Torino 2006: aggiornamenti giornalieri (daily reports)

Re Gabriel
00giovedì 16 febbraio 2006 11:58
Giovedì 16 febbraio - giorno 3

Mio fratello (emil) è andato sul posto per sostenere gli amici tibetani e girare qualche scena per il documentario... Molto importante la presenza
di Palden Gyatso!!!



http://www.italiatibet.org/ait/eventi/torino2006/photogallery/100_2415.jpg

Mercoledì 15 febbraio - giorno 2

Con la celebrazione di una breve puja, rituale che si ripeterà tutte le mattine alle ore 10, è iniziato il secondo giorno dello sciopero della fame.
Ai digiunatori si è unito anche Tamding Choephel, vicepresidente della Comunità Tibetana in Italia. Il Tibetan Youth Congress, in un comunicato, ha reso noto le ragioni della protesta e le richieste formulate dal movimento sia al Comitato Olimpico sia alla Cina.
Oggi due visite importanti: quella del Segretario Regionale della CGIL, Vincenzo Scudiero, e della Segretaria della Camera del Lavoro di Torino, Donata Canta, che ha diramato un comunicato stampa e convocato i giornalisti.
Presente in S. Pietro in Vincoli anche una giornalista dell'emittente Free Asia Network che ha intervistato e fotografato Palden Gyatso.


Martedì 14 febbraio - Giorno 1

Torino. La tenda, che in un primo momento era stata allestita sotto le arcate della struttura di S. Pietro in Vincoli, è stata rimontata al centro dello spazio erboso per consentire una maggiore visibilità.
Alle ore 16.00, con una breve ma toccante cerimonia e la recita di alcune preghiere, è ufficialmente iniziato dello sciopero della fame.
Nella mattinata ha reso visita ai digiunatori l'on. Enrico Buemi, deputato de "la Rosa nel Pugno". Ha intervistato Palden Gyatso ed ha espresso il proprio incondizionato sostegno all'iniziativa e alla lotta del popolo tibetano. Radio Flash, un'emittente molto seguita nel torinese, ha dato notizia dello sciopero della fame all'interno del suo radiogiornale ed ha intervistato Rosanna Degiovanni (Associazione Radicale Adelaide Aglietta) che ha illustrato le ragioni alla base della drammatica iniziativa e le richieste del movimento tibetano.


Lunedì 13 Febbraio

Torino. Sotto la tenda allestita in S. Pietro in Vincoli, Sonam Wangdue e Lama Palden Gyatso si apprestano ad iniziare lo sciopero della fame. Li assiste la signora Pema Yangchen, membro dell'esecutivo del Tibetan Youth Congress. Il terzo digiunatore tibetano, Gathong Jigme non è ancora arrivato, forse per problemi di visto.
Si è cercato di rendere il più confortevole possibile la sopravvivenza all'interno della tenda e di garantire ai digiunatori il riparo dal freddo pungente.
Preoccupano le condizioni di salute di Palden Gyatso che, nonostante la tosse e le evidenti difficoltà respiratorie, è determinato a portare avanti il digiuno.
Incominciano ad arrivare, dall'Italia e dall'estero, messaggi di solidarietà: solo oggi, primo giorno, ne sono arrivati oltre ottanta.
Nel pomeriggio, una troupe di RAI 3 si è recata alla tenda e ha fatto alcune riprese e interviste.

[Modificato da Re Gabriel 16/02/2006 11.59]

mondstrahl
00giovedì 16 febbraio 2006 13:52
Ciò che facciamo è solo una goccia nel mare... ma se non lo facessimo il mare avrebbe una goccia in meno.
(Madre Teresa di Calcutta).

E' triste leggere che c'è bisogno di cose simili, ma d'altronde è importante che esista qualcuno che permetta alla speranza di esistere ancora...

