Julia

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Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 00:14
Ho letto in una vecchia discussione che molti erano i detrattori di questa serie. Perchè? Non riesco a comprendere tante critiche ad un fumetto che, tutto sommato, è ben al di sopra di altre pubblicazioni concorrenti, sopratutto di marca Bonelli (e fra tutti Tex e Dylan DOg, serie che colleziono e quindi ne posso parlare). E' vero, alcune storie sono dei veri flop, ma ritengo che un fumetto si debba giudicare dalla qualità media della sua serie e non da albi singoli.

E poi la miscela componente Julia è , se non proprio esplosiva, almeno molto frizzante: la governante, Irving, il tenente Webb. All'inizio molti di questi personaggi potevano essere riconducibili a figure del cinema hollywoodiano (la governante nera chi potrebbe mai essere???:-)); ma ora tutti hanno avuto un proprio sviluppo recidendo il cordone ombelicale con le loro rispettive controfigure e il risultato è una maturazione dell'intera serie.

Per me, insomma, Julia (e Napoleone) sono due ottimi prodotti nell'ambito del fumetto seriale e bonelliano!

Ciao [SM=x74985]
Juan Galvez
00lunedì 2 febbraio 2004 07:47

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 0.14
Ho letto in una vecchia discussione che molti erano i detrattori di questa serie. Perchè? (...)



Perché? Bè, mi pare che nel thread dedicato alla testata questo perché sia analizzato piuttosto a fondo [SM=x74926]

Con Julia Berardi non ha, ovviamente, disimparato a scrivere; molto più semplicemente ha deciso che per lui era ora di accontentare il palato del grande pubblico (o almeno di un pubblico più vasto di quello di Ken Parker o Tom's Bar), ed ha messo la sua scrittura al servizio di questo obiettivo. Alla lunga, ovvero passato quel periodo di studio cui si sottopone un personaggio nuovo, ne è venuto fuori il ritratto un po' novelladuemilistico di una superpsicologa con superproblemi. Un personaggio che Berardi si è ben guardato dal far realmente evolvere, per non creare traumi di discontinuità che potessero far disaffezionare il pubblico. Naturalmente, le storie scritte da lui mantengono in genere i pregi di sceneggiature curatissime nel montaggio, nella scelta dei tempi narrativi e nell'analisi dei personaggi, seppur semplificata ed edulcorata per renderla la più accessibile possibile; però l'anchilosi dei soggetti è chiaramente diventata via via sempre più evidente, e nessuna sceneggiatura potrà più risollevare la serie se Berardi non si deciderà a far uscire Julia dalla fotografia che le ha fatto per farla finalmente entrare nel mondo reale.

E sui disegni, è opportuno tacere [SM=x74932]

V.
Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 16:12
non sono d'accordo!!!
Ciao Juan
vedi la tua analisi è molto giusta e fatta bene; non posso certo dissentire su quello che dici! Ma la questione che secondo me non metti in luce è questa: Julia è un fumetto seriale, con tempi molto stretti di lavorazione, che obbligano lo sceneggiatore ad un ritmo serrato e spesso a scapito della qualità. Ho sempre ritenuto che se a molti autori di fumetti che noi leggiamo non fosse imposto il limite della mensilità, i loro prodotti sarebbero molto ma molto migliori. Ed è appunto per questo motivo che sono fermo sulla mia idea che Julia sia un buon fumetto; non possiamo chiedere che sia innovativo, rivoluzionario o sempre fuori dai canoni. O, per meglio dire, potremmo chiederlo, ma ciò comporterebbe la drastica chiusura della serie per il numero limitato di copie vendute...[SM=x74926]

Certamente saprai meglio di me che al grande pubblico piace una certa tradizione, una certa continuità nelle storie e nei personaggi: julia riesce a piacere ai molti ma nello stesso tempo ad avere quei tratti di originalità e innovazione che non riesco a trovare in tanti altri fumetti.

