Vorrei un vostro parere spassionato su questo articolo (sara' pubblicato sul giornalino della mia scuola).
Pulizie di primavera
Ricordi trash di un anno scolastico memorabile.
E giunta l'ora dellannuale pulizia del mio zainetto. E il momento di liberarlo da quel substrato di cartacce, fogli e involucri di merendine che di solito si forma in fondo ad esso durante lanno scolastico. Limpresa si prospetta ardua ma non impossibile.
Ho finito. Ho ritrovato gli appunti riguardanti il Partenone. Credevo di averli persi (mi son fatto prestare il quaderno da Roberta per averli). Erano qui. Ho un debito con la mia prof. di storia dellarte: grazie a lei e alla sua sciolta parlantina, ora ho dei polsi pi massicci dei polpacci di Vieri.
Ho trovato il manuale Chitarristi al volo che Chiara mi aveva prestato lo scorso febbraio (e che credevo di aver miseramente perso). Il mio pensiero va ai (purtroppo) rari momenti in cui ho abbandonato lo studio di Platone e Ariosto per buttar gi qualche accordo con la mia chitarra.
Ho trovato la copia manoscritta del mio primo sonetto, un ode dedicata alle mie compagne di classe! Sapete, durante i momenti di massima noia scolastica la poesia stato il mio unico placebo. Quanti sonetti, quante liriche ho composto nel tentativo di tenere desti il corpo e lo spirito. Che sia sonnambulismo quello che, alle otto e un quarto di ogni mattina, mi spinge a varcare la soglia delledificio scolastico?
Ho trovato il foglio su cui, fino a Natale, ho segnato le comiche gaffe dei miei amici (e prof.), mosso dal nobile intento di commercializzarle proponendole come efficaci anti depressivi.
Rovistando nella tasca superiore dello zaino, ho rinvenuto le Travel Gum dellultima gita scolastica: confezione intonsa (o quasi). La malinconia si impossessa rapace di me: il passato passato, Firenze e Bologna sono solo un bel ricordo da condividere con i miei compagni di classe. Un bellissimo ricordo.
Rovistando nella tasca inferiore, ho riportato alla luce un paio di Kinder Delice. Mi chiedo quando ce le abbia messe. Probabilmente di luned, quando luomo dei cornetti non c e la macchinetta viene presa di mira da tutta la popolazione scolastica (e quindi preferibile portarsi qualcosa da casa piuttosto che affrontare novantaquattro liceali affamati).
Infine, ho trovato un bigliettino spiegazzato. Vi scritto a carattere cubitali: Quando finir mai questa tortura? La grafia non mi nuova, ma non saprei bene a chi attribuirlo. Dallaltro lato, a caratteri discretamente piccoli, la mia risposta: La chiami tortura? Nonostante tutto, ci divertiamo.
[Modificato da Morgan Fairfax 15/05/2004 20.18]