Aggiornaci, Gabriel.
...e grazie.
Re Gabriel
00venerdì 17 febbraio 2006 11:18
i nostri amici Tibetani rimarranno molto probabilmente fino al 26... se siete vicino a Torino andate a trovarli!!! [SM=x431259]


Giovedì 16 febbraio. Giorno 3

Aumenta l'afflusso dei visitatori alla tenda. La giornata registra la visita di Paolo Pobbiati, presidente della sezione italiana di Amnesty International e da lungo tempo vicino a Palden Gyatso, ospite di Amnesty in una lunga tournée in Italia dopo la sua liberazione. Paolo Pobbiati, commosso, si è intrattenuto a lungo con Palden Gyasto. Nel pomeriggio si è tenuta una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Bruno Mellano, la deputata On. Laura Cima, Paolo Pobbiati, Tamding Choephel e la signora Pema. Accanto a loro, il medico Thupten Tsering, venuto da Bologna per prestare il suo aiuto ai digiunatori.
Una troupe del TG3 nazionale ha intervistato e filmato i tre coraggiosi tibetani. Continuano intanto ad affluire, numerosissime e da molte nazioni, e-mail di sostegno e di incoraggiamento. Alcune sono veramente toccanti.
DanaTn1
00venerdì 17 febbraio 2006 11:33
Io sono fisicamente lontana, ma vi sono vicina col cuore! [abbracci]

Mi dispiace molto che i tg non diano il giusto risalto alle iniziative! [SM=g27813]
emilgollum
00domenica 19 febbraio 2006 16:14
Oggi Palden Gyatso e uno dei due tibetani che partecipano all’iniziativa nonviolenta (Sonam Wangdue, esponente del Tibetan Youth Congress di Dharamsala; il terzo è Tamding Choephel, vicepresidente della Comunità tibetana in Italia) sono stati accompagnati dal Dr. Silvio Viale al Pronto Soccorso dell’Ospedale delle Molinette per una visita di controllo. All’interno di parametri sanitari che si mantengono nella norma, è stata riscontrata: astenia con patologia respiratoria; ipossia (insufficienza di ossigento); ipoglicemia. E’ stata prescritta una terapia antibiotica ed antinfiammatoria, sulla cui effettuazione i tibetani si sono riservati di decidere.
emilgollum
00domenica 19 febbraio 2006 22:55
Sabato 18 febbraio - giorno 5

I primi segni del digiuno cominciano ad apparire sui volti e negli sguardi affaticati di Palden, Sonam e Tamding. Fuori dalla tenda, per tutto il giorno, una piccola folla di visitatori, compresi numerosi tibetani venuti a sostenere i loro connazionali, ha sostato nello spiazzo erboso ed ha visitato i tre coraggiosi tibetani, rincuorati dalla presenza e dalla premurosa vicinanza di tanti amici. Per il primo giorno si sono sentiti meno soli.
Tra i primi ad arrivare il presidente dell'Associazione Italia-Tibet, Günther Cologna, accompagnato da numerosi membri del direttivo e da alcuni soci. Per tutti Palden Gyatso ha avuto un sorriso, ad ognuno ha fatto dono di una sua fotografia e, con grande disponibilità ha autografato le copie della sua bibliografia.
Presente in S. Pietro in Vincoli anche una folta rappresentanza di Amnesty International accompagnata dal coordinatore locale Yavier Gonzales. Nel pomeriggio hanno reso visita ai digiunatori l'On. Gianni Vernetti, coordinatore dell'Intergruppo parlamentare Italia-Tibet e i coordinatori dell'Associazione Comuni, Province e Regioni per il Tibet Giampiero Leo e Maria Grazia Spinosa.
Numerosi anche i tibetani venuti a sostenere i loro amici e connazionali.
Una troupe di RAI 3 ha realizzato un nuovo servizio sullo sciopero della fame andato in onda in serata, nel corso del telegiornale regionale. Presente anche una troupe di TeleCity.
A chi legge queste righe e a quanti hanno a cuore la sorte dei tre digiunatori e l'esito della loro lotta, rivolgiamo l'appello a sostenerli, ad andarli a trovare, a far sentire loro tutto il calore e la vicinanza di persone amiche e partecipi.

Giojazz
00mercoledì 22 febbraio 2006 18:08
Tibet medaglia d'oro olimpica



I vincitori morali delle Olimpiadi di Torino sono Palden Gyatso, Gathong Jigme e Sonam Wangdue.
Un terzetto di tibetani da podio che sta facendo lo sciopero della fame ad oltranza sotto una tenda, a Torino alla Chiesa di San Pietro in Vincoli, vicino a Porta Palazzo.
Palden Gyatso è un lama tibetano di 75 anni che ha trascorso 33 anni nelle carceri cinesi. Lui e i suoi compagni digiunano per protesta contro il genocidio della popolazione tibetana, la repressione delle libertà civili, le violazioni dei diritti umani.