Ciao[SM=x75061]
Cleofel
00lunedì 2 febbraio 2004 16:34
Certo tutto questo potrebbe essere anche giusto...
... se Berardi non avesse scritto KP!! [SM=x74996]

Lascio comunque la parola a Vinc, molto più ferrato di me sull'argomento [SM=x74932] [SM=x74932]
Juan Galvez
00lunedì 2 febbraio 2004 18:15
Anche Magico Vento è un mensile seriale, e Manfredi scrive in prima persona molto più di Berardi, eppure non c'è confronto.

Perché? Semplicemente, perché l'obiettivo di Berardi con Julia, ripeto, è quello di piacere a un pubblico vasto. Quanto meno molto più vasto di quello che ha amato Ken Parker a suo tempo. E questo impone di dare una certa struttura alla testata ed alle storie.

Julia non è fatto male, intendiamoci, è se mai mirato ad ottenere un certo risultato, che da un punto di vista "artistico" è poco ambizioso, se vogliamo, o quanto meno non persegue risultati "artistici" ma di puro (o quasi) intrattenimento. Tenendo presente questi aspetti non si può che constatare il raggiungimento dell'obiettivo, solo che a me questo fumetto non interessa proprio [SM=x74933]

V.
ozymandias
00lunedì 2 febbraio 2004 18:16
Re: non sono d'accordo!!!

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 16.12

Certamente saprai meglio di me che al grande pubblico piace una certa tradizione, una certa continuità nelle storie e nei personaggi: julia riesce a piacere ai molti ma nello stesso tempo ad avere quei tratti di originalità e innovazione che non riesco a trovare in tanti altri fumetti.

Ciao[SM=x75061]



il punto è questo: io non vedo nessun tratto di originalità e innovazione.
non chiedo innovazioni o rivoluzioni epocali.
Mister No, Martin Mystere, Dylan Dog sono ottimi personaggi seriali con caratteristiche di base molto più originali.
Napoleone è innovativo.
Gea è rivoluzionaria.
Dampyr è (pur all'interno di un filone sfruttatissimo) un personaggio con una sua definizione e con comprimari fuori dai soliti clichè.
Anche in Nathan Never ci sono personaggi che sotto questo profilo sono interessanti.
Persino Jonathan Steele è meno stereotipato.

Julia invece è il trionfo degli stereotipi:
la tata iper-protettiva,
l'ispettore irascibile con il collega bonaccione
l'amico donnaiolo...

personaggi visti e rivisti in centinaia di film e telefilm.

solo Nick Raider può vantare un simile cast che puzza di studiato a tavolino lontano un miglio...

e la cosa peggiore è infine la standardizzazione dei disegnatori:
tutti devono piegare il loro stile al modello predefinito:
Zaghi, Michelazzo, Jannì, Caracuzzo...
guarda le loro opere precedenti: hanno smarrito la loro personalità.
c'è un'uniformità stilistica che il solo Trevisan (un albo ogni 20) riesce a spezzare.

ettecredo che un artista come Milazzo non disegna Julia!

sicuramente le sceneggiature di Berardi sono magistrali, su questo non ci piove.
ma da chitarrista, posso paragonarlo ai vari Malmsteen, Vai, ecc...ecc...
musicisti dalla tecnica incredibile che possono suonare qualunque cosa.
ma che hanno fatto dischi freddi e senza cuore.
Fog
00lunedì 2 febbraio 2004 19:08
Fuori dal tunnel
Dopo anni di dipendenza da fumetti che iniziavo a comprare pieno di aspettative e che poi non riuscivo a smettere malgrado le cocenti delusioni finalmente, il mese scorso, sono riuscito a farla finita con Julia! [SM=x75028] [SM=x75027] [SM=x75066]

Mi sento sollevato.

Credo che, prima o poi, seguiranno altri abbandoni. [SM=x74968] [SM=x74985]

[Modificato da Fog 02/02/2004 19.09]

Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 20:48
Ma mettiamola così...
..secondo me il problema nella differenza dei nostri gusti personali; l'unica cosa che ci accomuna è la speranza e la volontà di trovare un fumetto che ci emozioni! Tanto per fare un esempio, ozy dice che Dylan Dog è un fumetto con una certa carica di originalità. Se posso permettermi, dove? Per me Dylan, anche se lo colleziono,è più studiato a tavolino di tanti altri fumetti: lì i personaggi sono fatti "per piacere". Non nego certo che abbia prodotto storie veramente interessanti, e che Groucho è veramente eccezionale, ma in molti aspetti lo vedo sinceramente stereotipato (primo fra tutti l'eccessività con cui Dylan si schiera "dalla parte dei più deboli" e abbraccia le cause perse; se non è un clichè questo...)

