su per le scale

Chobs
00giovedì 3 marzo 2011 13:18
In questi anni mi è capitato di sognare almeno 3 volte lo stesso palazzo. Tutti e tre sogni lucidi,tutte e tre volte dentro un palazzo immenso, il quale potrebbe essere il risultato di più palazzi messi insieme che nella vita reale probabilmente ho visto.

Non ricordo come entrai nel sogno,però so che mi ritrovai al piano terra in maniera consapevole. In questo piano l'aria era quasi tangibile,sembrava che mi trovassi in un mattino ricco di bruma. La caligine densa e opaca m'impedì di scorgere il bottone per accendere la luce e di conseguenza la mia vista smorzata riuscì a mala pena ad intravedere lo stesso pavimento sul quale io arrancavo. Ma una improvvisa folata di non so quale sostanza gassosa,fece scostare la nebbia accanto alle scale. Finalmente!Ebbi l'opportunità di intraprendere un cammino in salita. Mi avvicinai alle scale arrancando, cercando di non sbattere contro qualcosa e per la troppa nebbia mi gettai in terra.Non appenai tastai con il palmo della mano un gradino,mi rimisi in piedi e incominciai a salire in alto.La nebbia ormai era scomparsa e io mi trovavo al secondo piano. La mia mente placida sembrava acquistare gradino dopo gradino un certo livello di lucidità.Ad ogni piano che giungevo,la mia mente era sempre più lucida e i miei sensi sempre più acuiti.Notai,ammaliato dalla solenne struttura in cemento,che ad ogni piano corrispondevano dei corridoi immensi, dotati da ambedue i lati di una miriade di appartamenti.Quasi con difficoltà riuscivo a vedere la fine del corridoio che era illuminata da una luce solare intensa.Ma io non avevo nessuna intenzione di intraprendere un cammino ove tutto sembrava uguale. Salii e mi ritrovai al quarto piano.

-Eccomi,qua c'è un corridoio immenso però questa volta ce ne sono due- Dissi stupido e affascinato dalla loro grandezza.Però questa volta erano diversi: scorgendo avanti si poteva notare che c'erano altre scale e degli ascensori metallici. Tutto il pavimento era costruito in marmo che pareva diffondere una frescura su tutto il palazzo. Le mura bianche erano lisce come il culo di un neonato e neanche una piccolissima scritta si presentava fra tutte queste mura.Ciò mi ha fatto pensare che il palazzo era privo di bambini o ragazzi,in pratica dentro il mio sogno,dentro questa mia struttura mentale,io ero completamente solo. Se parlavo sentivo il mio eco rimbombare per tutti i piani...Salii fino al quinto piano e qui ero nella realtà: la percezione era reale,tanto da sentire dolore se mi pizzicavo il volto. Percepivo ogni mio passo e udivo il vento sbattere contro le finestre che sottostavano ad ogni rialzata delle scale. Il mio respiro era udibile: il petto mi si gonfiava e sgonfiava,le mie gambe avevano un leggero tremolio per il freddo circostante. - Ma dove sono?- Dissi ad alta voce.

Sapevo che dovevo andare da qualche parte,sapevo che c'era una via da intraprendere fra le tante strade recondite del mio inconscio. Ma perché tale coscienza così vivida e lucida?Perché la tersa chiarezza della mia vista al principio era offuscata dalle tenebre grigiastre?Con noncuranza proseguii su per le scale con l'intento di giungere a qualche essere cosciente o magari a qualche individuo dal quale poter aprire una conversazione.Salii al sesto piano e qua, diversamente dagli altri,fluttuavo. Tutto era diventato azzurrino e grigio,il buio non era più presente fra gli angoli scuri delle scale. Non riuscivo a vedere le mie gambe,ormai ero diventato pura energia. Ricordo che provai a camminare,ma era impossibile: una specie di forza occulta mi spingeva in alto,come se ci fosse una sorta di gravità al contrario. Come un fantasma fluttuavo,fermo ad osservare i corridoi immensi. La luce era sull'azzurrino e bianco e ricordo che erano ben visibili delle nuvolette biancastre. - Che succede se vado al settimo piano?- Probabilmente mi sveglio,pensavo con preoccupazione. -Dopo aver giunto fino al sesto piano dovrei rischiare di svegliarmi?Da questo sogno non ho appreso nulla di me,vorrei capire qualcosa prima di svegliarmi- Queste erano le mie preoccupazioni. Ho raggiunto il sesto piano ad osservare il tutto,però non ho avuto nessun dialogo,nessuna conversazione ragionevole con qualche entità. Svegliarmi per me era come ricevere gratuitamente un omicidio!

