Il West alternativo di Magico Vento

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Juan Galvez
00venerdì 12 ottobre 2001 15:08
Magico Vento è uno dei personaggi verso i quali, tempo fa, il Bardo esprimeva curiosità. Per lui e per gli altri che ne avessero (o ai quali potrebbe venire ;)), provo a buttar giù qualcosa.

Le tre vite di Magico Vento

La sua prima vita (editoriale) il soldato Ned Ellis, adottato da una tribù Lakota di cui diviene sciamano con il nome di Magico Vento, la comincia con il n.1 della testata e la prosegue per poco più di un anno, fino a quando non apparirà nelle italiche edicole il fatidico n.16, La grande visione. Con qualche possibile eccezionale, questa prima “vita” di MV è piatta e banale. Manfredi deve ancora “registrare” il suo personaggio, evidentemente, e così sulle pagine degli albi sfila una teoria di mostri e mostriciattoli stereotipati e ripetitivi; Magico Vento sembra coniugare horror e western in modo scadente, prendendo i luoghi più comuni, triti e deteriori del primo per fornirne una versione plastificata (senza mai dare un guizzo di paura pura e autentica) e inserirla in uno sfondo western abbastanza anonimo. Qui e là qualche raro indizio avrebbe potuto far sospettare gli sviluppi futuri, ma difficilmente si dava credito all’autore, che in precedenza non aveva mai brillato come stella di prima grandezza (e anche come stella di seconda lo aveva fatto solo occasionalmente ;)).
Anche lui, Magico Vento, il protagonista, si segnalava per la mascella monolitica e per una caratterizzazione… degna della mascella. La verve di “Poe” - che da subito si segnalava come “spalla” di lusso, e che rubava spesso e volentieri la scena al pard – compensava, ma non abbastanza.

Con il n.16 Manfredi trova il… centro di gravità della sua creatura e della sua scrittura. Lo straordinario montaggio raffinatamente cinematografico che da qui in poi troverà forma compiuta nelle sue sceneggiature si unisce da un lato a una successione di albi monografici dove egli indaga con accuratezza antropologica ed amore sconfinato costume e psicologia dei nativi (la seconda vita di MV) e dall’altro dà il via al più riuscito e rigoroso esperimento di continuity all’interno di una classica serie bonelliana, potenzialmente infinita (la terza vita).

Per un approfondimento sui singoli albi consiglio di visitare la sezione che uBC dedica a MV www.ubcfumetti.com/mv/welcome e da lì consultare le recensioni; qui mi limito a sottolineare la grande cura documentale e letteraria che traspare dalle storie “indiane” della serie, dove Manfredi analizza e costruisce per il lettore il background del personaggio, identificando le sue coordinate culturali e psicologiche: Magico Vento è un uomo che ha perduto la memoria in un incidente, e che si trova a dover convivere con brandelli di ricordi, a volte ingannevoli, che si mischiano al suo nuovo status di uomo magico, dotato di poteri soprannaturali. Il personaggio cresce di albo in albo, mostrando una personalità spesso contraddittoria, abbandonando ogni piattezza iniziale per una psicologia sofferta e sfaccettata. Ned Ellis è un uomo duro, ma in modo estremamente realistico; forse è il personaggio western più realistico, più dello stesso Ken Parker e ad onta della coabitazione di horror e fantascienza sulle sue sue pagine. L’ovest americano era probabilmente abitato da uomini come lui, attraversati da dubbi, ma abituati a risolverli in fretta ed efficacemente, perché il prezzo da pagare per un dubbio irrisolto era in genere la vita. C’è un tempo per pensare ed uno per agire, e Manfredi sa quando far fare l’una cosa e l’altra al suo figlio di carta e inchiostro. Non privo (anzi) di fragilità, è in effetti un personaggio così complesso da non essere stato ancora del tutto analizzato in 51 albi. E oltre tutto è in continua evoluzione.