Concordo anche con il fatto che Ken Parker non possa rientrare in questa discussione, ma quello è un "fumetto d'autore", di un altro genere rispetto a Julia, che è sempre e comunque un "fumetto di mercato".

In definitiva, continuerò a ringraziare la bonelli per avermi dato la possibilità di leggere julia e napoleone, che mi risollevano un po' dalle tristezze del mio amato Tex, e aggiungo di trovarmi molto con quello che dice vincenzo, se non fosse per il fatto (palese) che a lui julia non scende proprio!!![SM=x74935]

Ciauz[SM=x75056]

Fog
00lunedì 2 febbraio 2004 22:50
Non è questione di differenze, è proprio che non la sopporto più

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 20.48
..secondo me il problema nella differenza dei nostri gusti personali; l'unica cosa che ci accomuna è la speranza e la volontà di trovare un fumetto che ci emozioni!

Per quel che mi riguarda, mi sono stufato di leggere ad ogni mese una storia che, al 70-80%, è la fotocopia di quella di 30 giorni prima: le solite manfrine irritanti, i soliti incubi, la solita gatta, la solita governante, i soliti sbirri, i soliti buoni sentimenti un tanto al chilo. La stessa formula utilizzata dalla compagnia del Bagaglino: usare all'infinito gli stessi ingredienti (sciapi) inserendo solo piccole, trascurabili variazioni sul tema.

2.50€x12=30€
Sono i soldi che risparmierò in un anno e che potrò spendere per acquistare qualcosa che mi soddisfi realmente.

Già ingoio la mia purga mensile chiamata "Tex" (ma almeno lì c'è la trentennale militanza a giustificare un acquisto altrimenti senza senso), non vedo perchè dovrei seguitare ad infliggermi anche questa prova di manierismo e sentimenti posticci (anche se presentati in una confezione impeccabile).

Mal digerisco i telefilm che impazzano in questi anni; Julia ne raccoglie molte delle peggiori caratteristiche.
Sono contentissimo di essermene liberato.
Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 23:02
Re: Non è questione di differenze, è proprio che non la sopporto più

Scritto da: Fog 02/02/2004 22.50
Già ingoio la mia purga mensile chiamata "Tex" (ma almeno lì c'è la trentennale militanza a giustificare un acquisto altrimenti senza senso), non vedo perchè dovrei seguitare ad infliggermi anche questa prova di manierismo e sentimenti posticci (anche se presentati in una confezione impeccabile).



In questo non posso che darti ragione... [SM=x74991] [SM=x74967]
Tex è il mio primo amore ma ultimamente mi sta facendo molto soffrire. Non aggiungo altro all'argomento Julia perchè le frecce al mio arco le ho finite, e non ho voglia di continuare in questa diatriba all'infinito![SM=x75021] [SM=x75023]
Però sottolineo ancora una volta che non sono d'accordo, e che Julia non è questa cosa negativa come la descrivi![SM=x74992]
[SM=x74969]
p.s.:sottolineo anche che sto diventando sempre più bravo; ora "quoto" addirittura! [SM=x75027] [SM=x75008]

[Modificato da Simpaticone23456 02/02/2004 23.06]

ozymandias
00lunedì 2 febbraio 2004 23:04
mah!

