrava e usciva, lo scoppiettio lungo le gambe, i vuoti di pensiero, l'astrattezza delle mani che si scollavano dal corpo, e tanto tanto altro che non so spiegare in due parole.
Il punto è che tutti quei piccoli dettagli sono stati a suo tempo la chiave che mi ha portato verso l'uscita, non tanto la tecnica ma l'osservazione del processo che muta lo stato corporeo. Capire e riconoscere i piccoli segnali aiuta a velocizzare e ampliare l'uscita.
La tecnica è l'automobile che corre sulla strada, sta a noi guidare e capire dove sterzare...
[Modificato da acronimo 31/01/2012 14:00]