Nelle storie in stretta continuity, che costituiscono un’autentica serie nella serie, Manfredi sta man mano costruendo una vera e propria storia alternativa e fantastica degli USA (in questo mi ricorda certo Farmer); queste storie attingono ai moduli migliori e più affascinanti del feuilleton, e in esse il protagonista è affiancato da due figure davvero notevoli: Hogan e Dick Carr.
Hogan è uno dei “cattivi” più realistici e al tempo stesso carismatici e “fantastici” che il fumetto abbia prodotto. Personificazione del Male, sì, ma anche della Volontà Incontrastabile; e al tempo stesso prosaico uomo d’affari, e inoltre membro di una setta segreta e potente che plasma e influenza i destini d’America. Negli ultimi albi la testata sta virando verso una sempre maggiore contaminazione con la sf e sta riprendendo quota dopo un breve appannamento; e Hogan è più saldo in sella che mai. Con Dick Carr, attore dallo sconfinato talento alla Fregoli, Manfredi ha poi creato una figura che indubbiamente serve a cavargli molte castagne dal fuoco, ma che rappresenta uno splendido ritratto di deraciné e gli permette di tenere costantemente sulla corda l’attenzione dei lettori.

Graficamente, la scuderia della testata è tra le più qualificate: l’approdo da qualche tempo di Ivo Milazzo, transfuga da Ken Parker l’ha posta probabilmente al vertice tra le serie bonelliane. Oltre a Milazzo si contano (o si sono contati) Frisenda, Sicomoro, Parlov, Ortiz, Roi, Piccatto, Barbati e Ramella.

Ciao
Vincenzo

Takfir
00venerdì 12 ottobre 2001 16:16
Grazie Vince.
Avevo sentito parlare bene di Magico Vento ma avendo letto solo le raccolte con i primissimi numeri non riuscivo a capire le ragioni di tanti giudizi positivi.
Tu mi indichi una chiave di lettura.
Verificherò.

Di Manfredi comunque, a parte le prove fumettistiche su DD e qualche stralcio teatrale, continuo a ricordare con affetto l'esperienza di cantautore negli anni '70.
Qualcuno ha mai ascoltato " Zombi di tutto il mondo unitevi" ?

Ultimo mohicano,
Sampietrino in mano...
Takfir
Juan Galvez
00venerdì 12 ottobre 2001 19:22
Re:
Scritto da: Takfir 12/10/2001 17:16
Grazie Vince.
Avevo sentito parlare bene di Magico Vento ma avendo letto solo le raccolte con i primissimi numeri non riuscivo a capire le ragioni di tanti giudizi positivi.
Tu mi indichi una chiave di lettura.
Verificherò.



Prego, é un piacere!

La diffidenza é assolutamente legittima per chi abbia letto solo i primi episodi della serie. Sarei curioso di sapere quale sia stata la "mortalità" dei lettori nel primo anno di vita della testata; quando MV arrivò al n.12 decisi di continuare ad acquistarlo per altri 6 mesi e poi smettere se non ci fossero state storie convincenti. Poi lessi "La Grande Visione" e proseguii.

Gli albi che amo di più, oltre al citato 16, sono il 19, 24, 31,32,35 e 37/38. Ma poi é questione di gusto.



Di Manfredi comunque, a parte le prove fumettistiche su DD e qualche stralcio teatrale, continuo a ricordare con affetto l'esperienza di cantautore negli anni '70.
Qualcuno ha mai ascoltato " Zombi di tutto il mondo unitevi" ?