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 20.48
Se posso permettermi, dove? Per me Dylan, anche se lo colleziono,è più studiato a tavolino di tanti altri fumetti: lì i personaggi sono fatti "per piacere". Non nego certo che abbia prodotto storie veramente interessanti, e che Groucho è veramente eccezionale, ma in molti aspetti lo vedo sinceramente stereotipato (primo fra tutti l'eccessività con cui Dylan si schiera "dalla parte dei più deboli" e abbraccia le cause perse; se non è un clichè questo...)




stavo parlando del DYLAN DOG di Sclavi, non di quello che esce ora in edicola.
se permetti le storie di DYLAN DOG hanno semplicemente stravolto i canoni Bonelliani.
studiato a tavolino? [SM=x74956]
chi, il protagonista ex-alcolizzato che si innamora ogni 5 minuti?
l'assistente invadente Groucho (Marx)?
l'ispettore che attende la pensione e a ogni omicidio si fa un tot di antiemetici?
il suo assistente imbecille?
dimmi dove hai trovato personaggi del genere...

poi apro una parentesi interessante:
se permetti l'Italia è quel fottuto paese dove vige il vezzo dell' omaggio ai potenti, della voglia di stare dalla parte del più forte.
In tutti i campi.
dalla politica (dove votare chi ha vinto sembra un merito di cui vantarsi con orgoglio, salvo rinnegarlo al primo cambio di vento)
allo sport (gli arbitri aiutano i più forti e mezza Italia è Juventina solo per vantarsi di tifare la squadra più forte)
al lavoro (il clientelismo è sfacciato in qualunque settore...)
alla vita sociale (morire di fame ma seguire le tendenze, siamo i più modaioli del mondo).

comunque dovresti essere contento: attulmente Dylan Dog non è più tanto donchisciottesco e mi sembra abbia sterzato di brutto verso una visione più distaccata del mondo...contento tu...
ozymandias
00lunedì 2 febbraio 2004 23:12
non sono d'accordo neanche qui

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 20.48
Concordo anche con il fatto che Ken Parker non possa rientrare in questa discussione, ma quello è un "fumetto d'autore", di un altro genere rispetto a Julia, che è sempre e comunque un "fumetto di mercato".



Ken Parker è uscito mensilmente nello stesso formato di Julia, con le stesse caratteristiche.
Non vedo proprio perchè giustificare la scarsa PASSIONE attuale di Berardi con una differenziazione "a posteriori".



ozymandias
00lunedì 2 febbraio 2004 23:14
qui invece sì

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 20.48
In definitiva, continuerò a ringraziare la bonelli per avermi dato la possibilità di leggere julia e napoleone, che mi risollevano un po' dalle tristezze del mio amato Tex...



se paragonate alle storie di Tex [SM=x74936] , quelle di JULIA sono dei capolavori immortali.[SM=x74968]
Sashimi
00lunedì 2 febbraio 2004 23:34
Julia, Julia...
Julia e', molto semplicemente, un monumento all'ego di Giancarlo Berardi.

Il quale non ne poteva piu' di scrivere per quattro gatti e di ricevere elogi dalla critica piu' colta e basta. Elogi che, oltretutto, doveva condividere con disegnatori dalla notevole personalita' (un certo Ivo Milazzo).

E che ti fa, allora, il Giancarlo? Ti crea una serie in cui i riflettori sono puntati solo ed esclusivamente su di lui, sullo sceneggiatore. Una serie dove a tutti i disegnatori viene chiesto di uniformarsi ad uno stile, il piu' anonimo possibile. Dove i volti dei personaggi vengono ritoccati dalla stessa mano. Una serie in cui persino i grandi maestri (Toppi!) devono cantare nel coro, pur di non rubare la scena alla vedette.

E sapete una cosa? Berardi ha avuto perfettamente ragione. Ha fatto bene. La serie ha avuto un notevole successo, forse persino insperato a tale livello, ma logico e prevedibile. Non ha fatto altro che sfruttare (giustamente, ripeto) le debolezze del pubblico cui la serie e' rivolta. Ha cioe' esasperato gli elementi piu' tipici della serialita' (i comprimari, i tic e le abitudini della protagonista) e, uniformando lo stile grafico, ha di fatto eliminato il principale motivo di disaffezione, ovvero il rifiuto per stili grafici insoliti o soltanto diversi che spiazzano e 'turbano' il delicato e pigrissimo pubblico per cui la serie e' pensata (con le dovute eccezioni naturalmente [SM=x74933], ma spero si capisca che cosa intendo).

E, ripeto, ha fatto piu' che bene. Ha preso i classici due piccioni. Ha finalmente avuto il successo che voleva, facendo contento anche zio Bonelli, e si e' costruito il palcoscenico perfetto.

