Un'esperienza realmente vissuta, ma del tutto estranea alla mentalità dell'uomo occidentale del XX secolo; questa la caratteristica fondamentale che si ritrova nelle opere dell'etnologo e antropologo peruviano Carlos Castaneda.Nel paesaggio allucinato delle aride e desolate plaghe di un Messico 'diverso', tra le antiche rovine delle civiltà autoctone più remote, l'apprendista raggiunge il livello più alto dei poteri magici: ottiene il "dono dell'Aquila", la libertà, si scioglie da ogni forma di condizionamento e diviene 'nagual', energia cosmica pura.
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