Ultimo mohicano,
Sampietrino in mano...
Takfir


Attore, romanziere, fumettista, cantante... davvero un uomo di multiforme ingegno. Anche se in qualcuna di tali incarnazioni forse un po' coatto [SM=x74946] [SM=x74946] [SM=x74946] [SM=x74934] [SM=x74934] [SM=x74946] [SM=x74946] [SM=x74946]

Ciao
Vincenzo
Carlo Maria
00lunedì 15 ottobre 2001 14:07
Ecco un fumetto che mi piace tantissimo!
L'autore riesce a ricrearvi all'interno una tensione che sicuramente non può far altro che trascinare il lettore.
La cura per le atmosfere (senza dover utilizzare PENOSI disegnatori sopravvalutati, come Nicola Mari) è portata al limite; il protagonista e tutta l'ottima serie di personaggi secondari sono curati nel dettaglio sia psicologicamente (ossia senza le "sfaccettature da accetta" alla Tex Willer) sia fisicamente.
Quest'ultimo ritengo sia un punto importante: qui si dimostra un'attenzione per la natura del corpo umano assente in altre testate Bonelli, da Nathan Never in poi.
I disegnatori sono davvero bravi, lo sceneggiatore quasi sempre in palla.
Dico chiaramente che, se fosse stato pubblicato dalla Eura, tale fumetto avrebbe avuto l'etichetta di "opera d'autore" (altro che vaccate come "Lime face"!!)mentre, essendo una testata Bonelli, deve accontentarsi di essere considerato un prodotto popolare, quando l'esito finale è di gran lunga superiore alla media di ciò che è attualmente in commercio.
IMO, solo Napoleone, qualche Dylan di Sclavi e qualche Tex di Boselli gli sono qualitativamente vicini.
Juan Galvez
00lunedì 15 ottobre 2001 14:56
Re:
Scritto da: Carlo Maria 15/10/2001 15:07
Ecco un fumetto che mi piace tantissimo!
L'autore riesce a ricrearvi all'interno una tensione che sicuramente non può far altro che trascinare il lettore.
La cura per le atmosfere (senza dover utilizzare PENOSI disegnatori sopravvalutati, come Nicola Mari) è portata al limite;



Carle', porco cane, ho capito che Mari non ti piace, ma da qui a dire che é penoso e sopravvalutato... Mari non é penoso manco per il piffero: non é (soprattutto non era un tempo) un disegnatore realistico, ma chissenefrega: anche Pratt non era esattamente uno "scultore", ma ciò non toglie che i Rinaldi, i Castellini o i Ross non lo vedano neppure da lontano [SM=x74929][SM=x74929][SM=x74929]



[cut]Dico chiaramente che, se fosse stato pubblicato dalla Eura, tale fumetto avrebbe avuto l'etichetta di "opera d'autore" (altro che vaccate come "Lime face"!!)mentre, essendo una testata Bonelli, deve accontentarsi di essere considerato un prodotto popolare, quando l'esito finale è di gran lunga superiore alla media di ciò che è attualmente in commercio.
IMO, solo Napoleone, qualche Dylan di Sclavi e qualche Tex di Boselli gli sono qualitativamente vicini.

[SM=x74929]

Beh, mettiamoci almeno Ken Parker, no? E Storia del West, il Nathan Never di Medda, Il Tex dell'epoca d'oro di GLBonelli, lo straordinario Mister No nolittiano (e moltissimi dei suoi Zagor), il Martin Mystere Castelliano dei primi 100 numeri almeno (più altri sparsi) e quello di Morales. Questo senza inoltrarmi in cose come "I protagonisti del West" di Albertarelli.

Ciao
Vincenzo
Carlo Maria
00mercoledì 7 novembre 2001 18:44
S
P
O
I
L
E
R













La scritta soprastante indica che nel mio post sono inseriti elementi tratti dalla trama di Magico Vento 53, chi non lo ha ancora letto, pur avendolo comprato, non continui, per non rovinarsi eventuali sorprese.



