Sogni e tecniche oniriche nella Qabbalah- Moshe Idel Ebook

ZetaReticuli
00lunedì 11 settembre 2006 01:50
Le interpretazioni dei sogni sono possibili, e hanno senso, perché i sogni sono essi stessi interpretazioni anche se non di testi stabiliti e immutabili. L'attività onirica dà comunque origine a qualcosa che è al tempo stesso una realtà indipendente e l'interpretazione di qualcos'altro, per quanto elusivo. Nell'interpretazione freudiana, i sogni riflettono livelli inconsci della psiche: sognando, entriamo in contatto con una realtà diversa, per sua natura celata. In psicoanalisi, il sogno porta in superficie il rimosso, e anche per i cabbalisti i sogni esprimevano in molti casi stati di tensione, frustrazione o repressione. Come tutti gli uomini, anche i cabbalisti sognavano. Immagino che buona parte dei sogni che agitavanole loro notti riguardassero comuni faccende terrene, ma alcuni avevano invece a che fare con le loro particolari preoccupazioni di cabbalisti. Anche i cabbalisti chiedevano insomma ai sogni di risolvere i loro problemi, e non stupisce il fatto di incontrare spesso, nei resoconti che ci hanno tramandato, il tentativo di affrontare una delle questioni centrali dell'esoterismo ebraico: la natura del Nome divino. Sebbene in alcuni casi i sogni dei cabbalisti contenessero temi tipicamente cabbalistici, non è detto che venissero interpretati come Qabbalah, ossia come tradizione esoterica. Tendo anzi a ritenere che per alcuni cabbalisti, in particolare quelli che non li hanno tramandati, i sogni non costituissero argomento di Qabbalah. Se quest'ultima era considerata – come spesso avveniva – una tradizione segreta trasmessa oralmente dalla più remota antichità, in che modo poteva essere generata da sogni personali?
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