Sashimi

[Modificato da Sashimi 02/02/2004 23.35]

Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 23:38
Re: mah!
Be' sulla parentesi che apri ozy, purtroppo, non posso che sottoscrivere la tua visione, anche perchè non ho altre alternative. E qui il discorso potrebbe prendere una piega molto triste e seria.

Ma tornando ai fumetti, che nel bene e nel male sono la nostra gioia, probabilmente il mio giudizio su Dylan è stato quantomeno espresso male: quello che intendevo dire è che "l'indagatore dell'incubo" anche se ha delineato una certa sterzata nei canoni fumettistici bonelliani (come giustamente da te sottolineato) - dove prima di lui imperversavano i personaggi forti, decisi e senza incertezze e dubbi "umani" - lo ha fatto probabilmente sfruttando la numerosa fetta di popolazione che si aspettava di trovare in lui quello che poi lui sarà. In altre parole, so di non essere stato molto chiaro, Dylan sfrutta il bacino di utenza non ancora sfruttato dalle altre serie bonelliane (simile a quello di Ken Parker, ma non uguale però); quello dei ragazzi dell'epoca sensibili alle tematiche sociali, delle persone pronte a bagnarsi gli occhi di fronte ad una storia d'amore ben orchestrata, di tutti coloro che incerti nella loro condizione sociale e umana, vi si aggrappano trovandovi certezze e rassicurazioni che non trovavano da nessuna altra parte.

Purtroppo però, ritengo, e questo lo posso dire solo perchè sono ormai passati molti anni, e la connotazione di Dylan si è molto più precisata, che la via perseguita da questo fumetto (con le debite e notevolissime eccezioni) sia stata quella del dopo "qualunquismo". Andare cioè, volontariamente ed in maniera fin troppo palese, ad appagare quei desideri, disillusi nella vita quotidiana, delle persone.

Se in alcune storie ho potuto con molto piacere constatare come Dylan fosse un piacevole rappresentante delle mie più "nobili" aspirazioni, in molte altre ho notato qualcosa di molto diverso. Purtroppo ora non ricordo il titolo, non sono granchè come "memorizzatore", ma ricordo distintamente la scena finale della storia in cui si parla di una sorta di uomo lupo (la prima prodotta di questo genere, dovrebbe essere), in cui questo lupacchione è ucciso dalla polizia che lo circonda.
A questo punto Dylan esclama "siete voi - rivolto ai poliziotti - i veri mostri". Questo non è un tentativo di seguire la facile linea guida della retorica per accalappiarsi la maggior parte dei consensi??? Come puoi accusare degli uomini di essere dei mostri, se questi:
1)hanno di fronte a loro un essere che è terrificante e ucciderebbe di paura chiunque lo guardasse. E sopratutto 2)sanno che quell'essere (ora non ricordo se era vero oppure no) ha ucciso delle persone in maniera barbara

E facile dire "e va be' ma quello era un povero sfortunato", però noi lo sappiamo, mica i poliziotti!!![SM=x75049]

Ho detto questo solo per portare un esempio per la mia tesi, ma potrei continuare citando tutte quelle innumerevoli volte in cui il lavoro di impiegato, o meglio l'impiegato stesso, è bollato con espressioni del tipo "trasparente", "conduce una vita di cui nessuno si accorge" e così per le casalinghe e per tutti coloro che per un motivo o per un altro svolgono attività non proprio entusiasmanti. E quante volte ancora è stata definita la vita il vero e unico orrore???

Insomma, pur apprezzandolo in molte sue forme, e senza voler continuare all'infinito, ritengo che Dylan, oggi più che nel passato (i primi 50 numeri!), segua la strada della facile retorica e non sia un vero anti-eroe, pronto a confrontarsi con il mondo e con le sue difficoltà con mente e cuore aperto, com'era Ken Parker! [SM=x74985]

Ciao ozy, e senza rancore![SM=x75032] [SM=x74991] [SM=x75029]

[Modificato da Simpaticone23456 02/02/2004 23.47]

Simpaticone23456
00lunedì 2 febbraio 2004 23:56
Re: non sono d'accordo neanche qui

Scritto da: ozymandias 02/02/2004 23.12


Ken Parker è uscito mensilmente nello stesso formato di Julia, con le stesse caratteristiche.
Non vedo proprio perchè giustificare la scarsa PASSIONE attuale di Berardi con una differenziazione "a posteriori".






