PRIMA ESPERIENZA COMPLETAMENTE COSCIENTE

Biker711
00martedì 12 aprile 2005 19:30
Vado a dormire alle 4.00.
Stanco morto.
Mi addormento, sogni inquieti.
Verso le 11.30 sento mia madre che mi chiama, ma voglio continuare a dormire. VOGLIO DORMIRE.
In quel momento penso: fingerò di dormire. Ci riesco bene, ecco, mia madre mi guarda, mi chiama, non riesce a svegliarmi, se ne va borbottando, ci riesco bene...perché sto dormendo davvero. Se sto dormendo allora potrei provare ad uscire! Avverto le virbazioni, arrivano da sole.
Penso:"Fuori, fuori!"
Niente. Vibrazioni e basta.
Comincio ad immaginare me stesso che guardo il mio corpo da fuori.
MI SENTO FUORI. Però sento che solo il busto è fuori...avverto una forza che mi ritrascina dentro, se non sono forte mi sveglierò nel letto, già rientrato.
Penso a me fuori...niente.
A quel punto non solo penso a me fuori, ma proprio MI MUOVO, mi trascino fuori da me stesso, non trovo altre parole. Rotolo fuori. Sono seduto per terra. Non vedo nulla. Sono cieco, ma ho la consapevolezza dell'ubiquità, mi avverto a letto, ma mi avverto anche seduto per terra, fuori da me stesso.
Sento che mia madre mi chiama, ma voglio restare fuori.
Sento una forza grandissima che mi attira verso il corpo e penso che se starò lì vicino ci finirò dentro di nuovo.
Penso alla finestra, mi giro, desidero stare lontano dal corpo.
Sento che sto planando dalla finestra, ma non vedo.
VOGLIO vedere, DESIDERO VEDERE, ma sento che non basta. In tutto questo ero completamente cosciente. So che se apro gli occhi mi sveglio. Ma devo aprirli, perché se non li apro non vedo. Desidero vedere e provo ad aprire gli occhi, piano piano, e non mi sveglio. Si aprono gli occhi astrali.
Plano verso il marciapiede sotto la finestra, piano piano.
Sono euforico. Qui l'attrazione del corpo è meno forte, ma so che non potrò stare qui per molto.
Provo a decollare, non so dove voglio andare. E questo è male. Potrei andare a trovare una persona che conosco che vive negli USA, ma poi penso che non potrei capire a quel punto che è una OOBE o un sogno. Lascio perdere. Voglio salire penso, voglio andare in alto.
Nella vita soffro di vertigini, anche qui, ma la sensazione è più attenuata. Hai la consapevolezza, certa, universale, che non può accaderti nulla. Sono in cielo. Saranno stati 25, 30 metri di altezza. Galleggio e volo, vedo il tetto della casa di mia nonna, le case popolari dell'aler, non si possono non riconoscere. Vado più in alto. Dalle vertigini capirò se sogno o se è tutto vero. Nei sogni non ho mai le vertigini, volo a volte, ma si capisce che non è vero, è "bidimensionale". Qui invece le vertigini, anche se leggermente attenuate, ci sono. E' tutto molto, molto tridimensionale. Voglio andare via, voglio vedere come si viaggia. Allungo la punta delle mani in avanti, come un tuffatore...tipo "superman" (so che sembra ridicolo, ma è così). Sento che volo, ma più che volo...sento che mi sto allungando io, fino alla meta. NON ho visto alcun cordone che mi collegasse al corpo, ma ne ho avvertito la presenza, non fisica, ma nel senso di un costante collegamento e riferimento con la mia cameretta. Vedo un'autostrada sotto di me. Un autostrada o una superstrada. A pochi cm dalla mia pancia. Viaggio volando radendo l'asfalto su quest'autostrada. Le macchine non ci sono, o non le vedo. O ci passo attraverso. O le ignoro, non so. Non so a che velocità, cmq molto molto velocemente. Mi sento molto aerodinamico nella posizione in cui sono. Fendo l'aria, sono completamente cosciente, viaggio spedito.
Mi fermo. Sono in riva ad un lago, circondato da montagne. Non so quale possa essere. Le montagne proiettano ombre sul algo, la scena è molto buia. Penso che è strano, perché sull'autostrada era giorno, ma sono coscientissimo che in astrale molte percezioni come la luce e l'ombra cambiano. In effetti ora lo guardo e non mi sembra poi così strano.
In quel momento avverto nettamente dentro di me la sensazione che ormai padroneggio la tecnica (poi che questo sia vero è tutto da vedere), sono contentissimo, euforico. Ora resta solo da vedere se è come dicono, se il rientro avviene come dicono.
Se basta pensare al corpo.
Ci penso.
Sto dove sono.
Penso al mio corpo, voglio rientrarci.
Niente.
Sono sospeso a mezz'aria non so dove, c'è una specie di crepuscolo.
Voglio il mio corpo.
Comincia a prendermi una strana inquietudine.
Penso alla sensazione della fisicità.
Sono all'improvviso sopra al mio corpo. Sto scendendo piano piano sul mio corpo, anche se non sono allineato nella sua stessa posizione.
Comincio a sentire di essere dentro, riavverto la fisicità.
Non mi muovo. Aspetto. Sento che il corpo astrale non è ancora "allineato" al corpo fisico, non completamente almeno. Voglio capire che succede, guardo tutto con molto distacco da dentro. E' come se il corpo astrale dovesse "riempire" il corpo fisico. Piano piano riacquisto consapevolezza totale. Vibrazioni. Si attenuano. Spariscono. Ci sono io nel dormiveglia. Potrei uscire ancora. Apro gli occhi. Questa volta sono quelli fisici.
Ragazzi, sono anni che ci provo, e proprio ora che non ci pensavo più è successo.
Non so cosa accadrà stanotte, ma sono certo che ora sarà meno difficile.
Credo che il cuore di tutto sia la volontà.
Non basta desiderarlo come si desidera, ad esempio, fare un viaggio turistico in america. Occo VOLERLO, cioè attivare la volontà, come quando STO PAGANDO IL BIGLIETTO di un viaggio in america.
Vi terrò aggiornati.
Un abbraccio
Marco
acronimo
00mercoledì 13 aprile 2005 12:46
Spettacolo, bravissimo, ci dai una grande spinta....
Dettagliatissimo!!!!
Secondo te cos'è che ti ha spinto ad uscire dal corpo?
Un periodo particolare, la casualità, un pensiero in particolare, una volontà decisa?