Il Tibet è stato occupato dalla Cina comunista nel 1950 con deportazioni, omicidi, esili e la distruzione del patrimonio religioso e artistico tibetano. Uno scempio tale da far apparire la distruzione delle gigantesche statue di Buddha di Bamiyan da parte dei Talebani un gioco per bambini.
La Cina ospiterà nel 2008 i prossimi Giochi Olimpici, un evento nato per celebrare la pace e la fratellanza tra i popoli e divenuto oggi merchandising, multinazionali, Coca Cola.
La Cina non ha alcun rispetto per i diritti umani, perché celebrarvi i Giochi?
Il CIO a chi risponde?

La Cina ha intenzione di far partire la fiaccola olimpica proprio dal Tibet, dalla cima dell’Everest. E’ come se la Germania la facesse partire da Auschwitz.

Tra un lancio di curling e l’altro (il curling è il vero simbolo di queste Olimpiadi senza entusiasmo) portate il vostro sostegno a questi tre solitari combattenti della libertà.
Lo potete fare se siete a Torino andando da loro per prendere delle bandierine del Tibet e sventolarle durante le gare, o inviando una mail di solidarietà a: torino2006@italiatibet.org.
A Torino ci sono più giornalisti che atleti , ben 3000 contro 2500. Invito anche loro a scrivere due righe.


www.beppegrillo.it

Ciao
[SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]Giojazz[SM=g27822] [SM=g27822] [SM=g27822]

[Modificato da Giojazz 22/02/2006 18.08]

Luna Noctiluca
00mercoledì 22 febbraio 2006 18:41
Menzione di ammirazione e sostegno da parte di un programma leggero.
Ieri sera tornando a casa, sentivo Kay Rush, su radio Montecarlo, parlare della lotta di questi tre coraggiosi tibetani.
Mi ha fatto piacere che interrompesse il flusso ludico della trasmissione, per incitare gli ascoltatori ad appoggiare gli amici tibetani e a fargli visita.

A loro va il mio pensiero.

Luna N.
emilgollum
00mercoledì 22 febbraio 2006 23:15
Questo è il video di Striscia la notizia andato in onda oggi:

http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/2006/02/22/video_3012.shtml?adsl
Re Gabriel
00venerdì 24 febbraio 2006 10:25
Giovedì 23 febbraio - giorno 10

A dieci giorni dall' inizio, la notizia dello sciopero della fame dei tre tibetani ha ormai fatto il giro del mondo e a migliaia (oltre 1300 nelle ultime ventiquattro ore) arrivano i messaggi di supporto e incoraggiamento. Riceviamo richieste di materiale informativo e fotografie dei tre digiunatori non soltanto da parte di gruppi di sostegno al Tibet europei ma anche da singole persone e associazioni del nord e sud America. Il servizio andato in onda su "Striscia la Notizia" e la presa di posizione di Bebbe Grillo nel suo blog sono state un'enorme cassa di risonanza e sono arrivate alle orecchie, e soprattutto ai cuori, di un incredibille numero di persone.
Alla tenda la giornata è iniziata con la visita di un folto gruppo di bambini del "Bimbi Club -Torino", venuti a visitare la "Casa dei Tibetani": così infatti hanno voluto chiamare il rifugio di S.Pietro in Vincoli, riecheggiando con questo nome le varie "Case dei Giochi" allestite a Torino in questi giorni.
Nel pomeriggio ha portato il suo saluto ai digiunatori l'Assessore al Verde Pubblico Roberto Tricarico. Un nuovo servizio sulla manifestazione è andato in onda sul telegiornale regionale della terza rete.
È proseguita per tutto il giorno l'opera di volantinaggio, con affissioni all'esterno e all'interno dell'Università Umanistica, nelle bacheche sulla strada e presso il "Villaggio Etico Olimpionico" (Etical Village), il punto di informazione dedicato alle informazioni di carattere etico e sociale.
Tutte le firme raccolte in questi giorni a supporto delle richieste dei tibetani sono state inoltrate via fax alla dirigenza del Comitato Olimpico.