Nella distinzione "fumetto di mercato" e "fumetto d'autore", io intendevo solo confermare la differenza "qualitativa" delle due serie e la loro diversa motivazione di nascita. Cioè Julia non è un fumetto d'autore non certo perchè gli è vietato dall'impaginazione o dalla mensilità (magari solo dalle tirature!), ma perchè ha i suoi impliciti difetti. In questo come vedi, andiamo d'accordo![SM=x74935]
Fog
00lunedì 2 febbraio 2004 23:58
Re: Julia, Julia...

Scritto da: Sashimi 02/02/2004 23.34
Julia e', molto semplicemente, un monumento all'ego di Giancarlo Berardi.

Ottima definizione! [SM=x75035] [SM=x75035]

Ed è questo, probabilmente, a far aumentare la soddisfazione (anche se non è vera soddisfazione e, anzi, ha un sapore ben più amaro... insomma, spero che anche per me si capisca cosa intendo) legata all'abbandono: provare a dar torto ad un autore e ad un editore che, realizzando un prodotto largamente al di sotto delle potenzialità artistiche dello scrittore-sceneggiatore, riescono ad "avere perfettamente ragione". [SM=x74992] [SM=x74955]
ozymandias
00martedì 3 febbraio 2004 00:00

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 23.38
Ciao ozy, e senza rancore![SM=x75032] [SM=x74991] [SM=x75029]



ehm, forse i miei toni sono troppo incazzosi? [SM=x75045] [SM=x74987] [SM=x74989]

nessun rancore, ci mancherebbe!

sono felice che tu ti sia spiegato meglio [SM=x74992] tanto più che parte del tuo discorso adesso lo condivido pure.

difatti se devo scegliere tra JULIA e DYLAN DOG oggi come oggi preferisco JULIA.

ma altresì penso che le vette raggiunte da DYD la versione sfigata della Hepburn non le raggiungerà mai.

come al solito sashimi poi fa un riassunto perfetto: peccato che la sua approvazione finale non mi trovi d'accordo.

uno che per soddisfare il suo ego annienta quello di molti altri colleghi non merita certo la mia ammirazione...[SM=x75036]
ozymandias
00martedì 3 febbraio 2004 00:01
Re: Re: non sono d'accordo neanche qui

Scritto da: Simpaticone23456 02/02/2004 23.56


Nella distinzione "fumetto di mercato" e "fumetto d'autore", io intendevo solo confermare la differenza "qualitativa" delle due serie e la loro diversa motivazione di nascita. Cioè Julia non è un fumetto d'autore non certo perchè gli è vietato dall'impaginazione o dalla mensilità (magari solo dalle tirature!), ma perchè ha i suoi impliciti difetti. In questo come vedi, andiamo d'accordo![SM=x74935]



ah, beh, se la metti così...[SM=x75032] [SM=x75031] [SM=x75030]
Sashimi
00martedì 3 febbraio 2004 01:37
devo aggiungere

Scritto da: ozymandias 03/02/2004 0.00

come al solito sashimi poi fa un riassunto perfetto: peccato che la sua approvazione finale non mi trovi d'accordo.

uno che per soddisfare il suo ego annienta quello di molti altri colleghi non merita certo la mia ammirazione...[SM=x75036]



Ullalla', grazie per il perfetto [SM=x74926] ma, a differenza del "palco" berardiano, perfetto il mio riassunto non era, dato che non sono riuscito a rendere quanto la mia approvazione per la ferrea logica commerciale del suo successo fosse venata di forte, fortissima amarezza e disincanto.

Chioso: il palcoscenico perfetto che Berardi si e' costruito e' un palco dal quale io non sento piu' la benche' minima esigenza di guardarlo esibirsi. Ad altri, ahime', ormai si rivolge nel suo voler essere mattatore e regista e capocomico e scenografo e suggeritore. E pure maschera e bigliettaio.