A differenza di Dylan Dog, ecco un fumetto in gran spolvero!
Il numero di questo mese corrispomde alla prima metà di un albo doppio.
Il giudizio finale, quindi, va giustamente sospeso.
Si può però parlare di questo albo preso a parte.
La storia è validamente disegnata da un Frisenda che a me piace proprio!
Questo, caro Vinnie, lo giudico un grande disegnatore di atmosfere!
Ha un tratto nervoso, ma non spigoloso.
Un chiaro scuro non paragonabile a quello di Nicola Mari, perchè sono tratti differenti, che però preferisco immensamente allo stile di quest'ultimo.
Si resta incollati alle pagine del fumetto dall'inizio alla fine.

ozymandias
00mercoledì 7 novembre 2001 23:09
Re: Re:
Scritto da: Juan Galvez 15/10/2001 15:56
Scritto da: Carlo Maria 15/10/2001 15:07
Ecco un fumetto che mi piace tantissimo!
L'autore riesce a ricrearvi all'interno una tensione che sicuramente non può far altro che trascinare il lettore.
La cura per le atmosfere (senza dover utilizzare PENOSI disegnatori sopravvalutati, come Nicola Mari) è portata al limite;



Carle', porco cane, ho capito che Mari non ti piace, ma da qui a dire che é penoso e sopravvalutato... Mari non é penoso manco per il piffero: non é (soprattutto non era un tempo) un disegnatore realistico, ma chissenefrega: anche Pratt non era esattamente uno "scultore", ma ciò non toglie che i Rinaldi, i Castellini o i Ross non lo vedano neppure da lontano [SM=x74929][SM=x74929][SM=x74929]



[cut]Dico chiaramente che, se fosse stato pubblicato dalla Eura, tale fumetto avrebbe avuto l'etichetta di "opera d'autore" (altro che vaccate come "Lime face"!!)mentre, essendo una testata Bonelli, deve accontentarsi di essere considerato un prodotto popolare, quando l'esito finale è di gran lunga superiore alla media di ciò che è attualmente in commercio.
IMO, solo Napoleone, qualche Dylan di Sclavi e qualche Tex di Boselli gli sono qualitativamente vicini.

[SM=x74929]

Beh, mettiamoci almeno Ken Parker, no? E Storia del West, il Nathan Never di Medda, Il Tex dell'epoca d'oro di GLBonelli, lo straordinario Mister No nolittiano (e moltissimi dei suoi Zagor), il Martin Mystere Castelliano dei primi 100 numeri almeno (più altri sparsi) e quello di Morales. Questo senza inoltrarmi in cose come "I protagonisti del West" di Albertarelli.

Ciao
Vincenzo



bell'elenco: aggiungo IL PICCOLO RANGER di Decio Canzio (!) e alcuni volumi di UN UOMO UN'AVVENTURA [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932]
ozymandias
00mercoledì 7 novembre 2001 23:13
per la cronaca
Mari è un grande!
PENOSO mi sembra un aggettivo davvero infelice, Carletto:
de gustibus, va bene, ma qui esageri
;) ;) :smile8: :smile8: ;) ;)
Juan Galvez
00giovedì 8 novembre 2001 08:22
Re: Re: Re:
Scritto da: ozymandias 07/11/2001 23:09

bell'elenco: aggiungo IL PICCOLO RANGER di Decio Canzio (!) e alcuni volumi di UN UOMO UN'AVVENTURA [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932]



Tanti volumi di Un uomo un'avventura [SM=x74932] [SM=x74932]

Ciao
Vincenzo
crimilde
00martedì 20 novembre 2001 19:24
ecco appunto, il terzo acquisto che ho fatto pe colpa di vin [SM=x74932] è appunto magico vento nm 53 e mi vedo costretta a dissentire ferocemente con carlomaria: non sono neanche riuscita a leggerlo tutto, così piatto e banale nella solita trama western dell'uomo bianco con i poteri che combatte i mostri degli antichi indiani.

come sempre o gli indiani sono cattivi o sono buoni e vengono aiutati dal bianco "illuminato" magari da una bella amnesia...

il disegno non mi piace, il protagonista è diverso in ogni tavola, belle solo quelle dei combattimenti anche se molto splatter, genere che non amo.

insomma anche qui,per fortuna, soldi risparmiati...[SM=x74932] [SM=x74967]
chi vuol essere lieto sia
Juan Galvez
00martedì 20 novembre 2001 20:28
Re:
Eretica!! [SM=x74932] [SM=x74932] [SM=x74932]

