Sogni di HELENNA

Helenna
00lunedì 14 aprile 2008 12:57
Linda ed io nei palazzi arancio-blu **

Durante un giro in macchina, un bel pomeriggio d’ estate, vedo dei palazzi bellissimi arancio-blu.
Sono quattro, altissimi, sono curvati a formare un cerchio fra loro, archittettura moderna molto particolare anche se con inserimenti tradizionali, tipo colonne.
I palazzi di nord, est, ovest, sono in ombra, mentre il palazzo a sud è in pieno sole, e ci abita gente.
So che sono venuta lì a vedere l’ attico che occupa tutto il tetto del palazzo sud, lo hanno tenuto riservato a me in progetto. Mi chiedo se io sia in grado di comprarlo, che non costi troppo per me e soprattutto se me lo meriti. Mi avvicino ed entro. Ci sono diversi modi per arrivare all’ attico, uno di questi è usare le scale. Ci sono le mie compagne di classe delle elementari che aspettano davanti alla scala per arrivare all’ attico, Silvia, Annalisa, Arianna e Lisa. Però manca Linda.
Un vecchio con la barba mi prende in disparte e mi indica una via migliore, una specie di piattaforma che si innalza velocemente, mi accorgo che accanto a me c’ è Linda, che sale con me.



Le mie compagne di classe, se dovessi riassumerle in poche parole, le descriverei così.
Silvia: voleva spadroneggiare, ambiva ad essere sempre la prima, la mia presenza la infastidiva.
Annalisa: brava a scuola, faceva il suo ma nulla più, accettava sempre passivamente gli ordini di Silvia. Idem per Arianna e Lisa, che forse ancor di più mancavano di personalità.
Linda la ricordo equilibrata, coerente, una persona che fa quello che dice.
Auriah
00martedì 14 aprile 2009 23:41
Le navicelle blu/ le navicelle rosse**

Sono una navicella blu, e percorro gli spazi siderali assieme ad un' altra navicella blu identica a me. Viaggiamo nell' universo insieme, parallele, andando verso una meta lontana, quando due navicelle rosse si stagliano all' orizzonte contro di noi, e noi blu per superarle siamo costrette a dividerci, a separarci, per poi riunirci di là di esse, a percorrere di nuovo lo stesso cammino, insieme, ancora una volta, dopo del tempo.


Nessuna nota da segnalare, sennonchè il sogno era molto... intenso, quasi che l' abbia creato apposta per "ricordarlo", e molto bene anche
Auriah
00martedì 14 aprile 2009 23:42
Grazia e la piuma dell' Angelo**

Mi trovo nell' Ufficio Direzionale di una grande azienda all' ultimo piano di un palazzo o grattacielo, mi accompagna Grazia la quale mi spiega che con lo studio, i suoi suggerimenti ed il tempo posso arrivare a fare quel lavoro interessante e ben pagato anche se con molte responsabilità. Osservo l'ambiente dai pavimenti lucidi e brillanti, la gente che ci lavora è giovane e grintosa. Grazia ed io ci guardiamo negli occhi, mi accorgo che ci assomigliamo, anche se è più piccola e un po' più robustina, mi sorride radiosa e lo sguardo è brillante.
Scendiamo in una piazzetta dove c' è un comizio, c' è molta gente che segue il conferenziere, io guardo il cielo osservando delle colombe e sto vicina a Grazia.
A un certo punto tutto si ferma, la gente sta guardando qualcosa.
E' una piuma di un Angelo, grande soffice e bianca (bellissima) che scende verso noi. Tutti la vogliono afferrare e fanno un gran chiasso alzando le mani per averla mentre io semplicemente guardo.
La piuma con movimenti leggeri viene verso di me, come se lo avesse deciso autonomamente, sospinta da una intenzione sua propria, e io sorridendo la accolgo fra le mie mani tenendo i palmi ben aperti.
La gente inizia a commentare l' accaduto, convinta che sia una piuma di un Angelo. Io mi allontano con Grazia e la piuma fra le mani, pensando razionalmente che forse appartiene a una colomba.


Grazia è una parente che ho sempre ammirato per la sua capacità organizzativa e la cura che ha nel fare le cose, sia nel lavoro che in famiglia.
Le piume bianche degli angeli sono un mio sogno ricorrente.
Auriah
00martedì 14 aprile 2009 23:43
Leone fatto a pezzi***

In una macelleria, Vasco Rossi e suo fratello cantando "E.." stanno tagliando un leone a pezzi e mi offrono le sue bistecche in modo che ne mangi, a un certo punto depositano le zampe del leone proprio davanti a me. Io sto male, non lo voglio mangiare, tutto quel sangue mi impressiona e fa soffrire, avrei preferito non l' avessero ucciso, mi sembra troppo.
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