Ciao, MusTon,
mi trovo d'accordo con quanto scritto da Roberto (tranne per il giudizio positivo sulla Profezia di Celestino, che mi è sembrato troppo semplicistico: più un fumetto per bimbi che un buon libro...
).
Sono anch'io primo livello Reiki e confermo che prendere Reiki non è necessario per l'apertura dei canali, ma al massimo per facilitarne l'uso. Mi spiego: non è che i canali siano chiusi (altrimenti avremmo l'energia vitale bloccata e non credo che si possa vivere in tali condizioni), ma non sappiamo usarli, sono ingombri come vene quando hai il colesterolo alto. Il Reiki può (PUO', ma non è detto che lo faccia...) aiutarti a sbloccare eventuale blocchi energetici e a lavorarci sopra.
Il lavoro, la pratica, sono fondamentali per un buon utilizzo.
Non importa che io sia primo livello Reiki: se non pratico non mi trovo in una condizione migliore della tua; anzi, se dici di essere così ricettivo, probabilmente sei più "aperto" di me!
Per quanto riguarda la canalizzazione vera e propria, si raggiunge (ancora) con pratica e lavoro costanti.
Come, puoi deciderlo tu a seconda dei tuoi gusti.
C'è chi lo fa tramite la meditazione, chi attraverso lo yoga, chi facendo tai chi, chi sfruttando le Oobe: sono tutti metodi per abbattere le barriere, come scriveva Roberto.
Ne "Le Valchirie" di Coelho viene descritto un metodo buffo ma facile e simpatico: fare meditazione parlando da soli.
In pratica, invece di meditare in silenzio si dà fiato ai pensieri e pare che serva a dar voce ai suggerimenti mentali del proprio angelo.
Con questo metodo, si raggiunge prima la concentrazione senza distrazioni e poi si inizia a parlare; teoricamente, quindi, la canalizzazione inizia dopo che la "seconda mente" si è acquietata (in pratica, la parte del cervello che chiacchiera di cose futili e canticchia il motivetto idiota, mentre noi tentiamo disperatamente di concentrarci...).
Io ci ho provato, ma con scarsi risultati, ma io purtroppo non ho molto tempo per lavorare in modo continuo e costante...