Sashimi

[Modificato da Sashimi 03/02/2004 1.40]

Juan Galvez
00martedì 3 febbraio 2004 08:08
Bella discussione.

Julia mi è sempre più apparsa il perfetto prodotto commerciale, con tanta tecnica e pochissima anima. Anima vera, sofferenza intima. Perché di finta umanità, studiata a tavolino è piena. Non è per nulla che è commercialmente perfetta. Non per nulla pesca a piene mani, come è stato detto, nella riconoscibilità dei cliché, che fungono da veicolo di identificazione e da facile aiuto alla lettura per il pubblico più distratto. Citazione o referenzialità che sia, è un modo comodo per evitare lo sforzo di costruire realmente un universo narrativo potente di suo; o di rielaborarlo in modo veramente originale, come fu per il Dylan Dog sclaviano dei primordi. Anche se poi l'impacchettatura resta puntuale, un meccanismo ad orologeria dove ogni dettaglio si incastra senza frizioni tra il precedente e il successivo.

V.
Simpaticone23456
00martedì 3 febbraio 2004 20:44
Vi farà piacere sapere che, con tanto parlare su fumetto d'autore o no, ho avuto l'irresistibile impulso di comprare Ken Parker. E così ho deciso di collezionare le ristampe di Ken Parker collection.

Le mie finanze [SM=x74954] [SM=x74953] (ma anche il mio cuore...[SM=x74937]) vi ringraziano!

Ciao

p.s.: il 5,6,7 marzo a Napoli c'è il Comicon; non vi dimenticate, eh! [SM=x75005] [SM=x75007]

[Modificato da Simpaticone23456 03/02/2004 23.47]

Juan Galvez
00martedì 3 febbraio 2004 23:31
Ottimo, ottimo, ma l'ideale sarebbe la serie oro [SM=x74933]

V.
Simpaticone23456
00martedì 3 febbraio 2004 23:50
Re:

Scritto da: Juan Galvez 03/02/2004 23.31
Ottimo, ottimo, ma l'ideale sarebbe la serie oro [SM=x74933]

V.



Ho appena detto che le mie finanze vi ringraziano!!! Non posso permettermi qualcosa che abbia anche solo il nome "oro".... [SM=x74992]

E poi, se non sbaglio, in questa ristampa sono comprese tutte le storie di Ken, e a me è questo che più di tutto interessa!!![SM=x74935] [SM=x75028]
Juan Galvez
00martedì 3 febbraio 2004 23:56
Sure, tutto vero. E' solo che il formato della ristampa panini non è il very best.

V.
ozymandias
00mercoledì 4 febbraio 2004 00:38
Re:

Scritto da: Juan Galvez 03/02/2004 23.31
Ottimo, ottimo, ma l'ideale sarebbe la serie oro [SM=x74933]

V.



bhè, l'ideale sarebbe la serie originale, con le copertine nel loro splendore e una stampa nettamente superiore [SM=x74926]

comunque la collection ha una bella confezione, a parte il formato, e sarà l' unica edizione ad avere TUTTE le storie con lostesso formato, se riescono ad arrivare in fondo.
se va bene poi magari ci scappa qualche avventura inedita!

quindi vai così che vai forte! [SM=x75011] [SM=x75011] [SM=x75011]
Juan Galvez
00mercoledì 4 febbraio 2004 07:48
Dissento

Scritto da: ozymandias 04/02/2004 0.38
bhè, l'ideale sarebbe la serie originale, con le copertine nel loro splendore e una stampa nettamente superiore [SM=x74926]



Nonostante questo sia vero, dissento. Per motivi di costo, of course


Scritto da: ozymandias 04/02/2004 0.38
comunque la collection ha una bella confezione, a parte il formato,



Considerazione abbastanza decisiva...


Scritto da: ozymandias 04/02/2004 0.38
e sarà l' unica edizione ad avere TUTTE le storie con lostesso formato, se riescono ad arrivare in fondo.



Anche (ma non solo) in considerazione del formato, questa è una condizione tutt'altro che decisiva.

Le storie uscite in grande formato sono già sacrificate in formato Bonelli, figuriamoci nell'ulteriore riduzione Panini.

