Il Sè Superiore.
C'è stato un fraintendimento.
Great parlava dell'"Higher Self", il Sè Superiore, come viene chiamato.
Cerco di spiegare:
Il Sè Superiore è l'"entità" che presiede alla vita di varie "anime" incarnate. In poche parole noi non saremmo altro che l'espressione parziale del Sè Superiore, costituito dunque da noi stessi più altri individui (leggi anime) che stanno procedendo nel loro processo evolutivo.
è un concetto esoterico. è un concetto che mina alla base l'individualità dell'ego, perchè ci pone di fronte ad una situazione in cui noi assieme ad altre anime (che potrebbero essere incarnate in questo stesso "tempo" nel mondo o in altri mondi, chi lo sa) costituiamo queste entità più alte (i Sè Superiori), "alte" nel senso che valutano il grado evolutivo degli individui (una volta morti e morti e morti...) e stabiliscono se il loro ciclo di reincarnazioni fisiche può avere termine per passare ad un nuovo stadio.
Non vi dico di crederci. Io lo faccio perchè in anni di letture mi sono fatto una conoscenza di base che è comune ad ogni dottrina esoterica e che trova riscontro in persone la cui importanza per me è stata fondamentale.
Se una cosa non è esperibile, ma ci sbatti il muso in tutti gli autori di cui hai una fiducia incondizionata, allora è necessario fermarsi un momento, e fare il punto della situazione.
Ancora: il Sè Superiore da "lassù" (permettetemi questa figurazione, anche se ovviamente errata) ci guida (apportando consigli al nostro corpo astrale, soprattutto durante la REM nei sogni), ci protegge (evitando la nostra morte in momenti in cui "proprio non dovevamo morire"; vedi credenza dell'angelo custode) e soprattutto ci valuta, ogni volta che lasciamo il mondo materiale e ripercorriamo la nostra vita.
Non ricordo perfettamente, ma Buhlman nel suo libro ne parla, anche se non dà questo quadro, ma si limita a definire l'HS (Higher Self) come un "qualcosa/qualcuno più importante" che possiamo contattare per mezzo della volontà (con il desiderio espresso e tenuto a mente) e soprattutto a cui possiamo
chiedere aiuto.
Ho sentito comunque di uscite astrali particolarmente elevate a livello spirituale, ovvero più fini, più sottili.
Si parla di "uscire" quando si è già "usciti". Ovvero: una volta lasciato il corpo fisico e che siamo in astrale, dovremmo cercare (solamente con la volontà pura e l'immaginazione) di lasciare anche questo nuovo corpo di luce, per raggiungere un'esperienza ancora più elevata di quella astrale.
Be', questo è quello che so; forse mi sono dilungato, ma spero di aver un po' chiarito.
Ciao.