Ciao
Compimentoni
Biker711
00mercoledì 13 aprile 2005 16:53
Secondo me...
Grazie! Stanotte cmq mi sono addormentato stile macigno e quindi non ho potuto avere altre esperienze.
Sul periodo particolare:è appena finita la storia con la mia ragazza, 4 anni di cui uno di convivenza. Potrebbe c'entrare, non lo so.
Casualità? Beh, se mia madre non mi avesse chiamato, forse non l'avrei avuta.
Nessun pensiero particolare.
Sicuramente una decisa, molto decisa volontà di uscire, questa credo sia la chiave. Non basta desiderarlo, penso occorra in quel momento andare dritti a fuoco, voler uscire e basta.
Mi era capitato, in tentativi passati, di trovarmi in quello stato di dormiveglia, desiderare uscire, ma appurato che non accadeva pensavo di essere sveglio oppure, dopo il tentativo infruttuoso, di starmene lì a pensare che tuttosommato queste cose non esistono. Abbandonare. Dire, "stavolta non è andata".
Direi che in quest'occasione mi sono mosso quasi con rabbia, molto deciso. Accortomi che non uscivo non ho voluto arrendermi, ho voluto andare avanti lo stesso. Penso significhi tutto.
Ora, non so quando mi ricapiterà di trovarmi in quello stato di dormiveglia. Forse mai più. Però penso che quando mi riaccadrà saprò cosa fare.
Tolteco
00mercoledì 13 aprile 2005 21:30
Marco, veramente Notevole !

Ricordi luoghi, dettagli, sensazioni ... tutto.

Se riesci non solo a ricordare ma a riaccordare Te stesso (diciamo...rivivere),
com'eri nella tua evoluzione pre-uscita (gli attimi che hai descritto)...ci ri-uscirai.

ps. bhe...non è proprio come inserire il pilota-automatico...maa...aiuta. [SM=g27822]
Biker711
00giovedì 14 aprile 2005 09:36
GRAZIE!
Grazie Tolteco!
Sì, ricordo tutto, ero molto cosciente e lucido in quel momento, e cmq tendo a ricordarmi molto bene anche i sogni, credo che aiuti.
Spero di saper riconoscere quella sensazione, normalmente mi capita spontaneamente di trovarmi in quello stato, beh, diciamo circa 4 o 5 volte all'anno. Forse di più.
Speriamo bene.
Sono anche convinto che la ripetizione di queste esperienze ne favorisca di nuove, cioè che la pratica aiuti.
Speriamo bene!
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