Diciamo una cosa: questa ristampa è proprio un meglio che niente che consiglierei solo a chi, più per motivi di pigrizia che economici, non volesse proprio assolutamente sobbarcarsi un po' di ricerche nelle librerie dell'usato.

V.
Simpaticone23456
00mercoledì 4 febbraio 2004 12:27
beh ragazzi, vediamo di essere sinceri e pratici: questa raccolta non sarà il meglio del meglio, ma tutte le storie le ristampa, e poi al suo interno sono anche riportate le copertine originali.Volendo ci sono anche degli approfondimenti (tipo fumetti Repubblica) che a me non dispiacciono affatto. Andare di negozio in negozio a cercare gli albi originali non solo rappresenterebbe una notevole perdita di tempo, (ma il problema non è questo), quanto piuttosto un esborso maggiore. Anch'io sono un patito delle serie originali, ma obbiettivamente mi debbo sapere accontentare. D'altra parte vogliamo mettere la quarta ristampa di Tex con gli originali? Eppure i miei primi 100 numeri sono di questa collana; altrimenti quanti soldi avrei dovuto sborsare per il numero 1???

Inoltre, per rendervi l'idea di come sono fatto, non digerisco affatto neanche le stesse storie riproposte magari a colori o in formati diversi (ad esempio i Dylan di Mondadori); il mio unico obbiettivo è quello di qvere tutte le storie di una collana, perchè non sopporto l'idea che esistano sceneggiature da me non lette! Infatti non ho ancora deciso come affrontare il problema di quelle storielle dylaniate pubblicate in coda ai volumi mondadori: me le fotocopio? [SM=x74926] Anche i super book non mi attirano più di tanto (odio avere doppioni).

Ciao
Juan Galvez
00mercoledì 4 febbraio 2004 13:57
Come ho detto: meglio che niente.

Però... da non collezionista quale sono, io reputo l'ultima edizione come la migliore, purché... purché ... purché fedele all'originale. Soprattutto, purché non rappresenti un peggioramento. Cosa che, fatto salvo il "meglio che niente", è l'edizione Panini.

V.
Sashimi
00giovedì 5 febbraio 2004 00:27
Panini o fumetti?
Proprio per i motivi gia' esaminati da Juan _tremo_ all'idea di Pazienza integrale stampato da Panini.

Da quando non sono piu' alla Star Comics (ormai dieci anni), Lupoi & soci hanno sempre professato amore per il fumetto, ma nei fatti e sempre piu' negli ultimi tempi la loro filosofia sembra essere "vi beccate questa edizione e zut, perche' e' la piu' economica possibile, altrimenti non la facciamo nemmeno cosi' voi non leggete un bel nulla."

Ineccepibile principio di business, siamo d'accordo, ma e' davvero cosi' tanto positivo fare _brutte_ edizioni che penalizzano e alterano il piacere della lettura? Davvero e' meglio "leggere di piu', ma leggere peggio"?

Si noti che questo comportamento e' assolutamente trasversale: la MITA/Panini/Cult/quel_che_e' sta facendo ormai da un po' brutte edizioni tanto per materiale Marvel quanto per i manga (Berserk Collection, sigh) quanto per Ken Parker. Il Ratto per i primi anni soffriva di rilegature orrende.

Sull'economicita', poi, il discorso si fa opinabile: il formato e' comodo e maneggevole, la cover elegante, questo si', ma 4.50 per 2 storie di Ken rimpicciolite non e' poi un affarone, se non per i primi numeri. La serie Oro piu' recente (dal 20 in su) si puo' trovare usata a massimo massimo 2 euro a numero.

A volte, poi, il principio del "facciamo la piu' razionale ed economica delle edizioni possibili, e piu' non dimandate" porta ad aberrazioni tipo i Difensori di Erik Larsen, brossurato su carta semplice a 25 euro, perche' "tanto e' rivolto a un pubblico di nicchia, o lo facevamo cosi' o non lo facevamo".

Sashimi
(che si rende conto di sembrare incontentabile, ma vuole solo fustigare chi avrebbe i mezzi -e la Panini li ha- per fare molto meglio di cosi' [SM=x74933] )

[Modificato da Sashimi 05/02/2004 0.31]

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