Martedì 21 - mercoledì 22 Giorni 8 e 9

Prosegue in S. Pietro in Vincoli lo sciopero della fame dei tre tibetani. La notizia incomincia a circolare su numerosi siti web, anche tra quelli specificamente dedicati ai Giochi Olimpici. Beppe Grillo ha trattato l'argomento nel suo noto e seguitissimo "blog". Si è immediatamente innescata un'accesa discussione, con oltre trecento messaggi arrivati nel giro di pochissime ore. Anche Aldo Forbice, nel corso della trasmissione radiofonica "Zapping" ha dato notizia della protesta dei tibetani e delle loro richieste.

Ma l'evento più importante dal punto di vista mediatico è stato l'arrivo alla tenda, nella mattina di martedì, di una troupe di "Striscia la Notizia", il telegiornale satirico seguito ogni sera da oltre otto milioni di spettatori. All'inviato di "Striscia" Palden Gyatso ha affidato una lettera, avvolta in una "kata" bianca, da consegnare al presidente del Comitato Olimpico, Jacques Rogge. La redazione, che ha mandato in onda mercoledì sera il servizio girato alla tenda e le accorate parole di Palden Gyatso, si è impegnata a consegnare al presidente Rogge la lettera e a cercare di ottenere una risposta dalla dirigenza del CIO. Attendiamo gli sviluppi nelle prossime serate.

Nella giornata di martedì 21 i digiunatori hanno ricevuto la visita di una delegazione sindacale regionale. In serata Palden Gyatso ha partecipato ad un incontro nei vicini locali del Sermig, il Servizio Missionario Giovani. Mercoledì 22, ha portato il proprio saluto ai tibetani Bruno Portigliatti, presidente dell'UBI-Europa.
Nel pomeriggio, i nostri infaticabili amici torinesi, ai quali va fin d'ora un caloroso ringraziamento, hanno distribuito numerosi volantini al Lingotto Media Centre.
Continuano ad arrivare, da tutto il mondo, messaggi di solidarietà e di sostegno.

emilgollum
00venerdì 24 febbraio 2006 15:41
ragazzi potete inviare questa petizione?

http://www.games-of-beijing.org/web/letter_rogge.php

Palden Gyatso ti chiede ancora un momento di attenzione e ti invita a firmare
una lettera al Presidente del CIO, chiedendogli di incontrare i tre digiunatori.
Clicca sul link qui sotto e riempi il form che ti verrà mostrato a video. Alla
fine clicca in basso su CHECK e dopo, alla pagina succesiva che comparirà, su
SEND.


Questa mattina l'inviato di "Striscia la notizia" ha incontrato il responsabile
della comunicazione del CIO e gli ha consegnato la kata (sciarpa) ed il
messaggio di Palden Gyatso con le richieste dei tibetani.
Il responsabile ha promesso davanti alle telecamere che lunedì si tratterà della
vicenda durante la conferenza di chiusura dei giochi.
Il servizio dovrebbe andare in onda a "Striscia la notizia" nella serata di
venerdì 25.
emilgollum
00venerdì 24 febbraio 2006 17:38
La protesta in una tenda lontana dai luoghi delle Olimpiadi invernali
"Vogliamo attenzione per il nostro popolo. Lo facciamo anche per la Cina"
Tre tibetani in sciopero della fame
'Giochi a Pechino? Un controsenso'
dal nostro inviato CRISTINA NADOTTI



TORINO - La tenda è ospitata in uno spazio messo a disposizione dalla circoscrizione, fuori dal grande passaggio dei turisti e degli atleti dell'Olimpiade. Eppure il messaggio sta passando, con difficoltà, come sempre, ma con forza: da nove giorni tre esuli tibetani non toccano cibo, vivono in una tenda nel cortile di san Pietro in Vicoli a Torino e vogliono approfittare delle Olimpiadi invernali per ribadire che i prossimi Giochi estivi di Pechino si faranno in un paese che non rispetta i diritti umani.

La Cina ha ottenuto i Giochi del 2008 e farà passare la fiaccola, simbolo di pace e di fratellanza, in quel Tibet, di cui disconosce i diritti, che ha annesso con la violenza e che da anni sottomette incarcerando e torturando i dissidenti.

