Non uccidere

a cosa sto pensando in qu
00martedì 28 giugno 2011 20:14
Cosa ho ucciso oggi?

Oggi ho ucciso una zanzara. E' stato insetticidio premeditato. L'ho vista volare, col suo tipico modo lento, elegante e silenzioso (almeno di giorno) ed era perfettamente visibile la sua sagoma nera che faceva contrasto con la parete bianca.
Ho allargato le mani per batterle poco dopo con fare deciso e schiacciarla in un colpo.

Mentre mi pulivo l'anulare contro la corteccia di una piantina d'alloro ho pensato a quello che poteva aver vissuto. Un attimo prima volava, i suoi sensi attivi e poi d'improvviso un colpo e bum!
Non riesco a dare continuità a questo drastico cambiamento.
andrea997
00martedì 28 giugno 2011 21:14
io per, quanto posso, sono entrato nell'ordine delle cose...anche gli insetti devono vivere.
colto da alcuni scatti di rabbia, uccido anche io le zanzare, ma mi sono accorto che lo faccio sempre con un infinitesimale senso di colpa.
tutto quello che non mi attacca lo lascio in pace, anzi lo libero in giardino.
Platone84
00martedì 28 giugno 2011 21:24
Sono dello stesso parere... le zanzare le uccido anche io se è il caso (leggi: proprio non riesco a dormire), ma non faccio la "pulizia" preventiva!
daneconnie
00martedì 28 giugno 2011 23:36
Certo che quando mi pungono (raramente) un po' di voglia di ucciderle ce l' ho anche io!
Poi penso: pungono per mangiare.
Noi uccidiamo per mangiare.
Un punto a loro favore!
a cosa sto pensando in qu
00martedì 28 giugno 2011 23:45
apprezzo le vostre risposte, ma il senso del topic non era "è giusto o sbagliato uccidere le zanzare?". Il titolo è provocatorio.
Più che altro il punto centrale è questo:

a cosa sto pensando in qu, 28/06/2011 20:14:


ho pensato a quello che poteva aver vissuto. Un attimo prima volava, i suoi sensi attivi e poi d'improvviso un colpo e bum!
Non riesco a dare continuità a questo drastico cambiamento.



Non c'è ricerca di giusto o sbagliato o sensi di colpa, ma fredda analisi di un fatto.
Ho pensato anche alla reincarnazione e all'anima della zanzara che lasciava il corpo, ma dopo circa cinque secondi mi sono un po' perso... me stava a scoppià a testa!

Poi pensavo che spesso e volentieri si ammazza anche il tempo.
daneconnie
00martedì 28 giugno 2011 23:47
Ah beh, non credo riusciremo mai a dare continuità a questo drastico cambiamento, almeno finché non lo vivremo (e forse neanche allora, chissà!)
Platone84
00mercoledì 29 giugno 2011 00:41
Alta filosofia!!
Spero aprezzerai [SM=x431230]

(ps. non l'ho trovato in italiano, sorry)

mistermoog
00mercoledì 29 giugno 2011 03:17
Ho capito perfettamente il senso del tuo topic Acco, ma il titolo è fuorviante...Certo che poi uno pensa al bene e male e ai sensi di colpa.
Per quanto mi riguarda, le hai tolto l'unica cosa, anzi, tutto ciò che aveva. punto.
a cosa sto pensando in qu
00mercoledì 29 giugno 2011 23:41
@ Platone: grazie, purtroppo il mio inglese non è sufficiente per capire quello spezzone di filmato.

@ Magù: contavo sul fatto che anche il sottotitolo (che capovolge il senso o le intenzioni del titolo) fosse subito visibile nella lista dei topic (io però lo vedo solo aprendolo, probabilmente è così anche per voi).
Li ho abbinati così per esprimere il trasgredire giornaliero e costante nei millenni, di quel comandamento (o legge del vivere civile) che esorta (?) a non privare della vita un altro essere vivente. Sempre che sia veramente possibile attuare quel tipo di privazione.

Platone84
00giovedì 30 giugno 2011 02:05
Re:
a cosa sto pensando in qu, 29/06/2011 23.41:

@ Platone: grazie, purtroppo il mio inglese non è sufficiente per capire quello spezzone di filmato.



Ok, ma più che sul tuo inglese contavo sul fatto che avessi visto Kill Bill

Se lo trovo in italiano lo posto


Platone84
00giovedì 30 giugno 2011 02:08
Ho trovato l'itera conversazine su wikiquote [SM=x431230]

Bill: La nostra bambina ha scoperto la vita e la morte l'altro giorno. Di' alla mamma cos'è successo a Emilio!
B.B.: Io l'ho ucciso...
Bill: Emilio era il suo pesce rosso.
B.B.: Emilio era il mio pesce rosso...
Bill: È venuta correndo in camera mia, col pesciolino in mano gridando: "papà, papà... Emilio è morto". E io ho detto: "davvero?! Che cosa triste... Com'è morto?" E tu cos'hai risposto?!
B.B.: "L'ho calpestato!"
Bill: Veramente, signorina, la frase che hai strategicamente usato è stata: "l'ho involontariamente calpestato". Al che io le ho chiesto: "e come ha fatto il tuo piede a entrare involontariamente nella boccia di vetro di Emilio?" E lei ha detto: "no no, Emilio era sul tappeto quando l'ho calpestato". Uhm... La trama s'infittisce! "E come ha fatto Emilio ad arrivare sul tappeto?" E tu, mamma, saresti stata così fiera di lei. Non ha mentito! Ha detto che aveva tolto Emilio dalla sua boccia e buttato sul tappeto. E che faceva Emilio sul tappeto?
B.B.: Sbatteva la coda.
Bill: E l'hai schiacciato col piede.
[B.B. assentisce]
Bill: E quando hai alzato il piede, che cosa ha fatto Emilio?
B.B.: Niente.
Bill: Aveva smesso di sbattere la coda. E poi mi ha detto che sbattendo il piede, vedendo che Emilio non sbatteva più la coda, si era resa conto del suo gesto. Non è una perfetta e semplice immagine della vita e della morte?! Un pesce che sbatte la coda sul tappeto e un pesce che non sbatte più la coda. È così potente che anche una bambina di quattro anni, ignara del concetto della vita e della morte, ne ha capito il senso. Tu volevi bene a Emilio, vero?
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