In realtà il problema è un altro: la "feroce" continuity della serie. Leggere un albo così profondamente inserito nel tessuto interno della serie senza aver letto quello che viene prima ha, al minimo minimo, un effetto fortemente disorientante. Per dirla in soldoni è impossibile apprezzare più del 10% della storia [SM=x74946] [SM=x74946] [SM=x74946]

Su Parlov dissento assai assai: è un gran bel disegnatore; certo, non è un anatomista, ma neppure Milazzo lo è. ;)

Ciao
V.
Carlo Maria
00martedì 24 settembre 2002 20:26
Ho letto Magico Vento 64, I LUPI BLU.
Mi è piaciuto parecchio, come al solito.
I disegni di Perovic sono ottimi, la trama di Manfredi perfetta anche se, imo, l'albo avrebbe goduto del maggior respiro di una programmazione doppia. Forse perchè ho ancora in mente la splendida storia degli albi 61 e 62, ineccepibile sotto ogni punto di vista, sempre imo.
Questa è una serie dove la spalla, Poe, non è relegata a ruolo di comprimario idiota o incartapecorito che vuole solo due dita di bistecca.
Complimenti a Manfredi ed al suo lavoro ed una supplica: che non ascolti quel lettore che, nella posta di questo stesso numero, auspica un ritorno del clima orrorifico dei primi numeri della serie. Speriamo di no! [SM=x74929]
Carlo Maria
Carlo Maria
00domenica 3 novembre 2002 14:30
Inaspettatamente, l'ultimo numero, il 65 Caccia sadica, mi ha deluso.
Non è stato nulla di che, la trama era gettata lì senza passione.
Un numero da dimenticare, imo.
C.M.
Juan Galvez
00sabato 16 novembre 2002 15:52
Rhytm 'n' Mastantuono

Scritto da: Carlo Maria 03/11/2002 14.30
Inaspettatamente, l'ultimo numero, il 65 Caccia sadica, mi ha deluso.
Non è stato nulla di che, la trama era gettata lì senza passione.
Un numero da dimenticare, imo.
C.M.



Non sono d'accordo. A quel che ho visto in rete, questa storia non è stata letta nel modo giusto. Probabilmente ci si aspettava di leggere una storia... di Manfredi. Nel senso che fin qui Manfredi aveva scritto il 100% dei soggetti e quasi tutte le sceneggiature. Magico Vento era (è) Manfredi. E questo ci si aspetta di trovare sempre aprendo un albo di Magico Vento.

Solo che questo albo lo ha scritto un altro, lo ha scritto Tito Faraci. E lo ha fatto con l'usuale grande professionalità e capacità di narrare. E' vero, dal punto di vista del soggetto la storia è esilissima, quasi inesistente, ma la sceneggiatura è mirabile per ritmo, davvero vertiginoso, e per l'abilità con cui Faraci racconta, coadiuvato da un Mastantuono fenomenale a dir poco. Una storia semplicissima, ma narrata come si dovrebbe sempre.

V.
DoctorStrange
00domenica 29 giugno 2003 22:28
Io presi i primi tre numeri..........

[DIM]

Sarei curioso di sapere quale sia stata la "mortalità" dei lettori nel primo anno di vita della testata; quando MV arrivò al n.12 decisi di continuare ad acquistarlo per altri 6 mesi e poi smettere se non ci fossero state storie convincenti. Poi lessi "La Grande Visione" e proseguii.

Gli albi che amo di più, oltre al citato 16, sono il 19, 24, 31,32,35 e 37/38. Ma poi é questione di gusto.