Palden Gyatso, 75 anni, detenuto per motivi politici in Cina per 33 anni, liberato grazie all'intervento di Amnesty Italia, Tamdin Chonphel, vice presidente della comunità tibetana in Italia e Sonan Wanpdu, presidente regionale dell'associazione Tibetan Youth Congress, negli ultimi nove giorni hanno solo bevuto acqua. La tenda è una sistemazione di fortuna, con tre brandine e dei pannelli di polistirolo per terra per mantenere il calore, ma ci sono computer portatili, videocamere e macchine fotografiche: la loro battaglia si combatte soprattutto via internet, attraverso tre siti (www.tibetanyouthcongress.org, www.italiatibet.org e www.dossiertibet.it) sui quali vengono diffuse notizie sulla protesta e arrivano messaggi di solidarietà da tutto il mondo.

"Non toccheremo cibo finché non otterremo di incontrare i membri del Comitato olimpico - dice Tamdin Chonphel - vogliamo attenzione sulla popolazione tibetana". Mercoledì Chonphel ha cercato di esporre uno striscione sulle violazioni dei diritti umani della Cina all'Oval, durante la gara femminile dei 1500 metri, ma è stato bloccato. "Aspettiamo da 45 anni che il mondo si accorga di noi, che appoggi la nostra causa - lamenta - la storia del Tibet e dell'occupazione della Cina è conosciuta, anche grazie al Dalai Lama, ma nessun governo ci dà veramente appoggio. I giovani in Tibet cominciano a vacillare, la logica della non violenza a molti non sembra più l'unica applicabile. Mi vengono i brividi quando sento qualcuno che si chiede se anche noi non dovremmo tirare le bombe per essere ascoltati".

Palden Gyatso ha gli occhi socchiusi, prega. E' il più anziano, ma sta sopportando bene il digiuno, purtroppo è stato "allenato" dai 33 anni di prigionia. "Non sarò mai stanco di far conoscere la storia del mio paese - dice - credo fermamente nella non violenza quindi vado avanti su questa strada. A 28 anni ho manifestato per dire che il Tibet è dei tibetani e la Cina è dei cinesi. Per questo sono stato 33 anni in carcere, torturato ogni giorno. Io non odio i cinesi, sto facendo lo sciopero della fame anche per loro, perché non solo il Tibet è oppresso, ma anche la Cina. Quando i Giochi estivi furono assegnati a Pechino si disse che questa decisione avrebbe contribuito a migliorare il rispetto dei diritti umani. In realtà nulla è cambiato, anzi: altri monaci sono stati incarcerati e altri bambini deportati. Facciamo lo sciopero della fame perché vogliamo che ci si renda conto che a Pechino non può esserci vero spirito olimpico".

Il Comitato olimpico fa orecchie da mercante e nessun rappresentante del Cio si è fatto vedere. La protesta dei tre tibetani, visti anche i precedenti, sembra senza speranza. Ma loro sono determinati ad andare avanti: "Anche se il corpo si indebolisce il nostro spirito è forte", dice Gyatso, che poi chiude gli occhi e si rifugia nella meditazione. "Senza quella non potremmo resistere" osserva Chonphel. Ma i medici che li assistono sono più pratici: "Sono deboli e hanno perso peso - dice Tenzin Thupten, che tiene sotto controllo i tre con il dottor Viale - abbiamo un'auto qui vicino, siamo sempre pronti al peggio".


(24 febbraio 2006)
Re Gabriel
00sabato 25 febbraio 2006 09:19
Luna Noctiluca
00sabato 25 febbraio 2006 11:49
Speriamo bene Gabriele!
Speriamo che le parole non restino solo tali!

E speriamo che se parli ancora in televisione, che se ne discuta spesso, perchè che ci piaccia o no è lo strumento mediatico più immediato e potente.

Non smetto di pensarvi ed esservi vicina con il cuore.
Grazie anche a te ed Emiliano per il vostro costante impegno.

un bacio

Luna
Re Gabriel
00sabato 25 febbraio 2006 15:19
Luna (come sempre) sei gentilissima, grazie per il sostegno morale (e non) che ci dai... è molto, molto prezioso! [abbracci]

[SM=x431257]
[SM=x431252]

[Modificato da Re Gabriel 25/02/2006 15.20]

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