basta un niente...

Facile a dirsi...Ma andiamo per gradi. Lo scopo di questa mail è quello di farmi capire se qualcuno ha fatto il "salto nell'iperspazio" con modalità diverse dalle famigerate "post, infra o pre dormite". Tanti anni fa, in seguito ad una fumata di vera erba colombiana ho avuto quella che credevo una oobe. Mi ritrovai leggerissimo in una sorta di universo nerissimo ma con una forte sensazione di profondità, il tutto in uno stato di lucidità senza precedenti.Tuttavia pensavo di essere morto ma la cosa mi lasciava quasi indifferente, in uno stato di pace. Il mio raziocinio comunque si meravigliava che per una semplice fumata ciò potesse essere accaduto. Le sensazioni sgradevoli avvennero al rientro: gli astanti mi infastidivano con voci che sentivo ovattate e percosse che dovevano servire a risvegliarmi(!) La cosa più brutta erano le sensazioni che acutizzavano la mia perdita di identità: Chi ero? meglio, cosa ero? E la paura di riperdere il controllo, infatti perdevo spesso il contatto con la sensazioni ordinarie del corpo, come quelle tattili (l'impressione di toccare qualcosa e diventare parte di essa), quelle visive (vedere tutto come attraverso uno schermo o la sensazione che il mio corpo muovendosi lasciasse una lunga scia) e le già citate uditive (voci ovattate). Qualcuno potrà pensare che fosse l'effetto dell'allucinogeno: Durante i ventitrè anni che mi separano da quell'esperienza ho sempre provocato quelle sensazioni di perdita del controllo del corpo senza nessun artificio. E' come se quella volta avessi aperto una porta che è rimasta sempre tale. Mi basta pensare semplicemente a quelle sensazioni, ad esempio guardare il mio corpo e pensarlo come oggetto separato, che il processo di separazione ha inizio. So che il fattore emotivo conta molto, perché paradossalmente se sono rilassato mi riesce difficile provocarlo, se lo temo perché mi trovo magari in società o simili, si innesca il "meccanismo". Comunque negli anni ho imparato a dominarmi ma mi piacerebbe tanto avere il coraggio di varcare quella che avverto come una soglia vicinissima, come se quasi potessi "strizzare dolcemente" il mio io fuori dal corpo e mi soffermassi invece a tenerlo delicatamente tra le mani, sudando di paura... Chiedo perdono se scrivendo di getto sono stato poco chiaro a tutti coloro che si sono avventurati tra queste tante parole. A presto, mm

mmmmm...erba colombiana èh?!
si può essere un' idea!
scherzo...cmq secondo me ,quando per la prima volta, ci avviciniamo al contatto con quella parte di noi stessi che possiamo chiamare anima/corpo astrale/coscienza onirica etc.etc. superiamo quello che castaneda definirebbe primo varco.
in effetti ormai non posso chiudere occhio senza pensare di poter uscire...ormai devo concentrarmi per non concentrarmi...devo ripetermi di pensare a qualche cazzata per addormentarmi normalmente!
quindi credo che informandoti un po' ed esercitandoti tu possa superare l'ultimo gradino.

un saluto...e vacci piano con la colombiana ;D

Ciao e grazie a Dibiace per la risposta. Ci tenevo però a sottolineare che l'erba risale a ventitrè anni fa e che tutte le altre esperienze non si avvalevano di essa. Penso sempre che l'erba abbia aperto una porta. D'altronde in India rientra in molte discipline dei viaggi astrali e meditative. Per non parlare degli sciamani pellerossa. Ma vorrei non concentrare l'attenzione su questo che è un artificio superfluo, per riporla sulle sensazioni citate nella mia precedente. In poche parole sento di poter uscire senza il classico rilassamento. A volte anche mentre cammino arrivo alla "soglia" e mi chiedo "se continuo che succede, mi accascio abbandonando il corpo?" Credo che questa facilità nell'isolare il corpo sia diventata per me un vero e proprio ostacolo psicologico. Grazie a tutti coloro che vorranno rispondermi.

ciao capisco quello che vuoi dire,capita anche a me a volte..m e' capitato anche gurdandomi allo specchio e ho prorpio pensato "ma se continuo cado e mi faccio male??"e li mi sono bloccato..e non riesco ad uscire...