Ciao
Vincenzo



Io dopo i primi tre numeri smisi. Non mi attirava piu' di quel tanto, sia il personaggio che le storie.
Ho ripreso da quando ho saputo che ci disegna Milazzo, uno dei miei disegnatori preferiti, e ho scoperto pure tutti gli altri disegnatori bravissimi (Parlov - gia' visto sul TEXONE, Frisenda, su tutti) che vi lavorano. Lo acquisto oregolarmente dal n. 61, ma non saprei dire gli albi preferiti (ne ho recuperati una trentina e piu' all'usato). Ricordo con piacere SHADO, il n. 30, forse il primo lavoro di Milazzo su MV.
Juan Galvez
00giovedì 17 luglio 2003 07:17
La mia rece del n.73

V.
DoctorStrange
00venerdì 18 luglio 2003 14:30
Letta, e votato!
6, 6, 5.
Sara' che su MV operano MILAZZO, PARLOV e FRISENDA e sono abituato troppo bene; i disegni di questo 73 sono BUONI, non eccezionali, insomma, 7/7 lo do' solo a IVO, e 6/7 agli altri due.

Ps averne su TEX, storie da 6/7......[SM=x74932][SM=x74932][SM=x74932]
Juan Galvez
00venerdì 18 luglio 2003 18:52
Milazzo è uno dei più grandi disegnatori italiani, Frisenda e Parlov sono mediamente superiori a Barbati. Però qui Barbati ha fornito una prova maiuscola (specialmente nel lavoro a solo), dandomi l'impressione di essere in netta crescita dal periodo in cui lavorava con Ramella. Vederemm.

V.
DoctorStrange
00venerdì 18 luglio 2003 22:30
MILAZZO FOREVER, ma ovviamente.....
Forza BARBATI, tra l'altro illustre utente di TWO!!
Il mio 5/7 ai suoi disegni, dando 7/7 ai quelli di Ivo, e 6/7 a quelli di Parlov e Frisenda, vuole essere un complimento. Due lunghezze dal grande Milazzo ci stanno tutte, come valori assoluti. Poi giustamente, vedarèm......

PS fresco fresco da edicola ho tra le mani il 74 di MV. Ramella ai disegni, non lo vedevo dai tempi di Nick Raider, ed è sempre un bel vedere, per le poche pagine che ho sfogliato.
A RAMELLA un bel 5 e mezzo su 7!![SM=x74968] ;)

PS MV ha il miglior parco disegnatori della Bonelli per me adesso. Superiore a quello di DDOG, nobilitato dalla classe di ROI e di (per me in calo) CASERTANO, oltreche' dal rarissimo (a livello apparizioni nelle storie) STANO.
E superiore anche allo staff di TEX, che dopo l'immenso VILLA (stesso discorso di Stano: copertine ma pochissime storie) e TICCI, e (staccati di un due lunghezze almeno) ORTIZ e CIVITELLI, non mi dice granche'.


A QUANDO IL TORNEO DISEGNATORI???????[SM=x74932] [SM=x74947] [SM=x74935] [SM=x74932] [SM=x74947] [SM=x74985] ;)
Votarxy
00venerdì 21 novembre 2003 11:26
ma non vi manca sicomoro? a me tantissimo, era il più western di tutti e non disegna più solo perché incredibilmente ridardatario! certo, in una serie così piena di continuity è un gran difetto, ma almeno qualche storia fuori-serie...
Maximum Cazzonis
00venerdì 23 luglio 2004 05:58
Qualche certezza e qualche dubbio
Sono abbastanza d'accordo con l'introduzione di Galvez, quando indica la svolta con il numero 16, ed anche io come Galvez apprezzo molto le storie sugli indiani come ad esempio la maschera del Dio cannibale, la luna delle foglie cadenti, il ladro di bisonti.... etc.
Pero' la sotto storia economica, mi piace poco, Hogan, mi piace poco, e tutta la saga della volta nera mi ha sempre interessato poco.....
Ero contento che gli intrighi della volta nera erano finiti, speravo che adesso Manfredi si sarebbe concentrato piu' sulla situazione degli indiani, e sulla difficile integrazione tra le varie tribu' (cosa che poi ha fatto in storie successive), sulla vita di uno sciamano.....
Ed invece per un numero di storie, Magico Vento e Poe si trasformano in agenti segreti e vanno in giro inviati dal senatore Fulton a risolvere le grane dei servizi segreti americani, con il buon Mv che si dimentica dei suoi indiani????
Mi ha dato quest'impressione sopratutto le storie tra il 60 e l'80 (eccezion fatta per pochi numeri tra cui il 73)....
Sara' che da Magico Vento mi aspetto sempre di piu'.... o forse mi aspetto storie di indiani e con indiani.....
Spero di esser stato chiaro ma le storie che non mi sono proprio andate giu' sono quella ambientata a Freedom, quella degli innocenti, quella degli orologi, e prossimamente vi comunichero' le altre....
Juan Galvez
00venerdì 23 luglio 2004 07:23
Re: Qualche certezza e qualche dubbio
Ti sei spiegato bene, e anche io preferisco di più le storie "indiane". Tuttavia tranne pochi veri e propri riempitivi la collana continua a presentare storie sempre curatissime e ben scritte. Il che è quanto mi sento di chiedere a Manfredi, il resto lo fa il gusto personale di ciascuno di noi; e in genere Hogan e la Volta Nera sono i più gettonati.

