La spiritualità non è in vendita !

acronimo
00sabato 12 novembre 2011 12:07


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...da un articolo pubblicato oggi su www.viaggioastrale.it e sul blog fuoridalcorpo.blogspot.com
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Nell'immagine sopra possiamo vedere la nostra mascotte Obino che cerca di comprarsi un viaggio astrale... In redazione abbiamo deciso di realizzare questo articolo, un tantino scomodo se volete, sulla base delle numerose segnalazioni che ci sono pervenute. Spiritualità e denaro sono due cose completamente opposte. E' inimmaginabile che per accrescere la nostra cultura spirituale dobbiamo ricorrere ad uno strumento palesemente terreno e mondano quale il denaro. La spiritualità non è in vendita e chi cerca di lucrare offrendoci strabilianti percorsi e nozioni introvabili è decisamente fuori dalla linea di sincerità che dovrebbe essere naturale nel campo spirituale. Il denaro è cosa di questo mondo e non è cibo per lo spirito, l'inganno è spesso sottilissimo ma se ci fermiamo a riflettere per qualche istante capiremo in quale direzione dirigere la nostra esperienza. viaggioastrale.it vuole sensibilizzare l'utenza che alla ricerca di traguardi decide di elargire denaro pensando di arrivare al punto. La spiritualità è un persorso personale che ha bisogno di maturare ed evolvere con la nostra emotività, energia, esperienza di vita, esperienza relazionale, studi e riflessione. A volte si compiono enormi giri per comprendere che la verità stava al punto di partenza solo che non eravamo pronti per comprenderla. Maturare significa darsi tempo, crescere significa comprendere. Sicuramente ci tireremo addosso le ire di molte persone e "addetti", ma già parlando di IRA diciamo tutto.
Cikalino
00sabato 12 novembre 2011 12:34
Questo è un discorso mooooooolto moooolto complicato, ostico, e scomodo ai massimi livelli, come tu giustamente fai notare.
A tal proposito, la mia opinione è cambiata moltissimo nel tempo.

La spiritualità non può essere in vendita. Un sentiero spirituale deve essere percorso, scelto, e portato avanti, in base ad un semplice criterio: ciò che è più adatto a colui (o colei) che intende percorrerlo.

Se ad ogni sentiero spirituale viene accostata una "quota d'iscrizione" si viene a creare un problema scabroso: un sentiero spirituale non verrà più scelto in base alle capacità dell'individuo, ma in base al suo portafogli.

In pratica, tutti possono ricevere insegnamenti purché paghino.
Questo è sbagliato e crea danni sia alla persona che da l'insegnamento sia a quella che lo riceve perché, di fatto, gli viene data la possibilità di intraprendere un percorso spirituale (che potrebbe non essere adatto alle sue capacità) solo per il fatto che può permettersi di comprarlo.

Chi non ha soldi che fa, gli viene preclusa la possibilità di evolversi spiritualmente?

Ho sempre ribadito l'importanza di un maestro in un percorso spirituale perchè i sentieri che portano allo sviluppo dello spirito sono pieni di trappole e di ostacoli che diventa difficile superare se non si ha una guida al proprio fianco. Sappiamo tutti che un'arte marziale non può essere praticata da soli, a meno che non si è dei geni innati (che comunque sono uno su dieci milioni forse), ebbene, la spiritualità non è differente. Anzi, se ti alleni in una disciplina marziale da solo al massimo ti rompi un braccio, le conseguenze di fare "spiritualità fai da te" possono essere molto più gravi, persino peggiori della morte.

Un maestro decide di insegnare per un semplice motivo: per amore e per compassione, ovvero, per portare altre persone ad evolversi.
Nel momento in cui un maestro si fa pagare per dare insegnamenti spirituali questo principio va a farsi benedire e viene sostituito dall'ego, ovvero da una motivazione egoistica, che in questo caso sarebbe il ricompenso in denaro.

Ci sta che l'allievo possa sostenere economicamente il maestro, ma deve essere una decisione libera, non vincolata, non pretesa dal maestro stesso.

Poi è bene fare le dovute differenze tra ciò che è spirituale e ciò che non lo è.
Se una persona insegna pubblicamente una tecnica particolare, tipo di yoga o meditazione, per stare meglio o per motivazioni di natura superficiale, mettendo in chiaro che ciò che insegna non ha a che fare con un percorso di sviluppo spirituale, allora può benissimo farsi pagare come un qualsiasi altro lavoro mondano.

Il problema nasce quando uno si qualifica maestro spirituale e/o da insegnamenti che sono preclusi a chi intende percorrere un percorso di sviluppo spirituale, e si fa pagare per questo.


La relazione che dovrebbe esserci tra un maestro e un discepolo è molto semplice: il maestro decide, in base alle potenzialità del discepolo, se i suoi insegnamenti possono essere di beneficio allo stesso. Se questa condizione si dimostra vera si procede con l'insegnamento.

