Sogno lucido da cui non riesco a raggiungere l'Obe
Scusate se utilizzo la discussione aperta da WSoul per introdurre anche la mia esperienza, il fatto è che la struttura della mia è piuttosto affine a quella della sua, anche se il contenuto è ovviamente diversissimo, ma questo mi permette di evitare l'apertura di un'ulteriore simile discussione che implica lo stesso 'problema'
Oggi intorno alle 14 mi preparo per tentare un'uscita. Mi distendo in posizione supina (che è la posizione con cui solitamente dormo) e inizio a rilassarmi, ma subito dopo avverto un leggero fastidio allo stomaco, probabilmente a causa del fatto che ho pranzato da poco. Decido allora di adottare la posizione sul fianco sinistro, col busto parzialmente disteso sul cuscino. Ricomincio a rilassarmi, mi preparo... mi addormento.
Sogno. Non so quanto tempo passa, ma sogno di essere a casa mia, e non c'è nessuno - questo è vero perchè l'unica mia coinquilina è la mia ragazza, che starà via per circa una settimana. Ad un certo punto del sogno, per un motivo ben preciso che però ho totalmente scordato, apro la porta di casa e vado sul pianerottolo, che è completamente differente da quello reale di casa mia. Poco dopo chiudo la porta - o la porta si chiude - e rimango fuori. Mi prende un discreto stato di agitazione perchè le chiavi di casa sono dentro, e l'unico altro mazzo che la apre, oltre a quello della mia padrona che però vive in un'altra provincia e probabilmente è in vacanza, è quello della mia ragazza...che si trova in Inghilterra (e anche questo corrisponde a realtà). Mi viene subito in mente che la finestrina del mio bagno comunica con il pianerottolo, e non si chiude, ma ha uno strato di gomma piuma che funge da 'vetro' separatorio - e anche questo corrisponde a realtà. Penso quindi di poter passare dalla finestrina per entrare in casa e ci provo: la finestrina reale sarebbe troppo piccola anche per un bambino, ma quella del sogno, man mano che cerco di introdurmici si rivela forse sufficientemente, anche se faticosamente grande perchè io possa passarci attraverso cascando poi nel bagno. Probabilmente la differenza di dimensioni della finestra tra il reale e l'onirico mi riporta all'improvviso alla coscienza che sto sognando. Mi rendo conto di questo e continuo a ripetermelo, così sono in un sogno lucido. Mentre faccio questo sono con metà corpo nel bagno e l'altra metà ancora nel pianerottolo, in equilibrio forzato tra le pareti della finestra. In qualche modo che non mi è molto chiaro, il concetto di sogno lucido mi aiuta a sciogliere la situazione dell'incastro fisico nella finestra, e forse, ma ripeto forse, riesco a trovarmi con tranquillità dentro casa. Sempre ripetendomi che so di stare sognando, comincio a ripetere che è il momento giusto per una Obe. Mi metto quindi a gridare energicamente 'OBE OBE OBE OBE ecc...' e man mano che lo faccio avverto le vibrazioni come scosse sempre più violente e rapide e continuative... però mi rendo conto che non so effettivamente come fare... sono a un pelo dalla coscienza della veglia e percependo le vibrazioni so benissimo che il mio corpo è sdraiato nel letto, ma d'altro canto sono anche nella situazione fisica di cui sopra. Insomma, a questo punto sto perdendo la fiducia, sento che non riuscirò ad avere sufficienti energia, consapevolezza e non so cosa per una Obe e tento un gesto ultimo, quello di lanciarmi dalla finestra, questa volta la finestra della mia stanza, che dà sul cortile. Lo faccio perchè nell'esperienza più forte che ho avuto (descritta in un post che risale al 5 o 6 di maggio 2007) riuscivo a volare fuori dalla finestra e fluttuavo nell'aria avvertendo con coscienza più salda il mio stato. Mi lancio quindi da lì con più energia che posso ma sotto, anzichè il cortile ,vedo tetti di altre case e anzichè salire per fluttuare sto scendendo, pur sapendo che non mi farò male, nè atterrerò. A quel punto entro nel dormiveglia e subito dopo mi sveglio del tutto.
Non era una Obe, questo è chiaro. Il mio problema è stato non sapere come come raggiungerla dal sogno lucido, pur avvertendo fortissime le scosse delle vibrazioni.