quello che conta non è uscire, ma come esci
Ci sono molti modi modi per uscire dal corpo, ma io suddividerei questa pressochè infinita moltitudine in due enormi sottogruppi: il modo giusto e quello sbagliato, ovviamente.
Il modo sbagliato è quello di obbligarsi a uscire perchè ci si sente pronti, usceendo di forza, rompendo le barriere per cercare la libertà, ma così facendo non ci si accorge dello sbaglio, e probabilmente, volta dopo volta ci si allontana sempre di più dalla realizzazione che è uno sbaglio.
Ci sono due motivi per i quali i monaci tibetani ci mettono così tanto tempo, il primo è perchè loro stessi credono che sia necessario così tanto tempo, ma il secondo è dovuto al percorso che affrontano per farlo.... Per uscire in piena consapevolezza bisogna prima di tutto conoscersi e aquisire tale consapevolezza, e per farlo bisogna sognare! c'è chi esce da un sogno, rompendolo, disgregandolo con la rabbia, il desiderio(chi pratica questa tecnica intende benissimo cosa io voglia dire), c'è chi addirittura esce direttamente, rompendo barriere fisiche e mentali contemporaneamente usando una forza ancora più potente, ma così facendo si esce in conflito, in conflitto con la nostra mente e il nostro corpo che nonostante sia solo una macchina e contro il nostro volere non possa nulla non ci farà vivere appieno quella esperienza proprio per il fatto che ci sentiamo in conflitto.
Non bisogna rompere il sogno, bisogna essere il sogno per uscire in pace.
dopo lunghi periodi di riflessione sono giunto alla conclusione che uno può uscire dal corpo solo se è pronto a farlo, e lunico modo per essere pronti è quello di sentirsi pronti, e non è un gioco di parole.
Mi scuso in anticipo per varie disconnessioni e no-sense nel discorso (sempre che ce ne siano) ma ho scritto di botto quello che mi veniva in mente in "diretta" per così dire.... e ritengo che qualunque sia stato il mio pensiero le parole per esprimerlo non dovrebbero essere cambiate.