Il vento acquisì un suono cupo,quasi irriconoscibile e il freddo era ormai un ricordo. Rammento che se mi concentravo potevo vedere le mani,sebbene con difficoltà. - Sono fuori dal corpo?Ma non ricordo di essere uscito e poi non c'è la mia stanza,non mi vedo neanche dormire- Pensai facendo grande confusione. Le scale erano allettanti,sentivo un sussurro fioco, parole come queste : " sali le scale,se sali riceverai un dono,se sali potrai vedere..." Ma io quasi mi spaventai,così ignorai queste strane voci sottilissime e me ne andai fluttuante per i corridoi. Potevo vedere i colori,ricordo che c'erano delle porte di un colore marrone,rovinato dal tempo. Alcune porte erano vecchie,senza maniglia o pomello per potervi entrare. Nell'aria fluttuava il colore azzurrino e a volte erano presenti fiammate di rosso e blu.Andai avanti per il corridoio e intravedetti alcune entità velate,occultate dalle nuvolette grigiastre. Finalmente!Finalmente c'erano delle entità con la quale poter dialogare! Fluttuai con un po di difficoltà e non appena giunto alla nuvoletta,le entità entrarono dentro gli appartamenti. Io provai ad oltrepassare la porta,però ricordo che qualche forza sconosciuta mi respingeva. Preso dallo scoramento rinunziai a poter parlare con qualcuno,perciò decidetti di andare al settimo piano,però ormai le scale non le trovai più ed indietro non potevo certo andare. Prosegui in avanti per il corridoio fin quando apparvero delle scale,tutte che scendevano.L'ascensore era fuori servizio e non c'era niente per poter salire al settimo piano,neanche fluttuando in superficie riuscì ad andare oltre poiché persisteva quella misteriosa forza. Il corridoio continuava,però in avanti in poi non c'erano ne porte e ne niente,c'era solo il vuoto totale che era strutturato in marmo e grandi mura.Tuttavia mi accorsi che c'era una porta con un pomello!

Entrai dentro questo strano appartamento ed era famigliare,come se una volta avessi vissuto in questo posto. Entrai in una stanza e c'era una signora che dormiva e io sentivo la necessità di uscire fuori dalla stanza per lasciarla dormire in pace. Lei aveva avvertito la mia presenza,però non si muoveva,rimaneva immobile come se fosse impaurita. Quel appartamento per me era un qualcosa di estremamente famigliare,anche nel salone stesso c'erano degli oggetti che avevo,non so come,riconosciuto. Un libro scritto da me che non ricordo di che cosa parlava. Poi c'era anche una pipa,la mia bellissima pipa artigianale costruita da un grande artista.Poi c'era il camino!Il camino spento e privo di cenere.Il mio tavolino in vetro sul quale vi erano poggiate degli oggetti che io,nel sogno,ritenevo importanti. Ricordo che c'era una penna bellissima di colore blu scuro con la superficie ornata da degli anelli dorati.Era bellissimo,mi sentivo a casa. Ricordo che andai fluttuando in cucina e qui era un po stretto,però l'ambiente era accogliente,anche se non ricordo molto. Sentii la necessita di riandare dalla signora per dirle qualcosa,però ormai il mio tempo era scaduto. Ridiedi una occhiata alle mie cose,quali pipa,libro e penna,poi mi svegliai.

Bye Roberto Sucameli.
Saluti_e_Baci
00venerdì 4 marzo 2011 00:06
Bello!
[SM=g27811]
Cha.rlie
00mercoledì 14 dicembre 2011 17:50
Che dolce questo sogno... sembra la reminiscenza di una vita passata.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:57.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com