V.

Maximum Cazzonis
00sabato 24 luglio 2004 04:34
Ovvio....
Dei gusti personali non si discute, ma quell'infelice uscita da agente segreto, mi lascia pensieroso....
Juan Galvez
00sabato 24 luglio 2004 08:18
Re: Ovvio....

Scritto da: Maximum Cazzonis 24/07/2004 4.34
Dei gusti personali non si discute, ma quell'infelice uscita da agente segreto, mi lascia pensieroso....



Eh, le alleanze hanno un prezzo... [SM=x74926]

V.
Cleofel
00sabato 24 luglio 2004 22:04
A proposito
Io invece questo topic l'avrei messo in Testate! Non sarà uno di quelli spostati da Ozy? [SM=x74926]
ozymandias
00domenica 25 luglio 2004 11:53
uaz uaz uaz!

Scritto da: Cleofel 24/07/2004 22.04
Io invece questo topic l'avrei messo in Testate! Non sarà uno di quelli spostati da Ozy? [SM=x74926]



nonò![SM=x74982]
comunque, secondo me sta bene ANCHE qui...[SM=x74970]
non essendoci confine...[SM=x74983]

Juan Galvez
00domenica 25 luglio 2004 12:43
Re: uaz uaz uaz!

Scritto da: ozymandias 25/07/2004 11.53


nonò![SM=x74982]
comunque, secondo me sta bene ANCHE qui...[SM=x74970]
non essendoci confine...[SM=x74983]




E' la sua principale qualità [SM=x74932]

V.
ozymandias
00domenica 25 luglio 2004 12:52
Re: Re: uaz uaz uaz!

Scritto da: Juan Galvez 25/07/2004 12.43
E' la sua principale qualità [SM=x74932]
V.



[SM=x74971] [SM=x74971] [SM=x74971] se un giorno Juan Galvez non dovesse postare più con regolarità, saprei come farlo uscire allo scoperto. Avete presente in Roger Rabbit la bellissima scena di "Ammazza la vecchia..."? [SM=x74934] [SM=x74934] [SM=x74934]
Juan Galvez
00domenica 25 luglio 2004 14:02
Invece di fare lo spiritoso, non avresti un metodo per Takfir? Neppure l'insulto diretto funziona [SM=x74936]

V.
ozymandias
00domenica 25 luglio 2004 14:45
Re:

Scritto da: Juan Galvez 25/07/2004 14.02
Invece di fare lo spiritoso, non avresti un metodo per Takfir? Neppure l'insulto diretto funziona [SM=x74936]
V.



visto quello che maneggiava nell'ultima foto che ho visto credo la sua mente vaghi in altre dimensioni...

mi sa che per convincerlo dovrei tornare a fare uso massiccio di sostanze psicotrope...[SM=x74985] [SM=x74985] [SM=x74985]
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