Il resto sono inquinamenti allo sviluppo spirituale.
acronimo
00sabato 12 novembre 2011 13:24
Cika posso essere abbastanza daccordo con la prima metà del tuo post, infatti si creerebbero accessi alla spiritualità in base al denaro e sarebbe assurdo.

Sappiamo benissimo quante cialtronerie editoriali esistono in commercio, non escludo che molti libri servano a farsi un'idea ed approfondire la propria ricerca e che siano stati realizzati da persone veramente motivate e quindi non non punto certo il dito sull'intera editoria che spesso ha dietro dei veri e propri costi di realizzazione, anche se oggi la divulgazione tramite file pdf o ebook potrebbe sostituire l'iniziale desiderio di lucro dell'editoria.

Per quanto riguarda il maestro...be il discorso lascia il tempo che trova, l'argomento è veramente vasto e di maestri ne ho conosciuti molti anche io, purtroppo e con tristezza.... non voglio fare di tutta un'erba un fascio, ci mancherebbe e l'articolo sopra è stato scritto per sensibilizzare l'utenza che troppo spesso crede che un corso a pagamento, quindi "ufficiale", è sicuramente vero!!!!!! Quante cose sono legalizzate al mondo e basta nascondersi dietro "associazione tal de tali", "gran maestro di tal stella" per portare in inganno tantissime persone. (Orami tra sito, blog, facebook e vita reale sono in contatto con migliaia di persone e di cose ne vengono fuori)

Non bisogna essere superuomini per crescere spiritualmente, l'esempio delle arti marziali non lo trovo propio calzante, può rendere l'idea ma non in questo contesto. Anzi essere l'ultimo degli ultimi credo possa produrre più risultati in termini di crescita. Il problema semmai è della persona che "desidera" arrivare chissà dove e chissà a quali traguardi e qui ci marciano i giocolieri del denaro.

Giustamente l'argomento è vasto e con molte sfaccettatute, non voglio creare una polemica e comprendo che ci sono molte persone di ottima volontà e serietà a cui rivolgo tutto il mio rispetto, il problema è che spesso si vedono offerte di corsi con una "castroneria" e con certe frasi e contenuti da far cascare le braccia ed il problema è che molte persone non sanno distinguere la rete nel mare.

Ripeto, non un euro per lo spirito... la crescita spirituale può essere a molti livelli e può anche partire da un semplice amico che può farti riflettere sugli aspetti più banali della vita.
Cikalino
00sabato 12 novembre 2011 13:36
Re:
Guarda che sono completamente d'accordo con te.
Non trovo punti su cui potrei dissentire (e tirar fuori i miei bellissimi polentoni polemici [SM=x431243] ) nel tuo post.

Leggendo il tuo messaggio mi è parso che volessi far intendere che non fossi totalmente d'accordo con quanto espresso da me, ma a me pare invece che le nostre tesi sull'argomento combacino perfettamente.
E questo non è un'elogio per ruffianare, sai che non ho problemi a dire le cose in faccia [SM=x431250]

Con quale parte del mio post, per la precisione, non sei d'accordo?
Citamelo e vediamo se possiamo trarne fuori una qualche discussione arricchente. [SM=x431230]
Scusa eh, ho capito che la parte "incriminata" del post è la seconda, ma non ho compreso bene i punti su cui non ti trovi d'accordo.
acronimo
00sabato 12 novembre 2011 13:48
Cika, ci mancherebbe, sai che mi piace costruire e lo scopo di questo thread e cercare di ragiorare tutti insieme sui risultati di una spiritualità da portafoglio nel contensto personale e sociale...ho letto con molto interesse il tuo post.

Riguardo al disaccordo, forse mi sono espresso in modo troppo generico, intendevo l'esempio dell'arte marziale e la necessità di avere per forza un maestro per accedere ad una certa spiritualità come esposto nel secondo paragrafetto del mio precedente intervento...

P.S. se c'è bisogno di correggere il mio post sopra per capire meglio i miei riferimenti lo faccio, nessun problema...
jimmy_
00domenica 13 novembre 2011 22:48
Personalmente rifuggo come la peste chiunque chieda denaro (o firme) per insegnarmi alcunchè di spirituale: non voglio imparare niente da persone che, per quanto le loro conoscienze possano essere ampie, antepongono il proprio portafoglio alla diffusione della spiritualità, visto che questa è così osteggiata dalla civiltà e dalla scienza moderne, e molte persone la considerano una marea di stupidaggini e superstizioni.
Se io avessi conoscienze occulte, sarei ben lieto di poterle insegnare a chiuque io ritenga meritevole (a prescindere dalle sue disponibilità economiche): cosa può portare maggior beneficio all'umanità, se non la diffusione dell'idea che la spiritualità è cosa reale..? Io pagherei per insegnare, altro che farmi pagare..!
Chi chiede soldi per insegnare lo spirituale, dimostra di non aver compreso granchè di quello che conosce.

(questo tipo di ragionamento è la motivazione principale per la quale ancora non mi sono potuto avvicinare al reiki)
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